Escursione Monte Bolza, cielo, nuvole, salsicce e cialtroni

Dati

Data: 12 agosto 2018
Regione e provincia: Abruzzo, L'Aquila
Località di partenza: Ristoro Giuliani, Campo Imperatore (Fonte Vetica)
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: interessa davvero?
Chilometri: 12.5
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: il sentiero di salita al monte Bolza non è segnato ed è da interpretare, su facili rocce, ma da interpretare. La cresta che raccorda Monte Bolza con la cima del Monte Bolza è divertente e senza particolari difficoltà tecnica ma richiede abitudine ad ambienti rocciosi.
Periodo consigliato: tutto l'anno, innevamento permettendo
Segnaletica: praticamente assente
Dislivello in salita: 615m
Quota massima: 1927m cima di Monte Bolza
Accesso stradale: SS17 di Campo Imperatore


Descrizione

Con una serie di rocambolesche coincidenze l'etereo gruppo dei Cialtroni della Montagna riesce a trovare una data per un incontro dal vivo nella sua patria natale ovvero L'Abruzzo ed in particolare il parco Gran Sasso/Laga. Per far coincidere una logistica congeniale a tutti, una passeggiata divertente ma con brio, che consenta anche di far due chiacchiere visto che alcuni di noi non si sono mai incontrati di persona e contestualmente qualcosa che non fosse troppo affollato visto che siamo ad agosto, la scelta si orienta quasi naturalmente sul Monte Bolza.
Il Bolza è una sorta di panfilo ormeggiato sulla piana del Gran Sasso, dirimpettaio della blasonata catena orientale, che non arriva nemmeno a 2000m eppure dotato di un fascino tutto suo e del rispetto di tutti i montanari che bazzicano la zona.

Per me è una prima volta, lo ammiro da tempo ma non ci sono mai salito e gli ingredienti sembrano tutti giusti, dalle persone interessanti che compongono il gruppetto, alla cima defilata, alla curiosità per le dinamiche che prenderanno vita quando un gruppo di "solisti" si unisce per condividere una giornata, un sentiero... ed è così che di buon mattino, quando la piana ancora sonnecchia e la luce è tiepida, ci ritroviamo con @Leo da solo , @Montinvisibili @alexmoscow73 ed @ipatton nel parcheggio del ristoro Giuliani ed in quattro salti siamo già a contemplare il monumento che rammenta l'inclemenza di questo ambiente apparentemente pacioso

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Dopo aver sondato l'insondabile animo umano che ha portato qualche mentecatto a vandalizzare la commemorazione di una tragedia riprendiamo la marcia puntando inizialmente su sentiero il Monte Bolza che, da questo versante, ci presenta il suo intrigante lato roccioso

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Il sentiero ci introduce nella gola della Valianara ed in particolare nei pressi di fonte Cupa, l'occasione è ghiotta per una foto non troppo usuale

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Abbandoniamo il sentiero che entra nella gola e puntiamo tracce pastorali in direzione Sud-Est, ci eleviamo lentamente tra i saliscendi di questo ambiente senza tempo ed iniziamo a godere di nuove prospettive

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Puntiamo una delle tante propaggini che vorrebbero assomigliare ad una vetta e forse lo erano, così conquistiamo una ulteriore veduta fino addirittura al Corno Grande

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Ci fermiamo un attimo ad identificare una linea coerente per attaccare il Bolza da sud e non dal canalino classico presente a est/nord-est, di nuovo tracce pastorali ci segnano la via ed antichi stazzi raccontano quello che una volta doveva essere un luogo affollato

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Alla base del Bolza partiamo sparpagliati ma poi senza dirci nulla ci ritroviamo in carovana ad ammirare il suolo che si allontana da noi

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Poi al cospetto delle rocce sommitali, con svariate possibilità di salita vengono fuori le nostre individualità ed è così che cinque persone riescono a scegliere cinque linea di salite diverse, chissà se sono anche indicative dei caratteri di ognuno di noi mi ritrovo a pensare... superate le prime propaggini una piccola sella ci ricompatta e ci introduce ad un nuovo ed interessante bastione

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Qui le varianti sono minori se si vuole tenere una linea non troppo ardita quindi - nuovamente - è la montagna che ci unisce

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Si susseguono scorci incantevoli poco sotto il Monte Bolza

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Fino a guadagnare la sommità e scoprire con grande gioia che i giochi sulle creste sono soltanto all'inizio, il cielo nel frattempo ha deciso di farsi pittoresco e le nuvole si rincorrono sulla piana

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Anche qui non c'è una linea univoca, ma devo dire che tutti tendiamo a stare piuttosto in cresta perchè la vista è magnifica

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Qualche semplice ma divertente passaggio maggiormente verticale


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Qualche tratto mai esasperante ma comunque da fare con la dovuta attenzione

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Ed ancora in volo sulla cresta

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una inaspettata, splendida cresta

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che poi degrada dolcemente ed il sentiero torna ad essere evidente mentre la cima del Bolza ci appare in ombra

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La vetta, il suo panorama sulla piana, un vero balcone mentre il Corno Grande pare sbuffare nuvole... Una breve sosta, pane e salsiccia, qualche foto, le chiacchiere e le risate di cinque individualità unite anche dalla consapevolezza che non sarà mai una unione asfissiante, ognuno andrà sempre e comunque per la propria strada, ma c'è sintonia e rispetto ed è bello fare questo pezzo di cammino insieme.

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Ma è ora di ripartire e decidiamo di farlo tagliando a mezzacosta la montagna appena percorsa per evitare pecore e mastini che ci aspetterebbero all'imbocco della gola

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Superati i guardiani abbaianti solchiamo la piana in direzione della gola

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Troviamo un canalino percorribile senza ansie alpinistiche per scendere nella Valianara

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E siamo nella gola, altro ambiente strepitoso di questo angolo del Gran Sasso, che sembra davvero la conclusione ideale del nostro cammino di oggi perchè ampia ma univoca ci ricondurrà al punto di partenza.

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Il club dei cialtroni non può mancare il terzo tempo, anche se abbiamo già gustato qualcosa in vetta, quindi giungiamo al ristoro Giuliani con le migliori intenzioni ma la "normale" confusione di una domenica di agosto ci spaventa più di un temporale in cresta e mediatiamo la fuga nonostante la fame e la voglia di una birra gelata... poi inaspettatamente un'amica (e grande montanara) di @alexmoscow73 ci accoglie come fossimo di famiglia al suo tavolo, @Leo da solo si inventa una magia per la quale - senza rubare nulla a nessuno - dopo esser sparito per qualche minuto si materializza con cinque birre ghiacciate al tavolo, ed è così che decidiamo di affrontare la difficoltà forse per noi maggiore nella vita ovvero la massiccia presenza di ominidi a breve/brevissima distanza.
Sarà la giornata, sarà la compagnia o l'ennesima magia di Campo Imperatore, ma io non sento quasi più il vociare ed il nostro tavolo diventa una bolla nella quale trovare di nuovo pace e chiacchiere di vita e di montagna... ad agosto, sul Gran Sasso, chi l'avrebbe mai detto?
 
Bellissimo il tuo racconto (e spettacolari le foto!) di questa splendida giornata che ho avuto il privilegio di poter condividere con voi e che mi auguro possa diventare una sorta di appuntamento annuale, impegni vari permettendo.
E' vero, qualcuno ( @Montinvisibili invisibili ed io, per esempio) non si era mai visto di persona (motivo per il quale a Fonte Cerreto siamo rimasti ignari un quarto d'ora a 50 metri di distanza mentre vi aspettavamo :lol:), ma la montagna è bella anche perchè in una frazione di secondo abbatte i formalismi che i rapporti quotidiani ci instillano, così proprio con lui mi sono ritrovato a chiacchierare perfettamente a mio agio subito nel primo tratto di escursione.
Il terzo tempo al Giuliani direi che è stato epico e forse è quello che ha necessitato del recupero maggiore: l'escursione è volata via sulle ali della meraviglia naturale che avevamo davanti agli occhi e della piacevole compagnia.
Grazie di nuovo e alla prossima, assolutamente!
 
Ah, ah, ah... splendido racconto Francesco, che mi ha riportato magicamente ai colori e alle ciarle di quella splendida giornata. Da ripetere, assolutamente.
Riguardo a quello che dice @andreal, anche io questa estate in Friuli avevo notato questa similitudine. Ma d'altronde sempre di territori carsici si tratta.

Grazie Presidente!

C'è un altro aspetto che non so definire nei nostri incontri che è davvero interessante, mi verrebbe da dire "scanzonato" ma non è del tutto corretto... una parte di noi che sembra non prendersi mai troppo sul serio, ma al contempo consapevoli che la montagna ed il cammino non sono mai una burla.

Questo contribuisce a creare quell'atmosfera leggera ma non triviale che accompagna i nostri passi, che ci potrebbe far parlare delle misure di Miss Italia e di filosofia quasi contemporaneamente ma sempre senza ascoltare troppo compiaciuti il suono della propria voce, che è un tratto che invece sovente si riscontra nei montanari...

Sicuramente da rifare!
 
Bellissimo il tuo racconto (e spettacolari le foto!) di questa splendida giornata che ho avuto il privilegio di poter condividere con voi e che mi auguro possa diventare una sorta di appuntamento annuale, impegni vari permettendo.
E' vero, qualcuno ( @Montinvisibili invisibili ed io, per esempio) non si era mai visto di persona (motivo per il quale a Fonte Cerreto siamo rimasti ignari un quarto d'ora a 50 metri di distanza mentre vi aspettavamo :lol:), ma la montagna è bella anche perchè in una frazione di secondo abbatte i formalismi che i rapporti quotidiani ci instillano, così proprio con lui mi sono ritrovato a chiacchierare perfettamente a mio agio subito nel primo tratto di escursione.
Il terzo tempo al Giuliani direi che è stato epico e forse è quello che ha necessitato del recupero maggiore: l'escursione è volata via sulle ali della meraviglia naturale che avevamo davanti agli occhi e della piacevole compagnia.
Grazie di nuovo e alla prossima, assolutamente!

Ahahah grande Marco... si, l'appuntamento annuale è davvero un'ottima idea!

Anche Leo e Alex non si erano mai incontrati, non so dirti Alex ed il Presidente...
 
Ciao Francesco,
il tuo racconto di questa giornata si aggiunge agli altri che ho letto in precedenza e devo dire che, ognuno a modo suo, ha saputo unire la propria identità con la collegialità del gruppo.
Del resto, il leit motif di questa uscita è stato proprio l'eterno ossimoro tra individualità e aggregazione; stupenda a tal proposito l'immagine della salita ''ad ordine sparso, ognuno a modo suo'', per poi ricomporsi in prossimità di un passaggio obbligato, con la regìa della Montagna che ha saputo riunire 5 spiriti liberi in un'unica cordata.
E' da tempo che mi interesso a quella lunga dorsale a forma di caravella (di cui le foto mi confermano la spettacolarità), ma è proprio l'intento del gruppo che si è creato che ha fatto venir voglia perfino ad un lupo solitario come me di essere lì.
Complimenti ancora per l'uscita, il racconto e le immagini.
 
Ciao Francesco,
il tuo racconto di questa giornata si aggiunge agli altri che ho letto in precedenza e devo dire che, ognuno a modo suo, ha saputo unire la propria identità con la collegialità del gruppo.
Del resto, il leit motif di questa uscita è stato proprio l'eterno ossimoro tra individualità e aggregazione; stupenda a tal proposito l'immagine della salita ''ad ordine sparso, ognuno a modo suo'', per poi ricomporsi in prossimità di un passaggio obbligato, con la regìa della Montagna che ha saputo riunire 5 spiriti liberi in un'unica cordata.
E' da tempo che mi interesso a quella lunga dorsale a forma di caravella (di cui le foto mi confermano la spettacolarità), ma è proprio l'intento del gruppo che si è creato che ha fatto venir voglia perfino ad un lupo solitario come me di essere lì.
Complimenti ancora per l'uscita, il racconto e le immagini.
Bellissime e vere considerazioni...in quella giornata ero un cialtrone pure io e felice di esserlo
 
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