ma tutti viaggiano col coltello in tasca?

Un caro saluto a tutti.

Purtroppo sono sparito per un paio di mesi, e me ne dispiace. La verità è che, da settembre, ho infilato una serie di sfortune micidiali (mia mamma ricoverata e operata due volte per problemi cardiaci, io alle prese con un improvviso tunnel carpale e con problemi di cervicale mai sofferti prima - spero almeno di riuscire a vedere un medico entro Natale -, i bambini a scuola fra quarantene e disagi orari... Il tutto condito da un'insonnia che non mi abbandona da mesi) potenziate dal contesto pandemico, con ripercussioni psicologiche che mi hanno reso di umore malinconico.

Per fortuna, non ho però mai interrotto le mie uscite del we, almeno finché le sciabolate dei Dpcm mi hanno tagliato definitivamente le gambe.

Chiusa la premessa, vengo al topic.

In città e negli spostamenti urbani o limitrofi non porto mai, ovviamente, alcuna lama. Né appresso né in auto. Non cerco grane con la giustizia! E non vedo alcuna utilità nell'avere un coltello.

Per gite turistiche, culturali e naturalistiche soft, Victorinox piccolo senza blocca lama nello zaino, giusto per tagliare un panino, aprire una bottiglia, levare una spina, tagliare l'unghia spezzata... Il classico coltellino che puoi portare al museo di paese come al pic nic sul fiume, magari nella stessa giornata, e puoi giustificare ragionevolmente se vieni fermato.

Per escursioni serie, in montagna e collina e in luoghi ovviamente 'selvaggi', o almeno selvatici, ho sempre con me un Victorinox large con blocca lama nel cinturone dello zaino. È un coltello perfetto per districarsi in più situazioni; in caso d'emergenza, grazie al blocca lama, si adatta per l'autodifesa. Inoltre è relativamente leggero e compatto. Un coltello perfetto per me e, credo, ideale per il 90% degli escursionisti.

Porto un lama fissa alla cintura solo ed esclusivamente nelle escursioni serali o notturne con la mia famiglia. In aggiunta al Victorinox grande, sempre nello zaino. Lo tengo più per una questione di tranquillità psicologica che di praticità. Ogni tanto, se ho tempo e voglia, in bivacco ci faccio un po' di bushcraft. Ma, siccome odio il peso e gli ingombri inutili, prima o poi mi deciderò a lasciarlo a casa per sempre. Poi, vivo pure il disagio di essere fermato e dovermi giustificare, così come non vorrei mai apparire 'aggressivo' ad altri, per quanto rarissimi, escursionisti notturni.

A proposito di escursioni. Sono l'unico che sta perdendo la pazienza e il pure il buonumore, chiuso nel mio comune in zona rossa, peraltro Milano, senza alcuna possibilità di 'tornare alla natura', o altri sono solidali e soffrono con me?
 
Ti capisco, zona rossa anche qui (che non è nemmeno il mio comune perchè non ne ho uno), simili sfortune micidiali ma da molto più tempo di te.
I problemi non ce li siamo cercati, ci hanno trovato loro nonostante i tentativi di schivarli. La verità è che ognuno può pensare al massimo per se, che è già difficile di questi tempi, dove le priorità è non uscire di senno.
 
Le sfighe non vengono mai da sole... ma in squadroni punitivi!

Anche qui a Bolzano zona rossa, noi stiamo impazzendo chiusi in casa con un bimbo piccolo di 2 anni e mezzo vivacissimo e pieno di energie che non può sfogare ecane di grossa taglia (gatti e pesci sono pantofolai, a loro non cambia nulla).

Sono d'accordissimo con te sull'importanza di tenere il più possibile un basso profilo. Oltre che per i guai con la giustizia, perché non sono poi molti gli appassionati di coltelli in giro, e mostrarlo con troppa leggerezza è stigmatizzante (per molta gente coltelli = serial killer).
 
Le sfighe non vengono mai da sole... ma in squadroni punitivi!

Anche qui a Bolzano zona rossa, noi stiamo impazzendo chiusi in casa con un bimbo piccolo di 2 anni e mezzo vivacissimo e pieno di energie che non può sfogare ecane di grossa taglia (gatti e pesci sono pantofolai, a loro non cambia nulla)....

scusate l'OT

solidarizzo...
venti anni fa feci una scelta faticosa...scelsi casa con giardino fuori città costringendo me e la mia famiglia ad una stressante vita da pendolari.
oggi però, abbandonato il lavoro, vengo ripagato e la clausura è mitigata dall'orto e dal verde circostante...
 
scusate l'OT

solidarizzo...
venti anni fa feci una scelta faticosa...scelsi casa con giardino fuori città costringendo me e la mia famiglia ad una stressante vita da pendolari.
oggi però, abbandonato il lavoro, vengo ripagato e la clausura è mitigata dall'orto e dal verde circostante...
Be' ovviamente ognuno fa le sue scelte e ha i propri gusti ma io come te nn vivrei mai in un appartamento in città neanche per tutto l'oro del mondo.
 
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