Se si riesce a mettere dell'alcool sul nervo si ha un certo effetto anestetico, che potrebbe anche diventare definitivo se si riesce a far "sciogliere " il tessuto nervoso (alcoolizzazione del nervo, una tecnica che si usa nella terapia del dolore) se invece l'alcool lo si beve, per avere un effetto anestetico "per via generale", ci si deve intossicare, il che potrà forse essere positivo per il mal di denti, ma è pericoloso per tutto il resto: tieni presente che se il problema è una pulpite iperemica (il mal di denti con nervo ancora vivo) non esiste un farmaco che lo mandi via, forse alte dosi di morfina...ma perchè ti addormenti! Se invece si tratta di una pulpite gangrenosa (con il nervo morto e che prelude all'ascesso) un mix di antibiotico e antidolorifico (Fans) aiuta. Se si va dal dentista con la pulpite iperemica solo un'ottima anestesia e una buona manualità da parte del professionista potrà in parte risolvere la sintomatologia dolorosa (devitalizzando il dente) ma nella maggior parte dei casi residueranno dei dolori che richiederanno alcuni giorni per sparire, e quindi l'antidolorifico sarà utile, se si va dal dentista con l'ascesso ben difficilmente il medico rinuncerà, in scienza e coscienza, a proteggere il paziente da una diffusione dell'infezione, e questo lo otterrà con l'antibiotico, meglio se accoppiato ancora una volta dall'antiinfiammatorio: questo se si vuole risolvere il problema conservando il dente, se poi si decide di farselo togliere, a maggior ragione si dovrà fare ricorso ad antidolorifici (per il post-operatorio) e magari anche agli antibiotici (prima dell'intervento)
In conclusione: i farmaci non sono caramelle, vanno presi quando è necessario: prendere una bustina di antidolorifico per ogni minimo disturbo espone a seri effetti collaterali: quanti sanno che il meccanismo d'azione dei fans comprende la riduzione della sintesi di quei mediatori chimici del dolore che sono le prostaglandine? Peccato che "certe" prostaglandine siano i protettori naturali della mucosa gastrica e che altre siano le regolatrici della portata ematica dell'arteria renale: un paziente che , ignaro di avere un'insufficienza renale di modeste proporzioni, magari per un misconosciuto rene policistico, prendendo per una settimana al mese ogni mese, un'antinfiammatorio perchè ha il torcicollo rischia di finire in dialisi senza aver avuto altri preavvisi, viceversa un paziente che si trova lontano da casa e prende un antinfiammatorio al giorno per tre giorni in attesa di raggiungere il suo dentista non rischiapraticamente nulla...