In Sardegna c'è un discreto numero di ferrovie a scartamento ridotto. Alcune completamente dismesse, dove hanno smantellato rotaie e traversine. Sono facilmente percorribili, come quella che collegava Siliqua a S.Antioco.
Altre sono in funzione, anche se ormai solo a scopi turistici e non di collegamento, come la Mandas-Arbatax (cliccate su google proprio mandas-arbatax, per avere notizie). L'idea era quella di percorrere, a ritoso, il tratto da Gairo Taquisara a Villanova Tulo ma, per motivi logistici, ci siamo accontentati di fare il tratto da Villanova Tulo alla stazione di Esterzili, per poi rientrare da una strada semi abbandonata, che passa negli stessi luoghi, ma a quota molto inferiore.
I tratti di ferrovia fiancheggiati da sentiero, non hanno dato grossi problemi. Dove siamo stati costretti a camminare sulle traversine, rese scivolose dalla pioggia, o sulla massicciata, siamo andati molto più lentamente e faticando non poco.
Per un tratto molto lungo, sia la ferrovia che la strada, fiancheggiano il lago basso del Flumendosa, regalando scenari da favola.
Abbiamo pernottato in un vecchio casello, semi abbandonato, uno dei pochi che abbiamo trovato aperto. All'interno c'è ancora il camino, il forno, a volte il fornello a carbone. Fuori il pozzo per l'acqua. Niente bagno ne corrente elettrica. Il piano superiore col pavimento in legno. A tenerci compagnia ragni grossi come moscardini (definizione di mio fratello) e pipistrelli.
Abbiamo fatto esperimenti culinari (vedi topic "borragine") oltre ad aver mangiato altre prelibatezze "antiche", come le patate cotte direttamente sotto la brace, senza stagnola, e il formaggio arrosto.
Altre sono in funzione, anche se ormai solo a scopi turistici e non di collegamento, come la Mandas-Arbatax (cliccate su google proprio mandas-arbatax, per avere notizie). L'idea era quella di percorrere, a ritoso, il tratto da Gairo Taquisara a Villanova Tulo ma, per motivi logistici, ci siamo accontentati di fare il tratto da Villanova Tulo alla stazione di Esterzili, per poi rientrare da una strada semi abbandonata, che passa negli stessi luoghi, ma a quota molto inferiore.
I tratti di ferrovia fiancheggiati da sentiero, non hanno dato grossi problemi. Dove siamo stati costretti a camminare sulle traversine, rese scivolose dalla pioggia, o sulla massicciata, siamo andati molto più lentamente e faticando non poco.
Per un tratto molto lungo, sia la ferrovia che la strada, fiancheggiano il lago basso del Flumendosa, regalando scenari da favola.
Abbiamo pernottato in un vecchio casello, semi abbandonato, uno dei pochi che abbiamo trovato aperto. All'interno c'è ancora il camino, il forno, a volte il fornello a carbone. Fuori il pozzo per l'acqua. Niente bagno ne corrente elettrica. Il piano superiore col pavimento in legno. A tenerci compagnia ragni grossi come moscardini (definizione di mio fratello) e pipistrelli.
Abbiamo fatto esperimenti culinari (vedi topic "borragine") oltre ad aver mangiato altre prelibatezze "antiche", come le patate cotte direttamente sotto la brace, senza stagnola, e il formaggio arrosto.