Marttiini Coltello Lappone edizione invernale 2020

Per esperienza diretta, non per conoscenze tecniche e senza guardare agli HRC dichiarati, l'acciaio al carbonio 1075 del linx l'ho trovato molto buono taglia che è un piacere ed anche su legno duro ho visto che da buoni risultati, l'inox (ho il lap 240) arriva fin troppo affilato a rasoio e quando lo usi la prima volta il filo ne risente, meglio tenerlo non proprio a rasoio, sul duro taglia ma la lama va almeno stroppata più spesso, sempre che non diventi da riaffilare, dipende da quanto è duro il legno. Magari l'inox di altri modelli è migliore. Credo che di lame Lauri ci sia, almeno dichiarata, solo quella di uno specifico modello di linx, non tutte. Spero di essermi spiegato.
 
Quindi il Marttiini Ilves (o Lynx, che dir si voglia) forgiato usa lame Lauri?
Non ho mai preso in considerazione l'acquisto di un Marttiini, nonostante il prezzo accattivante, proprio a causa della bassa durezza delle lame (vedo un HRC di 54 o 56 adatto quasi esclusivamente per legno verde), ma con una durezza di 59,5 HRC, tenendo conto che costa 50 euro, potrei farci un pensiero.
La tipologia è vuolupuukko? Mi incuriosisce anche il fodero, dalla forma particolare e con cuciture laterali invece che al centro sul retro. Questa tipologia di puukko è tipica di una regione particolare?
Questo utilizza una lama prodotta da Lauri appositamente, essendo fuori dalle misure standard.
https://www.marttiini.fi/epages/Mar...jectPath=/Shops/MarttiiniShop/Products/131012

"Vuolupuukko" è un termine generico che indica i puukko non specializzati, ma comunque più inclini all'uso su legno piuttosto che venatorio.

Il fodero piatto, senza salvafilo e cucito lungo il perimetro è nato attorno agli anni '20-'30, a Kauhava (ovviamente) quando c'era penuria di cuoio da uso civile e molti foderi erano realizzati in cartone pressato o alluminio. Nel secondo dopoguerra questo stile e sue variazioni con aggiunte di fornimenti di metallo o inserti di pelo di renna, moda lanciata dalla KJ Eriksson che produceva un clone svedese dei puukko anni '30, divenne il più usato sui modelli "turistici" per ovvie ragioni di velocità e facilità di produzione.
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Per dare un'idea migliore, questo è l'Hirvijahti della Iisakki Jarvenpaa, replica di un modello identico introdotto all'inizio degli anni '30 e rientrato in produzione da un paio d'anni. Il fodero con il tallone di metallo e le due dragone è detto "Kalevala", anche se col poema non c'entra molto.
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Queste, invece, sono due immagini prese dal catalogo KJ Eriksson del 1950. I due coltelli sono esplicitamente chiamati "modello finlandese" e hanno, a differenza dei loro cugini, lama trilaminata come era prassi per praticamente tutti i coltelli prodotti a Mora fino agli anni '60.
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...i foderi col pelame non mi sono mai piaciuti granché.
Comunque vi sono molti utilizzatori che preferiscono lame più "tenere" e raddrizzare il filo più spesso, come me...
 
l'Hirvijahti della Iisakki Jarvenpa ci avevo già messo sopra gli occhi da un po, ma quanto è di spessore, perchè la lama se non erro 15 cm .
 
Grazie mille delle info Federico. Chiaro ed esaustivo come sempre!
Sui fodero realizzati con cartone pressato in tempo di guerra avevo già letto. Addirittura in rete ho visto che la Kellam ripropone questo tipo di fodero acquistabile a parte per alcuni suoi coltelli, chiamandolo appunto "War time cardboard sheath". Quello che non sapevo è che anche i foderi in pelle con cuciture perimetrali, da soluzione di ripiego sono diventati in seguito una scelta stilistica, ancorché dettata da esigenze di contenimento del prezzo.
Per curiosità (spero di non andare troppo OT) l'Hirvijahti condivide lo stesso tipo di lame dei puukko a testa di cavallo, credo anche essi tipici di Kauhava (ho visto che la Iisakki Jarvenpaa li ha a catalogo tuttora)? Noto che sono entrambe leggermente più lunghe del manico, hanno entrambe il colasangue, un accenno di ricasso e bisellatura (credo a sezione piatta e non rombica) tra un terzo e la metà.
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Ecco qui, della Kellam
 

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@river17: sono gli antesignani degli attuali coltelli bushcraft e base di ispirazione per tutti questi, dal Woodloore di Ray Mears in poi. Lo stesso Woodloore è sostanzialmente un modello inglese preesistente a cui fu applicata una geometria simile a quella trovata sui coltelli svedesi, essendo la maggior parte dei contatti di Ray Mears in Scandinavia, svedesi, primo fra tutti Lars Falt, mentore di Mears sulla sopravvivenza artica, istruttore dell'esercito svedese e progettista del Fallkniven F1, diretto derivato di un suo coltello personale, realizzato da Kaj Embretsen.

@Tyroler81: tutte le lame della IIsakki sono reallizzate in proprio. Come per la Lauri gli acciai sono della ThyssenKrupp, ma il trattamento termico è leggermente diverso, in questo caso l'80CrV2 è portato a 58 HRC, invece che 59,5. Diversi modelli condividono la stessa lama, differenziandosi per manico e fodero. Ad esempio le due versione dell'Hirvijahti, con e senza guardia, hanno la stessa lama del Vallesmanni, con manico in corteccia e pomo a testa di cavallo. Ancora, l'Aito, lo Juhlavuolu, lo Janisjahti e il Sorsapuukko condividono la medesima lama da 8 cm.
 
Grazie @FedericoB89 e grazie @Tyroler81.
A vostro parere è d'obbligo che ci sia un coltello di questo genere all'interno di una collezione di coltelli? E quale consigliereste? Ho visto che la Marttiini appunto produce edizioni "stagionali", quindi magari più ricercate e caratteristiche
 
Grazie @FedericoB89 e grazie @Tyroler81.
A vostro parere è d'obbligo che ci sia un coltello di questo genere all'interno di una collezione di coltelli? E quale consigliereste? Ho visto che la Marttiini appunto produce edizioni "stagionali", quindi magari più ricercate e caratteristiche
Di obbligatorio ci sono solo le tasse e la morte :)
Io mi sono appassionato ai coltelli nordici, e ne voglio assolutamente nella MIA collezione. Credo però che essendo i nordici gli antesignani dei moderni coltelli "da sopravvivenza" e rappresentando un'eccellenza nel campo della coltelleria a livello mondiale, averne uno o più non guasti.
Per il "quale'" diventa più difficile, mi sa che ti serve Federico. Per me potrebbe essere finlandese, un Tommi (si dice il puukko per eccellenza) o un Maasepän (il più antico), o un puukko con manico in anelli di corteccia di betulla impilati (caratteristica credo unica, oltre ad essere il tipo di manico più comodo che abbia mai provato).
Io però sono nella situazione - già ahimè conosciuta con altre tipologie di coltelli - che più approfondisco l'argomento più ne vorrei.
Se ne dovessi scegliere uno solo vorrei un puukko finlandese a sezione rombica, con acciaio al carbonio forgiato, con codolo passante e collare, con manico in betulla careliana e fodero con salvafilo in legno e cuciture centrali sul retro. Questo per avere un puukko che racchiude in sé il maggior numero di elementi che maggiormente ne caratterizzano la tipologia. Non ho ancora avuto esperienza con un nordico artigianale (ma manca poco :)), quello che posso dire è che i costi per un puukko "umano" non sono proibitivi. Sulla qualità non mi posso ancora esprimere, ma ho alte aspettative. Se venissero confermate, ne consiglierei uno senza indugio.
 
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Di obbligatorio ci sono solo le tasse e la morte :)
Io mi sono appassionato ai coltelli nordici, e ne voglio assolutamente nella MIA collezione. Credo però che essendo i nordici gli antesignani dei moderni coltelli "da sopravvivenza" e rappresentando un'eccellenza nel campo della coltelleria a livello mondiale, averne uno o più non guasti.
Per il "quale'" diventa più difficile, mi sa che ti serve Federico. Per me potrebbe essere finlandese, un Tommi (si dice il puukko per eccellenza) o un Masepaan (il più antico), o un puukko con manico in anelli di corteccia di betulla impilati (caratteristica credo unica, oltre ad essere il tipo di manico più comodo che abbia mai provato).
Io però sono nella situazione - già ahimè conosciuta con altre tipologie di coltelli - che più approfondisco l'argomento più ne vorrei.
Se ne dovessi scegliere uno solo vorrei un puukko finlandese a sezione rombica, con acciaio al carbonio forgiato, con codolo passante e collare, con manico in betulla careliana e fodero con salvafilo in legno e cuciture centrali sul retro. Questo per avere un puukko che racchiude in sé il maggior numero di elementi che maggiormente ne caratterizzano la tipologia. Non ho ancora avuto esperienza con un nordico artigianale (ma manca poco :)), quello che posso dire è che i costi per un puukko "umano" non sono proibitivi. Sulla qualità non mi posso ancora esprimere, ma ho alte aspettative. Se venissero confermate, ne consiglierei uno senza indugio.
Be, per lo meno hai le idee ben chiare su quello che vorresti :) però, non appena arriverà, vogliamo una bella recensione del nordico artigianale! Non guasta mai!
Sui coltelli sono alle prime armi, ma mi stanno prendendo male, quasi ogni giorno sono qua sul forum a leggere vecchie recensioni o discussioni su altri coltelli, forse dovrei fermarmi prima di volerne più di quanti già ne vorrei ora, ma vorrei conoscerli bene fino in fondo per fare gli acquisti giusti e farmi li mia collezione.
In ogni caso grazie, mi hai convinto! attendo allora l'esperto @FedericoB89 per un consiglio sui modelli e marche.
 
Questi sono quelli che attualmente posseggo. Il primo che ho preso è stato l'Uniikkipuukkot con lama YP Taonta e manico in dischi di corteccia di betulla. Poi ho preso un Tommi della Manun Paja. Accanto c'è il mitico Mora no. 1.
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Quando sarà arrivato il coltello che sto aspettando lo recensirò volentieri, ringraziando inoltre chi di dovere.
 

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Belli!! Il Mora poi!
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Anche se ci sarebbe da discutere Mora Vs Marttiini, se ne sentono tante, e c'è anche una vecchia discussione sul forum al riguardo
 
Quindi prendereste dei nordici solo per collezione? non siete spericolati utilizzatori e tester dei bellissimi coltelli che ho visto sopra? FedericoB89 sicuramente può indicare qualche buona soluzione, seguendo un suo parere/recensione ho preso un artigianale e sono molto contento.
 
Quindi prendereste dei nordici solo per collezione?
No, li prenderei per usarli. Nel mio caso poi sono dei coltelli perfettamente congeniali all'ambiente e al clima delle mie parti. Che poi pian piano si venga a creare una collezione man mano che li si acquista, ANCHE!
Certo se acquistassi coltelli solo per necessità di utilizzo, siamo sinceri, sarei già a posto da 15 anni. Quando ne voglio uno nuovo cerco di prenderne uno di una tipologia che ancora non conosco bene anche per studiarlo e farne esperienza. Gli unici coltelli che ho comprato a multipli sono i Mora Companion (ora non ne ho più), il Leatherman Squirt e il SOG Access Card (il coltello che io reputo ancora adesso tra quelli che ho il migliore in assoluto come EDC, appena ho scoperto che sarebbe andato fuori produzione ne ho comprato subito un altro), di solito - ma ho la coltellite - cerco di evitare i doppioni. Non tutti i coltelli che possiedo li trovo poi a me congeniali, alcuni li do via e altri li tengo lo stesso, perché hanno comunque "quel che" per me. Ovvio che più coltelli hai meno riesci ad usare ciascuno di essi (preferiti esclusi). Il "battesimo del fuoco" però mi impongo di farlo con ogni mio coltello, mi sembrerebbe irrispettoso (e mortificherebbe la mia curiosità) non farlo.
Ovvio che certi coltelli, pur usandoli anche spesso, vedi gli artigianali o quelli di pregio o quelli a cui sono affettivamente più legato, cerco di trattarli con un certo riguardo.
 
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faccio il promoter per Marttiini :Dè uscito ul altro full tang a prezzo modico, €40 con manico in G10, lama inox 57/58 hrc 10 cm
MFT G10
ma perchè snaturarsi :(ci si domanda, per stare sul mercato evidentemente!:-?
207091
 
Mi sembra che nel mercato attuale, dopo la svolta di Mora col Garberg, se non fai i full tang sei fuori dai giochi. Speriamo solo che questo non appiattisca la futura offerta, sarebbe un peccato.
Il coltello in questione mi sembra non aggiunga molto di nuovo rispetto a quello che già c'è in giro. Almeno il prezzo è competitivo.
 
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