Maserin cinesi

Speravo in una fake news, ma così non è... Ke tristezza (mista ad incazzatura).
Sarebbe interessante capire se possibile richiedere un rimborso totale ed il reso degli articoli in questione.
 
Guarda caso la truffa è venuta alla luce poco tempo dopo che hanno copiato il Vesuvius... che pena.

L'unico Maserin che ho avuto era uno dei miei primi pieghevoli "di marca", oltre 10 anni fa. Nonostante fosse made in Italy, la qualità era bassa. Lo regalai e da lì non ho più comprato un Maserin.
 
purtroppo sono tanti i produttori italiani che vendono come made in Italy prodotti che arrivano finiti dall'estero e che devono solo sbancalare e spedire ai rivenditori.
In ogni settore.
Non si rendono conto (industriali e classe politica) che nel lungo periodo è un comportamento suicida, per l'azienda e per l'economia nazionale.
 
Qualche anno fa parlavo con un responsabile di una ditta di abbigliamento che faceva fare quasi tutto in Cina (che poi magari i tessuti erano fatti in Bangladesh, i bottoni in India ecc. ecc.) e poi per il fatto che l'ultimo assemblaggio veniva fatto in Italia, potevano avere il marchio "Made in Italy".

Ovviamente il design era il loro, non dei Cinesi.

Magari ora le cose sono cambiate.
 
Qualche anno fa parlavo con un responsabile di una ditta di abbigliamento che faceva fare quasi tutto in Cina (che poi magari i tessuti erano fatti in Bangladesh, i bottoni in India ecc. ecc.) e poi per il fatto che l'ultimo assemblaggio veniva fatto in Italia, potevano avere il marchio "Made in Italy".

Ovviamente il design era il loro, non dei Cinesi.

Magari ora le cose sono cambiate.
E mi sa che è ancora così in tutti i campi, soprattutto per chi gestisce grandi numeri. Ci rimangono gli artigiani di nicchia, quelli che la fiducia se la devono conquistare altrimenti chiudono.
I miei vendono biancheria da sempre (lo facevano già i miei nonni e prima di loro i bisnonni), grazie a loro ho una certa sensibilità nel riconoscere la qualità dei tessuti quando li maneggio e infatti non compro quasi mai vestiti soprattutto nei negozi di marca perché hanno solo il brand e basta, la mia compagna all'inizio non capiva questa mia riluttanza, ora qualcosa ha imparato.

Io dico meglio sapere di comprare roba di bassa qualità e pagarla il giusto, lo faccio ma almeno ne sono consapevole e non mi aspetto grandi cose.
 
Qualche anno fa parlavo con un responsabile di una ditta di abbigliamento che faceva fare quasi tutto in Cina (che poi magari i tessuti erano fatti in Bangladesh, i bottoni in India ecc. ecc.) e poi per il fatto che l'ultimo assemblaggio veniva fatto in Italia, potevano avere il marchio "Made in Italy".

Ovviamente il design era il loro, non dei Cinesi.

Magari ora le cose sono cambiate.
Per il solo "Made in Italy" vale la regola generale "un prodotto è Made in Italy se ha subito sul territorio italiano l’ultima trasformazione sostanziale ed economicamente giustificata, effettuata presso un’impresa attrezzata, che abbia portato alla creazione di un prodotto nuovo o abbia rappresentato una fase importante del processo di fabbricazione." il che vuol dire tutto e niente (chi definisce "l'ultima trasformazione sostanziale ed economicamente giustificata" ?) per tanto il legislatore (comunitario) ha definito alcune indicazioni di massima in funzione dei prodotti, in particolar modo:

la realizzazione in Italia della confezione completa (ossia lo svolgimento di tutte le operazioni successive al taglio dei tessuti e alla modellatura delle stoffe a maglia, fatta eccezione solo per alcune operazioni marginali) per cappotti, tailleur, gonne, pantaloni, camicie, t-shirt e pigiami.

...... in altre parole ..... non è cambiato nulla :)

Discorso diverso per "100% Made in Italy".

Ciao :si:, Gianluca
 
Per il solo "Made in Italy" vale la regola generale "un prodotto è Made in Italy se ha subito sul territorio italiano l’ultima trasformazione sostanziale ed economicamente giustificata, effettuata presso un’impresa attrezzata, che abbia portato alla creazione di un prodotto nuovo o abbia rappresentato una fase importante del processo di fabbricazione." il che vuol dire tutto e niente (chi definisce "l'ultima trasformazione sostanziale ed economicamente giustificata" ?) per tanto il legislatore (comunitario) ha definito alcune indicazioni di massima in funzione dei prodotti, in particolar modo:

la realizzazione in Italia della confezione completa (ossia lo svolgimento di tutte le operazioni successive al taglio dei tessuti e alla modellatura delle stoffe a maglia, fatta eccezione solo per alcune operazioni marginali) per cappotti, tailleur, gonne, pantaloni, camicie, t-shirt e pigiami.

...... in altre parole ..... non è cambiato nulla :)

Discorso diverso per "100% Made in Italy".

Ciao :si:, Gianluca

Quindi, per dire, se quei coltelli "Maserin" arrivati dalla Cina avessero avuto la necessità di essere affilati in Italia, saremmo stati nella condizione "l’ultima trasformazione sostanziale ed economicamente giustificata, effettuata presso un’impresa attrezzata" e quindi avrebbero potuto fregiarsi del Made in Italy...
 
Quindi, per dire, se quei coltelli "Maserin" arrivati dalla Cina avessero avuto la necessità di essere affilati in Italia, saremmo stati nella condizione "l’ultima trasformazione sostanziale ed economicamente giustificata, effettuata presso un’impresa attrezzata" e quindi avrebbero potuto fregiarsi del Made in Italy...
Non è il mio settore ma direi "No", l'affilatura è una lavorazione, sicuramente indispensabile, ma anche se rende il coltello "un coltello" non è poi così sostanziale, o quantomeno non ritengo che si possa così facilmente dimostrare (l'onere è a tuo carico), direi che sarebbe meglio se l'ipoteca l'azienda comprasse i singoli pezzi dove vuole, magari anche parzialmente montati, ma che completasse il montaggio in italia onde evitare problemi e comunque, in qualunque caso, non facendosi spedire dalla cina i prodotti finiti inscatolati in una confezione con il logo "Made in Italy" ;) che passa dalla dogana :ka:

Ciao :si:, Gianluca
 
Io notoriamente non sono "politicamente corretto", ma a maggior ragione, in casi palesi come questo, non ho la minima pietà verso questi "imprenditori". Se fosse per me, applicherei pene ancora più pesanti.
Con un certo sforzo, potrei pure capire quelli che spostano la produzione all'estero perché più conveniente, indicando comunque correttamente il "Made in china" o altro... Almeno non si nascondono.
Ma tutti questi farabutti che applicano il Made in Italy ovunque e si vantano sul proprio sito internet "dell'artigianalità italiana" per poi vendere prodotti fatti in cina, vanno estirpati dal mercato. Vili affaristi e nulla più.
Onore alla Dogana Italiana che ha scoperto la truffa.
 
Io notoriamente non sono "politicamente corretto", ma a maggior ragione, in casi palesi come questo, non ho la minima pietà verso questi "imprenditori". Se fosse per me, applicherei pene ancora più pesanti.
Con un certo sforzo, potrei pure capire quelli che spostano la produzione all'estero perché più conveniente, indicando comunque correttamente il "Made in china" o altro... Almeno non si nascondono.
Ma tutti questi farabutti che applicano il Made in Italy ovunque e si vantano sul proprio sito internet "dell'artigianalità italiana" per poi vendere prodotti fatti in cina, vanno estirpati dal mercato. Vili affaristi e nulla più.
Onore alla Dogana Italiana che ha scoperto la truffa.
Concordo con tutto e vorrei aggiungere un' altra questione in questo caso si parla di una azienda blasonata nel settore della coltelleria oltretutto in un luogo che è uno dei fiori all' occhiello del made in italy ma non dimentichiamo la vergognosa legge che permette alle aziende di appore il marchio made in italy su prodotti solo lavorati in Italia ma di origine estera e questo succede nel settore alimentare.
 
Concordo con tutto e vorrei aggiungere un' altra questione in questo caso si parla di una azienda blasonata nel settore della coltelleria oltretutto in un luogo che è uno dei fiori all' occhiello del made in italy ma non dimentichiamo la vergognosa legge che permette alle aziende di appore il marchio made in italy su prodotti solo lavorati in Italia ma di origine estera e questo succede nel settore alimentare.

Senza voler innescare una polemica, se il Made in Italy si dovesse apportare solo su alimenti e materiali lavorati in Italia con prodotti italiani, sarebbe veramente limitato...

Ad esempio l’Italia, per quanto riguarda il grano, importa più del 50% del grano tenero e il 30/40% del grano duro. Quindi la pasta fatta in italia con grano canadese non dovrebbe essere un Made in Italy?

Altro esempio: in Italia non si coltiva il cotone, per cui tutti gli indumenti di cotone non dovrebbero fregiarsi del Made in Italy...
 
da Maserin......a Maselin(in cinese), più che hai coltelli penso a quelli che ci campano lavorando in Maserin, comunque dispiace che le aziende vengano messe così alle strette dal mercato ma prima ancora da politiche fiscali, e non solo, troppo pesanti da sostenere rispetto ad altri che chiaramente fanno tutto in condizioni normative del tutto non regolamentate come in IT/UE.
 
brutta storia, soprattutto perché non porterà buona pubblicità al marchio.
io non sono un fan di Maserin, ma pare che, l'attuale gestione, non sia particolarmente oculata.
speriamo che gli altri siano più onesti.
 
da Maserin......a Maselin(in cinese), più che hai coltelli penso a quelli che ci campano lavorando in Maserin, comunque dispiace che le aziende vengano messe così alle strette dal mercato ma prima ancora da politiche fiscali, e non solo, troppo pesanti da sostenere rispetto ad altri che chiaramente fanno tutto in condizioni normative del tutto non regolamentate come in IT/UE.
Posso concordare solo per quanto riguarda il discorso sui dipendenti (anche se, producendo in Cina, saranno sempre più in pericolo di restare disoccupati).
Riguardo l'azienda, lo ripeto, nessuna pietà...!!!
Perché in questo caso NON è questione di "condizioni di mercato", ma esclusivamente di avidità del proprietario, in quanto, se fai pagare 140 euro un coltello fatto in cina (al costo, a dir tanto, di 7 o 8 euro) alla fine della storia tu ne incassi 130 e quindi la verità non è "il povero imprenditore che non riesce più a sostenere le tasse, i costi di produzione, la burocrazia dello Stato e la concorrenza", ma semplicemente il fatto che vuoi intascare il più possibile, vendendo a un prezzo elevato una ciofeca economica, TRUFFANDO il cliente che pensa di comprare un prodotto ITALIANO di qualità e pagandolo come tale.
Oltre a commettere un reato e come tale giustamente perseguito dalle Autorità, a mio parere un tale imprenditore è soprattutto un emerito stronzo...
 
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