Escursione Maiella - Valle dell'Acquaviva

Parchi d'Abruzzo
  1. Parco Nazionale della Majella
Valle dell’Acquaviva
Quota
1.796 m
Data 14 giugno 2025
Sentiero parzialmente segnato
Dislivello 1.629 m
Distanza 23,67 km
Tempo totale 11:43 h
Tempo di marcia 10:50 h
Cartografia Il Lupo Majella
Descrizione Dal parcheggio delle gole di Fara San Martino (456 m, ore 7,36) per la Valle di Santo Spirito, la Fonte delle Vatarelle (820 m, +56 min.), Bocca dei Valloni (1.055 m, +33 min.), la Fonte del Pesco (1.300 m, +1 h), la Grotta dei Callarelli (1.550 m, +1,02 h), tentativo di risalita della Valle dell’Acquaviva verso Monte Acquaviva. Difficoltà a individuare l’attacco fra i pini mughi e rinunciato a quota 1.796 (+1,50 h) per terreno lento, ripido, infido e caldo asfissiante. Di nuovo la Grotta dei Callarelli (+1,10 h), la fontana sotto Colle Bandiera (1.137 m, +2,24 h), la fontana di quota 850 (+32 min.), Capo Le Macchie (+29 min.), Fara San Martino (420 m, +39 min.) e il parcheggio delle gole (+15 min.). Faticosissima escursione a motivo di un caldo torrido in ambiente poderoso, solitario e selvaggio. Probabilmente la traccia scaricata dal sito del Parco è errata: bisogna invece cercare di seguire alcuni segni comunque contrastanti sulla dorsale fra la Valle del Forcone e la Valle dell’Acquaviva. Avvistati tre camosci e una lepre.
https://www.montinvisibili.it/valle-acquaviva

Valle dell’Acquaviva, 14 giugno 2025. La rinuncia è un’arte sottile che s’impara con l’esperienza e un pizzico d’improvvisazione. Un’arte perché richiede la sensibilità per capire il momento esatto in cui esercitarla: non troppo presto, altrimenti non si combinerebbe mai nulla, non troppo tardi per non finire irrimediabilmente nei guai. Valutazione che, al netto di circostanze esterne, è influenzata da due fattori: il tempo a disposizione e le nostre forze residue.
E anche oggi è arrivato il momento di esercitare questa scelta, che lascia sempre l’amaro in bocca, ma rende anche sicuramente più forti.
Chiunque frequenti la natura selvaggia – soprattutto in solitaria – si sarà trovato in tale condizione e in numerosi lustri di montagna diverse sono state le occasioni di sottopormi a questa prova. L’ultima volta a dicembre sul Viglio, ma non posso dimenticare quella di un quarto di secolo fa sul Monte Elbrus. Altre non sono state vere rinunce ma una rimodulazione sul campo del percorso, sulla base di nuove circostanze emerse.
Sia come sia e una capacità che può salvarti la vita e renderti una persona più umile e forte.
Oggi l’obiettivo era ambizioso. Esplorare quel selvaggio quadrante di valli incassate della Majella orientale, popolate di grotte pastorali e che risale dai poco più dei 450 metri di Fara San Martino per arrivare fino agli oltre 2.700 del Monte Acquaviva. Ma avevo fatto i conti senza l’oste… cioè questo caldo anticipato; per tacer dello zampino dell’Ente Parco.

 

Allegati

  • 001 Gole di San Martino.JPG
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  • 003 Monastero di San Martino in Valle.JPG
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  • 004 Monastero di San Martino in Valle.JPG
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  • 005 Fonte delle Vatarelle.JPG
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  • 007 Giglio di San Giovanni.JPG
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  • 009 Bocca dei Valloni.JPG
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  • 010 Valle di Santo Spirito.JPG
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  • 012 Cima Forcone.JPG
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  • 013 Grotta dei Callarelli.JPG
    013 Grotta dei Callarelli.JPG
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  • 014 Valle dell'Acquaviva.JPG
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  • 015 Grotta dei Callarelli.JPG
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  • 016 Grotta dei Callarelli.JPG
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  • 018 Grotta dei Callarelli.JPG
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  • 019 Valle dell'Acquaviva.JPG
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  • 020 Valle dell'Acquaviva.JPG
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  • 021 Valle dell'Acquaviva.JPG
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  • 022 Valle dell'Acquaviva camoscio.JPG
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  • 023 Valle dell'Acquaviva.JPG
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  • 024 Valle dell'Acquaviva.JPG
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  • 026 Valle dell'Acquaviva.JPG
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  • 027 Monte Forcone.JPG
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  • 028 Grotta dei Callarelli.JPG
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  • 029 Val Serviera.JPG
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  • 033 Val Serviera.JPG
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  • 034 Val Serviera.JPG
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  • 036 Val Serviera camoscio.JPG
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  • 037 Fontana di Colle Bandiera.JPG
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  • 038 Fara San Martino.JPG
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  • 039 Palena birra.JPG
    039 Palena birra.JPG
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Ti sei affidato alla traccia del parco, invece che alle tracce su wikiloc?
Si il 14 faceva un caldo esagerato, io sono salito sul Velino ma ho sudato l'impossibile.
Ho perso 2,1 kg di peso.
Comunque bel giro ed ho contato almeno tre fontane! :)
 
Ti sei affidato alla traccia del parco, invece che alle tracce su wikiloc?
Si il 14 faceva un caldo esagerato, io sono salito sul Velino ma ho sudato l'impossibile.
Ho perso 2,1 kg di peso.
Comunque bel giro ed ho contato almeno tre fontane! :)
Sì, è stata una leggerezza mia. Ho considerato il Parco la fonte di rango più elevato. Altra esperienza.
Io la sera, nonostante tutta l'acqua, la birra, il latte e il succo di frutta che mi sono bevuto, ero ancora sotto di 2 kg.

E poi gli orapi li ha trovati?
 
Sì, è stata una leggerezza mia. Ho considerato il Parco la fonte di rango più elevato. Altra esperienza.
Io la sera, nonostante tutta l'acqua, la birra, il latte e il succo di frutta che mi sono bevuto, ero ancora sotto di 2 kg.

E poi gli orapi li ha trovati?
No niente orapi.... E meno male che non li ho trovati... Mica avevo del riso con me, se non quello in busta ai porcini!
 
il versante adriatico della Maiella è una delle tante cose che mi manca da conoscere sebbene mi sia già fatto una minima cultura, a prescindere dalla rinuncia è sempre tanta roba
 
No niente orapi.... E meno male che non li ho trovati... Mica avevo del riso con me, se non quello in busta ai porcini!
Beh, te li portavi a casa... Io ho il congelatore pieno.
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Altro bellissimo giro!
Grazie per aver condiviso le stupende immagini.

Molto suggestivo l'inizio del video, in mezzo alle Gole di San Martino.
Grazie @Wombat ... come scrivevo sono fantastiche di giorno, magiche di notte: soprattutto da soli.
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il versante adriatico della Maiella è una delle tante cose che mi manca da conoscere sebbene mi sia già fatto una minima cultura, a prescindere dalla rinuncia è sempre tanta roba
Che poi è il versante più raggiungibile da dove abiti tu.
 
Sa
Valle dell’Acquaviva
Quota
1.796 m
Data 14 giugno 2025
Sentiero parzialmente segnato
Dislivello 1.629 m
Distanza 23,67 km
Tempo totale 11:43 h
Tempo di marcia 10:50 h
Cartografia Il Lupo Majella
Descrizione Dal parcheggio delle gole di Fara San Martino (456 m, ore 7,36) per la Valle di Santo Spirito, la Fonte delle Vatarelle (820 m, +56 min.), Bocca dei Valloni (1.055 m, +33 min.), la Fonte del Pesco (1.300 m, +1 h), la Grotta dei Callarelli (1.550 m, +1,02 h), tentativo di risalita della Valle dell’Acquaviva verso Monte Acquaviva. Difficoltà a individuare l’attacco fra i pini mughi e rinunciato a quota 1.796 (+1,50 h) per terreno lento, ripido, infido e caldo asfissiante. Di nuovo la Grotta dei Callarelli (+1,10 h), la fontana sotto Colle Bandiera (1.137 m, +2,24 h), la fontana di quota 850 (+32 min.), Capo Le Macchie (+29 min.), Fara San Martino (420 m, +39 min.) e il parcheggio delle gole (+15 min.). Faticosissima escursione a motivo di un caldo torrido in ambiente poderoso, solitario e selvaggio. Probabilmente la traccia scaricata dal sito del Parco è errata: bisogna invece cercare di seguire alcuni segni comunque contrastanti sulla dorsale fra la Valle del Forcone e la Valle dell’Acquaviva. Avvistati tre camosci e una lepre.
https://www.montinvisibili.it/valle-acquaviva

Valle dell’Acquaviva, 14 giugno 2025. La rinuncia è un’arte sottile che s’impara con l’esperienza e un pizzico d’improvvisazione. Un’arte perché richiede la sensibilità per capire il momento esatto in cui esercitarla: non troppo presto, altrimenti non si combinerebbe mai nulla, non troppo tardi per non finire irrimediabilmente nei guai. Valutazione che, al netto di circostanze esterne, è influenzata da due fattori: il tempo a disposizione e le nostre forze residue.
E anche oggi è arrivato il momento di esercitare questa scelta, che lascia sempre l’amaro in bocca, ma rende anche sicuramente più forti.
Chiunque frequenti la natura selvaggia – soprattutto in solitaria – si sarà trovato in tale condizione e in numerosi lustri di montagna diverse sono state le occasioni di sottopormi a questa prova. L’ultima volta a dicembre sul Viglio, ma non posso dimenticare quella di un quarto di secolo fa sul Monte Elbrus. Altre non sono state vere rinunce ma una rimodulazione sul campo del percorso, sulla base di nuove circostanze emerse.
Sia come sia e una capacità che può salvarti la vita e renderti una persona più umile e forte.
Oggi l’obiettivo era ambizioso. Esplorare quel selvaggio quadrante di valli incassate della Majella orientale, popolate di grotte pastorali e che risale dai poco più dei 450 metri di Fara San Martino per arrivare fino agli oltre 2.700 del Monte Acquaviva. Ma ave
Valle dell’Acquaviva
Quota
1.796 m
Data 14 giugno 2025
Sentiero parzialmente segnato
Dislivello 1.629 m
Distanza 23,67 km
Tempo totale 11:43 h
Tempo di marcia 10:50 h
Cartografia Il Lupo Majella
Descrizione Dal parcheggio delle gole di Fara San Martino (456 m, ore 7,36) per la Valle di Santo Spirito, la Fonte delle Vatarelle (820 m, +56 min.), Bocca dei Valloni (1.055 m, +33 min.), la Fonte del Pesco (1.300 m, +1 h), la Grotta dei Callarelli (1.550 m, +1,02 h), tentativo di risalita della Valle dell’Acquaviva verso Monte Acquaviva. Difficoltà a individuare l’attacco fra i pini mughi e rinunciato a quota 1.796 (+1,50 h) per terreno lento, ripido, infido e caldo asfissiante. Di nuovo la Grotta dei Callarelli (+1,10 h), la fontana sotto Colle Bandiera (1.137 m, +2,24 h), la fontana di quota 850 (+32 min.), Capo Le Macchie (+29 min.), Fara San Martino (420 m, +39 min.) e il parcheggio delle gole (+15 min.). Faticosissima escursione a motivo di un caldo torrido in ambiente poderoso, solitario e selvaggio. Probabilmente la traccia scaricata dal sito del Parco è errata: bisogna invece cercare di seguire alcuni segni comunque contrastanti sulla dorsale fra la Valle del Forcone e la Valle dell’Acquaviva. Avvistati tre camosci e una lepre.
https://www.montinvisibili.it/valle-acquaviva

Valle dell’Acquaviva, 14 giugno 2025. La rinuncia è un’arte sottile che s’impara con l’esperienza e un pizzico d’improvvisazione. Un’arte perché richiede la sensibilità per capire il momento esatto in cui esercitarla: non troppo presto, altrimenti non si combinerebbe mai nulla, non troppo tardi per non finire irrimediabilmente nei guai. Valutazione che, al netto di circostanze esterne, è influenzata da due fattori: il tempo a disposizione e le nostre forze residue.
E anche oggi è arrivato il momento di esercitare questa scelta, che lascia sempre l’amaro in bocca, ma rende anche sicuramente più forti.
Chiunque frequenti la natura selvaggia – soprattutto in solitaria – si sarà trovato in tale condizione e in numerosi lustri di montagna diverse sono state le occasioni di sottopormi a questa prova. L’ultima volta a dicembre sul Viglio, ma non posso dimenticare quella di un quarto di secolo fa sul Monte Elbrus. Altre non sono state vere rinunce ma una rimodulazione sul campo del percorso, sulla base di nuove circostanze emerse.
Sia come sia e una capacità che può salvarti la vita e renderti una persona più umile e forte.
Oggi l’obiettivo era ambizioso. Esplorare quel selvaggio quadrante di valli incassate della Majella orientale, popolate di grotte pastorali e che risale dai poco più dei 450 metri di Fara San Martino per arrivare fino agli oltre 2.700 del Monte Acquaviva. Ma avevo fatto i conti senza l’oste… cioè questo caldo anticipato; per tacer dello zampino dell’Ente Parco.

Salire sull'Amaro da Fara non è cosa da poco...anche con condizioni favorevoli.Bellissima e grandiosa ascensione spero di realizzarla un giorno

 
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