e qui rispondo anche ad Henry: le foto sono di entrambi, ne ho rubate solo alcune
Ci tengo a dirti che il tuo caro amico Gerifalco continua a peccare a tavola i piatti con la scarpetta sono miei che dopo aver spazzolato la mia parte guardo il suo piatto e gli chiedo: "lasci qualcosa??" lui non mi fila e ricomincia a mangiare, io lì per lì ho pensato che forse aveva paura che gli rubassi il piatto allora metto mano al mio dolce e dopo un po' lo vedo lasciare il piatto a metà
Quindi tu saresti "tornata" in retromarcia sulla pasta DOPO aver asfaltato il piatto col dolce ?
Qui sembra che vi siate scambiati i ruoli, non so chi dei due sia più da psicanalizzare
Comunque una cosa seria e credo importante la volevo dire: più passa il tempo più le classiche sensazioni di invidia che provavo prima vanno scemando, anzi ormai sono sparite quasi del tutto.
Sarà buon segno ? Guardandomi indietro, dovrei dire di sì: avendo sperimentato ormai varie volte che certe cose dopo averle desiderate le ho fatte (e intendo a tutto campo).
E quindi mi rendo anche conto che viceversa ciò che non ho (ancora) fatto è solo perché non l'ho (ancora) davvero desiderato. Il "vorrei ma non posso" è un alibi: scomodissimo riconoscerlo, ma è così.
E allora l'invidia è un controsenso, perché quando uno riconosce il proprio genuino desiderio o non-desiderio si ritrova comunque ad essere in pace con se stesso.
Semmai c'è da dire che certi desideri sono così infrattati, nascosti, sepolti sotto strati e strati di robaccia che talvolta servono apposta altre persone per farteli riconoscere e tirarli fuori. E a queste persone (chissà di chi sto parlando ) va la più grande riconoscenza.
Così come c'è anche da dire che all'opposto bisognerebbe anche essere capaci di non "bruciare" i desideri uno dopo l'altro al ritmo dell' usa-e-getta, perché in fondo le soddisfazioni nell'esaudirli e realizzarli si nutrono anche di una necessaria e naturale lentezza. E forse per questo è un bene non sentirsi addosso e tutte insieme le voglie di far troppe cose: anticamera dell'esperienza effimera.
Mi ero dimenticato di darti il "thank".