Escursione Monte Amaro 2793 mt.

Parchi d'Abruzzo
  1. Parco Nazionale della Majella
Dati

Data: domenica 11 novembre 2012
Regione e provincia: Abruzzo, Chieti
Località di partenza: Fara San Martino 440mt.
Località di arrivo: Monte Amaro 2793 mt.
Tempo di percorrenza: 12 ore circa comprese una decina di soste
Chilometri: 13 in continua salita e 13 in continua discesa
Grado di difficoltà: EE
Segnaletica: ottima
Dislivello in salita: 2350 mt.
Dislivello in discesa: 2350 mt.
Partecipanti: Francesco, Bruno, Daniele, Giuseppe (Gerifalco, Bru71, Danitsky, Maiellaro)

Descrizione
E' una escursione lunghissima e con dislivello mostruoso (per gli Appennini), molto faticosa ed estenuante in discesa, ma in un colpo solo permette di avere una visione pressochè completa della Maiella (dalle aride pareti delle basse quote alla faggeta, dal pino mugo ai grossi massi ed ai paesaggi lunari delle alte quote); ed in più permette di raggiungere la cima più alta dell'intero massiccio, insomma è la madre di tutte le escursioni nella ...Montagna Madre.
Da Fara San Martino al Monte Amaro e ritorno.

Da una idea di Gerifalco.

Rimandata all'anno prossimo l' organizzazione di una traversata integrale della Maiella, ( anche per la concomitanza con la splendida rincorsa ai distillati del Pnalm), il vulcanico Gerifalco comincia il pressing per il vallone di Fara.
Mentre il versante occidentale della Maiella e' solcato da numerose ripide rave, quello orientale è caratterizzato da profondi intagli (detti valloni) che rientrano nella montagna per molti chilometri, il più profondo e' senz'altro quello di Fara San Martino.
E cosi' con l'Italia flagellata dall'acqua e con previsioni meteo poco incoraggianti (venti a 50 nodi), venerdi' decidiamo di tentare (quando arrivano le perturbazioni atlantiche l'Abruzzo orientale e' protetto e rimane quasi sempre all'asciutto).
Dopo una serata alla buona ma con nettari pregiati, e con pochissime ore di riposo, alle 5,30 siamo pronti ad attaccare il sentiero delle gole di San Martino.
Dico subito che partiti e rientrati col buio abbiamo perso (si fa per dire),
il suggestivo tratto iniziale delle gole di San Martino, con non solo la possibilita' di far foto (quelle che ho inserito sono di qualche settimana fa), ma soprattutto di ammirare la strettoia iniziale, il monastero sepolto e le alte e strapiombanti pareti rocciose, aride e rossastre, che si allargano per poi restringersi ed ancora si riallargano... la traccia sempre su pietraie e ghiaie, alternando ripidi tornanti a tratti di falsopiano.
In questo primo tratto si incontrano due fonti ricavate dall'acquedotto, la seconda ad 850 mt. che permettono di partire senza il peso del carico dell'acqua. E mentre cominciano ad intravvedersi i primi faggi si arriva a Bocca dei Valloni 1055mt. fine della Valle di Santo Spirito.
Ora andando dritti si entra nella Valle di Macchia Lunga con la piccola e bella faggeta in veste tardo-autunnale, omini e paletti dappertutto, si esce in una piccola radura, e si rientra nel bosco per uscirne definitivamente intorno ai 1450mt. in una grande radura con visuale aperta e con a sx la Cima dell'Altare 2542mt., i fianchi coperti da estesi ghiaioni.
A 1600 mt. su di una pietraia si incontra la terza ed ultima fonte, Milazzo, quasi sempre attiva (c'era un buon rivolo, due minuti per riempire una bottiglia da litro).
Proseguendo fra faggi cespugliosi e pino mugo si notano carcasse di alberi vittime delle valanghe invernali, grossi isolati massi, la valle e' sempre più ampia ed intorno ai 1950mt, termina la vegetazione arbustiva ed una ripida salitella ci introduce al tratto terminale del vallone, la Valle Cannella.
Il vento e' ormai costante con forti raffiche che costringono ogni tanto a fermarsi. Le nuvole corrono velocissime da ovest.
Il paesaggio cambia totalmente, grossi massi ed estese doline annunciano il tipico ambiente lunare delle alte quote con Cima dell'Altare sempre a sx e Monte Sant'Angelo 2662mt. a dx.
Il rifugio Manzini 2523 mt., a questo punto tanto atteso, appare solo all'ultimo momento dopo una ripida salita su scomodi sassoni, con il vento che e' diventato molto forte ed una bella pausa nel rifugio e' d'obbligo.
Le raffiche fanno tremare il rifugio e mentre ci rifocilliamo ci chiediamo se vale la pena proseguire (non ci penso proprio a tornare indietro ora, il cielo non è malaccio ed ormai manca poco,) allora per gli ultimi 270 metri decidiamo di affrontare il ripido sentiero diretto (sottovento) che dal rifugio sale sulla sinistra proprio sotto la cima dell'Amaro, la cosiddetta via dei faresi.
E così, mentre Daniele non in perfette condizioni per via di un crampo decide di aspettarci al rifugio, in una mezz'oretta raggiungiamo la vetta del monte Amaro dove ci aspettano venti da .....uragano!
Pazzesco, e' difficilissimo stare fermi, impossibile scattare foto, non raffiche ma vento costante da ovest fors'anche superiore ai 50 nodi previsti.
Nonostante cio' la vista e' splendida su Passo San Leonardo ed il Morrone,
la bellissima faggeta di Fonte Romana ed il paese di Campo di Giove, e come sempre per me, emozionante su Femmina Morta ed il Piano Amaro. Il meteo, a parte il vento, è per niente preoccupante.
Piccolo break al bivacco rosso ed alle 12,15 si ridiscende.
Dopo un'altra bella sosta al Manzini cominciamo la lunga discesa guardando l'orizzonte sereno ed osservando dall'alto, senza ormai più vento, tutta la parte allo scoperto del vallone, con i cespugli viola di Macchia Lunga che in salita non avevamo minimamente notato.
Il resto è solo discesa, interminabile, ammazzagambe, ma con i pensieri sempre su in vetta.
E poco importa se impieghiamo un tempo di molto superiore al mio personale record, ma comunque buono come da guide arditiane, la giornata e' stata sicuramente indimenticabile, personalmente sono solo dispiaciuto per Daniele, ma un problema fisico puo' anche starci e comunque si e' fatto sempre piu' di 2000mt di dislivello e conoscendolo prima o poi si rifara'.
Per Bruno invece, al suo debutto in Maiella, grande soddisfazione nonostante una discesa travagliata, Gerifalco poi, beh lui e' un carroarmato, anche se un po' di fatica l'ha patita.

E scusandomi per la lunghezza
Un Saluto
Maiellaro

le mie foto su:
https://picasaweb.google.com/117439...DaFaraSanMartino03?authuser=0&feat=directlink
 
Ultima modifica di un moderatore:
Strepitoso! Sogno da anni di fare quell'ascensione e dubito che potrò mai realizzarlo viste le condizioni della mia gamba dx (a gennaio ho avuto un brutto incidente). Ma grazie al tuo racconto é stato quasi come esserci.
 
Strepitoso! Sogno da anni di fare quell'ascensione e dubito che potrò mai realizzarlo viste le condizioni della mia gamba dx (a gennaio ho avuto un brutto incidente). Ma grazie al tuo racconto é stato quasi come esserci.

Ti ringrazio:D
E non disperare, anche io nel 2009 pensavo di lasciare tutto a causa delle ginocchia;
poi pian piano ho ripreso e, nonostante grossi problemi a digerire le uscite piu' dure,
sono tornato a fare sforzi del genere!
E ricordati che la testa conta come il fisico!
Ciao
 
Non per vantarci, però oltre alle note difficoltà di lunghezza e dislivello, avevamo in più un vento micidiale, quasi sempre contro dato che veniva da sudovest. A naso sarà stato 20 nodi fino a 2000m, 30 nodi al Manzini e più di 50 in vetta.

Nelle foto si può osservare Bruno che cerca di raggiungere la croce di vetta come Schwarzenegger in Atto di Forza, quando verso fine deve raggiungere il pulsante dell'autodistruzione...:biggrin::biggrin: il buon Giuseppe invece è stato scaraventato sull'ometto di vetta e io sono stato spalmato contro rif. Pelino e non riuscivo più a muovermi.

Lui non lo ha scritto ma in realtà il vero regista di tutta questa storia è stato Giuseppe: senza gli accorgimenti frutto della sua esperienza col cavolo che saremmo riusciti a salire fin lassù...
Per chi volesse ripetere ve li riassumo:

1) partire alle 5,30 con le frontali
2) partire scarichi completamente d'acqua e rifornirsi solo alla seconda fonte
3) grazie agli zaini poco pesanti e al fresco della notte coprire nel minor tempo possibile i primi 4-500mt, trovandosi così dopo 45 min. già a 900m. Da lì poi cominciare il travaglio vero e proprio...

Accoglienza degna di ambasciatori a casa Maiellaro, con 4 indimenticabili fiorentine e un sontuoso Masciarelli Villa Gemma del 1998... grandissimo! :D


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Voi l'Amaro da Fara A San Martino (11 nov) :);
a me l' Amaro solo...in bocca :(.

Meglio tacere, va !
Il primo thread in vita mia che mi fa inc.....(c'ho pensato 4 volte prima di aprirlo, poi non ho resistito e già mi son pentito :lol::wall:).

Ps: dimenticavo: quel "rifugio" che si vede nella prima foto di Francesco è stato il colpo di grazia :D
 
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Grandissimi!!:D:D:si::si:
Avete fatto quasi 3500 mt di dislivello in un colpo solo e in una corta giornata con poche ore di luce, neanche fossimo in estate!
Una vera e propria spedizione Himalayana!!
Il saggio Giuseppe Maiellaro è come il suo nick, il suo grande bagaglio di esperienze non possono essere altro che attinte direttamente sui posti!! :si:
Ma anche tutti gli altri meritano un plauso per la loro forza di volontà e resistenza perchè questa uscita non è uno scherzo!! (in confronto la mia uscita sull'Amaro dalla Majelletta/BlockHaus è una passeggiata)
Mi dispiace molto per l'amico Daniele che si è dovuto fermare per i crampi, visto che mancavano veramente poche centinaia di metri dalla vetta, ma ha fatto bene e ha preso una saggia decisione, considerando la lunga e sempre difficile discesa al ritorno (sulla Maiella si crede sempre erroneamente che il ritorno in discesa sia più facile dell'andata in salita)
Sono stato poche volte sulla Majella, la "Montagna Madre" dell'Abruzzo, ma da quel poco ho capito che è una montagna che, per il suo isolamento e le sue asperità, puo' dare molto a chi la teme e la rispetta ma puo' diventare veramente spietata con chi la prende alla leggera o per chi è poco allenato...

Una domanda: ma il Rifugio Manzini in che condizioni interne si trova? tutti i locali sono aperti? Bisogna chiedere la chiave? E' un rifugio gestibile per cenare e passare la notte? (Ho sempre il progetto di fare una traversata per Valloni) Grazie mille per la info!
 
Ultima modifica:
Ma che belli che siete stati! Grandi! Spettacolare uscita, di quelle da ricordare.
Mi avete fatto tornare a mente la due giorni di qualche mese fa, con i 13 2000 raggiunti. La maiella rimane dentro.
E naturalmente complimenti a Giuseppe per la sicuramente rassicurante competenza, non a caso il Maiellaro ce l'abbiamo solo noi!
A presto ragazzi.
augusto
 
Poi mi è venuta un'idea: dato che alcuni vogliono ripetere la Fara - Amaro (Pier Paolo, Daniele, Andrea ... ), potremmo partire insieme per condividere viaggio e pernotto. Poi arrivati a Fara chi vuole andare sull'Amaro ci va, gli altri (io, il Maiellante, Bruno e chi si vuole aggregare) sempre da Fara salgono sull'Acquaviva (2300m disl., 22 km) per poi ricongiungersi in birreria. :music:

Il percorso è in comune con l'altro fino a Bocca dei valloni, poi si potrebbe risalire la Valle dell'Acquaviva. Oppure se proprio siamo ispirati si potrebbe tentare anche l'accoppiata Monte Pizzone - Acquaviva.
Su alcune vecchie mappe ho visto che il sentiero c'è, sulle nuove no, però se non c'è più lo si crea...:biggrin:
 
Poi mi è venuta un'idea: dato che alcuni vogliono ripetere la Fara - Amaro (Pier Paolo, Daniele, Andrea ... ), potremmo partire insieme per condividere viaggio e pernotto. Poi arrivati a Fara chi vuole andare sull'Amaro ci va, gli altri (io, il Maiellante, Bruno e chi si vuole aggregare) sempre da Fara salgono sull'Acquaviva (2300m disl., 22 km) per poi ricongiungersi in birreria. :music:

Il percorso è in comune con l'altro fino a Bocca dei valloni, poi si potrebbe risalire la Valle dell'Acquaviva. Oppure se proprio siamo ispirati si potrebbe tentare anche l'accoppiata Monte Pizzone - Acquaviva.
Su alcune vecchie mappe ho visto che il sentiero c'è, sulle nuove no, però se non c'è più lo si crea...:biggrin:

Ottima idea, Grande Gerifalco!!

Sono già stato sull'Amaro (ma non sull'Acquaviva che allora ho dovuto rinunciare per via della cagnetta Lilli attirata dalla presenza degli sculettanti camosci) per cui mi aggiungerei alla salita dell'Acquaviva, se il gruppo che va verso l'Amaro rimane comunque compatto e numeroso.
Mi piacerebbe pero' molto ridiscendere per la Valle di Selvaromana (che pare sia molto impegnativo, ma sicuramente bellissimo), magari con un pernotto al Rifugio Manzini (ma poi in che condizioni è???), dici che sia fattibile??
 
A giudicare dalle foto è vero, come detto nel racconto, si attraversano posti di diversa natura e tutti fantastici. Quelle foto per il boschetto e poi all'uscita mi mettono una certa acquolina in bocca.

Io in realtà conosco solo (un po' del)la parte lunare della maiella, avendola attaccata sempre da Passo S. Leonardo. Mi avete convinto a cambiare vista.
Che ne dite di un anello per la valle cannella in un verso e per la femmina morta nell'altro?...oppure avete da consigliarmi qualcosa di più sfizioso?

Grazie anche a Gerifalco che ha saputo mettere bene in rilievo con le sue foto e parole il clima di amicizia che vi ha accompagnato.

Ciao, e grazie della condivisione.
 
G R A N D I S S I M I...Dal vostro racconto mi sembrava di essere li con voi, peccato non aver potuto partecipare. A prestissimo però. Ciao ragazzi! :)
 
Complimenti a Maiellaro & co.
Grazie x i dettagli.
L'unica volta che sono stato sul Mt. Amaro (da Fondo di Majella e Femmina Morta, certamente meno bella della risalita da Esto o da Nord) c'era un vento assurdo, simile a quello che trovai una volta in cima al Corno Grande: impossibile stare fermi, difficilissimo fotografare...
ma in fondo posti come la Majella ci lasciano dentro qualcosa che va ben oltre i ricordi delle fotografie (belli comunque i due set ottima descrizione)
 
Beh che dire,
se non che ringrazio delle tante, troppe parole di stima:D
In realta' sono solo malato di montagnite ed ho sprecato troppi anni a
" guardare " la montagna con occhi sbagliati, e la Maiella in particolare, fors'anche perche' ce l'ho davanti appena esco di casa e mi muovo in qualsiasi direzione.
 
Ottima idea, Grande Gerifalco!!

Sono già stato sull'Amaro (ma non sull'Acquaviva che allora ho dovuto rinunciare per via della cagnetta Lilli attirata dalla presenza degli sculettanti camosci) per cui mi aggiungerei alla salita dell'Acquaviva, se il gruppo che va verso l'Amaro rimane comunque compatto e numeroso.
Mi piacerebbe pero' molto ridiscendere per la Valle di Selvaromana (che pare sia molto impegnativo, ma sicuramente bellissimo), magari con un pernotto al Rifugio Manzini (ma poi in che condizioni è???), dici che sia fattibile??

Il Manzini è in discrete condizioni, non è sporco ma neanche tanto accogliente, con lugubri tavolacci per dormire, tavolo impolverato e camino ostruito dai rifiuti. Il piano sopra sicuramente è meglio ma la Forestale dubito che lascerà le chiavi ai privati...
In ogni caso preferirei fare tutto in giornata perchè visto dislivello e distanza, meglio razionalizzare i pesi e dormire in maniera confortevole in un b&b!
 
esperienza impegnativa ma con compagni di marcia cosi... si puo arrivare ovunque. un grazie a giuseppe per la squisita ospitalita e a francesco e bruno per la ormai rodata buona compagnia! mai preso tanto vento in vita mia!!
 
Il percorso è in comune con l'altro fino a Bocca dei valloni, poi si potrebbe risalire la Valle dell'Acquaviva. Oppure se proprio siamo ispirati si potrebbe tentare anche l'accoppiata Monte Pizzone - Acquaviva.
Su alcune vecchie mappe ho visto che il sentiero c'è, sulle nuove no, però se non c'è più lo si crea...
Ecco ci risiamo, ne ha gia' pensata un'altra!:D

Un po' di tempo fa con un amico tentammo di "ricreare" un vecchio sentiero a Cima Macirenelle, proprio da quelle parti, ne uscimmo flagellati dal pino mugo:biggrin:
 
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