Proposta Monte Cervati, febbraio. Festa della neve

Parchi della Campania
  1. Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni

NOTA AMMINISTRATORE: gli eventi proposti sono regolati dall'articolo 7 del regolamento, prendine visione. Richiedi la compilazione del modulo informativo per chiarire: le difficoltà dell'evento, l'equipaggiamento, le capacità e l'esperienza necessaria.
Organizza e partecipa agli eventi in sicurezza, con criterio, umiltà e competenza, qualità fondamentali per praticare le attività outdoor.
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Ciao Daniele, ti ringrazio per aver postato quest'argomento, al 99% ci sarò a qualche escursione. saluti giovanni
 
fatto!!!
ottima giornata, bella compagnia, neve in abbondanza, soddisfattissimo del mio equipaggiamento e soprattutto ... l'esperienza degli over 40 ha battuto, o meglio stracciato, la gagliardìa degli under 30!!!










 
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Eravamo un gruppo di 35 persone tra cui una ventina di ragazzi/e sotto i trent’anni assidui frequentatori di una palestra (tra loro molti judoka). Lasciate le auto alla “fontana dei caciocavalli” mt 1232 ci siamo avviati verso il rifugio m.te Cervati a mt 1597. solo un gruppetto di noi, gli over 40, aveva le ciaspole ma eravamo indecisi se portarle con noi visto che non sembrava ci fosse molta neve. Alla fine abbiamo deciso di portarcele dietro: meglio averle e non averne bisogno … difatti percorsi un centinaio di metri la neve si è fatta più abbondate e abbiamo deciso di indossarle. Nel frattempo i baldi giovanotti si erano avviati di gran carriera. Li abbiamo raggiunti dopo una mezz’oretta fermi in una radura a riprendere fiato. Il capo gruppo ci ha fatto passare in testa così da battere la neve per vedere di ridurre la difficoltà a chi non aveva le ciaspole (affondavano fino al ginocchio). Ripartiamo e dopo un po’ girandoci non vediamo nessuno dietro di noi. Ci fermiamo, chiamiamo con la radio e ci comunicano che avanzano con difficoltà, appena li rivediamo riprendiamo il cammino e di nuovo li perdiamo la radio gracchia di nuovo e… ci comunicano che rinunciano e rientrano alla fontana. Dopo un’ulteriore strage di mandarini riprendiamo il cammino verso il rifugio dove arriviamo dopo due ore e mezzo da quando abbiamo lasciato le auto. Nel rifugio, aperto per l’occasione, c’è un bel fuoco acceso entriamo e ci contiamo: siamo in sette, 5 attrezzati con le ciaspole e 2 senza ma tutti sopra i 40 anni. Non solo, tutti eravamo con zaini ben carichi in previsione di eventuali necessità; in più io e un altro amico avevamo panini ben imbottiti per 35 persone mentre un terzo amico aveva nello zaino, oltre a indumenti di ricambio e attrezzatura varia, anche una bottiglia di “falanghina” che era la fine del mondo! L’esperienza, che ci ha fatto equipaggiare in modo adeguato all’occasione e che ci ha fatto affrontare la salita con un ritmo da alpini e non da bersaglieri, ha vinto sulla gagliardìa della gioventù.

Per quanto riguarda l’equipaggiamento: il vestiario si è dimostrato buono sia per quanto riguarda la termicità che la traspirazione, ma quelli che mi stupito sono stati gli scarponcini. Della Aku, acquistati nell’ottobre del 2008 in saldi perché fine produzione non li avevo mai testati … nell’acqua. Nel salire avevo messo entrambi i piedi in acqua nei tanti rivoli che attraversavano il sentiero e in un caso fino a circa un dito dal bordo superiore della scarpa (non mi aspettavo fosse così profondo). beh, mentre tutti han dovuto togliersi gli scarponi e cambiarsi le calze io non ne ho avuto assoluto bisogno e al ritorno idem. Tra l’altro io ho sempre i piedi gelati, ieri mai anzi…

Tornando alla camminata, mi ha stupito la totale assenza di orme di animale cosa che ho fatto notare agli amici che erano con me e che pure sono stati stupiti del fatto. L’unica impronta di animale era quella di un canide, probabile compagno di avventura di qualcuno. Erano di un animale che camminava in linea retta e perfettamente parallele a orme di ciaspole.
 
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Eravamo un gruppo di 35 persone tra cui una ventina di ragazzi/e sotto i trent’anni assidui frequentatori di una palestra (tra loro molti judoka). Lasciate le auto alla “fontana dei caciocavalli” mt 1232 ci siamo avviati verso il rifugio m.te Cervati a mt 1597. solo un gruppetto di noi, gli over 40, aveva le ciaspole ma eravamo indecisi se portarle con noi visto che non sembrava ci fosse molta neve. Alla fine abbiamo deciso di portarcele dietro: meglio averle e non averne bisogno … difatti percorsi un centinaio di metri la neve si è fatta più abbondate e abbiamo deciso di indossarle. Nel frattempo i baldi giovanotti si erano avviati di gran carriera. Li abbiamo raggiunti dopo una mezz’oretta fermi in una radura a riprendere fiato. Il capo gruppo ci ha fatto passare in testa così da battere la neve per vedere di ridurre la difficoltà a chi non aveva le ciaspole (affondavano fino al ginocchio). Ripartiamo e dopo un po’ girandoci non vediamo nessuno dietro di noi. Ci fermiamo, chiamiamo con la radio e ci comunicano che avanzano con difficoltà, appena li rivediamo riprendiamo il cammino e di nuovo li perdiamo la radio gracchia di nuovo e… ci comunicano che rinunciano e rientrano alla fontana. Dopo un’ulteriore strage di mandarini riprendiamo il cammino verso il rifugio dove arriviamo dopo due ore e mezzo da quando abbiamo lasciato le auto. Nel rifugio, aperto per l’occasione, c’è un bel fuoco acceso entriamo e ci contiamo: siamo in sette, 5 attrezzati con le ciaspole e 2 senza ma tutti sopra i 40 anni. Non solo, tutti eravamo con zaini ben carichi in previsione di eventuali necessità; in più io e un altro amico avevamo panini ben imbottiti per 35 persone mentre un terzo amico aveva nello zaino, oltre a indumenti di ricambio e attrezzatura varia, anche una bottiglia di “falanghina” che era la fine del mondo! L’esperienza, che ci ha fatto equipaggiare in modo adeguato all’occasione e che ci ha fatto affrontare la salita con un ritmo da alpini e non da bersaglieri, ha vinto sulla gagliardìa della gioventù.


LOL:D!
Ma gli under 30 erano persone comunque abituate alla montagna oppure era una cosa aperta a tutti per cui è probabile che fossero "cittadini"?
 
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x paolo: alcuni sì, ma comunque non era un percorso particolarmente impegnativo. basta pensare che uno dei due arrivati senza ciaspole è un over 55 e fa un'escursione ogni 2 o 3 mesi. quello che li ha "fregati" è stato il passo troppo sostenuto all'inizio e aver fatto fuori pista "per accorciare". se fossero stati sullo sterrato, anche se innevato, e con meno fretta avrebbero potuto farcela.

x wolf: scherzi? e come facevi ad andare in quei luoghi senza di lui? purtroppo anche lui ha dovuto rinunciare ad arrivare al rifugio, avendo la responsabilità dei suoi allievi.
 
x paolo: alcuni sì, ma comunque non era un percorso particolarmente impegnativo. basta pensare che uno dei due arrivati senza ciaspole è un over 55 e fa un'escursione ogni 2 o 3 mesi. quello che li ha "fregati" è stato il passo troppo sostenuto all'inizio e aver fatto fuori pista "per accorciare". se fossero stati sullo sterrato, anche se innevato, e con meno fretta avrebbero potuto farcela.

x wolf: scherzi? e come facevi ad andare in quei luoghi senza di lui? purtroppo anche lui ha dovuto rinunciare ad arrivare al rifugio, avendo la responsabilità dei suoi allievi.

salutatemelo, ditegli che Grizzly Possente saluta Orso Saggio... lui capirà
 
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