Lista di vegetali commestibili nel bosco

Guarda, ce ne sono, ora non mi vengono in mente titoli però ne ho visti. Trovi anche manuali on line ma devo dire che se hai la possibilità è meglio chiedere a chi conosce la flora della tua zona. Io sono di Pistoia ma da due anni sto in Piemonte, qui ho conosciuto qualche anziano (ma non solo) che è aduso alla raccolta di erbe spontanee e vedendo i loro cestini, magari seguendoli in qualche passeggiata per prati, ho imparato un sacco. Un consiglio riguardo ai libri, dovresti trovare dei testi che abbiano le foto chiare di tutte le fasi della pianta, quindi con e senza fiore, con il bocciolo e con la disposizione delle foglie che si vede bene. Esistono piante che possono somigliarsi, come ad esempio la Genziana ed il veratro, ma il secondo è mortale...la mia compagna ha vari titoli di libri molto validi, ha fatto un corso di riconoscimento d'erbe spontanee ed erboristeria e si è segnata una discreta bibliografia, ora è via qualche giorno,a ppena torna ti posto tutto.
 
Bon, allora appena so i titoli te li posto, poi magari quando passo dalla Toscana andiamo a farci un giretto in Apuane.
 
ma sapete mica se esiste un libro apposta?

Di libri ne esistono diversi, qualcuno in rete in PDF riesci pure a trovarlo.

Ti cito alcuni testi in mio possesso che ho ora sottomano

Le piante utili dimenticate, AA.VV. - ed. EmmErre Libri

Erbe, conoscere riconoscere e utilizzare le erbe e le piante officinali più comuni AA.VV. - ed. DeAgostini

Erbe medicinali AA.VV. - ed. Kompass

Curarsi con erbe e piante AA.VV. - ed. Giunti Demetra

Rimedi semplici e naturali AA.VV. - ed. Giunti Demetra

Dizionario delle erbe medicinali Christopher Hobbs - ed. Apogeo

Concordo però con Maduva sul fatto di essere molto attenti in fase di riconoscimento.
 
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Oltre alle svariate piante già nominate mi viene da suggerire la radice del topinambur che è ottima sia cruda che cotta, forse la migliore fonte di amido non coltivata, che si trova nelle mie zone, sono commestibili ma non sempre di ottimo sapore anche le faggiole e le prugne selvatiche.

Fonti di vitamine sono le bacche di rosa, i mirtilli, le more, i lamponi, le fragoline e le bacche di biancospino.

Esotiche, non perché non siano autoctone, ma perché non è usuale mangiare fiori, le viole, le primule, il tarassaco e le pratoline, sono ottime in insalata.

Sono ottimi, cotti anche i giovani germogli di alcune felci, dell' equiseto, dell'asparago selvatico e della vitalba, dalle mie parti si cuociono anche le foglie primaverili del papavero e degli stridoli (Silene vulgaris).

Erbe e piante possono essere usate come spezie, per profumare il nostro cibo, per esempio le bacche di ginepro e le foglie di menta selvatica.

Questa discussione mi ricorda che le mie nonne andavano spesso per campi a radicchi selvatici, stridoli, cicorie, rosolacce (papaveri), fino a qualche anno fa, si vedevano, soprattutto le donne chine sui campi che raccoglievano erbe selvatiche; era bello e mi ricordava come siamo legati alla terra.

Una volta a casa le nonne con queste erbe povere, ci facevano insalate, tagliatelle e le lasagne più ricche di questo mondo, era il retaggio antico di un economia di sussistenza, ma anche un modo per ottenere delle vere e proprie leccornie.
 
Di libri ne esistono diversi, qualcuno in rete in PDF riesci pure a trovarlo.

Ti cito alcuni testi in mio possesso che ho ora sottomano

Le piante utili dimenticate, AA.VV. - ed. EmmErre Libri

Erbe, conoscere riconoscere e utilizzare le erbe e le piante officinali più comuni AA.VV. - ed. DeAgostini

Erbe medicinali AA.VV. - ed. Kompass

Curarsi con erbe e piante AA.VV. - ed. Giunti Demetra

Rimedi semplici e naturali AA.VV. - ed. Giunti Demetra

Dizionario delle erbe medicinali Christopher Hobbs - ed. Apogeo

Concordo però con Maduva sul fatto di essere molto attenti in fase di riconoscimento.

ce ne è uno che consideri migliore fra i libri che parlano di queto argomento?
 
ce ne è uno che consideri migliore fra i libri che parlano di queto argomento?

Se proprio dovessi scegliere tra i libri che ti ho citato allora opterei per quello della DeAgostini, racchiude un pò tutte le informazioni salienti.

Ma ogni libro ha un suo punto di forza.

es.: Le piante utili dimenticate ha un'ottima parte descrittiva cosa che gli altri non hanno, ma di contro ha foto in bianco e nero.

Quindi capirai che ogni libro ha il suo perchè.

Mi raccomando prendi sempre il tutto con le pinze, una cosa è vedere una foto un'altra è vedere la pianta dal vivo.
 
Questa discussione mi ricorda che le mie nonne andavano spesso per campi a radicchi selvatici, stridoli, cicorie, rosolacce (papaveri), fino a qualche anno fa, si vedevano, soprattutto le donne chine sui campi che raccoglievano erbe selvatiche; era bello e mi ricordava come siamo legati alla terra.

Una volta a casa le nonne con queste erbe povere, ci facevano insalate, tagliatelle e le lasagne più ricche di questo mondo, era il retaggio antico di un economia di sussistenza, ma anche un modo per ottenere delle vere e proprie leccornie.

Verissimo, in primavera e autunno da noi (sono romagnolo) è tipico raccogliere le "erbe" ossia "scarpigni" "ravastrelli" "lassni" "pissachèn" o solo le "rosole" che sono le foglie giovanili del papavero per fare i famosi "cassoni con le rosole":

P10009441.JPG


Come pure la raccolta delle vitalbe per farci la frittata:

frittata-con-vitalbe.jpg
 
Be in quanto a libri io adesso mi sto sudiando bene questo: 20141227_124017.jpg molto dettagliato e utile, indica i frutti commestibili e quelli non, aggiungendo anche tutte le loro proprietà officinali e terapeutiche, ha le schede delle pinate e le varie colorazioni delle bacche durante la crescità. :) purtoppo dubito che sia ancora in vendita visto che é stato pubblicato nel 1978... Tralasciando il fatto che in copertina ci hanno messo un bel tasso ( tutta la pianta é velenosa) é molto affidabile
 
E gia che ci sono ne approfitto per aggiu.gere qualcosa al gia nominato mirtillo: contiene zucchero(pochissimo) ,parecchi acidi organici ,sostanze tanniche ,la mirtillina e la peticina. Grazie a queste sostanze é utile negli stati di demineralizzazione e avitaminosi. Grazie al tannio e alla mirtillina ha proprietà astringenti (compatta le membra e riduce le secrezioni) e disinfettanti dell'intestino ed é un antidiarroico di grande valore.. La tintura é un ottimo colluttorio per le affenzioni boccali. In caso di ferite o abrasioni il succo di mirtillo é anche un disinfettante e iniltre impacchi di mirtillo risultano benefici nel trattamente di parecchie affezioni cutanee come eczemi o nelle infiammazioni agli occhi :) insomma , serve a tutto e dappertutto
 
Anche la bacca del sorbo degli uccellatori è commestibile, la bacca ê piccola ma l'albero ne produce in quantità industriale
 
In pratica per fare l'oleolito di iperico devi mettere i fiori a mollo nell'olio di girasole o di oliva per una lunazione (a luna piena a luna piena insomma) e ben esposto al sole. Ogni anto dinamizzi scuotendo il barattolo e facendo attenzione che il tutto rimanga sotto l'olio. Terminata l'estrazione dei principi attivi l'olio sarà rosso acceso e andrà conservato al buio. E' un rimedio antico per bruciature, scottature da sole, tagli, ecc...Importante sapere che dopo l'utilizzo non si deve assolutamente esporre al sole la parte trattata perché l'iperico fotosensibilizza la pelle...OT: sto qui a scrivere perché oggi ha deciso di nevicare intensamente, proprio nel giorno in cui gli scarponi devono "riposare" dopo le riparazioni di manutenzione ordinaria...quindi niente passeggiata nevosa e non resta che scrivere sul forum...dannazione...mi rifarò domani
 
Ne anche qui ha iniziato a nevicar intensamente, volevo fare una capatin nel bosco per fare rifornimento di erbe e piante ma invece sono confinato in casa con 7 bacche di rosa canina e un sacchetto di licheni ;) ;) ma quindi la pianta è l'iperico? O è solo un un aggettivo e la pianta è un altra?
 
Iperico, Iperico, conosciuto anche come erba di S. Giovanni, è un fiore giallo molto bello, l'avrai incontrato di sicuro:
hypercum-perforatum.jpg
 
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