Marmolada, si stacca seracco, 7 feriti

purtroppo il riscaldamento climatico sta portando al collasso i ghiacciai alpini.
La previsione della loro scomparsa entro il secolo, potrebbe essere ottimista di questo passo.

Sulla Marmolada il distacco ha provocato molte vittime però bisogna anche e soprattutto considerare che i travolti non dovevano essere lì, perché era già tardi, tanto più con le temperature di questi ultimi due mesi.
Non conta nulla che avessero l'attrezzatura adatta, come qualche giornalista ha sottolineato, perché quello che conta è che non dovevano essere lì a quell'ora.

Ancora una volta è la prova che in montagna oramai ci vanno cani e porci, privi di competenza ed esperienza, perché chiunque abbia un minimo di familiarità vera con l'alpinismo sa che i percorsi vanno affrontati onorario compatibile con le temperature.
Il crollo di seracchi è un incubo difficilmente prevedibile già in condizioni di transizione, figuriamoci quest'anno!
 
due settimane fa eravamo lì, saliti per la ferrata e scesi per la normale.
salita un pò lenta perchè una persona ha accusato un pò la quota lungo la ferrata, quando ho messo i piedi sul ghiacciaio ho detto alla mia morosa di VOLARE a valle alla velocità della luce. condizioni pietose.. da stare lì meno tempo possibile.

di certo una roba simile non me la sarei aspettata..

e pensare che danno ancora 10 anni di vita al ghiacciaio..
 
purtroppo il riscaldamento climatico sta portando al collasso i ghiacciai alpini.
La previsione della loro scomparsa entro il secolo, potrebbe essere ottimista di questo passo.

Sulla Marmolada il distacco ha provocato molte vittime però bisogna anche e soprattutto considerare che i travolti non dovevano essere lì, perché era già tardi, tanto più con le temperature di questi ultimi due mesi.
Non conta nulla che avessero l'attrezzatura adatta, come qualche giornalista ha sottolineato, perché quello che conta è che non dovevano essere lì a quell'ora.

Ancora una volta è la prova che in montagna oramai ci vanno cani e porci, privi di competenza ed esperienza, perché chiunque abbia un minimo di familiarità vera con l'alpinismo sa che i percorsi vanno affrontati onorario compatibile con le temperature.
Il crollo di seracchi è un incubo difficilmente prevedibile già in condizioni di transizione, figuriamoci quest'anno!

La Marmolada è messo peggio rispetto ad altri ghiacciai alpini. La presenza del lago Fedaia agisce come un enorme accumulatore di calore che rilascia gradualmente durante tutto l'inverno, accelerandone la fusione.
 
Mah... l'influenza del lago sullo scioglimento del ghiacciaio è molto discutibile e, che sappia io, assomiglia più ad una bufala che alla verità.
Infatti, in inverno il lago ghiaccia ed anche quest'anno a i primi di maggio era ancora gelato, anche se ovviamente non per intero e non con un ghiaccio di significativo spessore.
Del resto, si alimenta con acqua di fusione del ghiacciaio, che è gelida ed in continuo ricambio, quindi non può essere un incubatore di calore.
Almeno, così mi avevano spiegato e mi pare ragionevole
 
Due delle sei vittime sono delle guide alpine

Al momento sono 6 le vittime confermate: tre italiani, un cecoslovacco, più un uomo ed una donna non ancora identificati, ma il bilancio è verosimilmente destinato ad aggravarsi. Fra gli italiani identificati, uno è originario della provincia di Vicenza, l'altro della provincia di Treviso, entrambi guide alpine.

Ma le guide alpine esercitano solo sulla loro regione o possono farlo su tutto il territorio Italiano ?

Ciao :si:, Gianluca
 
pensare che danno ancora 10 anni di vita al ghiacciaio..
dai, facciamo anche qualcuno in più: in regione parlavano di una sua estinzione entro il 2050.
Sono pochissimi comunque, considerando le dimensioni che aveva ad inizio secolo!
Un disastro
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Due delle sei vittime sono delle guide alpine
Certo, anche loro a volte commettono qualche stupidata.
Ho amici guide e lo dicono sempre anche loro.
Dati il percorso e la stagione, una guida alpina non va certamente lì per una salita o impresa da curriculum, ma essenzialmente per portare clienti...
Devono mangiare anche loro e pur di portare i clienti (sono tempi di magra per tutti, anche per loro eh), a volte commettono qualche leggerezza: accade in tutte le stagioni, tutti gli anni.
Ho tutta l'umana comprensione che si può avere per le vittime, ma le condizioni non erano adatte alla salita.
Magari chissà, può anche essere che la guida fosse lì non per lavoro ma per fare solo quattro passi con qualcuno...
Resta il fatto che il distacco è avvenuto a tarda ora ed il crollo ha investito un percorso sulla massima pendenza, che nelle ore più calde va evitato.
Già a maggio in Bernina e sul Rosa mi erano venuti i capelli dritti e temperature e quote erano ben diverse.

Il crollo avviene in alto e poi può interessare un tragitto molto più lungo, come avviene anche per le valanghe. In queste circostanze, può rimanere travolta anche gente che si trova in sè in condizione non direttamente pericolosa, ma bisogna sempre considerare che il pericolo non è solo quello che hai sotto i piedi o nelle immediate vicinanze.
Il pericolo viene anche da sopra e lontano e segue la legge della gravità.
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Ma le guide alpine esercitano solo sulla loro regione o possono farlo su tutto il territorio Italiano ?
possono esercitare su tutto il territorio italiano e pure all'estero, nel senso che sono legittimate ad accompagnare clienti italiani anche su montagne straniere, pur essendo iscritte ad un collegio in Italia.
Non ho idea, però, se una guida che si è "diplomata" in Italia possa iscriversi ad un collegio di guide alpine straniero. Potrebbe essere che a livello UE esista un riconoscimento di equivalenza dei titoli come avviene per quasi tutte le figure professionali, ma onestamente non mi sono mai posto il problema.
 
Ultima modifica:
Mah... l'influenza del lago sullo scioglimento del ghiacciaio è molto discutibile e, che sappia io, assomiglia più ad una bufala che alla verità.
Infatti, in inverno il lago ghiaccia ed anche quest'anno a i primi di maggio era ancora gelato, anche se ovviamente non per intero e non con un ghiaccio di significativo spessore.
Del resto, si alimenta con acqua di fusione del ghiacciaio, che è gelida ed in continuo ricambio, quindi non può essere un incubatore di calore.
Almeno, così mi avevano spiegato e mi pare ragionevole

L'acqua può essere gelata a qualsiasi temperatura sotto lo zero.
Se negli anni passati gelava a -10, sparo una temperatura a caso, ora gelerà a -8. Significa meno energia richiesta dall'esterno a innescare la transizione di fase, quindi meno tempo in fase solida.
Il fatto che un bacino acquifero agisca come capacitore è fuori di dubbio, è fisica abbastanza ben conosciuta.
 
Che l'acqua incameri calore e poi lo ceda, siamo d'accordo, su questo non ci sono dubbi.
I dubbi invece sono sulla quantità di calore incamerato-ceduto dal lago Fedaia e dalla effettiva capacità che questo ha di condizionare sensibilmente lo scioglimento del ghiacciaio.
A me dei ricercatori dell'Arpav avevano spiegato che in realtà la concreta capacità del lago Fedaia di accelerare lo scioglimento del ghiacciaio è sostanzialmente nulla
 
Magari chissà, può anche essere che la guida fosse lì non per lavoro ma per fare solo quattro passi con qualcuno...
Per assurdo quasi mi auguro che fossero lì in qualità di professionisti almeno potrebbe essere che vi sia una copertura assicurativa di tipo civile poichè, visto le loro qualifiche, saranno i primi che i giudici andranno a vedere e, probabilmente, a ritenere in parte responsabili di quanto avvenuto (ovviamente non del distacco ma di non averlo preso in considerazione e spostato l'attività) e saranno i primi, probabilmente, a cui qualcuno cercherà di rifarsi in sede civile.

Ciao :si:, Gianluca
 
Giovedì prossimo sarò ad una conferenza (anche) con loro, magari glielo chiederò :biggrin:
Ottimo!! Io avevo parlato in particolare con Zasso, "cervello" del servizio previsioni bollettino valanghe. La cosa risale a diversi anni fa.
Fammi sapere cosa ti dicono ora.

mi auguro che fossero lì in qualità di professionisti almeno potrebbe essere che vi sia una copertura assicurativa di tipo civile
da quel che so, dovrebbero essere coperti sempre e comunque dall'assicuraizone: se stanno accompagnando terzi, a qualsiasi titolo, sono coperti; se sono lì da soli, per fatti propri, hanno un'assicurazione infortunistica, comprensiva di evento morte.
Quanto alla responsabilità, purtroppo, i guai sono molti... Sarebbe molto meglio che fossero lì da soli.
saranno i primi, probabilmente, a cui qualcuno cercherà di rifarsi in sede civile
vero ahimè... Speriamo che non fossero lì nell'esercizio delle loro funzioni.
 
Dal punto di vista glaciologico è stato un autentico disastro, la frana era mostruosa. Tra l'altro c'è un altro pezzo, enorme, in bilico.
Sono il solo a considerare l'anticiclone africano come una condizione di vero e proprio maltempo?
 
Dal punto di vista glaciologico è stato un autentico disastro, la frana era mostruosa. Tra l'altro c'è un altro pezzo, enorme, in bilico.
Sono il solo a considerare l'anticiclone africano come una condizione di vero e proprio maltempo?
Io invece sono l'unico a cui ormai queste tragedie non fanno quasi più né caldo (si fa per dire) né freddo ?
Per un semplicissimo motivo: da qualsiasi prospettiva le si guardi - sia individuale, sia collettivo, sia planetario - la conclusione sembra sempre unica e univoca: inutile piangere sul latte versato, chi è causa del suo mal pianga se stesso.

Ormai dovrebbe essere chiaro che qualsiasi - e dico qualsiasi - cosa si faccia per "prevenire", lo si fa NON per noi e neppure per i figli, ma ben che vada per nipoti e pronipoti, persone del futuro che neppure conosceremo mai.

Perché ormai la situazione è proprio come una valanga, va giù e assume velocità per forza d'inerzia e gravità, e ha un suo spazio d'arresto sul quale non si può far nulla se non lasciarlo sfogare ed esaurire da sé. È qui che si vede tutta la vera impotenza della tecnologia rispetto alle leggi della Natura.

E infatti credo che quel "dovrebbe essere chiaro" sia GIÀ chiaro, eccome: ma sono quelle classiche cose che si pensano ma non si dicono...nemmeno a se stessi. Perché infliggersele ? Perché deprimersi ?

Anche così penso si spieghi tanto menefreghismo ancora più che mai attuale e generalizzato, motivato proprio dalla consapevolezza che nessun sacrificio e rinuncia verrebbe fatto "per sé", a proprio vantaggio. Tanto personale, immediata e pungente, la rinuncia, quanto impalpabile, etereo e fumoso il beneficio. Tutt'al più van bene le cazzate green, cosmesi, anzi ennesima cosa che si presta alla moda, ma soluzioni che stanno al problema come il giardinaggio all'ecologia.
Le irrisioni a chi pone il problema in modo radicale (vedi Greta, un esempio per tutti), rappresentano perfettamente la reale, intima considerazione che se ne ha. Così come quel 97% di italiani- 97%, dato dell'altro giorno - che "non rinuncerebbe al condizionatore", con buona pace non tanto di Draghi o dell'Ucraina, quanto appunto dei ghiacciai e del clima.
E allora tantovale spremere l'ultimo sangue dalla rapa andando al capezzale del morente (il ghiacciaio) a farsi l'ultimo selfie, salvo poi crepare se ci si becca un pieno una delle sue ultime convulsioni.
In fondo anche questo stesso atteggiamento (trovarsi in un posto dove non si sarebbe mai dovuti essere a quell'ora e in quelle condizioni) è sintomatico dell'atteggiamento generale alla base: se si sprezza persino il pericolo immediato per sé stessi, figurarsi se si può essere disposti a mettere in atto un fantomatico "principio di precauzione" per l'intero pianeta, di cui beneficerà chissà chi e quando, se e come.
In altri termini, il comportamento individuale è il riflesso della forma mentis collettiva.
Dopotutto un nanomiliardesimo delle ragioni di quel distacco sta "anche" in quelle 16 auto al parcheggio a valle di chi è finito sotto la frana: nelle loro emissioni.
Certo infinitesime - dal punto di vista quantitativo - nella catena di causa effetto, ma più che sufficienti (dal punto di vista logico e qualitativo) a rendere l'idea di quello che ho scritto all'inizio.
Quindi...lacrime di coccodrillo, a dirla tutta.
In fondo anche chi arrostisce in città sta nello stesso calderone, tutto si tiene, sono solo manifestazioni diverse di un'unica questione. Unica differenza è la "scenograficita', i video sulla Marmolada sono molto più sensazionaliatici.
Un suicidio collettivo travestito da "modello di sviluppo", che poi nella traduzione pratica è spesso un modello di educazione, un modello si divertimento, un modello di approccio agli altri, alle cose, ai beni comuni.
Sinceramente credo di essere forse tra i primi nella storia che non si cambierebbero affatto volentieri con chi è molto più giovane.
 
Ultima modifica:
scusate, dopo aver visto e sentito qualche dettaglio al TG ho proprio bisogno di fare un paio di domande precise, per chiarezza mentale mia, non per fare discorsi, accuse eccetera:

1) anche il tratto in cui stavano le persone travolte dalla frana e' ghiacciaio? Cioe', le vittime stavano "solo" passando sotto un ghiacciaio sede di crepacci, seracchi eccetera... o in quel momento erano anche SOPRA altri crepacci, seracchi eccetera? O stavano su roccia, magari coperta da sottile strato di neve o ghiaccio, ma NON un ghiacciaio?

2) io di percorsi su ghiaccio ne so ben poco ma una delle prime e poche cose che ho sempre saputo come certe e' "per andare su ghiaccio bisogna partire tipo alle 2 di notte, cosi' al massimo alle 8/9 sei gia' di nuovo in rifugio a gustarti la cioccolata ben prima che il ghiaccio inizi a scaldarsi". Avevo capito o ricordo male?

Perche' (con tutto il rispetto possibile per le vittime e per tutti quelli che hanno lasciato)

se la risposta alla seconda domanda fosse "hai capito bene", sentendo di gente che va su ghiaccio a) in una giornata con DIECI gradi di temperatura e b) ANCORA alle due del pomeriggio non so nemmeno come mi sento...

E se la risposta alla prima domanda e' che non stavano solo SOTTO ma anche SOPRA del ghiaccio (cioe' che in quelle condizioni potevano restarci secchi in qualsiasi istante perche' i il ghiaccio gli si spaccava SOTTO i piedi anziche' 100 metri sopra), ancora peggio.

Ripeto, non ho nemmeno voglia di discutere, non ci riesco, ma ho tanto bisogno di avere risposte a quelle domande. Per poterci ragionare con calma in un altro momento.
 
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