- Parchi della Sardegna
-
- Monti Linas-Marganai
Dati
Data: 17-2-2013
Regione e provincia: Sardegna, Medio Campidano
Località di partenza: Togoro
Località di arrivo: Togoro
Tempo di percorrenza: 2 ore e mezza
Chilometri: 5
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: nessuna
Periodo consigliato: tutti escluso l'estate
Segnaletica: assente
Dislivello in salita: 400 m.
Dislivello in discesa: 400 m.
Quota massima: 1236 m.
Accesso stradale: Gonnosfanadiga
Descrizione
Finalmente una bellissima giornata e così, con due amici, decidiamo su due piedi di uscire a fare una piccola camminata. "Andiamo a vedere un pò di neve" e la scelta cade sul Monte Linas. In settimana il massiccio era totalmente ricoperto di neve ma, come poi vedremo, la domenica era in gran parte sciolta.
Scegliamo una delle vie più dirette e che non avevo mai fatto (con questa uscita completerò tutte le varianti di ascesa al monte): la difficoltà è unicamente quella che dobbiamo salire, il terreno è privo di vegetazione medio-alta e si percorre un comodo sentierino sino alla vetta.
Così lasciamo l'auto nell'altopiano di Togoro e partiamo subito verso la punta più alta.
L'ascesa alle prime due creste è parecchio noiosa e quindi la fotocamera resta nello zaino, circa a metà tragitto però è già all'opera.
La cima è un costante riferimento
cominciamo a calpestare la prima neve restando sempre nello spartiacque delle creste
ogni tanto (io più spesso) ci si ferma per ammirare il paesaggio con qualche foto d'obbligo: qui tutto il canalone più noto della zona per la presenza di numerose cascate tra cui la più alta della Sardegna, si riesce a vedere anche il mare e parte del mio amato Sulcis
mi volto per vedere il percorso già compiuto (e che sarà identico al ritorno): il Monte Lisone incombe nella veduta
ormai la vetta è vicina
in pochi minuti arriviamo. Da qui si può ammirare gran parte del percorso effettuato: le creste a destra ci ospiteranno anche per il rientro
siamo nella cima più alta della Sardegna meridionale: Punta Perda de sa Mesa (1236 m.) con sullo sfondo gran parte della Sardegna centro-occidentale e la pianura del Campidano
un ultimo scatto panoramico del massiccio montuoso e ripercorriamo i nostri passi per tornare all'auto.
Alla fine una giornata fantastica per tutto: meteo, paesaggio e soprattutto la compagnia.
Data: 17-2-2013
Regione e provincia: Sardegna, Medio Campidano
Località di partenza: Togoro
Località di arrivo: Togoro
Tempo di percorrenza: 2 ore e mezza
Chilometri: 5
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: nessuna
Periodo consigliato: tutti escluso l'estate
Segnaletica: assente
Dislivello in salita: 400 m.
Dislivello in discesa: 400 m.
Quota massima: 1236 m.
Accesso stradale: Gonnosfanadiga
Descrizione
Finalmente una bellissima giornata e così, con due amici, decidiamo su due piedi di uscire a fare una piccola camminata. "Andiamo a vedere un pò di neve" e la scelta cade sul Monte Linas. In settimana il massiccio era totalmente ricoperto di neve ma, come poi vedremo, la domenica era in gran parte sciolta.
Scegliamo una delle vie più dirette e che non avevo mai fatto (con questa uscita completerò tutte le varianti di ascesa al monte): la difficoltà è unicamente quella che dobbiamo salire, il terreno è privo di vegetazione medio-alta e si percorre un comodo sentierino sino alla vetta.
Così lasciamo l'auto nell'altopiano di Togoro e partiamo subito verso la punta più alta.
L'ascesa alle prime due creste è parecchio noiosa e quindi la fotocamera resta nello zaino, circa a metà tragitto però è già all'opera.
La cima è un costante riferimento
cominciamo a calpestare la prima neve restando sempre nello spartiacque delle creste
ogni tanto (io più spesso) ci si ferma per ammirare il paesaggio con qualche foto d'obbligo: qui tutto il canalone più noto della zona per la presenza di numerose cascate tra cui la più alta della Sardegna, si riesce a vedere anche il mare e parte del mio amato Sulcis
mi volto per vedere il percorso già compiuto (e che sarà identico al ritorno): il Monte Lisone incombe nella veduta
ormai la vetta è vicina
in pochi minuti arriviamo. Da qui si può ammirare gran parte del percorso effettuato: le creste a destra ci ospiteranno anche per il rientro
siamo nella cima più alta della Sardegna meridionale: Punta Perda de sa Mesa (1236 m.) con sullo sfondo gran parte della Sardegna centro-occidentale e la pianura del Campidano
un ultimo scatto panoramico del massiccio montuoso e ripercorriamo i nostri passi per tornare all'auto.
Alla fine una giornata fantastica per tutto: meteo, paesaggio e soprattutto la compagnia.
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