Lo spirito d'avventura, questo sconosciuto

Fermarsi a riflette non ce lo possiamo quasi più permettere nei frenetici ritmi del vivere moderno.

Non credo sia questione di ritmi più o meno lenti o veloci, quanto la necessità/abitudine alla riflessione.
La "cosa" aiuta a spostare l'attenzione, a volte, quindi ad evitare di interrogarsi e guardarsi dentro.
A me piace pensare Ulisse/Penelope gli spiriti diversi di una sola persona. Il giusto matrimonio tra curiosità, esplorazione, passione, affetto, conservazione, rifugio, protezione, parsimonia ed esagerazione.
Il punto di equilibrio nel quale un essere umano si accorge di esistere nella sua totale interezza.
 
C'è anche chi considera avventura andare in campeggio, abituato a camere super lusso. Quindi da questo esempio, stupidissimo, ma molto veritiero, deduco che non esiste un "metro" per misurare un grado di avventura, se così si può definire.
Per me, ad esempio, sarà una gran bella avventura fare un paio di giorni in barca con mio padre a giugno, dormendo sotto le stelle nel sacco a pelo e mangiando il pesce pescato.
Magari per altri sarà una cosa banale!
Secondo me è un discorso dal quale non cè fine, e uscita, ognuno di noi ha il suo limite fisico, psicologico, paura diverse e in grandezze diverse. Ognuno di noi è incoscente a suo modo, c'è chi va a fare ferrate in "infradito" e chi va in moto a 250 all' ora nel traffico, e potrei far mille esempi.
 
Curioso che una discussione inutile abbia raggiunto 5 pagine. Io quando ritengo inutile una discussione non ci partecipo. :)
 
Ogni idea è degna di rispetto. La discussione può sembrare inutile a qualcuno, e c'è tutta la libertà di pensare che sia inutile.
Il nome del forum e del sito si rifanno all'avventura. Non è poi così stupido confrontarsi.
Per ora sono emersi concetti di pericolo, novità, incertezza, natura, e diversi altri.
Il forum è anche un piacevole momento di svago quotidiano. E così è anche una conversazione, senza la pretesa di ulteriore utilità.
 
Ogni idea è degna di rispetto. La discussione può sembrare inutile a qualcuno, e c'è tutta la libertà di pensare che sia inutile.
Il nome del forum e del sito si rifanno all'avventura. Non è poi così stupido confrontarsi.
Per ora sono emersi concetti di pericolo, novità, incertezza, natura, e diversi altri.
Il forum è anche un piacevole momento di svago quotidiano. E così è anche una conversazione, senza la pretesa di ulteriore utilità.

Sia chiaro, io non ho alcuna pretesa di essere utile a qualcuno né voglio insegnare nulla a nessuno, anzi, io cerco sempre di trarre qualcosa di utile da ogni commento, sopratutto di coloro che la pensano diversamente.

Se è la parola avventura la natura del contendere posso usarne qualsiasi altra. Quello che mi interessa è la discussione in se, lo scambio di battute su argomenti che, una volta tanto, esulano dal coltello più figo, dallo scarpone più leggero o dalle foto panoramiche.Certo, spiace sentir dire "discussione inutile", sarebbe preferibile non intervenire in una discussione che si ritiene tale ma tant'è, è giusto anche questo in un forum aperto e democratico.

Tornando in topic, il concetto di pericolo è ancora più soggettivo della definizione di avventura ma non deve essere un timore irrazionale che freni il desiderio di immergersi nella natura. Certo, il buon senso è d'obbligo, non puoi avventurarti in zone rischiose con burroni e crepacci se non si ha la necessaria preparazione tecnica e logistica ma escludendo i posti realmente pericolosi vi sono ancora migliaia di ettari di natura da esplorare e vivere senza che il pericolo aumenti in maniera esponenziale. Proprio oggi deviando dal percorso mi sono imbattuto in una splendida coppia di poiane, erano li a terra a 4 o 5 metri da me e sono rimasto incantato nell'osservarle per pochi minuti prima che si accorgessero della mia presenza e spiccassero il volo su un albero li vicino. Rimpiango di non essermi portato macchina fotografica o cellulare ma dovevo solo controllare uno spot su un torrente decidendo solo all'ultimo di deviare dal percorso classico. Non l'avessi fatto mi sarei perso l'incontro emozionante, anche se non tanto inusuale dalle mie parti, con i rapaci.

I sentieri segnati sono più facili, più panoramici e spesso più brevi e meno faticosi ma proprio per la loro frequentazione è difficile imbattersi in uno dei tantissimi animali selvatici presenti sul nostro territorio e, almeno personalmente, trovo più emozionante aggirare una cresta e trovarmi di fronte ad un lupo o ad un cervo che arrivare vicino una croce e mettere una firma. Certo è ugualmente appagante percorrere un sentiero per arrivare fino in cima ad una vetta ma ripeterlo diverse volte cos'altro diventa se non solo esercizio fisico?

Io capisco perfettamente chi preferisce farsi il classico sentiero CAI fino alla vetta, scattare una foto e tornare indietro, l'ho fatto molte volte anche io e continuerò a farlo, ma trovo che variare sia fondamentale per non perdere la voglia e la magia di esplorare la natura.

Quanto ai materiali e agli oggetti ritengo che ognuno possa e debba comperarsi e portarsi dietro quello che ritiene giusto, sia esso necessario o superfluo, non è questo il motivo del contendere, anche se trovo esagerato il consumismo che porta a preferire un oggetto che pesa pochi grammi in meno e costra 3 volte tanto un oggetto che serve allo stesso scopo. Ma questo è un altro tema, già trattato anni fa in un mio precedente topic.

Ah, per far si che nessuno si senta offeso, il tutto è da intendersi, rigorosamente, imho........e, ovviamente, inutile. Ma non è l'utilità che cercavo con questo mio topic o avrei aperto un thread su come affilare un coltello o ingrassare uno scarpone piuttosto di come accendere un fuoco senza accendino o cercare la tenda più adatta ad un trekking primaverile di 3 giorni. Argomenti utilissimi, dai quali ho imparato, ma trattati e ritrattati più volte.

Ho impostato male la discussione? può darsi, anzi è probabile, ho anche sbagliato sezione :p , ma se ha raggiunto 5 pagine forse qualche interesse l'ho destato, foss'anche di sola disapprovazione e a me sta bene così, frequento il forum apposta per confrontarmi con chi la pensa in maniera diversa dalla mia o mi limiterei a leggere soltanto.
 
Ultima modifica:
I sentieri segnati sono più facili, più panoramici e spesso più brevi e meno faticosi ma proprio per la loro frequentazione è difficile imbattersi in uno dei tantissimi animali selvatici presenti sul nostro territorio e, almeno personalmente, trovo più emozionante aggirare una cresta e trovarmi di fronte ad un lupo o ad un cervo che arrivare vicino una croce e mettere una firma. Certo è ugualmente appagante percorrere un sentiero per arrivare fino in cima ad una vetta ma ripeterlo diverse volte cos'altro diventa se non solo esercizio fisico?

Io capisco perfettamente chi preferisce farsi il classico sentiero CAI fino alla vetta, scattare una foto e tornare indietro, l'ho fatto molte volte anche io e continuerò a farlo, ma trovo che variare sia fondamentale per non perdere la voglia e la magia di esplorare la natura.
E' un pò come andare in vacanza. Ci puoi andare in macchina facendo tutta autostrada per arrivare il più presto possibile oppure puoi andarci via strade normali impiegandoci il triplo del tempo ma vedendo cose che non vedresti in autostrada. Alla fine è più importante giungere alla meta o il viaggio di per sè e, concettualmente, è così importante poi giungere alla meta ?

Dipende ....... :D ....... per me da tante cose, con quale spirito affronti l'escursione, da cosa cerchi a livello di emozioni, quanto vuoi metterti alla prova, quanto valga la pena giungere alla meta, dalle capacità tecniche che si conoscono, dal proprio fisico, dalla fiducia in se stessi ...... alla fine, secondo me, sono queste le "cose" che ti portano o non portano di abbandonare il sentiero battuto per un qualcosa di diverso, che ti fanno prediligere il "viaggio" alla "meta" o viceversa o se preferisci di non perdere la voglia e la magia di esplorare la natura.

Però fino ad un certo punto fare un sentiero segnato equivale ad andare in "autostrada", è vero che è più battuto e come tale più frequentato ma entro certi limiti, o quanto meno, non ho idea di quali siano i sentieri che fai tu ma quelli che faccio qualche volta non è che debbo mettere la freccia per sorpassare o il triangolo se mi fermo. Persone ne incontri ma fino ad un certo punto ed ovviamente in relazione alla meta finale, se è a 500 mt. e c'è un rifugio/ristorante alla fine è una cosa ma se si tratta di farsi tre/quattro ore di camminata non è così certo che troverai qualcuno neanche se è domenica.

Animali ne vedi anche dai sentieri ..... io le poiane le vedo in macchina in campagna e credimi, parliamo di una strada frequentata da macchine, camion e trattori tutti i giorni ..... addirittura mi capita di vederle in autostrada lungo la A22 Modena-Brennero :biggrin: .... ed ogni incontro è sempre entusiasmante.

Fare lo stesso sentiero non è necessariamente "solo esercizio fisico", ogni escursione può essere diversa dall'altra perchè di fatto non saprai mai cosa incontrerai, ad esempio a livello di fauna, certo il paesaggio sarà potenzialmente sempre quello ma fatto in periodi diversi avrai "spettacoli" diversi, un sentiero in estate non è uguale in inverno ..... certo se ogni due giorni lo ripeti bhè sì posso essere d'accordo a classificarlo anche solo esercizio fisico ma se lo fai con i paraocchi o guardando per terra tutto il tempo, se non provi nessuna differenza emozionale fra due ore di camminata o due ore di tapis roulant allora sì è solo esercizio fisico .... ma è veramente possibile avere la stesso apporto emozionale ? non credo.

Ciao :), Gianluca
 
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Ogni idea è degna di rispetto. La discussione può sembrare inutile a qualcuno, e c'è tutta la libertà di pensare che sia inutile.
Il nome del forum e del sito si rifanno all'avventura. Non è poi così stupido confrontarsi.
Per ora sono emersi concetti di pericolo, novità, incertezza, natura, e diversi altri.
Il forum è anche un piacevole momento di svago quotidiano. E così è anche una conversazione, senza la pretesa di ulteriore utilità.

Semplice.
Onesto.
Pulito.
Quoto in toto.
 
E' un pò come andare in vacanza. Ci puoi andare in macchina facendo tutta autostrada per arrivare il più presto possibile oppure puoi andarci via strade normali impiegandoci il triplo del tempo ma vedendo cose che non vedresti in autostrada. Alla fine è più importante giungere alla meta o il viaggio di per sè e, concettualmente, è così importante poi giungere alla meta ?

Esempio calzante, mi piace.

Dipende ....... :D ....... per me da tante cose, con quale spirito affronti l'escursione, da cosa cerchi a livello di emozioni, quanto vuoi metterti alla prova, quanto valga la pena giungere alla meta, dalle capacità tecniche che si conoscono, dal proprio fisico, dalla fiducia in se stessi ...... alla fine, secondo me, sono queste le "cose" che ti portano o non portano di abbandonare il sentiero battuto per un qualcosa di diverso, che ti fanno prediligere il "viaggio" alla "meta" o viceversa o se preferisci di non perdere la voglia e la magia di esplorare la natura.

D'accordo ma, credo, che ogni luogo in Italia abbia percorsi difficili e tecnici e percorsi facili. Conosco abbastanza l'Italia, mio nonno era romano, mia nonna modenese, gli altri miei nonni abruzzesi, la mia compagna viene dal lago maggiore con mamma milanese e padre calabrese. Un perfetto spaccato tra nord, centro e sud :p

Però fino ad un certo punto fare un sentiero segnato equivale ad andare in "autostrada", è vero che è più battuto e come tale più frequentato ma entro certi limiti, o quanto meno, non ho idea di quali siano i sentieri che fai tu ma quelli che faccio qualche volta non è che debbo mettere la freccia per sorpassare o il triangolo se mi fermo. Persone ne incontri ma fino ad un certo punto ed ovviamente in relazione alla meta finale, se è a 500 mt. e c'è un rifugio/ristorante alla fine è una cosa ma se si tratta di farsi tre/quattro ore di camminata non è così certo che troverai qualcuno neanche se è domenica.

Hai mai fatto la normale del gran sasso a metà giugno :D

Animali ne vedi anche dai sentieri ..... io le poiane le vedo in macchina in campagna e credimi, parliamo di una strada frequentata da macchine, camion e trattori tutti i giorni ..... addirittura mi capita di vederle in autostrada lungo la A22 Modena-Brennero :biggrin: .... ed ogni incontro è sempre entusiasmante.

Anche io ho incontrato un lupo in pieno centro del paese e mai in montagna (pnalm escluso). sono eccezioni. Poi, ovviamente, ci sono animali più o meno schivi.

Fare lo stesso sentiero non è necessariamente "solo esercizio fisico", ogni escursione può essere diversa dall'altra perchè di fatto non saprai mai cosa incontrerai, ad esempio a livello di fauna, certo il paesaggio sarà potenzialmente sempre quello ma fatto in periodi diversi avrai "spettacoli" diversi, un sentiero in estate non è uguale in inverno ..... certo se ogni due giorni lo ripeti bhè sì posso essere d'accordo a classificarlo anche solo esercizio fisico ma se lo fai con i paraocchi o guardando per terra tutto il tempo, se non provi nessuna differenza emozionale fra due ore di camminata o due ore di tapis roulant allora sì è solo esercizio fisico .... ma è veramente possibile avere la stesso apporto emozionale ? non credo.

Ciao :), Gianluca

Ok ma frequentando sempre le stesse zone finirai con il conoscerle a memoria e, almeno a me, alla lunga annoiano. Cambiando percorso invece è come frequentare un luogo per la prima volta.

Cmq, ripeto, non disdegno i sentieri, nei prossimi giorni dovrei fare delle escursioni proprio su percorsi cai. Molto probabilmente farò sentiero alll'andata e macchia al ritorno, percorso misto insomma :D
 
znnglc ha scritto:
Dipende ....... :D ....... per me da tante cose, con quale spirito affronti l'escursione, da cosa cerchi a livello di emozioni, quanto vuoi metterti alla prova, quanto valga la pena giungere alla meta, dalle capacità tecniche che si conoscono, dal proprio fisico, dalla fiducia in se stessi ...... alla fine, secondo me, sono queste le "cose" che ti portano o non portano di abbandonare il sentiero battuto per un qualcosa di diverso, che ti fanno prediligere il "viaggio" alla "meta" o viceversa o se preferisci di non perdere la voglia e la magia di esplorare la natura.
D'accordo ma, credo, che ogni luogo in Italia abbia percorsi difficili e tecnici e percorsi facili. Conosco abbastanza l'Italia, mio nonno era romano, mia nonna modenese, gli altri miei nonni abruzzesi, la mia compagna viene dal lago maggiore con mamma milanese e padre calabrese. Un perfetto spaccato tra nord, centro e sud :p
Non è questione di opportunità, per me, ma di cosa cerchi ..... :biggrin:
Hai mai fatto la normale del gran sasso a metà giugno :D
No ..... c'è qualche autogrill lungo il percorso ? :p
Ok ma frequentando sempre le stesse zone finirai con il conoscerle a memoria e, almeno a me, alla lunga annoiano. Cambiando percorso invece è come frequentare un luogo per la prima volta.
Sì questo è vero ..... quando ero più giovane e con meno peli bianchi sulla barba capitava, in particolar modo con gli scout, che bene o male si facesse per un certo periodo sempre gli stessi percorsi ed una volta, da incoscienti (e molto "sboroni" ma allora c'era un perchè ;)) provammo a farlo bendati ...... bhè per un certo tratto ci riuscimmo senza ruzzolare ..... poi ovviamente cademmo bene o male tutti come delle pere. Però sì se è vero che alla fine perde lo "smalto" iniziale un pò come andare in vacanza sempre nello stesso posto.

Ciao :), Gianluca
 
Però sì se è vero che alla fine perde lo "smalto" iniziale un pò come andare in vacanza sempre nello stesso posto.

Ciao :), Gianluca

Ecco, centrato il punto. E' proprio per non perdere quello smalto, o per ritrovarlo, che si deve variare ponendosi magari degli obiettivi. Sabato faccio questo percorso per cercare le tracce del lupo, domenica faccio la macchia per fotografare il bramito del cervo, a giugno cerco la radura per trovare la genziana e così via :D
 
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