Escursione Macchia di Manziana

Dati

Data: 06/03/2022
Regione e provincia: Lazio, Roma
Località di partenza: Manziana
Località di arrivo: Manziana
Tempo di percorrenza: 6h 40m
Chilometri: 25
Grado di difficoltà: T
Descrizione delle difficoltà: nessuna
Periodo consigliato: tutti
Segnaletica: locale
Dislivello in salita: 588m
Dislivello in discesa: 588m
Quota massima:388m
Accesso stradale: dalla Via Braccianese
Traccia GPS: https://www.avventurosamente.it/xf/pagine/mappa/?do=loadmarker&id=8565



Descrizione
Oggi mi sono concesso un'uscita rilassante, poco più di una lunga passeggiata con un amico, che ha comunque regalato un paio di spunti interessanti. Sono infatti tornato a vedere, non certo nella sua stagione migliore, la Macchia di Manziana, seguendo un itinerario diverso alla ricerca di possibili piccoli tesori sepolti al margine della Macchia. L'assenza del foliage fa trovare il bosco piuttosto spoglio, ma comunque anche così sa regalare alcune ampie prospettive bucoliche.

Accesso alla Macchia
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Accesso alla macchia lato destro
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Entrando nella macchia dal suo lato destro per percorrerlo in senso antiorario, si trovano rapidamente un paio di grotte verosimilmente utilizzate come cave di sabbia, facilmente accessibili, totalmente scolpite e ben levigate al loro interno, la seconda addirittura con due specie di colonnati interni laterali come a creare diverse cellette di stivaggio.

Cava n1
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Cava n2
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Proseguendo lungo il lato destro della Macchia il panorama è sempre ampio, arioso, abbellito da tappeti di foglie e un fontanile in pietra.

Tappeto
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Fontanile n1
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Quasi al termine del lato lungo di destra, attraverso un'apertura non visibilissima nella recinzione del sentiero, si può accedere ad un breve anello che consente prima di passare su un tratto di basolato della vecchia Via Clodia (manca foto :wall:), poi di raggiungere un antico ponte romano noto come Ponte del Diavolo. Lungo il percorso, stupisce una macchia di bambù maestosamente isolata in mezzo alle altre piante.

Ponte del diavolo
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Bambù

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Dopo questa breve diversione sulla destra, una ulteriore diramazione a ramo morto porta all'antica Mola di Manziana, la cui foto non fa giustizia nè della struttura nè della bellezza dell'area circostante.

Mola
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Ritornati sui nostri passi verso l'anello, ce ne allontaniamo di nuovo poco dopo per recarci alla Caldara di Manziana, la parte per me più suggestiva della giornata. La Caldara è un'ampia spianata sabbiosa, da cui emergono in diversi punti bollicine di acqua frizzante, con una pozza centrale che si distingue per un visibile gorgoglio di acqua bianco pietra. L'odore solforoso è meno soffocante che in altre caldare, ma lo spazio attorno, ricoperto di erbe basse ingiallite ed alberi rinsecchti, è veramente suggestivo nella sua scarna semplicità.

Caldara
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Caldara
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Caldara
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La diversione verso la caldara è stata lunga e per non ripetere la strada dell'arrivo ci inventiamo un lungo fuoripista che culmina nella violazione di una proprietà privata in uscita attraverso un buco nella recinzione, sorvegliati da un cane pastore a monte e da uno a valle, che ci guardano più stupiti che altro. Di lì ritorniamo sull'asse centrale della Macchia, affollato di famiglie a passeggio come fosse lo struscio di Manziana.
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La conclusione della giornata è un breve salto nel paese, che non sembra aver molto meglio da offrire per il ristoro del viandante di una pizzeria al taglio egiziana, di dubbio gusto ma di sincera utilità. :)
 
Io vado sempre con le Sportiva Stream, che sono uno scarponcino mid leggero quasi da trail running. Le uso sempre tranne che su neve. Ma lì bastavano delle scarpe da ginnastica :)
 
Posto troppo bello e ricco di infinite scoperte.
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Altra curiosità vegetale: vicino alla Caldara c'è un famoso boschetto di betulle !
Certo, l'albero nordico per eccellenza. Non manco mai di rendergli omaggio ogni volta che ci passo. Tra l'altro l'origine delle parola è celtica e in quasi tutte le lingue deriva da questa: l'inglese birch, il russo biriosa, il tedesco birke, ...
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