- Parchi d'Abruzzo
-
- Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Data: 14/10/2016
Regione e provincia: Abruzzo, Teramo
Località di partenza: Vado di Sole
Località di arrivo: ex Campeggio Siella
Tempo di percorrenza:
Chilometri: circa 10
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: il percorso è pressochè interamente escursionistico, fatta eccezione per un unico punto ovvero l'attacco da Est alla cima del monte Siella che presenta un passaggio di II grado piuttosto esposto.
Periodo consigliato: assenza di neve
Segnaletica: buona, soprattutto rapportata alla zona, vecchi ma ancora leggibili bolli giallo rossi e prima della cima del Siella rettangoli giallo/rossi
Dislivello in salita: 740
Dislivello in discesa: 1100
Quota massima: 2027 (vetta del Monte Siella)
Accesso stradale: SP 37 di Rigopiano
Descrizione
Con l'amico @Leo da solo abbiamo inanellato una serie di turni opposti che ci hanno impedito passeggiate dopo la vetta del Prena... avevamo però parlato del versante Teramano del Gran Sasso nella zona di Farindola/Arsita, ovvero quella dove troneggia il Monte Coppe, un torrione di roccia che sembra abbia litigato con il resto della catena orientale e si è appena defilato... la curiosità di vederlo c'è da tempo, così come quella di percorrere la cresta che segna da Vado di Sole l'inizio ad Est della catena del Gran Sasso... mi studio un po' la cosa sulla cartina, ho qualche dubbio, ma decido che vado a farci due passi e vedrò man mano il da farsi.
Poi ricordo che Pasquale, un caro amico della sezione CAI che frequento ha spesso il venerdì libero ed il Gran Sasso lo conosce bene (anche se lui dice di no...) quindi lo chiamo e gli espongo il progettino... lui mi parla subito del tratto da arrampicare prima del Siella, comunque la voglia di farci due passi insieme è tanta e quindi a prescindere da quello che faremo, si parte. Decidiamo di usare due macchine per una traversata al fine di non rendere monotona la passeggiata, lasciamo la prima nei pressi dell'ex camping Siella la seconda invece al parcheggio belvedere che si affaccia sullo splendido Vallone d'Angora perchè una ad una trentina di metri da quel parcheggio c'è il sentiero che porta all'attacco da Est della catena del Gran Sasso... da lì toccheremo prima il monte Guardiola (1808m) poi il San Vito (1892), il Siella (2027) e dopo aver toccato il monte Coppe (1992m) scenderemo verso il rifugio Fonte Torricella e da lì arriveremo all'altezza dell'ex Camping Siella... ma ora un po' di foto così mi spiego meglio..
Dalla SP 37 il sentiero inizia nel bosco.. la salita non è malaccio, ma il fango rende le cose meno piacevoli altrimenti sarebbe una bella passeggiata nel bosco d'autunno
Giunti fuori dal bosco la vista già mi piace... Campo Imperatore da una prospettiva che mi è nuova, a sinistra il Bolza è inconfondibile mentre sulla destra svetta il Camicia che da qui appare stranamente appuntito ed al suo fianco la sagoma frastagliata del Prena
il monte Guardiola l'abbiam passato senza quasi accorgercene e si svela la cresta che percorreremo dal San Vito sulla destra in avanti.. ma già dobbiamo rientrare nel bosco, sin qui i segni erano tutto sommato ben evidenti mentre nel bosco successivo non ve ne saranno anche se non è difficile orientarsi puntando monte San Vito
usciti dal bosco, all'attacco del monte il sentiero procederebbe a mezza costa, ma decidiamo di farlo tutto in cresta
E la scelta si rivela doppiamente fortunata perchè Pasquale riesce a vedere una piccola e rara vipera dell'Orsini, un endemismo del Gran Sasso
Con il Camicia ed il Prena che ci osservano, guadagniamo metri mentre inizia a piovigginare, un vento piuttosto teso ci accompagna dall'uscita dal primo boschetto...
Ed ecco anche il San Vito, che ha una cima segnata un po' meglio dei 4 sassi del guardiola, la sosta è breve ma d'obbligo...
Da qui l'aspetto della cresta si fa più affilato ed interessante... l'idea di essere la dorsale orientale del gran Sasso inizia ad essere più leggibile mentre a destra del monte Siella spuntano le rocce del defilato monte Coppe
La cosa poco simpatica è che ora dobbiamo perdere decisamente quota rispetto alla cresta per raggiungere la sella di Monte Siella
Dal pratone che ci porta in basso è evidente la traccia che porta qui dalla piana di Campo Imperatore, traccia che viene usata anche come ippovia recita un segnale più in basso.
Il sentiero si terrebbe più basso, ma noi riguadagnamo la cresta e gli affacci ci danno ragione
All'attacco del monte Siella il paesaggio è più montagna, la roccia aumenta quasi a dichiarare che tra un po' ci sarà da metterci le mani sopra
E' una discreta e continua salita che culmina con un ulteriore strappetto che porta alla base di una roccia piramidale, siamo all'unico tratto tecnicamente più complesso del giro.
I segni non mancano, la roccia è buona (anche se ovviamente è sempre meglio tastare prima) e gli appigli ed appoggi sono molteplici
Quello che può bloccare è l'esposizione e Pasquale mi dice che ne ha visti diversi tornare indietro perchè davvero si fa sentire.. uso due foto che mi ha fatto lui perchè io avevo messo la reflex nello zaino... l'inizio della paretina, da qui poi si aggira verso destra ed è lì che l'esposizione si fa sentire di più
e l'uscita in cresta, dalla foto si può intuire il vuoto sotto la paretina guardando a valle verso sinistra
Proseguiamo ora in cresta, spunta anche qualche residua macchia di neve
Mi volto ad osservare la dorsale già percorsa, l'inizio del Gran Sasso... seguendo la cresta il bosco del monte Guardiola è ben decifrabile, dietro di esso c'è una delle nostre macchine
Manca poco e raggiungiamo la vetta del Monte Siella, ora il monte Coppe sulla destra è ben decifrabile, dalla sella erbosa che si intravede raggiungeremo comodamente la vetta che invece dal versante opposto è a dir poco alpinistica.
Di nuovo in cresta, spunta anche il Dente del Lupo a destra del Camicia ed occultato da una vetta erbosa che è il Tremoggia (al quale non arriveremo)... la salita sul Tremoggia da questo versante è un ricordo sfiancante che scopro di condividere con Pasquale.. quella montagna proprio non gli sta simpatica, ammette.
Prima di attaccare il Tremoggia il sentiero piega a destra (Nord) dalla cosiddetta Sella di Fonte Fredda e punta il monte Coppe che da qui è poco più che una cunetta davanti a noi, appena a destra
Ma mentre stiamo per attaccare la cunetta, Pasquale mi fa segno di non fare rumore.. occhi vispi e veloci ci osservano
Da qui la vista sul Dente del Lupo è splendida, dietro si intravede parte della Nord del Camicia, sotto di noi ci sarebbe il temibile nevaio del Gravone ma non ci è possibile vederlo
Puntiamo quindi la vetta del monte Coppe che appare segnata da un ometto di pietra (scopriremo che ha anche il libro di vetta...)
Da qui la vista sul gruppo Siella/Dente del Lupo-Camicia è splendida e si vede anche una formazione rocciosa particolare in basso a destra, nota come il mammut per la sua forma peculiare
Il vento è aumentato ancora di intensità ed ora diventa davvero poco piacevole stare in vetta, il sentiero per il rifugio Fonte Torricella punta ad Est dalla base del Coppe ed il tratto iniziale segue una piccola insenatura naturale che presenta anche acqua.
Dal sentiero guardo il monte Coppe che da qui, dal versante Teramano è davvero poco invitante da approcciare
Il nostro sentiero si tiene a mezza costa rispetto all'insenatura presa inizialmente, comunque è ben segnato, vediamo movimento di persone al rifugio e iniziamo a coltivare la speranza di in un bel caffè...
Ed in effetti ci scappa anche un bicchiere di vino, oltre il caffè, ma soprattutto la chiacchierata con il simpaticissimo gestore (Luciano) e due ragazzi dediti alla pastorizia anche loro in pausa.
Ancora uno sguardo al monte Coppe dal rifugio, visto che da qui sembra essere posto a guardia di chi si ferma per riposare
Dopo le chiacchiere ed esserci rifocillati, è il momento di ripartire, da qui il sentiero sarà una carrareccia percorribile anche in auto... esiste una traccia più diretta che si addentra più velocemente e ripidamente nel bosco ma non ci siamo informati sulla sua manutenzione ed in queste zone se non viene fatta manutenzione i sentieri possono essere interrotti da alberi caduti o frane... sulle nostre teste, poco sotto uno spuntone roccioso, un camoscio ci osserva
Addentratici nel bosco facciamo in tempo a fare un altro incontro biforcuto.. questa però è una vipera Aspis, è circa 60/70 cm e molto più reattiva della Orsini.. provo a fotografarla da più vicino ma si incazza come una vipera e quindi desisto volentieri mentre la nostra amica se ne va sibilando...
Arriviamo dove abbiamo parcheggiato l'altra macchina e, mentre la luce si fa radente, guardo tra gli alberi segnati dall'autunno la sagoma dei monti che ci hanno ospitato oggi.
E' stata un'altra bellissima giornata, in ottima compagnia e su terreni quasi sempre dolci ma interessanti, alla prossima!
Regione e provincia: Abruzzo, Teramo
Località di partenza: Vado di Sole
Località di arrivo: ex Campeggio Siella
Tempo di percorrenza:
Chilometri: circa 10
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: il percorso è pressochè interamente escursionistico, fatta eccezione per un unico punto ovvero l'attacco da Est alla cima del monte Siella che presenta un passaggio di II grado piuttosto esposto.
Periodo consigliato: assenza di neve
Segnaletica: buona, soprattutto rapportata alla zona, vecchi ma ancora leggibili bolli giallo rossi e prima della cima del Siella rettangoli giallo/rossi
Dislivello in salita: 740
Dislivello in discesa: 1100
Quota massima: 2027 (vetta del Monte Siella)
Accesso stradale: SP 37 di Rigopiano
Descrizione
Con l'amico @Leo da solo abbiamo inanellato una serie di turni opposti che ci hanno impedito passeggiate dopo la vetta del Prena... avevamo però parlato del versante Teramano del Gran Sasso nella zona di Farindola/Arsita, ovvero quella dove troneggia il Monte Coppe, un torrione di roccia che sembra abbia litigato con il resto della catena orientale e si è appena defilato... la curiosità di vederlo c'è da tempo, così come quella di percorrere la cresta che segna da Vado di Sole l'inizio ad Est della catena del Gran Sasso... mi studio un po' la cosa sulla cartina, ho qualche dubbio, ma decido che vado a farci due passi e vedrò man mano il da farsi.
Poi ricordo che Pasquale, un caro amico della sezione CAI che frequento ha spesso il venerdì libero ed il Gran Sasso lo conosce bene (anche se lui dice di no...) quindi lo chiamo e gli espongo il progettino... lui mi parla subito del tratto da arrampicare prima del Siella, comunque la voglia di farci due passi insieme è tanta e quindi a prescindere da quello che faremo, si parte. Decidiamo di usare due macchine per una traversata al fine di non rendere monotona la passeggiata, lasciamo la prima nei pressi dell'ex camping Siella la seconda invece al parcheggio belvedere che si affaccia sullo splendido Vallone d'Angora perchè una ad una trentina di metri da quel parcheggio c'è il sentiero che porta all'attacco da Est della catena del Gran Sasso... da lì toccheremo prima il monte Guardiola (1808m) poi il San Vito (1892), il Siella (2027) e dopo aver toccato il monte Coppe (1992m) scenderemo verso il rifugio Fonte Torricella e da lì arriveremo all'altezza dell'ex Camping Siella... ma ora un po' di foto così mi spiego meglio..
Dalla SP 37 il sentiero inizia nel bosco.. la salita non è malaccio, ma il fango rende le cose meno piacevoli altrimenti sarebbe una bella passeggiata nel bosco d'autunno
Giunti fuori dal bosco la vista già mi piace... Campo Imperatore da una prospettiva che mi è nuova, a sinistra il Bolza è inconfondibile mentre sulla destra svetta il Camicia che da qui appare stranamente appuntito ed al suo fianco la sagoma frastagliata del Prena
il monte Guardiola l'abbiam passato senza quasi accorgercene e si svela la cresta che percorreremo dal San Vito sulla destra in avanti.. ma già dobbiamo rientrare nel bosco, sin qui i segni erano tutto sommato ben evidenti mentre nel bosco successivo non ve ne saranno anche se non è difficile orientarsi puntando monte San Vito
usciti dal bosco, all'attacco del monte il sentiero procederebbe a mezza costa, ma decidiamo di farlo tutto in cresta
E la scelta si rivela doppiamente fortunata perchè Pasquale riesce a vedere una piccola e rara vipera dell'Orsini, un endemismo del Gran Sasso
Con il Camicia ed il Prena che ci osservano, guadagniamo metri mentre inizia a piovigginare, un vento piuttosto teso ci accompagna dall'uscita dal primo boschetto...
Ed ecco anche il San Vito, che ha una cima segnata un po' meglio dei 4 sassi del guardiola, la sosta è breve ma d'obbligo...
Da qui l'aspetto della cresta si fa più affilato ed interessante... l'idea di essere la dorsale orientale del gran Sasso inizia ad essere più leggibile mentre a destra del monte Siella spuntano le rocce del defilato monte Coppe
La cosa poco simpatica è che ora dobbiamo perdere decisamente quota rispetto alla cresta per raggiungere la sella di Monte Siella
Dal pratone che ci porta in basso è evidente la traccia che porta qui dalla piana di Campo Imperatore, traccia che viene usata anche come ippovia recita un segnale più in basso.
Il sentiero si terrebbe più basso, ma noi riguadagnamo la cresta e gli affacci ci danno ragione
All'attacco del monte Siella il paesaggio è più montagna, la roccia aumenta quasi a dichiarare che tra un po' ci sarà da metterci le mani sopra
E' una discreta e continua salita che culmina con un ulteriore strappetto che porta alla base di una roccia piramidale, siamo all'unico tratto tecnicamente più complesso del giro.
I segni non mancano, la roccia è buona (anche se ovviamente è sempre meglio tastare prima) e gli appigli ed appoggi sono molteplici
Quello che può bloccare è l'esposizione e Pasquale mi dice che ne ha visti diversi tornare indietro perchè davvero si fa sentire.. uso due foto che mi ha fatto lui perchè io avevo messo la reflex nello zaino... l'inizio della paretina, da qui poi si aggira verso destra ed è lì che l'esposizione si fa sentire di più
e l'uscita in cresta, dalla foto si può intuire il vuoto sotto la paretina guardando a valle verso sinistra
Proseguiamo ora in cresta, spunta anche qualche residua macchia di neve
Mi volto ad osservare la dorsale già percorsa, l'inizio del Gran Sasso... seguendo la cresta il bosco del monte Guardiola è ben decifrabile, dietro di esso c'è una delle nostre macchine
Manca poco e raggiungiamo la vetta del Monte Siella, ora il monte Coppe sulla destra è ben decifrabile, dalla sella erbosa che si intravede raggiungeremo comodamente la vetta che invece dal versante opposto è a dir poco alpinistica.
Di nuovo in cresta, spunta anche il Dente del Lupo a destra del Camicia ed occultato da una vetta erbosa che è il Tremoggia (al quale non arriveremo)... la salita sul Tremoggia da questo versante è un ricordo sfiancante che scopro di condividere con Pasquale.. quella montagna proprio non gli sta simpatica, ammette.
Prima di attaccare il Tremoggia il sentiero piega a destra (Nord) dalla cosiddetta Sella di Fonte Fredda e punta il monte Coppe che da qui è poco più che una cunetta davanti a noi, appena a destra
Ma mentre stiamo per attaccare la cunetta, Pasquale mi fa segno di non fare rumore.. occhi vispi e veloci ci osservano
Da qui la vista sul Dente del Lupo è splendida, dietro si intravede parte della Nord del Camicia, sotto di noi ci sarebbe il temibile nevaio del Gravone ma non ci è possibile vederlo
Puntiamo quindi la vetta del monte Coppe che appare segnata da un ometto di pietra (scopriremo che ha anche il libro di vetta...)
Da qui la vista sul gruppo Siella/Dente del Lupo-Camicia è splendida e si vede anche una formazione rocciosa particolare in basso a destra, nota come il mammut per la sua forma peculiare
Il vento è aumentato ancora di intensità ed ora diventa davvero poco piacevole stare in vetta, il sentiero per il rifugio Fonte Torricella punta ad Est dalla base del Coppe ed il tratto iniziale segue una piccola insenatura naturale che presenta anche acqua.
Dal sentiero guardo il monte Coppe che da qui, dal versante Teramano è davvero poco invitante da approcciare
Il nostro sentiero si tiene a mezza costa rispetto all'insenatura presa inizialmente, comunque è ben segnato, vediamo movimento di persone al rifugio e iniziamo a coltivare la speranza di in un bel caffè...
Ed in effetti ci scappa anche un bicchiere di vino, oltre il caffè, ma soprattutto la chiacchierata con il simpaticissimo gestore (Luciano) e due ragazzi dediti alla pastorizia anche loro in pausa.
Ancora uno sguardo al monte Coppe dal rifugio, visto che da qui sembra essere posto a guardia di chi si ferma per riposare
Dopo le chiacchiere ed esserci rifocillati, è il momento di ripartire, da qui il sentiero sarà una carrareccia percorribile anche in auto... esiste una traccia più diretta che si addentra più velocemente e ripidamente nel bosco ma non ci siamo informati sulla sua manutenzione ed in queste zone se non viene fatta manutenzione i sentieri possono essere interrotti da alberi caduti o frane... sulle nostre teste, poco sotto uno spuntone roccioso, un camoscio ci osserva
Addentratici nel bosco facciamo in tempo a fare un altro incontro biforcuto.. questa però è una vipera Aspis, è circa 60/70 cm e molto più reattiva della Orsini.. provo a fotografarla da più vicino ma si incazza come una vipera e quindi desisto volentieri mentre la nostra amica se ne va sibilando...
Arriviamo dove abbiamo parcheggiato l'altra macchina e, mentre la luce si fa radente, guardo tra gli alberi segnati dall'autunno la sagoma dei monti che ci hanno ospitato oggi.
E' stata un'altra bellissima giornata, in ottima compagnia e su terreni quasi sempre dolci ma interessanti, alla prossima!