Debbo dire che, al netto delle grosse panzane che spesso si leggono su internet, la scienza moderna mi suscita una sempre maggiore perplessità.
Facendo una veloce ricerca, si scopre che per taluni ricercatori le foreste diminuiscono, mentre per altri aumentano. A seconda di come gli conviene, in pratica, in barba ad una seria ricerca scientifica...
ricerche fatte per andare sui media, insomma.
Detto questo, molte delle osservazioni di chi è intervenuto prima di me sono giuste:
1- gli eventi meteo fanno regolarmente strage di piante (anche perché non vengono più gestite, dati i costi).
2- si, le specie alloctone (=non originarie dei luoghi) spesso sottraggono i nuovi spazi alle specie autoctone (=locali).
3- certo, se non si mantengono bene, le piante cadono a terra e lì rimangono...
ma:
1. - è sempre successo. E sempre succederà.
2. - anche qui, è sempre successo. Per un millennio circa, il castagno, che non è autoctono dell'Appennino, è stato piantato per fornire nutrimento agli abitanti. Si chiama evoluzione: ciò che in quel momento è più adatto a quel territorio, vince la corsa per la conservazione della specie e per la colonizzazione degli spazi disponibili. Anche nelle piante.
3. - Eh, anche qui... nei parchi, giusto per fare un esempio, la riserva integrale di Sasso Fratino, nelle foreste casentinesi, questo è un qualcosa che viene favorito: le piante schiantate a terra, morte, sono un importante nutrimento per gli insetti xylofagi (=che si cibano di legno), come la rarissima formica rufa, nel caso in esempio. Talmente protetta e tutelata, da avere un'ampia recinzione tutt'intorno ai formicai, che si ergono alti oltre un metro sul terreno circostante!
Insomma: non mi preoccuperei eccessivamente per la competizione naturale. L'unica cosa che mi preoccupa sono certe misure stupide, lo dico con franchezza, introdotte per compiacere i verdi.
Penso ad esempio al divieto di abbattere piante in terreno privato; in Emilia Romagna, ma mi risulta anche in altre regioni, è così: non posso sostituire il pino che ho nel giardino condominiale, perché è diventato troppo grande, ingestibile e costoso, con una pianta diversa, finché il pino stesso non mi farà il favore di ammalarsi e non essere più in alcun modo recuperabile).
Ma penso anche al divieto di pulizia del greto di fiumi e torrenti: bravo
@busdriver !. Che infatti, poi, alla prima piena, usano le piante - sradicate dall'acqua, che non ha studiato legge - come improvvisata diga, per lesionare od abbattere ponti.
Eh, ma le piante, mi raccomando, non si toccano!
Che poi, fossero almeno essenze rare o piante centenarie... ma stiamo parlando di erbacce troppo cresciute.
E sarà sempre peggio. La relativa tenuta dei verdi in Germania ha scatenato, anche nella nostra sinistra, la rincorsa ai temi ambientali. Tutto per un pugno di voti in più. Bah. E io pago, come diceva Totò.