Escursione Macchie piane-Monte le Vene

Parchi del Lazio
  1. Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Dati

Data: 6 Ottobre 2020
Regione e provincia: Lazio (RI)
Località di partenza: Macchie Piane (Amatrice)
Località di arrivo: Monte le Vene(2020m)
Tempo di percorrenza: 3h10
Chilometri:
Grado di difficoltà: Facile ma con un paio di insidie
Descrizione delle difficoltà: Piccolo torrente da guadare, sconsigliato farlo nel periodo di piena; assenza segnatura in un tratto appena usciti dal bosco
Periodo consigliato: Luglio-Ottobre
Segnaletica: Buona
Dislivello in salita: 500ca
Dislivello in discesa:
Quota massima: 2020m
Accesso stradale:
Traccia GPS: [puoi caricare la tua traccia GPS nella Mappa Escursioni ed inserire il link permanente al posto di questo testo]


Descrizione

Lascio con molto piacere qualche informazione circa un sentiero poco frequentato della Laga ma che mi ha davvero sorpreso in positivo.
Si parte dalla località Macchie piane di Amatrice, raggiungibile dopo aver superato in macchina la frazione di Sommati percorrendo una strada asfaltato in salita ripida e caratterizzata da diversi tornanti. Se la si percorre tutta si può lasciare l' auto in uno spiazzo da cui partono un paio di sentieri per arrivare al Pizzo di Sevo ma noi non dobbiamo arrivare così in alto, bensì fermarci poco prima, al penultimo tornante, dove troviamo un cartello per la Macera della morte (3h30). E' possibile lasciare la vettura al tornante oppure poco dopo l' inizio del percorso in uno spiazzo sulla sinistra. Si inizia a camminare per alcuni km in una faggeta molto bella, accompagnati dalle segnature cai evidenti e piuttosto frequenti, grazie alle quali è difficile sbagliare; l' unico piccolo dubbio ci è venuto un bivio al quale un altro sentiero proseguiva in alto a destra ma non bisogna mai abbandonare il tracciato principale. Dopo diverso tempo nel bosco si arriva ad uno spiazzo nel quale è presente una roulotte apparentemente abbandonata, forse riparo in caso di pioggia per i pastori locali. In questa piccola radura non bisogna ancora salire ma proseguire dritti, il bosco ricomincia fino ad una seconda radura poco più avanti. Qui troviamo-ad oggi 6 ottobre 2020- alcuni alberi franati in terra e, se non si conosce bene la zona, è possibile essere disorientati. Le alternative sarebbero due: proseguire diritti ed entrare nuovamente nel bosco, dove alcuni alberi sono effettivamente segnati ma si scende di quota ed onestamente non ce la siamo sentiti di percorrere quel sentiero, oppure salire sulla dx ed anche qui troviamo alcuni alberi segnati. Probabilmente le alternative sono equivalenti ma, essendo saliti sulla dx, so dirvi per certo soltanto di questa opzione. Inizialmente si sale nel bosco, dopo un poco il bosco si dirada e sarà possibile sentire il rumore di un torrente sulla nostra sinistra che dobbiamo seguire tenendolo sempre , appunto, sulla sinistra proseguendo in erta salita. Ad un certo punto sarà possibile notare che l' alta parete di roccia che costeggia il torrente scende di quota e finalmente sarà possibile guadare il torrente. Una volta superato sarà necessario seguire il tracciato dei pastori affiancato da bastoni di legno e pericoloso filo spinato. Seguendolo guaderemo un altro piccolo torrente pochi metri dopo e da li, inizieremo a salire andando sempre leggermente a sinistra, con il filo spinato a tenerci compagnia-attenzione!
Compiute alcune decime di mt di dislivello di arriva su di un avvallamento dal quale sarà possibile scorgere diverse cime: sulla destra il Pizzitello ed il Sevo, al centro in fondo la Macera ed a sinistra il nostro monte le Vene. Una volta individuato-noi, non grandi conoscitori del luogo, ci siamo aiutati con l' app Peaklens, che consiglio- è facilmente raggiungibile, la salita non sarà troppo impegnativa.
Il nostro tempo di percorrenza è stato un pò piu abbondante del previsto a causa di quel tratto fra la seconda radura ed il torrente che ci ha un po mandato in confusione, altrimenti penso che la vetta in questione sia raggiungibile con meno di 3h se si è allenati. Questo versante della Laga è poco frequentato ma molto bello, nel tragitto non abbiamo incontrato nessuno se non un allevatore di bovini con bestie al seguito poco prima di tornare verso la macchina.
Lo consiglio perchè si ha la possibilità di giungere in vette poco frequentate ma lo stesso belle passando per un lungo tratto di faggeta, all' ombra, e guadare un torrentino che da sempre soddisfazione. Spero di essere stato utile,ciao!
 
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