- Parchi d'Abruzzo
-
- Parco Nazionale della Majella
Spettacolare anello in una delle zone piu' suggestive, ancorchè fra le meno frequentate, del Gruppo della Majella.
Trek di 2 giorni con pernottamento al Rifugio Martellese
Giorno 1:
Il punto di partenza ufficiale dell'escursione è raggiungibile dal km 46 della strada che da Pennapiedimonte conduce a Palombaro. Si sale a destra su strada asfaltata, ancora a destra in corrispondenza di tabelle del parco, si sale su strada stretta e pavimentata fino a dei tavoli da picnic con fontanile. Si parcheggia, si sale a piedi per poche centinaia di metri lasciando a sinistra le indicazioni per la grotta Sant'Angelo e si giunge ad una ulteriore tabella del Parco dalla quale partono due sentieri, entrambi con indicazione Monte d'Ugni. Si prende quello di sinistra, quello di destra verrà utilizzato per il ritorno (mt. 770 ca.)
Per la nostra escursione, avendo inizialmente stilato un altro programma, abbiamo posizionato l'auto in località Sterparo, oltre il campo sportivo di Palombaro. Da tale posizione tuttavia è possibile raggiungere il punto di partenza dell'escursione in precedenza citato tramite due sentieri a scelta, con un'ora circa di cammino.
Dal punto di partenza dell'escursione il sentiero di sinistra si addentra immediatamente con pendenza sostenuta sin dalle prime battute nel vallone di Palombaro, le cui pareti, man mano che si progredisce, si stringono repentinamente sino a raggiungere una larghezza minima di 25-30 mt. circa.
Il sentiero, in alcuni tratti seminascosto dalla abbondante vegetazione, sale sempre con pendenza sostenuta ed a quota mt. 1600 ca. esce dal vallone piegando nettamente a destra. Qui si lascia sulla sinistra un masso con scritta rossa "m" (dovrebbe partire da qui una traccia che sale fino alla Cima Macinerelle ), piu' avanti si lascia sulla sinistra un'enorme grotta raggiungibile da un sentierino, si aggira sulla destra uno spettacolare spuntone roccioso che sembra sbarrare il cammino, si risale con comodi zigzag uno spallone erboso ed infine con un lungo traverso in direzione Ovest si raggiunge il crinale sul quale appare il Rifugio Martellese (mt. 2049). Spettacolare dal rifugio la vista sulla sottostante Valle dell'Inferno, sulla parete delle Murelle, sull'Acquaviva e sulle Gobbe di Selva Romana e sul Crinale Blockhaus- Monte Cavallo - Focalone.
Il Rifugio Martellese, di proprietà della Forestale, è sempre aperto, è pulito ed ordinato e consta di un monolocale con 5 brande, un tavolo e due panche in legno, camino e legna disponibile sia all'interno del locale, sia accastata all'esterno. Disponibili anche diverse graticole ed arnesi da cucina.
Giorno 2:
Dal rifugio si risale brevemente la cresta che adduce al Martellese, fra pini mughi, poi si piega quasi subito a destra (cartello indicatore "Murelle") su un sentiero in leggera discesa. Quest'ultimo compie un lungo traverso a mezza costa con spettacolari affacci sulla Valle dell'Inferno, perde e poi recupera una cinquantina di metri di dislivello, poi risale fino all'evidente sella che precede le prime rocce delle Murelle. Da questa sella ("La Carozza" - mt. 2140) è altamente spettacolare l'affaccio sulla solitaria Valle del Forcone (alla cui testata c'è ancora un nevaio) e sulla imponente parete Nord del Monte Acquaviva.
Dalla Carozza si torna al Rifugio Martellese per il sentiero appena percorso e si prosegue sulla cresta che scende in direzione Nord Est su un sentiero che ben presto diventa una larga sterrata (ad uso della Forestale e su cui vige divieto di transito). La sterrata perde quota dolcemente offrendo sempre panorami di assoluto rilievo, supera un colletto e si abbassa ulteriormente fino al Rifugio Ugni (mt. 1870). Qui si lascia la sterrata e si piega a destra in direzione del Rifugio (che si lascia sulla destra) seguendo le paline in legno della Forestale (sentiero U3). Dopo il Rifugio il sentiero perde quota piu' decisamente scendendo i verdi pendii del Colle Strozzi con tracciato sinuoso e piacevolmente comodo. A quota 1400 mt. ca. il sentiero entra nel piacevolissimo Bosco Vaduccio, lo traversa e a quota 1100 ca. raggiunge la sterrata lasciata in precedenza. da qui con percorso un po' noioso e con molti tornanti si torna al punto di partenza dell'escursione.
Traccia GPS, note tecniche e ampie fotografie verranno pubblicate prossimamente dal Dottor Carbonetti.
Trek di 2 giorni con pernottamento al Rifugio Martellese
Giorno 1:
Il punto di partenza ufficiale dell'escursione è raggiungibile dal km 46 della strada che da Pennapiedimonte conduce a Palombaro. Si sale a destra su strada asfaltata, ancora a destra in corrispondenza di tabelle del parco, si sale su strada stretta e pavimentata fino a dei tavoli da picnic con fontanile. Si parcheggia, si sale a piedi per poche centinaia di metri lasciando a sinistra le indicazioni per la grotta Sant'Angelo e si giunge ad una ulteriore tabella del Parco dalla quale partono due sentieri, entrambi con indicazione Monte d'Ugni. Si prende quello di sinistra, quello di destra verrà utilizzato per il ritorno (mt. 770 ca.)
Per la nostra escursione, avendo inizialmente stilato un altro programma, abbiamo posizionato l'auto in località Sterparo, oltre il campo sportivo di Palombaro. Da tale posizione tuttavia è possibile raggiungere il punto di partenza dell'escursione in precedenza citato tramite due sentieri a scelta, con un'ora circa di cammino.
Dal punto di partenza dell'escursione il sentiero di sinistra si addentra immediatamente con pendenza sostenuta sin dalle prime battute nel vallone di Palombaro, le cui pareti, man mano che si progredisce, si stringono repentinamente sino a raggiungere una larghezza minima di 25-30 mt. circa.
Il sentiero, in alcuni tratti seminascosto dalla abbondante vegetazione, sale sempre con pendenza sostenuta ed a quota mt. 1600 ca. esce dal vallone piegando nettamente a destra. Qui si lascia sulla sinistra un masso con scritta rossa "m" (dovrebbe partire da qui una traccia che sale fino alla Cima Macinerelle ), piu' avanti si lascia sulla sinistra un'enorme grotta raggiungibile da un sentierino, si aggira sulla destra uno spettacolare spuntone roccioso che sembra sbarrare il cammino, si risale con comodi zigzag uno spallone erboso ed infine con un lungo traverso in direzione Ovest si raggiunge il crinale sul quale appare il Rifugio Martellese (mt. 2049). Spettacolare dal rifugio la vista sulla sottostante Valle dell'Inferno, sulla parete delle Murelle, sull'Acquaviva e sulle Gobbe di Selva Romana e sul Crinale Blockhaus- Monte Cavallo - Focalone.
Il Rifugio Martellese, di proprietà della Forestale, è sempre aperto, è pulito ed ordinato e consta di un monolocale con 5 brande, un tavolo e due panche in legno, camino e legna disponibile sia all'interno del locale, sia accastata all'esterno. Disponibili anche diverse graticole ed arnesi da cucina.
Giorno 2:
Dal rifugio si risale brevemente la cresta che adduce al Martellese, fra pini mughi, poi si piega quasi subito a destra (cartello indicatore "Murelle") su un sentiero in leggera discesa. Quest'ultimo compie un lungo traverso a mezza costa con spettacolari affacci sulla Valle dell'Inferno, perde e poi recupera una cinquantina di metri di dislivello, poi risale fino all'evidente sella che precede le prime rocce delle Murelle. Da questa sella ("La Carozza" - mt. 2140) è altamente spettacolare l'affaccio sulla solitaria Valle del Forcone (alla cui testata c'è ancora un nevaio) e sulla imponente parete Nord del Monte Acquaviva.
Dalla Carozza si torna al Rifugio Martellese per il sentiero appena percorso e si prosegue sulla cresta che scende in direzione Nord Est su un sentiero che ben presto diventa una larga sterrata (ad uso della Forestale e su cui vige divieto di transito). La sterrata perde quota dolcemente offrendo sempre panorami di assoluto rilievo, supera un colletto e si abbassa ulteriormente fino al Rifugio Ugni (mt. 1870). Qui si lascia la sterrata e si piega a destra in direzione del Rifugio (che si lascia sulla destra) seguendo le paline in legno della Forestale (sentiero U3). Dopo il Rifugio il sentiero perde quota piu' decisamente scendendo i verdi pendii del Colle Strozzi con tracciato sinuoso e piacevolmente comodo. A quota 1400 mt. ca. il sentiero entra nel piacevolissimo Bosco Vaduccio, lo traversa e a quota 1100 ca. raggiunge la sterrata lasciata in precedenza. da qui con percorso un po' noioso e con molti tornanti si torna al punto di partenza dell'escursione.
Traccia GPS, note tecniche e ampie fotografie verranno pubblicate prossimamente dal Dottor Carbonetti.