- Parchi d'Abruzzo
-
- Parco Regionale Sirente-Velino
Dati
Data: 24/07/2018
Regione e provincia: Abruzzo (L'Aquila)
Località di partenza: Chalet del Sirente (Secinaro)
Località di arrivo: Val d'Arano (Ovindoli)
Tempo di percorrenza: 6h 50 m soste incluse
Chilometri: 14 km
Grado di difficoltà: EE+
Descrizione delle difficoltà: il Maiori in assetto estivo è un ghaione ripido e molto faticoso. Molto delicati sono il traverso e la rampa finale fino alla selletta Maiori. Durante l'intera salita occorre fare attenzione a eventuali pietre che cadono dall'alto, meglio tenersi sulla destra (proprio mentre salivamo abbiamo assistito ad un'importante frana avvenuta nel canalino Marcheggiani allo Sperone di Mezzo).
Nel caso in cui si decida di salire quando il nevaio ancora è consistente, ramponi e piccozza sono obbligatori.
Periodo consigliato: in inverno è una classica scialpinistica, mentre in assetto estivo occorre molta motivazione e passione per l'esplorazione
Segnaletica: dallo chalet al bivio per il Maiori vi sono le bandiere bianco-rosse (15), poi qualche bollino rosso alternato a bandiere bianco-rosse nel bosco, dall'inizio del Maiori fino alla sella non vi è nulla, dalla vetta del Sirente fino al Vallone dei Puzzilli qualche sporadico segno giallo-bianco-rosso
Dislivello in salita: 1270 m.
Dislivello in discesa: 1150 m.
Quota massima: 2348 m.
Accesso stradale: per la traversata si parcheggiano due auto, una allo chalet del Sirente e l'altra all'inizio della Val d'Arano
Traccia GPS: https://it.wikiloc.com/percorsi-esc...2348-m-per-la-valle-inserrata-maiori-26891223
Descrizione
Era un po' che avevo in progetto di effettuare questa salita in assetto estivo e finalmente l'ho realizzata con la preziosa compagnia del mio amico Emiliano, amico ed escursionista di quelli che amano certi percorsi senza l'ossessione di marcare nuove vette.
Per me è stato il modo migliore per festeggiare il trentennale dalla mia prima salita sul Sirente, avvenuta nel lontano luglio 1988 con mio padre salendo dallo chalet (allora bruciato).
La salita è faticosa, dopo un'ora circa di avvicinamento nel bosco inizia la prima parte del canalone Maiori (in assetto estivo a maggior ragione più propriamente detto Valle Inserrata), il primo ripido strappo dove è meglio tenersi sulla destra sfruttando le zolle di terra e l'erba.
L'ambiente è solenne e maestoso anche senza la neve. Arrivati alla parte centrale del Maiori, quella dove spiana un po', udiamo e scorgiamo alla nostra sinistra una frana di dimensioni ragguardevoli scesa dal primo canalino sulla sx lungo la parte iniziale dello Sperone di Mezzo, proprio sotto Punta Aquila...del resto se il Maiori è composto da tutte quelle pietre, da qualche parte devono pure cadere.
La parte finale è nuovamente ripida e le pietre sono mobili, occorre fare molta attenzione nel guadagnare la Selletta Maiori (nel frattempo era calata la nebbia e si era alzato un vento fortissimo).
Conquistata la sella poco sotto il Peschio Fracido siamo felicissimi e soddisfatti, abbiamo terminato l'ascesa lungo il Maiori e le difficoltà sono terminate.
Avendo una delle due auto alla Val d'Arano, ci dirigiamo in ordine sul M.Sirente, su Punta Macerola, Sperone Tiburtini e scendiamo quindi senza via obbligata verso il solitario e rurale Vallone dei Puzzilli, dove poi è un attimo arrivare alla sterrata della Val d'Arano.
Alla fine è venuta fuori una traversata del Sirente est-ovest, impreziosita dall'ascesa per la Valle Inserrata, un percorso che a mio giudizio in estiva non è adatto a tutti, sia per la qualità del terreno, che per l'impegno profuso che per le motivazioni: per molti è un faticoso ghiaione, per me è un ghiaione in ambiente maestoso, è semplicemente il Maiori senza neve.
Grazie ad Emiliano per la compagnia e per lo spirito di ricerca dell'avventura che ci accomuna
Data: 24/07/2018
Regione e provincia: Abruzzo (L'Aquila)
Località di partenza: Chalet del Sirente (Secinaro)
Località di arrivo: Val d'Arano (Ovindoli)
Tempo di percorrenza: 6h 50 m soste incluse
Chilometri: 14 km
Grado di difficoltà: EE+
Descrizione delle difficoltà: il Maiori in assetto estivo è un ghaione ripido e molto faticoso. Molto delicati sono il traverso e la rampa finale fino alla selletta Maiori. Durante l'intera salita occorre fare attenzione a eventuali pietre che cadono dall'alto, meglio tenersi sulla destra (proprio mentre salivamo abbiamo assistito ad un'importante frana avvenuta nel canalino Marcheggiani allo Sperone di Mezzo).
Nel caso in cui si decida di salire quando il nevaio ancora è consistente, ramponi e piccozza sono obbligatori.
Periodo consigliato: in inverno è una classica scialpinistica, mentre in assetto estivo occorre molta motivazione e passione per l'esplorazione
Segnaletica: dallo chalet al bivio per il Maiori vi sono le bandiere bianco-rosse (15), poi qualche bollino rosso alternato a bandiere bianco-rosse nel bosco, dall'inizio del Maiori fino alla sella non vi è nulla, dalla vetta del Sirente fino al Vallone dei Puzzilli qualche sporadico segno giallo-bianco-rosso
Dislivello in salita: 1270 m.
Dislivello in discesa: 1150 m.
Quota massima: 2348 m.
Accesso stradale: per la traversata si parcheggiano due auto, una allo chalet del Sirente e l'altra all'inizio della Val d'Arano
Traccia GPS: https://it.wikiloc.com/percorsi-esc...2348-m-per-la-valle-inserrata-maiori-26891223
Descrizione
Era un po' che avevo in progetto di effettuare questa salita in assetto estivo e finalmente l'ho realizzata con la preziosa compagnia del mio amico Emiliano, amico ed escursionista di quelli che amano certi percorsi senza l'ossessione di marcare nuove vette.
Per me è stato il modo migliore per festeggiare il trentennale dalla mia prima salita sul Sirente, avvenuta nel lontano luglio 1988 con mio padre salendo dallo chalet (allora bruciato).
La salita è faticosa, dopo un'ora circa di avvicinamento nel bosco inizia la prima parte del canalone Maiori (in assetto estivo a maggior ragione più propriamente detto Valle Inserrata), il primo ripido strappo dove è meglio tenersi sulla destra sfruttando le zolle di terra e l'erba.
L'ambiente è solenne e maestoso anche senza la neve. Arrivati alla parte centrale del Maiori, quella dove spiana un po', udiamo e scorgiamo alla nostra sinistra una frana di dimensioni ragguardevoli scesa dal primo canalino sulla sx lungo la parte iniziale dello Sperone di Mezzo, proprio sotto Punta Aquila...del resto se il Maiori è composto da tutte quelle pietre, da qualche parte devono pure cadere.
La parte finale è nuovamente ripida e le pietre sono mobili, occorre fare molta attenzione nel guadagnare la Selletta Maiori (nel frattempo era calata la nebbia e si era alzato un vento fortissimo).
Conquistata la sella poco sotto il Peschio Fracido siamo felicissimi e soddisfatti, abbiamo terminato l'ascesa lungo il Maiori e le difficoltà sono terminate.
Avendo una delle due auto alla Val d'Arano, ci dirigiamo in ordine sul M.Sirente, su Punta Macerola, Sperone Tiburtini e scendiamo quindi senza via obbligata verso il solitario e rurale Vallone dei Puzzilli, dove poi è un attimo arrivare alla sterrata della Val d'Arano.
Alla fine è venuta fuori una traversata del Sirente est-ovest, impreziosita dall'ascesa per la Valle Inserrata, un percorso che a mio giudizio in estiva non è adatto a tutti, sia per la qualità del terreno, che per l'impegno profuso che per le motivazioni: per molti è un faticoso ghiaione, per me è un ghiaione in ambiente maestoso, è semplicemente il Maiori senza neve.
Grazie ad Emiliano per la compagnia e per lo spirito di ricerca dell'avventura che ci accomuna
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