Monte Ceresa
Si voleva andare a vedere i colori dell’Autunno, quale posto migliore del Bosco di San Gerbone sulla Laga?
Inizio col cercare un agriturismo dalle parti sopra Valle Castellana e sono rimasto alquanto sorpreso constatando che in rete, non c’è poi molto.
Come posizione poteva andar bene sia l’Albergo del Ceppo, sia l’Agriturismo di Umito ma, le ultime due esperienze in detti posti, sono stati fallimentari a livello di servizio quindi, siccome volevamo stare in un bel posto, continuo a cercare.
Attorno ad Ascoli Piceno, nella zona che mi interessa, ci sono delle lussuose Ville settecentesche, alcune con prezzi esorbitanti altre, completamente rovinate negli interni facendole divenire delle “case di riposo per anziani facoltosi” per di più con feste per comitive già prenotate altri posti sono Ostelli e ciò vuol dire che, se è aperto è anche pieno di ragazzini.
Insomma, il primo Novembre lo passo per buona parte davanti a Google Earth, Street View, Agriturismi in Italia, e vari altri motori di ricerca e, dopo un po’, ritorno su un Agriturismo che in prima analisi mi era scomodo perché posto sulle Montagne di fronte ad Acquasanta Terme eppure, sembrava l’unico ad ispirarmi.
Prenoto per due notti intanto poi vedremo.
Prima di arrivare in loco, vista la vicinanza, facciamo una escursioncina alle Balze dell’Ascensione, la Montagna che sovrasta Ascoli a nord, lasciata sempre in disparte visto che attorno ci sono ben altre Montagne ma, meritevole per la forma a gradoni che presentano scoscese rupi insormontabili una volta raggiunte, delle vaste ed interessanti zone di profondi Calanchi e la presenza del Falco Pellegrino che ci ha volteggiato un po’ sopra la testa.
La giornata poi era veramente bella e le foto son venute con colori meritevoli; ma non è questa zona che vi voglio descrivere.
L’Agriturismo si chiama Arcera e sta in un minuscolo borgo, Forcella; in un antico Palazzo che fungeva anche da Fortificazione. Leggetevi la bella presentazione descrittiva della struttura http://www.arcera.it/index.php?lang=it
Ci si arriva mediante una tortuosa stradina asfaltata passando davanti una bella chiesetta con annesso un cimitero e dietro di essa un antico mulino (facente parte di Arcera) a fianco una bella cascata.
Entrati nel borgo di Forcella, sembra che si possa rimanere incastrati (difatti due auto non passano insieme) e l’Agriturismo si trova all’interno tra case lasciate abbandonate e altre in restauro.
Gli interni sono arredati con mobilia ricercata e impreziosita da attrezzi ed elementi di un tempo; il tutto che riecheggia in una atmosfera Rurale e Bucolica ma allo stesso tempo vivibilissima e comoda. A cominciare dall’ingresso, la sala da Pranzo, la sala Lettura e le Camere, tutte, dislocate in maniera quasi disordinata, non ve ne sono due sullo stesso piano. Grandi bagni interni e coperte comode.
A completare, un Cucinare casereccio con crostate, marmellate, sughi al cinghiale, tartufo e tagliatelle, tutto fatto in casa magistralmente.
Faccio volentieri pubblicità alla struttura perché merita veramente e il prezzo è alla portata di tutti.
Ringrazio volentieri la simpatica Ombretta che lo gestisce con maestria assieme al papà e la mamma.
Rimane comunque una posizione che m’è sembrata scomoda per San Gerbone quindi, metto subito in chiaro che rimarremo una sola notte complice anche l’incertezza del tempo e il buio che arriva appena alle diciassette del pomeriggio. Io ed Anna Rosa non riusciamo a stare fermi tre o quattro ore all’interno di un contesto così bello. Parlando con Ombretta però, scopriamo l’esistenza di una zona segnalata da pochi anni con i pittogrammi CAI che non conoscevamo assolutamente e che sembrava valesse la pena conoscere; in fondo i colori degli Aceri e dei Faggi, si vede anche da lontano che non sono nel pieno splendore. Questa zona prende il nome da Monte Ceresa e il CAI di Ascoli gli ha dedicato una bella Carta dei Sentieri e un buon libro annesso con la descrizione dei percorsi e dell’Area tutto ciò purtroppo, malgrado tutto ‘sto lavoro sia stato portato in stampa solo nel 2005, fa fatica a corrispondere alla realtà dei sentieri che invece, sono malamente segnalati e delle zone possono presentare pericoli viste le creste a picco, fitti boschi e la presenza costante di altre tracce .
Insomma, abbiamo scelto un Anello tra i più belli della zona perché toccava alcuni punti chiave ma, avevo solamente foto delle porzioni del libro e della carta che ci interessavano e considerando la scarsa e dove c’èra, poco curata posizione della segnaletica, abbiamo perduto molto tempo per far quadrare tutto il “cerchio”. Il GPS è tornato utile anche senza la cartografia della zona.
Quattro ore e mezza con tempo incerto e sentiero pure, ma infine, soddisfatti e convinti di tornare perché tutto meritevole, dai piccolissimi borghi semi deserti con le case appollaiate sulla roccia e altre direttamente “dentro” la roccia, ai spettacolari boschi di Castagni con relativa raccolta dei Marroni (giusto la quantità per una scorpacciata), passando per spettacolari creste a strapiombo su alte valli (fare attenzione) con panorami grandiosi che spaziano dal mare al Vettore, alla Laga, al Gran Sasso, ai Monti Gemelli e terminare con la presenza di Porcini enormi (solamente un po’ troppo passati) e un paio di “chicche” anticipate dal libro, P.zo dell’Arco e Sasso Spaccato.
Ovviamente abbiamo incontrati solamente cacciatori (di cinghiali), motociclisti, bici turisti e solo un paio di escursionisti che tra l’altro li abbiamo solo visti da lontano mentre stavamo districandoci dai rovi.
Tutta l’Area non è Parco quindi, sulle strade sterrate ci si può incontrare chi si diverte con la moto da enduro e non ho nulla in contrario finchè si rimane sulla stradina; sicuramente sopporto meno i Cacciatori ma solamente per una repulsione a questa disciplina e alle armi; da dire che quella della Caccia al Cinghiale è una attività che può sembrare “semplice” per chi non conosce come funziona e vedendo delle persone sedute con fucile in mano stringendo in cerchio una zona.
In realtà c’è dietro un grosso lavoro di squadra che inizia anche settimane prima per “tracciare” un branco di Cinghiali, sapere quali zone e sentieri predilige, sapere se nel branco ci sono maschi, femmine, cuccioli (si capisce anche se una femmina è in cinta dalle tracce) e quanti capi.
Solamente una volta fatto questo lavoro, si approntano immediatamente le “poste” (appostamento del Cacciatore) e si inserisce la muta dei Cani all’interno dell’area circoscritta spesso, si prepara anche tutta la notte anche perché il branco si muove e bisogna preparare e decidere tutto nell’arco di poche ore. Le note negative sono che, un Cinghiale muore per “sport”, un Cane può morire per subordinazione.
Se solamente i Cacciatori usassero la macchina fotografica!!!
Però, caccia a parte, il sugo di Cinghiale accompagnato alle tagliatelle è veramente buono.
Ma si sopravvivrebbe anche senza.
Bè, ancora una bella scoperta nelle nostre Montagne e questa, spero possa in Futuro essere meta di un nostro raduno; vedremo.
il percorso su GE:
https://productforums.google.com/fo...c-travel-information/5HYaY6WBaso/dMj9IbyyHxEJ
le foto:
https://picasaweb.google.com/quotea...&authkey=Gv1sRgCOnEmePRuKTSVQ&feat=directlink
Si voleva andare a vedere i colori dell’Autunno, quale posto migliore del Bosco di San Gerbone sulla Laga?
Inizio col cercare un agriturismo dalle parti sopra Valle Castellana e sono rimasto alquanto sorpreso constatando che in rete, non c’è poi molto.
Come posizione poteva andar bene sia l’Albergo del Ceppo, sia l’Agriturismo di Umito ma, le ultime due esperienze in detti posti, sono stati fallimentari a livello di servizio quindi, siccome volevamo stare in un bel posto, continuo a cercare.
Attorno ad Ascoli Piceno, nella zona che mi interessa, ci sono delle lussuose Ville settecentesche, alcune con prezzi esorbitanti altre, completamente rovinate negli interni facendole divenire delle “case di riposo per anziani facoltosi” per di più con feste per comitive già prenotate altri posti sono Ostelli e ciò vuol dire che, se è aperto è anche pieno di ragazzini.
Insomma, il primo Novembre lo passo per buona parte davanti a Google Earth, Street View, Agriturismi in Italia, e vari altri motori di ricerca e, dopo un po’, ritorno su un Agriturismo che in prima analisi mi era scomodo perché posto sulle Montagne di fronte ad Acquasanta Terme eppure, sembrava l’unico ad ispirarmi.
Prenoto per due notti intanto poi vedremo.
Prima di arrivare in loco, vista la vicinanza, facciamo una escursioncina alle Balze dell’Ascensione, la Montagna che sovrasta Ascoli a nord, lasciata sempre in disparte visto che attorno ci sono ben altre Montagne ma, meritevole per la forma a gradoni che presentano scoscese rupi insormontabili una volta raggiunte, delle vaste ed interessanti zone di profondi Calanchi e la presenza del Falco Pellegrino che ci ha volteggiato un po’ sopra la testa.
La giornata poi era veramente bella e le foto son venute con colori meritevoli; ma non è questa zona che vi voglio descrivere.
L’Agriturismo si chiama Arcera e sta in un minuscolo borgo, Forcella; in un antico Palazzo che fungeva anche da Fortificazione. Leggetevi la bella presentazione descrittiva della struttura http://www.arcera.it/index.php?lang=it
Ci si arriva mediante una tortuosa stradina asfaltata passando davanti una bella chiesetta con annesso un cimitero e dietro di essa un antico mulino (facente parte di Arcera) a fianco una bella cascata.
Entrati nel borgo di Forcella, sembra che si possa rimanere incastrati (difatti due auto non passano insieme) e l’Agriturismo si trova all’interno tra case lasciate abbandonate e altre in restauro.
Gli interni sono arredati con mobilia ricercata e impreziosita da attrezzi ed elementi di un tempo; il tutto che riecheggia in una atmosfera Rurale e Bucolica ma allo stesso tempo vivibilissima e comoda. A cominciare dall’ingresso, la sala da Pranzo, la sala Lettura e le Camere, tutte, dislocate in maniera quasi disordinata, non ve ne sono due sullo stesso piano. Grandi bagni interni e coperte comode.
A completare, un Cucinare casereccio con crostate, marmellate, sughi al cinghiale, tartufo e tagliatelle, tutto fatto in casa magistralmente.
Faccio volentieri pubblicità alla struttura perché merita veramente e il prezzo è alla portata di tutti.
Ringrazio volentieri la simpatica Ombretta che lo gestisce con maestria assieme al papà e la mamma.
Rimane comunque una posizione che m’è sembrata scomoda per San Gerbone quindi, metto subito in chiaro che rimarremo una sola notte complice anche l’incertezza del tempo e il buio che arriva appena alle diciassette del pomeriggio. Io ed Anna Rosa non riusciamo a stare fermi tre o quattro ore all’interno di un contesto così bello. Parlando con Ombretta però, scopriamo l’esistenza di una zona segnalata da pochi anni con i pittogrammi CAI che non conoscevamo assolutamente e che sembrava valesse la pena conoscere; in fondo i colori degli Aceri e dei Faggi, si vede anche da lontano che non sono nel pieno splendore. Questa zona prende il nome da Monte Ceresa e il CAI di Ascoli gli ha dedicato una bella Carta dei Sentieri e un buon libro annesso con la descrizione dei percorsi e dell’Area tutto ciò purtroppo, malgrado tutto ‘sto lavoro sia stato portato in stampa solo nel 2005, fa fatica a corrispondere alla realtà dei sentieri che invece, sono malamente segnalati e delle zone possono presentare pericoli viste le creste a picco, fitti boschi e la presenza costante di altre tracce .
Insomma, abbiamo scelto un Anello tra i più belli della zona perché toccava alcuni punti chiave ma, avevo solamente foto delle porzioni del libro e della carta che ci interessavano e considerando la scarsa e dove c’èra, poco curata posizione della segnaletica, abbiamo perduto molto tempo per far quadrare tutto il “cerchio”. Il GPS è tornato utile anche senza la cartografia della zona.
Quattro ore e mezza con tempo incerto e sentiero pure, ma infine, soddisfatti e convinti di tornare perché tutto meritevole, dai piccolissimi borghi semi deserti con le case appollaiate sulla roccia e altre direttamente “dentro” la roccia, ai spettacolari boschi di Castagni con relativa raccolta dei Marroni (giusto la quantità per una scorpacciata), passando per spettacolari creste a strapiombo su alte valli (fare attenzione) con panorami grandiosi che spaziano dal mare al Vettore, alla Laga, al Gran Sasso, ai Monti Gemelli e terminare con la presenza di Porcini enormi (solamente un po’ troppo passati) e un paio di “chicche” anticipate dal libro, P.zo dell’Arco e Sasso Spaccato.
Ovviamente abbiamo incontrati solamente cacciatori (di cinghiali), motociclisti, bici turisti e solo un paio di escursionisti che tra l’altro li abbiamo solo visti da lontano mentre stavamo districandoci dai rovi.
Tutta l’Area non è Parco quindi, sulle strade sterrate ci si può incontrare chi si diverte con la moto da enduro e non ho nulla in contrario finchè si rimane sulla stradina; sicuramente sopporto meno i Cacciatori ma solamente per una repulsione a questa disciplina e alle armi; da dire che quella della Caccia al Cinghiale è una attività che può sembrare “semplice” per chi non conosce come funziona e vedendo delle persone sedute con fucile in mano stringendo in cerchio una zona.
In realtà c’è dietro un grosso lavoro di squadra che inizia anche settimane prima per “tracciare” un branco di Cinghiali, sapere quali zone e sentieri predilige, sapere se nel branco ci sono maschi, femmine, cuccioli (si capisce anche se una femmina è in cinta dalle tracce) e quanti capi.
Solamente una volta fatto questo lavoro, si approntano immediatamente le “poste” (appostamento del Cacciatore) e si inserisce la muta dei Cani all’interno dell’area circoscritta spesso, si prepara anche tutta la notte anche perché il branco si muove e bisogna preparare e decidere tutto nell’arco di poche ore. Le note negative sono che, un Cinghiale muore per “sport”, un Cane può morire per subordinazione.
Se solamente i Cacciatori usassero la macchina fotografica!!!
Però, caccia a parte, il sugo di Cinghiale accompagnato alle tagliatelle è veramente buono.
Ma si sopravvivrebbe anche senza.
Bè, ancora una bella scoperta nelle nostre Montagne e questa, spero possa in Futuro essere meta di un nostro raduno; vedremo.
il percorso su GE:
https://productforums.google.com/fo...c-travel-information/5HYaY6WBaso/dMj9IbyyHxEJ
le foto:
https://picasaweb.google.com/quotea...&authkey=Gv1sRgCOnEmePRuKTSVQ&feat=directlink
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