- Parchi d'Abruzzo
-
- Parco Regionale Sirente-Velino
Dati
Data: 24 novembre 2013
Regione e provincia: Abruzzo, AQ
Località di partenza: Tornimparte
Località di arrivo: Valico delle Chiesole
Tempo di percorrenza: 7 ore (+3 di sosta)
Chilometri: 15
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: neve alta e fresca
Periodo consigliato: -
Segnaletica: -
Dislivello in salita: 1100 m.
Dislivello in discesa:
Quota massima: Monte Cava 2000 m.
Accesso stradale: Tornimparte
Partecipanti:
Foto di gruppo (by Berserker):
in primo piano da sx a dx: Flavio/Berserker; Lisa/Lisa82; Flavia/Sakura; Sara; Gianni/Gicat; Dario/Ebrune;
in secondo piano da sx a dx: Giuseppe/Maiellaro; Gloria/Glogli; Massimo/Wolvie65; Andrea/Henry Th.; Francesco/Gerifalco; Andrea/Bjorn; Michele/Michel; Mauro/Zetacane ;
non ritratti: Zeta & Giano (compagni scodinzolanti).
Descrizione:
Benvenuto inverno !
Tutti giù dal letto, in orari variabili tra le 4 le 6 a seconda delle provenienze (ancora una volta assortite grazie a un forum ormai cosmopolita ), ci ritroviamo "sbarcati" in una giornata che sembra un inno al "non ci sono più le mezze stagioni". Gli stessi posti che fino ad appena 20 giorni prima regalavano squarci di fine estate, consentendo di procedere in mezze maniche tra i saturi colori autunnali, adesso si ritrovano in livrea totalmente e prematuramente invernale: coperti da una coltre bianca alta, fresca, soffice (a tratti fin troppo), che regala alla copertura arborea un'armoniosa glassatura e alle alte quote, sui crinali del Monte Cava, spesse cornici di neve di raro effetto scenografico.
Nelle foto sotto il nostro punto di partenza, dove si sono svolte le consuete confabulazioni logistico-aritemtiche relative alle auto, come sempre quando si tratta di traversate con punti di partenza ed arrivo diversi tra loro, e in questo caso con un pizzico di complicazioni in più dovute ai ben 14 partecipanti (per inciso: con 4, dicasi QUATTRO ragazze: wow ! ), oltre a due cani che hanno a loro volta creato qualche grattacapo condizionando i trasporti.
A un certo punto ci siamo divisi in due sottogruppi: in 6 abbiamo raggiunto il Monte Cava con una lunga e panoramica deviazione, gli altri hanno intrapreso una via "direttissima" (in tutti i sensi ) verso il Rifugio Cerasolo, capitanati dal buon Gerifalco: il quale con questa assoluta stranezza - lui così stakanovista - ha tradito in pieno il fatto di essere guidato per l'occasione solo e soltanto dai languori provenienti dallo stomaco.
E così, al momento del ricongiungimento, le braci già ardevano e senza ulteriori indugi è scoccato il via al tripudio culinario dove gli zaini hanno finalmente rivelato quanta "attrezzatura" corrispondesse ai rispettivi "gonfiori".
Quasi tre ore di stazionamento la dicono lunga sulla piacevolezza della sosta, durata praticamente finchè la luce del giorno ci ha concesso gli ultimi scampoli di visibilità; sosta solo epidermicamente scalfita dall'improvvisa e raccapricciante esibizione di alieni metropolitani in libera uscita, fuoristradisti e centauri di cui si è detto. Anzi, l'incontro ravvicinato del terzo tipo ha in un certo senso fatto da contrappunto mostrando platealmente come la differenza siderale tra due mondi cominci già nelle nostre teste: l'unico vero guaio è che questi due mondi devono convivere.
Ritorno alla luce delle lampade frontali sulla sterrata verso il valico delle Chiesole, ridotta in più tratti a una fanghiglia proprio dal passaggio degli individui di cui sopra, ed arrivo finale "imbacuccati alla meta" (altro che nudi), stanchi ma felici.
Descrizione basica, stringata e minimalista: ma ormai le parole non servono più...o meglio, nello spirito di condivisione qualcuna a testa toccherebbe a tutti
H.Th.
Data: 24 novembre 2013
Regione e provincia: Abruzzo, AQ
Località di partenza: Tornimparte
Località di arrivo: Valico delle Chiesole
Tempo di percorrenza: 7 ore (+3 di sosta)
Chilometri: 15
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: neve alta e fresca
Periodo consigliato: -
Segnaletica: -
Dislivello in salita: 1100 m.
Dislivello in discesa:
Quota massima: Monte Cava 2000 m.
Accesso stradale: Tornimparte
Partecipanti:
Foto di gruppo (by Berserker):
in primo piano da sx a dx: Flavio/Berserker; Lisa/Lisa82; Flavia/Sakura; Sara; Gianni/Gicat; Dario/Ebrune;
in secondo piano da sx a dx: Giuseppe/Maiellaro; Gloria/Glogli; Massimo/Wolvie65; Andrea/Henry Th.; Francesco/Gerifalco; Andrea/Bjorn; Michele/Michel; Mauro/Zetacane ;
non ritratti: Zeta & Giano (compagni scodinzolanti).
Descrizione:
Benvenuto inverno !
Tutti giù dal letto, in orari variabili tra le 4 le 6 a seconda delle provenienze (ancora una volta assortite grazie a un forum ormai cosmopolita ), ci ritroviamo "sbarcati" in una giornata che sembra un inno al "non ci sono più le mezze stagioni". Gli stessi posti che fino ad appena 20 giorni prima regalavano squarci di fine estate, consentendo di procedere in mezze maniche tra i saturi colori autunnali, adesso si ritrovano in livrea totalmente e prematuramente invernale: coperti da una coltre bianca alta, fresca, soffice (a tratti fin troppo), che regala alla copertura arborea un'armoniosa glassatura e alle alte quote, sui crinali del Monte Cava, spesse cornici di neve di raro effetto scenografico.
Nelle foto sotto il nostro punto di partenza, dove si sono svolte le consuete confabulazioni logistico-aritemtiche relative alle auto, come sempre quando si tratta di traversate con punti di partenza ed arrivo diversi tra loro, e in questo caso con un pizzico di complicazioni in più dovute ai ben 14 partecipanti (per inciso: con 4, dicasi QUATTRO ragazze: wow ! ), oltre a due cani che hanno a loro volta creato qualche grattacapo condizionando i trasporti.
A un certo punto ci siamo divisi in due sottogruppi: in 6 abbiamo raggiunto il Monte Cava con una lunga e panoramica deviazione, gli altri hanno intrapreso una via "direttissima" (in tutti i sensi ) verso il Rifugio Cerasolo, capitanati dal buon Gerifalco: il quale con questa assoluta stranezza - lui così stakanovista - ha tradito in pieno il fatto di essere guidato per l'occasione solo e soltanto dai languori provenienti dallo stomaco.
E così, al momento del ricongiungimento, le braci già ardevano e senza ulteriori indugi è scoccato il via al tripudio culinario dove gli zaini hanno finalmente rivelato quanta "attrezzatura" corrispondesse ai rispettivi "gonfiori".
Quasi tre ore di stazionamento la dicono lunga sulla piacevolezza della sosta, durata praticamente finchè la luce del giorno ci ha concesso gli ultimi scampoli di visibilità; sosta solo epidermicamente scalfita dall'improvvisa e raccapricciante esibizione di alieni metropolitani in libera uscita, fuoristradisti e centauri di cui si è detto. Anzi, l'incontro ravvicinato del terzo tipo ha in un certo senso fatto da contrappunto mostrando platealmente come la differenza siderale tra due mondi cominci già nelle nostre teste: l'unico vero guaio è che questi due mondi devono convivere.
Ritorno alla luce delle lampade frontali sulla sterrata verso il valico delle Chiesole, ridotta in più tratti a una fanghiglia proprio dal passaggio degli individui di cui sopra, ed arrivo finale "imbacuccati alla meta" (altro che nudi), stanchi ma felici.
Descrizione basica, stringata e minimalista: ma ormai le parole non servono più...o meglio, nello spirito di condivisione qualcuna a testa toccherebbe a tutti
H.Th.
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