Dati
Data: settembre 2017
Regione e provincia: Alpes Marittimes - Francia
Località di partenza: Pont du Coutent - Vallèe Gordolasque
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: 10 ore 30'
Chilometri: 18
Grado di difficoltà: F+
Descrizione delle difficoltà: Seconda parte dell'itinerario su sfasciumi senza una vera traccia, arrampicata finale (I° e II° alpinistico)
Periodo consigliato: estate
Segnaletica: paline fino ar rifugio de Nice poi ometti
Dislivello in salita: 1400
Quota massima: 3060
Accesso stradale: Uscita autostradale di Nizza St. Isidore, Val du Var fino a Plaine du Var, Dev a dx Valle Vesubie, dopo Lantrosque, dev. Belvedere e valle Gordolasque
Traccia GPS disponibile
Descrizione:
Finalmente ci sono arrivato completando il trittico dei tre tremila più a sud delle Alpi. (il primo è il Clapier e il terzo è il Gelas). Montagna particolare che cambia totalmente aspetto a seconda da dove la si guarda; da sud pare un dito inacessibile proteso verso il cielo, da ovest, un monte aguzzo normale, da est una montagna piatta, da nord uno sperone. L'ho da sempre guardata con ammirazione e finalmente i miei scarponi hanno calpestato la vetta.
L'itinerario è di grande interesse, percorre un settore delle Alpi Marittime tra i più attraenti, isolati e ricchi di aspra e incontaminata bellezza.
Per la salita abbiamo scelto la via normale francese che per noi liguri è molto più corto l'avvicinamento in auto e la salita in se stessa (1400d+ contro 1900d+ da Entracque.
Gita davvero bella ma faticosa su uno dei tremila più affascinanti delle Alpi Marittime.
La partenza dal Ponte di Countet (1670m) fine della Gordolasque, parcheggio.
Si prende un sentiero ben tracciato in direzione del Refuge de Nice che attraversa la palestra di roccia e che costeggia il fiumiciattolo sulla riva destra (orografica). Il sentiero prosegue in leggera ma costante salita. Si arriva ad una biforcazione: si puo' prendere indifferentemente il sentiero a sinistra o quello a destra (mur des Italiens). Noi abbiamo preferito prendere per il mur des Italiens che e' piu' veloce, più batturo e che risale la riva sinistra (orografica) del torrente. Si passa una cascata (molto bella). Si arriva ad un ripiano dove c'e' il suddetto Muro dell'ottocentesco confine
Poco dopo la diga del Lac de La Fous, si abbandona il sentiero principale che a pelo d'acqua si dirige verso il Rifugio Nizza e si comincia a risalire su traccia ben visibile il cosone del lago arrivando così sulla riva destra (or) del Lac Long (2554m) ed inizia il ravanamento micidiale su estese pietraie guidati solo da ometti, a volte posti senza senso logico che creano più confusione che aiuto. Da adesso in poi l'erba proprio non esiste più ed abbiamo avuto non poche difficoltà a non perdere la traccia. (EE)
Quando si arriva sulla testata del lago Lungo, (ometti dappertutto) la via più logica sarebbe quella di dirigersi verso le rocce di sx (destra orografica) evitando di scendere sul pelo dell'acqua per poi risalire. Seguendo ometti e labile traccia discontinua, si percorre tutto il lago su pietraie ad una certa altezza dall'acqua per evitare le bastionate rocciose che precipitano in essa. Quasi in fondo al Lac Long si abbandona la traccia quando questa si infila a sx (senso di marcia) in un canale in direzione Balcone del Gelas e si discende a costeggiare le rocce che precipitano dal versante del Gelas ritrovando alcuni ometti che ci guidano verso il grande avvallamento pietroso alla testata del Lac Long. (la foto allegata è più esplicativa di qualsiasi dettagliata spiegazione) E' qui che abbiamo avuto i problemi più grossi perchè gli ometti sono proprio dappertutto e prendono varie direzioni. La via più logica, secondo me, è quella di seguire gli ometti che puntano verso l'unica grande chiazza di erba situata su una cresta che si trova esattamente alla fine del lago, si risale la cresta su traccia ora evidente e ometti. Arrivati sotto una grande bastionata rocciosa si risale verso sx una grande cengia pietrosa che porta vicino al grande canalone ed invertendo il senso di marcia, (ometti stavolta chiari) si rigudagna la cresta che si percorre malagevolmente fin sotto lo sperone a sinistra della Maledia e sempre seguendo gli ometti, in moderata salita verso destra ci si dirige verso il canale (F). Scavalcato il passo si entra nella depressione del lago della Maledia (ora completamente asciutto) che si attraversa alla meglio e andando verso nord-est (Maledia sulla nostra destra) si raggiunge il colletto Muraion, poi seguendo la cresta verso dx si arriva al canalino finale che inizia a pochi metri sulla destra della cresta del Muraion (F+, 3mt II°) che via via si trasforma in ampia pietraia sospesa da percorrere con ESTREMA attenzione fino alla sospirata vetta (5h e 30')
Clapier, Maledia e Gelas viste dall'Argentera
Gelas e Maledia visti dal Grand Capelet
e da sud
Itinerario di salita e discesa
Visuale dal Lac Long
Dal passo Muraion
altra visuale dalla cima del Gelas: Maledia, Clapier e Chameneye
e si inizia il viaggio dal Pont du Coutent in alta valle Gordolasque
Valle Gordolasque
Bellissima cascata sotto il Mur des Italiens
Lac de La Fous, si vede il rifugio Nizza
Lago de La Fous salendo al Lac Long
andando al lago Lungo, fa capolino il Clapier e la Chameneye
e finalmente fa capolino la nostra meta
La bella montagna vista dal Lago Lungo che a causa lavori alla diga è quasi asciutto
In fondo il Grand Capelet e la valle delle Meraviglie
Posti fantastici
Clapier in fondo
L'impressionante parete ovest
Lac Long salendo al passo della Maledia (confine)
Salita veramente malagevole
Canale, passo e vetta della Maledia
Salendo al passo della Maledia
la depressione del Lago della Maledia tra il passo della Maledia (dx) e il colletto Muraion (sx)
Il lago della Maledia, il più alto delle Marittime (2900mt) completamente asciutto ....che tristezza
dal Colletto Muraion, il canale che scende al Pagarì, via normale italiana
e si attacca il canalino finale
dalla pietraia sospesa, nei pressi della vetta, si vede il colletto Muraion
Lac Long dalla vetta
versante francese
Versante italiano (Pagarì)
ciao a tutti
Spunta dalle nuvole il Clapier. A tratti abbian visto tutto eccetto il Gelas che si è sempre negato
In primo piano la conca del lago della Maledia e più sotto la zona del bivacco Moncalieri (altra normale italiana) un tempo zona di grandi ghiacciai, ora più nulla: è desolante
Un po di II°
Frugale pasto al passo del Muraion
Ultima vista ciao,ciao
Rocce particolari in Val Gordolasque.....
Prosit!!
Data: settembre 2017
Regione e provincia: Alpes Marittimes - Francia
Località di partenza: Pont du Coutent - Vallèe Gordolasque
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: 10 ore 30'
Chilometri: 18
Grado di difficoltà: F+
Descrizione delle difficoltà: Seconda parte dell'itinerario su sfasciumi senza una vera traccia, arrampicata finale (I° e II° alpinistico)
Periodo consigliato: estate
Segnaletica: paline fino ar rifugio de Nice poi ometti
Dislivello in salita: 1400
Quota massima: 3060
Accesso stradale: Uscita autostradale di Nizza St. Isidore, Val du Var fino a Plaine du Var, Dev a dx Valle Vesubie, dopo Lantrosque, dev. Belvedere e valle Gordolasque
Traccia GPS disponibile
Descrizione:
Finalmente ci sono arrivato completando il trittico dei tre tremila più a sud delle Alpi. (il primo è il Clapier e il terzo è il Gelas). Montagna particolare che cambia totalmente aspetto a seconda da dove la si guarda; da sud pare un dito inacessibile proteso verso il cielo, da ovest, un monte aguzzo normale, da est una montagna piatta, da nord uno sperone. L'ho da sempre guardata con ammirazione e finalmente i miei scarponi hanno calpestato la vetta.
L'itinerario è di grande interesse, percorre un settore delle Alpi Marittime tra i più attraenti, isolati e ricchi di aspra e incontaminata bellezza.
Per la salita abbiamo scelto la via normale francese che per noi liguri è molto più corto l'avvicinamento in auto e la salita in se stessa (1400d+ contro 1900d+ da Entracque.
Gita davvero bella ma faticosa su uno dei tremila più affascinanti delle Alpi Marittime.
La partenza dal Ponte di Countet (1670m) fine della Gordolasque, parcheggio.
Si prende un sentiero ben tracciato in direzione del Refuge de Nice che attraversa la palestra di roccia e che costeggia il fiumiciattolo sulla riva destra (orografica). Il sentiero prosegue in leggera ma costante salita. Si arriva ad una biforcazione: si puo' prendere indifferentemente il sentiero a sinistra o quello a destra (mur des Italiens). Noi abbiamo preferito prendere per il mur des Italiens che e' piu' veloce, più batturo e che risale la riva sinistra (orografica) del torrente. Si passa una cascata (molto bella). Si arriva ad un ripiano dove c'e' il suddetto Muro dell'ottocentesco confine
Poco dopo la diga del Lac de La Fous, si abbandona il sentiero principale che a pelo d'acqua si dirige verso il Rifugio Nizza e si comincia a risalire su traccia ben visibile il cosone del lago arrivando così sulla riva destra (or) del Lac Long (2554m) ed inizia il ravanamento micidiale su estese pietraie guidati solo da ometti, a volte posti senza senso logico che creano più confusione che aiuto. Da adesso in poi l'erba proprio non esiste più ed abbiamo avuto non poche difficoltà a non perdere la traccia. (EE)
Quando si arriva sulla testata del lago Lungo, (ometti dappertutto) la via più logica sarebbe quella di dirigersi verso le rocce di sx (destra orografica) evitando di scendere sul pelo dell'acqua per poi risalire. Seguendo ometti e labile traccia discontinua, si percorre tutto il lago su pietraie ad una certa altezza dall'acqua per evitare le bastionate rocciose che precipitano in essa. Quasi in fondo al Lac Long si abbandona la traccia quando questa si infila a sx (senso di marcia) in un canale in direzione Balcone del Gelas e si discende a costeggiare le rocce che precipitano dal versante del Gelas ritrovando alcuni ometti che ci guidano verso il grande avvallamento pietroso alla testata del Lac Long. (la foto allegata è più esplicativa di qualsiasi dettagliata spiegazione) E' qui che abbiamo avuto i problemi più grossi perchè gli ometti sono proprio dappertutto e prendono varie direzioni. La via più logica, secondo me, è quella di seguire gli ometti che puntano verso l'unica grande chiazza di erba situata su una cresta che si trova esattamente alla fine del lago, si risale la cresta su traccia ora evidente e ometti. Arrivati sotto una grande bastionata rocciosa si risale verso sx una grande cengia pietrosa che porta vicino al grande canalone ed invertendo il senso di marcia, (ometti stavolta chiari) si rigudagna la cresta che si percorre malagevolmente fin sotto lo sperone a sinistra della Maledia e sempre seguendo gli ometti, in moderata salita verso destra ci si dirige verso il canale (F). Scavalcato il passo si entra nella depressione del lago della Maledia (ora completamente asciutto) che si attraversa alla meglio e andando verso nord-est (Maledia sulla nostra destra) si raggiunge il colletto Muraion, poi seguendo la cresta verso dx si arriva al canalino finale che inizia a pochi metri sulla destra della cresta del Muraion (F+, 3mt II°) che via via si trasforma in ampia pietraia sospesa da percorrere con ESTREMA attenzione fino alla sospirata vetta (5h e 30')
Clapier, Maledia e Gelas viste dall'Argentera
Gelas e Maledia visti dal Grand Capelet
e da sud
Itinerario di salita e discesa
Visuale dal Lac Long
Dal passo Muraion
altra visuale dalla cima del Gelas: Maledia, Clapier e Chameneye
e si inizia il viaggio dal Pont du Coutent in alta valle Gordolasque
Valle Gordolasque
Bellissima cascata sotto il Mur des Italiens
Lac de La Fous, si vede il rifugio Nizza
Lago de La Fous salendo al Lac Long
andando al lago Lungo, fa capolino il Clapier e la Chameneye
e finalmente fa capolino la nostra meta
La bella montagna vista dal Lago Lungo che a causa lavori alla diga è quasi asciutto
In fondo il Grand Capelet e la valle delle Meraviglie
Posti fantastici
Clapier in fondo
L'impressionante parete ovest
Lac Long salendo al passo della Maledia (confine)
Salita veramente malagevole
Canale, passo e vetta della Maledia
Salendo al passo della Maledia
la depressione del Lago della Maledia tra il passo della Maledia (dx) e il colletto Muraion (sx)
Il lago della Maledia, il più alto delle Marittime (2900mt) completamente asciutto ....che tristezza
dal Colletto Muraion, il canale che scende al Pagarì, via normale italiana
e si attacca il canalino finale
dalla pietraia sospesa, nei pressi della vetta, si vede il colletto Muraion
Lac Long dalla vetta
versante francese
Versante italiano (Pagarì)
ciao a tutti
Spunta dalle nuvole il Clapier. A tratti abbian visto tutto eccetto il Gelas che si è sempre negato
In primo piano la conca del lago della Maledia e più sotto la zona del bivacco Moncalieri (altra normale italiana) un tempo zona di grandi ghiacciai, ora più nulla: è desolante
Un po di II°
Frugale pasto al passo del Muraion
Ultima vista ciao,ciao
Rocce particolari in Val Gordolasque.....
Prosit!!