Manutenzione e valutazione attrezzatura arrampicata

Buongiorno a tutti.
So che è un argomento abbastanza dibattuto e sviscerato, ma all'atto pratico trovo difficoltà oggettive nel valutare le situazioni, oltre che trovare argomentazioni contrastanti (nel migliore dei casi semplicemente datate) o di dubbia applicazione.
Premetto che l'uso è esclusivamente per l'arrampicata sportiva in falesia, monotiri.

Corda
La valutazione del suo stato mi è chiara (calza sfilata, sfilacciamenti esterni, rotture interne), meno se, quando e come andrebbe lavata.
Corda posseduta: Beal MAGO 9.7

Moschettoni
Anche per questi la valutazione dello stato generale ce l'ho, nonchè ben descritta nei vari manuali d'istruzione (chiusura della leva, delle ghiere, sporcizia evidente, stato di usura). Quello che non mi è ben chiaro e se e come lubrificare la leva e come valutare e intervenire con danni e incisioni.
Un esempio pratico
camp.jpg

Quello in foto è un Camp Atom Lock, usato pochissime volte, nemmeno due settimane di vita. Sabato è rimasto ad uno dei miei compagni che lo ha usato come moschettone extra in sosta (per fare sosta etica). Ieri mi è stato ridato e presentava quel segno: è una leggera incisione (fatta dalla piastrina in sosta). Come devo agire? Ho letto ad esempio che a volte si usa una carta abrasiva molto fine per pareggiarlo, a me al momento sembra un po' eccessiva come mossa. Allo stesso tempo, oltre al fastidio di un moschettone "rovinato", l'uso a cui lo avevo destinato era per fare manovra in sosta (in particolare per collegare il nodo guide con frizione all'anello di servizio), non per altro: è ancora valido? (mio pensiero: si, è solo una fisima perché lo vedo un po' rovinato).

Grigri
Nel manuale di Petzl viene indicato di fare almeno una verifica approfondita ogni 12 mesi. Ma cosa si intende? Tolte le verifiche funzionali "classiche", cosa si dovrebbe fare? Inoltre, correggetemi se sbaglio, non è in alcun modo possibile lubrificare alcuna parte del grigri.
 
Le mie risposte dipendono molto dall'uso e dalla frequenza dlel'attività, per cui non possono essere esaustive.

CORDA: ogni produttore informa chiaramente sulle modalità di lavaggio delle proprie corde.
Personalmente, facendo poca falesia e molto ambiente, la corda solitamente non la lavo mai.
Può capitare che in certe giornate si prenda acqua e quindi alla base o in cima si appoggi su fango o detriti bagnati, allora procedo come segue.
Va lavata a freddo (max acqua tiepida) e con sapone neutro (poco e specifico).
Basta anche immergerla in bacinella d'acqua o vasca da bagno per qualche tempo e poi fare un passaggio con le mani o con una spazzola morbida (strofinarla).
In sostanza bisogna permettere che le varie microparticelle di terra o roccia furiescano dalla calza e non rimangano tra i trefoli, e quindi in caso di volo agiscano da finissime lame per questi.
Si può mettere la corda in lavatrice, con programmi molto poco invasivi (30°C e sapone specifico), e avvolta magari in una sacca traforata, tipo quelle indicate per scarpe e borse.

MOSCHETTONI: il moschettone ha un diametro specifico e su quello è calcolato il carico di rottura, trattandosi di materiale statico. Ovviamente ogni materiale costruttivo ha il suo diametro, e anche la forma (sezione) non è indifferente.
La riduzione pertanto del diametro riduce ovviamente la tenuta.
Però è chiaro che un graffietto è prevedibile, e non è quello che porta ad una riduzione drastica e quindi al rischio di incidente fatale.
Come dici tu, è bene controllare al termine di ogni salita rinvii e moschettoni a ghiera prima di riporli per la prossima scalata, soprattutto quelli nei quali nella catena di assicurazione si è soliti far passare la corda: una microincisione potrebbe essere talmente a rilievo da costitutire anche qui una lama e tagliare la corda in caso di volo (con carichi veramente alti, ovviamente).
Le prove fatte in CMT al CAI dimostrano comunque che una riduzione anche fino al 25% del diametro permette, con il freno ben funzionante e una dissipazione ottimale delle forze in gioco, di trattenere la caduta e quindi di funzionare egeregiamente.
Le prove sono state fatte sui classici moschettoni che si lasciano in catena, per cui negli anni subiscono migliaia di sfregamenti e spesso presentano addirittura una gola ben pronunciata.
Ma, come possiamo immaginare, qui si parla di riduzionedel diametro e comunque di superfici levigate.
Nel tuo caso, se proprio vuoi tenere il moschettone e non ipotizzare una "rottamazione", toglierei accuratamente ogni sporgenza di metallo causata dall'impatto, con carta abrasiva finissima, in modo da eliminare appunto il rischio dell'effetto taglio.

GRIGRI: ho un Gri Gri primo modello degli anni 90, ogni tanto lo lavo con un vecchio spazzolino da denti dove si può intanare lo sporco e magari ci faccio colare qualche goccia di normale olio da ferramenta nel gioco, tutto qui.
 
Nel tuo caso, se proprio vuoi tenere il moschettone e non ipotizzare una "rottamazione
Fosse tuo, lo cambieresti?
Perchè detto sinceramente, ragionandoci sopra, non lo vedo come un danno così grave da comprometterne la sicurezza, nè in alcun modo le prestazioni. Anche perchè, da quello che mi è stato insegnato, è cosa comune usare un moschettone a ghiera come moschettone di sosta (per non far lavorare quello installato, riducendone la vita). E non penso che dopo una singola uscita tale moschettone sia da buttar via.
 
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