Escursione Monte Cornagera e Monte Poieto

Parchi della Lombardia
  1. Parco delle Orobie Bergamasche
Da qualche mese mi sono trasferito in Lombardia, a Bergamo per la precisione. Lasciata la mia Sardegna, mi sono ritrovato in un luogo in cui la montagna è molto più sviluppata e organizzata di quanto fossi abituato. Mi sto trovando molto bene.
Questa non è la prima escursione che faccio dal momento del trasloco, ma è la prima che decido di condividere qui con voi. Spero di far cosa gradita. :)

Dati dell’escursione
Data: 16/04/2017
Regione e provincia: Lombardia, Bergamo
Località di partenza: Aviatico
Località di arrivo: Rifugio Monte Poieto
Tempo: 2 ore circa
Difficoltà: E (Escursionistico)
Segnaletica: Cartelli in legno, segnavia bianchi e rossi
Lunghezza: 3 chilometri circa
Dislivello: +350 metri in salita

Punto di accesso: Da Bergamo prendere la SS 470 e proseguire sulla SP 35. Arrivare a Nembro e seguire le indicazioni per il paese di Aviatico, imboccando la SP 36. La strada percorre diversi tornanti in salita. Attraversare Selvino e giungere quindi ad Aviatico. Nel piazzale della cabinovia del Rifugio Monte Poieto è possibile lasciare l’auto e individuare, grazie a un cartello in legno che indica “Monte Poieto” l’imbocco del sentiero.

Descrizione dell’escursione
Dopo aver parcheggiato la macchina e aver ammirato il panorama che si apre davanti a noi già dal parcheggio, sulla vallata e sul paese di Aviatico, ci incamminiamo a lato della cabinovia che conduce al Rifugio Monte Poieto. Saliamo alcuni gradini in legno e imbocchiamo un comodo sentiero che in salita conduce in un bosco, in mezzo al verde brillante della primavera bergamasca. I colori sono vividi e intensi, una magia per gli occhi, un ottimo modo per cominciare l’escursione. Il percorso continua fino a un primo bivio in cui prendiamo la salita verso sinistra. Continuiamo a camminare in mezzo al bosco fino a dei cartelli. Qui lasciamo il percorso diretto per il Monte Poieto e imbocchiamo la via a destra seguendo l’indicazione Cornagera.

La camminata prosegue ancora in leggera salita fino a un altro bivio, in cui andiamo a sinistra, sempre seguendo la direzione Cornagera. Passiamo sul lato destro di una zona recintata e la aggiriamo ritrovando di nuovo il percorso ben battuto. Dopo qualche minuto la vegetazione si dirada e davanti a noi si apre la vista sui torrioni rocciosi della Cornagera. Una visuale mozzafiato e completamente diversa da ciò che ci ha accompagnato fino a quel punto. Un breve attimo per ammirare lo slancio verticale delle rocce è d’obbligo. Stiamo per entrare nei Labirinti della Cornagera, luogo famoso per le arrampicate. Da questo punto il nostro cammino è accompagnato dai segnavia bianchi e rossi del sentiero CAI 537. Aiutandoci con le mani saliamo su alcuni tratti di roccia e ci infiliamo nel percorso in mezzo ai Labirinti. Alla nostra destra e alla nostra sinistra alte pareti di roccia, la sensazione è meravigliosa.

Proseguiamo lungo il sentiero segnato su un terreno roccioso fino al bivio che conduce alla vetta del Monte Cornagera, con indicazione del sentiero CAI 521. Decidiamo quindi di andare in cima, imboccando la deviazione a sinistra per la vetta. Dopo poco tempo il passo si ferma di fronte a una piccola parete quasi verticale. Dobbiamo lasciare i bastoncini da trekking lì, non avendo zaini con dei sistemi per fissarli all’esterno, con la speranza di riuscire a ritrovarli al nostro rientro! Ci arrampichiamo quindi sulla parete in verticale, usando mani e piedi! Il pezzo non è difficile, comunque, ma il divertimento è assicurato.

Proseguiamo quindi sul sentiero in cresta, ammirando sia il panorama sulla val Seriana sia il percorso appena compiuto all’interno dei Labirinti. Scendiamo leggermente per poi risalire di nuovo con l’ausilio delle mani su un tratto roccioso verticale, con minor pendenza del precedente comunque. Continuiamo quindi la camminata sulla cresta fino a trovarci di fronte alla croce di vetta del Monte Cornagera, a 1311 metri di quota. Una bandiera tricolore sventola lì affianco, sono inoltre presenti anche una madonnina e un’altra croce in legno più piccola. Il panorama che si mostra ai nostri occhi è magnifico, abbraccia tutta la vallata e i paesi che la vivono. Il meteo è perfetto, la luce ci consente di vedere i dettagli anche dei monti più in lontananza, ancora innevati. Facciamo merenda ammirando il paesaggio e godendo del silenzio della montagna.

Ristorati dal cibo e dalla quiete torniamo indietro lungo la cresta fino alla parete verticale dove abbiamo lasciato i bastoni, che per fortuna sono ancora lì! Ci cimentiamo quindi con la discesa in arrampicata sulla parete, sfruttando gli appigli che le nostre mani ci consentono e saggiando con i piedi dove andare. Ripresi in mano i bastoni continuiamo a camminare fino a tornare al bivio del sentiero 521, da cui proseguiamo dritti tornando sul percorso all’interno dei Labirinti.

Dopo poco tempo ci troviamo al cospetto del Buco della Carolina, una fessura tra le pareti di roccia usata dai partigiani durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo l’avventura della piccola arrampicata sulla parete di roccia, ora ci addentriamo all’interno del Buco, stupiti dalle rocce che si chiudono sopra le nostre teste. Dentro c’è fresco, il passaggio si fa via via più stretto, fino a circa 40 cm di larghezza nel punto finale. Non c’è nessuna difficoltà di sorta, anzi, peccato che finisca così presto, la lunghezza totale da percorrere all’interno del Buco non è tanta.

Usciamo quindi di nuovo in un bosco, continuiamo lungo il sentiero fino a un bivio con dei cartelli. Prendiamo la via a sinistra, leggermente più lunga. La destinazione è comunque la stessa, il Monte Poieto. L’ultimo tratto di sentiero ci consente di ammirare ancora dei bellissimi panorami, fino ad arrivare alla cappella sul punto più alto del Monte Poieto, a 1375 metri. Poco più in là si erge invece il Rifugio, con un bellissimo e grande prato verde in cui ci stendiamo per riposarci dall’escursione e godere del sole e della natura.

Per tornare indietro all’inizio siamo indecisi se imboccare il sentiero diretto che collega il piazzale con il Rifugio, dato che non l’abbiamo percorso all’andata avendo optato per attraversare i Labirinti della Cornagera, oppure prendere la cabinovia. Alla fine la curiosità di provare la cabinovia ha la meglio, quindi ci infiliamo in una cabina e ci lasciamo portare a destinazione, ammirando i panorami attorno a noi.


FOTO: Per guardare le foto dell'escursione vi rimando al mio blog! :)
 
Ultima modifica:
Piacevole escursione e blog molto ben fatto! Ne ho uno anch'io...è molto divertente tenerlo (anche se è una faticaccia...:biggrin:); se vuoi dargli un'occhiata il link è nella mia firma.
Ciao e....benvenuto in Lombardia ;)
 
Alto Basso