Escursione M. Clapier (3045) dal p.sso de La Fous

Dati
Data: settembre 2016
Regione e provincia: Provenza-Alpi-Costa Azzurra, Alpi Marittime
Località di partenza: Casterino (Valle Roia)
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: 10 ore soste comprese
Chilometri: 19
Grado di difficoltà: F
Descrizione delle difficoltà: Pietraie continue e due canali I°
Periodo consigliato: da giugno alla prima neve
Segnaletica: no
Dislivello in salita: 1450
Quota massima: 3045
Accesso stradale: risalire la valle Roia, a St. Dalmas de Tende dev per Les Meches e Casterino
Traccia GPS disponibile

Descrizione:
Caratteristica montagna che ho sempre visto nelle innumerevoli ascese sulle vette delle Alpi Liguri e Marittime e che si nota anche dai monti vicino al mare della valle in cui abito, mi ha sempre destato grande curiosità.
Gode del primato di essere il tremila più a sud delle Alpi e dalla parte opposta, il grande ghiacciaio del Clapier la cui morena avevo visitato in gioventù ora ridottissimo ad una lingua di neve: che tristezza!
La salita che ho scelto è quella meno battuta dai francesi che preferiscono la più diretta dal rifugio Nizza mentre i cuneesi sono più comodi da Entracque per il rifugio Pagarì.
La gita, condotta in completa solitudine, l' ho trovata durissima, specie nella sua parte terminale, a causa del dislivello importante e ancor di più per lo sviluppo consistente ma nello stesso tempo affascinante per i luoghi davvero incantevoli e rinomati che si attraversano. La prima parte si risale la Valmasque che fa parte assieme alla Val Fontanalba e alla Valle delle Meraviglie del grande tour delle preistoriche incisioni rupestri del Monte Bego, poi la salita al passo de La Fous, stupendo, contornando i favolosi laghi de La Lousiere e i due lacs Gelè incastonati tra ripide rocce.
La salita nelle rocce verso La Fous e la ridiscesa dalla parte opposta è ricca di ometti ma quando si svolta a destra verso il Clapier praticamente non esiste più nulla e occorre andare a naso nell' interminabile distesa di rocce rotte e pietrame.
Non avendo trovato in rete nessuna traccia gps, mi son comlicata la vita sbagliando strada all' andata e al ritorno cercando un improbabile passaggio più a monte ma in definitiva è stata una bellissima avventura anche perchè in un determinato momento dell' ascesa avevo pensato di desistere. L' esperienza, la calma, la cartina e un righello, unite al mio gps, hanno fatto si che giungessi alla meta con due ore di ritardo: per queso sono felice.

Le relazioni che ho letto sono approssimative e poco chiare per cui cerco di dire la mia a chi volesse intrapprendere questo bel viaggio. Va detto che comunque è da evitare nel modo più assoluto quando c'è nebbia.
Si dice che dal passo de La Fous si scende poco mentre il mio gps mi da 80 mt D- che non è poco anche perchè le pendenze non sono eccessive e si dice anche che è una via facile al confine del EE secondo me non può essere vero; i due canali che si incontrano sono F pieni con salti continui di I°.
Per trovare la via da La Fous ci sono due i punti fermi da tenere bene a mente e facili da vedere: giunti al passo si nota sulla dx una bastionata rocciosa che seguendola con lo sguardo, si nota in basso grosse rocce accatastate come fosse una frana dove si trova il corto canale da risalire ed in cima ci sono due ometti che saranno utili al ritorno.
La seconda è il canale da risalire delle roccie del versante ovest della cima, intaglio che si vede già dal passo. Lunghissimo traverso in piano su pietraia traguardando l'ultima bastionata dove si comincia a vedere qualche ometto sintomo che siamo sulla strada.
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Si risale la valle Roia fino a St Dalmas de Tende, subito dopo un arco, sulla sx il bivio per Les Meches e Caserino, continuando si transita dalla diga di Les Meches, si prosegue per Casterino, si attraversa il paesino sull' unica strada che diventa stretta, si raggiunge un grosso parcheggio tra i larici dove si lascia l' auto. A dx indicazione per Preafique mentre a sx una sbarra con indicazione Valmasque.
Dopo esserci armati di tutta l' attrezzatura necessaria, si oltrepassa la sbarra, si prosegue sulla carrareccia che poi diventerà comoda mulattiera fino a raggiungere il Lac Vert (Rif. Valmasque) e proseguendo verso il vicino soprastante Lac Noir in 2 ore dove mi sono accampato per la notte.
Qui si lascia il sentiero principale (dir. Baisse de Valmasque) per svoltare a dx passando sotto la piccola diga (nessuna segnalazione) con sentiero ben evidente si risale la ripida china erbosa e poi su pietrame si raggiunge il caratteristico lac de La Lousiere. Frequenti ometti e segni rossi indicano la sx del lago che si risale ripidamente fino alla sommità dove c'è una bellissima vista anche sui Lacs Gelè, si piega a sinistra (passaggio un pò delicato - EE) e si continua in salita, ora più blanda fino al largo passo de La Fous. Il resto è detto.

Inizio della risalita della Valmasque
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Veduta dall' alto
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Ed eccomi al primo lago, lac Vert, con il rifugio sullo sfondo
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andando al lac Noir e la Lousiere a sestra
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Lac Noir la mattina seguente. Nuvole basse, qualche goccia di pioggia, nebbia. Mi pervade scoramento. Vorrei tornarmene a valle ma poi decido di salire almeno al passo de La Fous
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e Lac Vert
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dall' alto verso il passo
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Lac du Basto e M. Bego col cappello :(
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Raggiungo il lago de La Lousiere ancora nella nebbia
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Bella vista sui laghi Lousiere e Gelè
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Monte St. Maria dalla parte opposta
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e arrivato al passo della Fous, il tempo si apre come d' incanto, meraviglia!!
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ed ecco la parte terminale della salita
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Affascinanti e maestosi panorami. In fondo il lac de La Fous con il Rifugio Nizza
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e la cima!!
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la cima
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di nuovo il lago Luisiere nel pomeriggio
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monte Bego, lago du Basto
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cima la Loisiere
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Mont Chameneye
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Bego e Grand Capelet
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Gelas e Maledia
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Maledia, Nasta e Argentera
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Verso la valle delle Meraviglie: Bego, Grand Capelet, Cima du Diable e cima Trem
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Valle de La Gordolasque
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Vista sud verso la Liguria
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e verso la Valle Vermenagna con le solitarie Bisalta e Costa Rossa
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Ed ecco alcune foto diciamo "di sevizio".
Dal passo de La Fous, sulla destra si vede la prima bastionata rocciosa da ridiscendere per poterla scavalcare, l'imponente cima Ascquasciati e dietro la bastionata del Clapier col canale da risalire
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Più vicino col canale ormai evidente.
Lasciare perdere quello di destra (difficile) e puntare direttamente a quello di fronte
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qui ho fotografato quella specie di frana di grosse roccie dove c'e il corto canale che supera la bastionata
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Prosit!!
 
Gran bel giro Piervi,sono stato li in valle ma mi son fermato a bivaccare al lac du Basto dove a memoria mi son tirato una pisa degna di nota...
 
Molto bello! Una curiosità: dalla cima non è visibile l'omonimo ghiacciaio? Eh prima o poi mi farete da ciceroni tra le Alpi Marittime e Liguri. :D
 
Una curiosità: dalla cima non è visibile l'omonimo ghiacciaio?
Mentre una volta scendeva giù per centinaia di metri, ora se ne vede solo la punta.
Per vederlo bene bisogna risalire la pietraia sopra quelle rocce vicino al passo de La Fous e affacciarsi dall' intaglio (okkio il precipizio è pauroso :( )
:si::si:
 
Insomma, una sorta di esplorazione. E' il caso di dire che chi la dura la vince. Forse è una sensazione che coglie solo noi lontano dalle frontiere, ma ho sempre subito il fascino di voi che abitate vicino al confine e potete "svalicare" anche solo camminando.
 
Insomma, una sorta di esplorazione. E' il caso di dire che chi la dura la vince. Forse è una sensazione che coglie solo noi lontano dalle frontiere, ma ho sempre subito il fascino di voi che abitate vicino al confine e potete "svalicare" anche solo camminando.
Ciao, Marco!
Non doveva essere un'esplorazione ma lo è diventata a causa di relazioni imprecise. In tanti danno tante cose per scontato :)
Anche se le montagne sono uguali sia in Francia che in Italia, è comunque una senzazione che ci coglie tutti noi. Due francesi in vetta che giocavano col cippo di confine :)
Io ho fatto tutto il percorso in Francia per arrivare in Italia per pochi centimetri :biggrin::no:
Comunque tutte le volte che salgo su vette di confine, il vantaggio dei francesi rispetto agli italiani è attorno al 80%. La volta scorsa, sul Gelas, 20 francesi e 4 italiani. questa volta io e due francesi tra l'altro tutti e tre in solitaria!!
 
Ciao Piervi, è purtroppo noto che la cultura escursionistica sia in Italia piuttosto scarsa e considera che voi al nord battete sull'argomento 4 a 1 noi centristi.
 
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