Oltre alle svariate piante già nominate mi viene da suggerire la radice del topinambur che è ottima sia cruda che cotta, forse la migliore fonte di amido non coltivata, che si trova nelle mie zone, sono commestibili ma non sempre di ottimo sapore anche le faggiole e le prugne selvatiche.
Fonti di vitamine sono le bacche di rosa, i mirtilli, le more, i lamponi, le fragoline e le bacche di biancospino.
Esotiche, non perché non siano autoctone, ma perché non è usuale mangiare fiori, le viole, le primule, il tarassaco e le pratoline, sono ottime in insalata.
Sono ottimi, cotti anche i giovani germogli di alcune felci, dell' equiseto, dell'asparago selvatico e della vitalba, dalle mie parti si cuociono anche le foglie primaverili del papavero e degli stridoli (Silene vulgaris).
Erbe e piante possono essere usate come spezie, per profumare il nostro cibo, per esempio le bacche di ginepro e le foglie di menta selvatica.
Questa discussione mi ricorda che le mie nonne andavano spesso per campi a radicchi selvatici, stridoli, cicorie, rosolacce (papaveri), fino a qualche anno fa, si vedevano, soprattutto le donne chine sui campi che raccoglievano erbe selvatiche; era bello e mi ricordava come siamo legati alla terra.
Una volta a casa le nonne con queste erbe povere, ci facevano insalate, tagliatelle e le lasagne più ricche di questo mondo, era il retaggio antico di un economia di sussistenza, ma anche un modo per ottenere delle vere e proprie leccornie.