Informazione Monte Bianco

Vorrei salire il Bianco quest'anno partendo dal fondovalle senza l'aiuto degli impianti, avvalendomi di una guida solo dal punto in cui le difficoltà si facciano prettamente alpinistiche. Mi hanno consigliato la normale francese, perché quella italiana sarebbe più difficile (non mi spaventa comunque).
Che itinerario mi sapreste consigliare e quali tappe fare?

Grazie
 
Le normali principali sono tre:
- normale italiana (Gonella)
- normale francese (Gouter)
- via dei tre monti (Cosmiques)

Tra parentesi i rifugi di appoggio.
La più facile è la seconda, ma anche la più pericolosa, per il famigerato passaggio sul Grand Couloir.
La più difficile è l'italiana, ma è l'unica che non prevede impianti, anche se in realtà nulla vieta di non prenderli per le vie francesi, ma mi sembra un inutile aumento di dislivello, una cosa un po' naif.

Comunque se google un po' troverai tutte le informazioni che cerchi.
 
Io cerco proprio la "cosa naif" :lol::lol:
Di quel couloir me ne hanno parlato, credevo l'avessero messo in sicurezza con una ferrata, o sbaglio?
 
Non direi messo in sicurezza, anzi peggiora di anno in anno...

Che cosa ne sarà dell’alpinismo?
«Le guide si stanno interrogando su questo, che fare? Diventa un problema di sicurezza, accompagnare i clienti è sempre più rischioso. Li porto su itinerari che sono profondamente cambiati e che i mutamenti climatici hanno fatto diventare pericolosi. Il problema è che non è cambiato l’immaginario degli alpinisti. È vero che oggi le informazioni le prendi tutte su Internet, ma tanti che arrivano da lontano hanno trovato la descrizione dell’itinerario sulle vecchie guide. Un itinerario che non è più lo stesso».

Accade sempre?
«No, a inizio stagione, come si diceva, certe vie sono ancora praticabili. Certo non ho idea di quello che accadrà con la normale francese al Bianco, quella del Dôme du Goûter».

Dove il sindaco di Saint-Gervais ha pensato che tutto si risolvesse imponendo la prenotazione del rifugio?
«Beh, il canalone che porta al rifugio è sempre più pericoloso, lì fischiano i sassi a ogni ora. A inizio stagione lo è un po’ meno, ma il rischio rimane»

Cambieranno le stagioni per andare in montagna?
«Gli alpinisti più preparati già lo fanno. L’inverno è diventato la stagione preferita per affrontare certi itinerari. Le guide difficilmente però ci possono portare i clienti, con il freddo, le giornate più corte».

https://www.gognablog.com/le-montagne-non-sono-delle-gretine/


sulla (nuova, direi a sto punto) normale italiana è stato fatto il percorso più sicuro

chiodata e parzialmente attrezzata la Cresta delle Aiguilles Grises

https://www.caitorino.it/news/2019/...rifugio-gonella-cresta-aiguilles-grises-2019/
 
Aaaah si! Mi ero confuso allora!
Hai solo confuso Italia con la Francia cosa vuoi che sia :rofl:
Basta che poi non confondi il Monte Bianco col Monte Rosa ecco...

non so i dettagli della nuova via, ma visto che parlano di chiodatura suppongo che ci siano dei tratti con dei passi di arrampicata di almeno terzo grado (?) e/o un po' di esposizione... e ovviamente conoscere un po' di manovre di corda e alpinismo base penso sia indispensabile.
 
Scherzi a parte, avevo letto quell'articolo, ecco perché me lo ricordavo!

Ce l'ho!

Sopporto....

Le ho anche queste! :lol::lol:
si ma avere il terzo grado in falesia è una cosa (ce l'hanno praticamente tutti), passare un passaggio di terzo grado, con gli scarponi, con lo zaino e in quota è ben altra cosa.
Comunque vorresti farla in giornata o in due giorni?
 
In più giorni, almeno in quattro o cinque
ah ok, comunque se hai intenzione di andare con una guida puoi benissimo fare anche la via normale degli italiani e comunqueavendo molto tempo potresti proporre alla guida di portarti su qualche altra cima piu in basso, tanto essendo pratiche della zona ti porteranno sicuro in posti fantastici, anche perché 5 giorni per arrivare sul bianco sono veramemte tanti, poi rischi di annoiarti :)
 
Ultima modifica:
difficoltà alpinistiche dal gonella ce ne sono poche, ciò non toglie che sia la normale più difficile del monte Bianco.
I dislivelli sono di tutto rispetto, già i 1500 metri di dislivello per arrivare al rifugio non sono proprio banali, dopodichè la sveglia a mezzanotte al rifugio per coprire i 1800 metri alla vetta.
il primo tratto è molto crepacciato, ma in genere si trova una traccia piuttosto evidente; poi si guadagna la cresta dell'aguilles grises, dove adesso hanno attrezzato.
I passaggi non sono difficili, quando l'ho fatta io manco era attrezzata, ma ricordati dove sei, quota e ambiente, non sei in falesia, sali con zaino, scarponi e ramponi ai piedi, dopo esserti sciroppato 3/4 ore di ghiacciaio. in genere la percorri alle prime luci dell'alba (sei in piena estate)
tenacia, capacità di soffrire e interpretare la montagna, non è una passeggiata al gran paradiso o al balmenhorn ;)



p.s. leggo ora: 4 o 5 giorni di guida?????? devi essere milionario
a parte gli scherzi, può essere utile farlo in tre pernottando due notti al gonella, al fine di acclimatarti e riposarti meglio
trovandoti con la guida il secondo giormo

non sono esperto di guide, le mie vette le ho sempre fatte senza
 
Ultima modifica:
Dal Gonella il rapporto guida-cliente è di 1-1, quindi il costo me lo sorbirei tutto io... ergo non credo di farcela! Vorrei farmela fin dove possibile da solo e solo dopo incontrare la guida per fare la vetta, almeno così ho fatto per la Margherita
 
Dal Gonella il rapporto guida-cliente è di 1-1, quindi il costo me lo sorbirei tutto io... ergo non credo di farcela! Vorrei farmela fin dove possibile da solo e solo dopo incontrare la guida per fare la vetta, almeno così ho fatto per la Margherita
ho letto su di un sito di guide che la spesa per un solo cliente è 1000 euro. tutte le spese escluse. è normale ?
 
Ne approfitto per chiedere anche io qualche informazione. Progettavo di salire sul Bianco per la normale italiana tra qualche anno, non c'è fretta visto che la montagna rimane là, però sto già raccogliendo informazioni.
Visto che si sale in due giorni cose funziona per il dormire? Ho pensato a diverse soluzioni.
-La più ovvia è prenotare al gonnella e dormire lì fino all' 1 poi partire ma questo è limitante, potrebbe esserci cattivo tempo quel giorno oppure il rifugio potrebbe essere pieno se non si prenota con largo anticipo.
-Si potrebbe salire e poi piazzare la tenda vicino al rifugio sul ghiaccio per riposarsi qualche ora e poi lasciare parte dell'attrezzatura al rifugio (chiedendo ovviamente) o imboscarla sotto una roccia.ho già dormito a 3000 metri in un bivacco con la tempesta ed è stato traumatico, in tenda deve essere peggio.
-oppure si sta dentro il rifugio prendendo la consumazione e aspettando qualche ora al caldo all'interno.
E poi, partendo il secondo giorno all'1 di notte perché il ghiaccio è più solido non c'è un rischio maggiore di cadere dentro i crepacci con il buio?
E poi al ritorno sullo stesso itinerario si dovrà comunque affrontare il ghiacciaio di pomeriggio con maggiore rischio scioglimento.
Si sono un sacco di domande, perdonatemi se vi sembrano delle cavolate ma non sono esperto.
 
Ne approfitto per chiedere anche io qualche informazione. Progettavo di salire sul Bianco per la normale italiana tra qualche anno, non c'è fretta visto che la montagna rimane là, però sto già raccogliendo informazioni.
Visto che si sale in due giorni cose funziona per il dormire? Ho pensato a diverse soluzioni.
-La più ovvia è prenotare al gonnella e dormire lì fino all' 1 poi partire ma questo è limitante, potrebbe esserci cattivo tempo quel giorno oppure il rifugio potrebbe essere pieno se non si prenota con largo anticipo.
-Si potrebbe salire e poi piazzare la tenda vicino al rifugio sul ghiaccio per riposarsi qualche ora e poi lasciare parte dell'attrezzatura al rifugio (chiedendo ovviamente) o imboscarla sotto una roccia.ho già dormito a 3000 metri in un bivacco con la tempesta ed è stato traumatico, in tenda deve essere peggio.
-oppure si sta dentro il rifugio prendendo la consumazione e aspettando qualche ora al caldo all'interno.
E poi, partendo il secondo giorno all'1 di notte perché il ghiaccio è più solido non c'è un rischio maggiore di cadere dentro i crepacci con il buio?
E poi al ritorno sullo stesso itinerario si dovrà comunque affrontare il ghiacciaio di pomeriggio con maggiore rischio scioglimento.
Si sono un sacco di domande, perdonatemi se vi sembrano delle cavolate ma non sono esperto.
Innanzitutto primo consiglio: cerca di diventare più esperto prima di affrontare (anche delle spese) del genere... puoi per esempio cominciare (dopo un po' di 3mila) dai 4mila del Rosa che sono un ambiente più facile e antropizzato...
La normale francese del Gouter, che è quella più facile e meno faticosa (e la maggior parte dei recuperi con l'elicottero li devono proprio fare per esaurimento delle forze) è spiegata nel dettaglio nel video... mi pare che si risponda a tutte le tue domande nel video.
Le vie italiane sono notoriamente più lunghe e sfiancanti e tecnicamente difficili, percui richiedono una preparazione maggiore... non solo come arrampicata in generale su roccia (esposizione, creste...), ma anche su misto e ghiacciaio.
La via normale italiana (o almeno la più sicura) ora dovrebbe essere quella della Cresta delle Aiguilles Grises, evitando il pericoloso Glacier du Dome...

Il meteo è variabile... consiglio di sperimentare anche vento e whiteout in quota prima in ambienti meno pericolosi tipo la zona del Rosa...
 
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Confermo qiuannto scritto da Andrea: non è che il Bianco sia difficile, almeno per le tre normali, e che neanche deve essere la salita di fine carriera, però non è neanche un progetto da normale uscita domenicale.
E' un viaggio, è ciò che si avvicina di più, in ambito europeo, ad una spedizione alpinistica, per tempi, modalità, difficoltà tecniche e impegno globale, soprattutto psicologico.
Nessuna delle tre normali (e non parliamo poi delle innumerevoli vie di salita) deve essere sottovalutata.
Quindi occorre avere ben consapevolezza delle proprie capacità fisiche (una volta partiti dal rifugio, bisogna pedalare, non perdersi in chiacchiere e sapere bene dove ci si trova e dove si deve andare), del meteo, dell'organizzazione di una gita, e, non ultimo, dell'alimentazione e idratazione.
Salire con la tenda è comodo solo se si considera di dormire molto in alto (mi viene in mente un paio di posti dove ho piantato la tenda sulla vie Royale, dal Gouter, a circa quota 4000) altrimenti perde di significato, e per far questo bisogna considerare che però il tragitto sottostante lo farai con maggio peso di equipaggiamento. Ideale infatti per questa soluzione e salire con gli sci (come facciamo noi di solito).
Viceversa utilizzare i rifugi permette di lasciare tutto ciò che non serve in custodia, salire leggeri e scendere prontamente, rifocillarsi e giù a valle.
Se vuoi provare la tenda, consiglio di provare tutto su montagne più abbordabili, per esempio il Breithorn, dove puoi dormire in tenda al Colle del Breithorn (4006 mt) oppure al Rosa, dove puoi dormire con la tenda al Colle del Lys (circa 4000 mt a seconda dove ti piazzi).
Se invece preferisci il rifugio, sempre il Rosa (Capanna Margherita dal Mantova come escursione si avvicina molto al Bianco) o in Granpa.
La questione crepacci meriterebbe una discussione a parte (infatti è tema ogni corso CAI di un'apposita lezione specifica): intanto è ovvio che si procede legati (e quindi ognuno della cordata DEVE conoscere a menadito le tecniche di autosoccorso della cordata) e poi non si va a caso per i ghiacci di notte.
Ogni anno i gestori dei rifugi, di concerto con le Guide ed i corsi CAI, e comunque gli utenti tracciano una via, studiando da primavera l'andamento dei crepacci e del ghiacciaio, quindi di fatto ogni anno la normale si "sposta". Ti direi sarebbe sufficiente seguire le tracce, ma se sei per esempio il primo a partire dal rifugio, il vento la notte potrebbe averle cancellate, quindi anche questo è un discorso complesso. ecco perchè molto spesso nei riugi allasera si chiacchiera con le altre cordate e si sente chi parte e a che ora, in modo da aggregarsi e mai andare da soli.
Per il discorso dello scioglimento, non è che a mezzogiorno scorrono i fiumi d'acqua, ma comunque il problema non si pone, bisogna essere abbastanza veloci da prevenire ed evitare di scendere nelle ore più calde, per cui è fondamentale appunto l'orario di partenza e la velocità.
L'ultimo suggerimento quindi è, prima di avventurarti per i ghiacci, di andare con qualche persona più esperta di te, studiare bene la zona e poi solo allora verificare se sei in grado di accompagnare qualcuno.
 
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