E' questo il problema oggi infatti.Faccio 4 o 5 escursioni con gli amici, e mi iscrivo ad un corso di alpinismo.
Per carità, mica è proibito, alla fine la stragrande maggioranza la domenica torna a casa, non sempre aspettare la propedeuticità ha senso. La maggiore velocità con cui ci si informa consente (e richiede) la disponibilità ad accelerazioni, a salti.
Ci sono una buona quota di alpinisti improvvisati, che hanno al massimo qualche infarinatura appena essenziale di tecnica, ma zero esperienza; ci sono poi quelli abbastanza preparati tecnicamente e ben equipaggiati ma, di nuovo, con poca esperienza. Queste due categorie costituiscono una quota non indifferente di quelli che si trovano oggi in ambito alpinistico.
Sono ovviamente i più pericolosi.
Oggi c'è una insana tendenza all'emulazione della grande impresa sia da parte di chi, pur allenato, non ha comunque le competenze (al plurale) necessarie, sia da parte di autentici sprovveduti.
Questo mutato approccio alla montagna è dovuto sia ad una buona dose si esibizionismo (che è diventato sfrenato nella società attuale, fra social e tendenze varie) sia per altre concause, fra cui rientrano la falsa sicurezza indotta dalla disponibilità di materiali e tecniche migliori, un ambiente molto più frequentato (non essere la sola cordata può instillare una falsa sicurezza), attrezzato (sentieri attrezzati, passaggi protetti, soste preparate, mille relazioni e foto, rifugi capillarmente presenti) e controllato (bollettini vari)...
Ecco allora che molti si avventurano in imprese invernali o anche solo estive sopra la loro portata; in vie di roccia in cui restano incrodati; in banali trekking che poi non riescono a concludere perchè sono stanchi; in percorsi qualsiasi nonostante condizioni meteo avverse che poi non sono in grado di superare, etc. etc.
Tutto questo un po' per autentica moda ed esibizionismo: il video e la foto da postare per esibire agli altri "guardate dove sono". Questa frase la virgoletto perchè è l'esatta citazione del messaggio mandato da uno dei ragazzi morti, corredato da relativo selfie a bocca spalancata (sempre in adesione ad altra moda idiota).
Scusate la ruvidità, ma.... ma dove cavolo sei convinto di essere? Sei in un posto banalissimo, peraltro nel periodo e nel momento sbagliato e non te ne rendi nemmeno conto.
Un altro messaggio inviato da uno dei malcapitati era pressapoco questo: "siamo arrivati in cima, siamo sopravvissuti anche questa volta, iniziamo la discesa". Ma sopravvissuti a cosa?? Ma che cacchio di impresa sei convinto di star compiendo?? La via normale è una banalità totale. Inoltre, anche qui, il tizio parla senza avere coscenza della situazione complessiva del ghiacciaio, l'unica che conta.
E' chiaro che c'è un problema da un lato di competenze/esperienza in ambiente, dall'altro di esibizione e di ricerca dell'immagine di macho, impavido.
Bisogna anche riconoscere che oggi va di moda, anche fra chi è tecnicamente preparato ed ha esperienza, un approccio molto sportivo e spavaldo, che mette da parte molte delle vecchie regole prudenziali e porta a ritenere che sia possibile tutto, sempre.
Oramai anche molte guide hanno una forma mentis lontana da quella dominante fino a 30 anni fa.
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