- Parchi d'Abruzzo
-
- Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise
Dati
Data: 03.03.2017
Regione e provincia: L'Aquila (Abruzzo)
Località di partenza: Madonna della Lanna (1100m)
Località di arrivo: Idem
Tempo di percorrenza: 7 ore
Chilometri: 15
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: Nessuna
Periodo consigliato: Sempre
Segnaletica: Buona
Dislivello in salita: 1100 m
Quota massima: 2003 m (M. Cornacchia)
Altre quote: 1992 m (M. Tre Confini)
Accesso stradale: Dall'uscita Avezzano dell'A25, si prende la direzione per Trasacco, Villavallelonga risalendo il vallone e oltrepassando la chiesetta della Madonna della Lanna. Si parcheggia in un'area attrezzata per picnic in corrispondenza della Fontana della Valle Fossato da cui parte l'evidente sentiero R2 sulla Dx.
Descrizione
Facile escursione che regala ampie soddisfazioni in un angolo remoto di Appennino ai margini del PNALM, quadrante poco frequentato ma che nasconde notevoli motivi di interesse.
Inizialmente si percorre la sterrata che, immersa in un'amena faggeta, conduce in mezz'ora alla Fonte Astuni (1200 m):
Dalla Fonte si prende il sentiero che, diramandosi dalla sterrata sulla Sx, si inerpica sul costone che separa la Valle Martina dalla Valle Fossato:
I recenti eventi meteorici e la favorevole esposizione a Nord hanno fatto in modo che la neve fosse già presente alla quota di 1400 m:
Alla quota di 1850 m si esce dal bosco e si devia decisamente verso Sud compiendo un inaspettato traverso sul versante Est della dorsale:
Si giunge così al Rifugio Coppo dell'Orso:
La sua posizione molto strategica consente di ammirare la dorsale costituita dal M. Tre Confini e dal Balzo di Ciotto, che prosegue verso il M. Serrone e ancora oltre:
Si percorre l'ampia cresta in direzione Sud, calpestando le sparute lingue di neve che ancora resistono all'esposizione al sole e al vento, raggiungendo in breve il Monte Tre Confini:
Secondo me questo è il luogo più interessante di tutta l'escursione; da qui infatti si possono osservare tutti i rilievi del Parco, mediante una vista d'insieme molto suggestiva:
Proseguendo in direzione Sud Ovest lungo l'ampia cresta, attraversando tratti con facili roccette e vari saliscendi:
si arriva ai 2003 m del M. Cornacchia:
Ecco la dorsale, che si percorrerà a ritroso per rientrare alla base:
Conclusioni
Sono stato favorevolmente impressionato da questo angolo di Appennino che si colloca ai margini del Parco.
Forse il clima di solitudine e di isolamento che si vive su tali sentieri poco frequentati aggiunge a questo territorio una nota di fascino particolare.
Ahimè, mi è rimasto il rammarico di rientrare alla base di partenza mediante la stessa via di salita perchè non mi ero sufficientemente documentato su altre vie di discesa.
Effettivamente, una volta tornato al Tre Confini, si sarebbe potuta percorrere l'invitante dorsale che conduce al Serrone e, in corrispondenza del Balzo di Ciotto, deviare a Sx all'interno del Vallone di Ciafassa (tornato a casa ho cercato e trovato sul web recensioni che testimoniano l'esistenza e la fattibilità di questo sentiero).
Poco male, questo sarà un buon motivo per tornare da queste parti!
Data: 03.03.2017
Regione e provincia: L'Aquila (Abruzzo)
Località di partenza: Madonna della Lanna (1100m)
Località di arrivo: Idem
Tempo di percorrenza: 7 ore
Chilometri: 15
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: Nessuna
Periodo consigliato: Sempre
Segnaletica: Buona
Dislivello in salita: 1100 m
Quota massima: 2003 m (M. Cornacchia)
Altre quote: 1992 m (M. Tre Confini)
Accesso stradale: Dall'uscita Avezzano dell'A25, si prende la direzione per Trasacco, Villavallelonga risalendo il vallone e oltrepassando la chiesetta della Madonna della Lanna. Si parcheggia in un'area attrezzata per picnic in corrispondenza della Fontana della Valle Fossato da cui parte l'evidente sentiero R2 sulla Dx.
Descrizione
Facile escursione che regala ampie soddisfazioni in un angolo remoto di Appennino ai margini del PNALM, quadrante poco frequentato ma che nasconde notevoli motivi di interesse.
Inizialmente si percorre la sterrata che, immersa in un'amena faggeta, conduce in mezz'ora alla Fonte Astuni (1200 m):
Dalla Fonte si prende il sentiero che, diramandosi dalla sterrata sulla Sx, si inerpica sul costone che separa la Valle Martina dalla Valle Fossato:
I recenti eventi meteorici e la favorevole esposizione a Nord hanno fatto in modo che la neve fosse già presente alla quota di 1400 m:
Alla quota di 1850 m si esce dal bosco e si devia decisamente verso Sud compiendo un inaspettato traverso sul versante Est della dorsale:
Si giunge così al Rifugio Coppo dell'Orso:
La sua posizione molto strategica consente di ammirare la dorsale costituita dal M. Tre Confini e dal Balzo di Ciotto, che prosegue verso il M. Serrone e ancora oltre:
Si percorre l'ampia cresta in direzione Sud, calpestando le sparute lingue di neve che ancora resistono all'esposizione al sole e al vento, raggiungendo in breve il Monte Tre Confini:
Secondo me questo è il luogo più interessante di tutta l'escursione; da qui infatti si possono osservare tutti i rilievi del Parco, mediante una vista d'insieme molto suggestiva:
Proseguendo in direzione Sud Ovest lungo l'ampia cresta, attraversando tratti con facili roccette e vari saliscendi:
si arriva ai 2003 m del M. Cornacchia:
Ecco la dorsale, che si percorrerà a ritroso per rientrare alla base:
Conclusioni
Sono stato favorevolmente impressionato da questo angolo di Appennino che si colloca ai margini del Parco.
Forse il clima di solitudine e di isolamento che si vive su tali sentieri poco frequentati aggiunge a questo territorio una nota di fascino particolare.
Ahimè, mi è rimasto il rammarico di rientrare alla base di partenza mediante la stessa via di salita perchè non mi ero sufficientemente documentato su altre vie di discesa.
Effettivamente, una volta tornato al Tre Confini, si sarebbe potuta percorrere l'invitante dorsale che conduce al Serrone e, in corrispondenza del Balzo di Ciotto, deviare a Sx all'interno del Vallone di Ciafassa (tornato a casa ho cercato e trovato sul web recensioni che testimoniano l'esistenza e la fattibilità di questo sentiero).
Poco male, questo sarà un buon motivo per tornare da queste parti!