Escursione Monte Corvo "cialtrone" dalla Val Chiarino

Parchi d'Abruzzo
  1. Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Dati

Data: 31 luglio 2017
Regione e provincia: Abruzzo, L'Aquila
Località di partenza: 2/300 metri a valle del rifugio Fioretti
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: 7 ore in tutta calma
Chilometri: 13,5 circa
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: qualche passaggio su roccette nell'ultimo tratto di salita per arrivare in vetta
Periodo consigliato: almeno fino alla sella di Monte Corvo direi sempre
Segnaletica: ottima e abbondante
Dislivello in salita: 1.200 metri circa
Quota massima: 2.623 metri sulla vetta del Monte Corvo
Accesso stradale: dalla diga di Provvidenza transitare proprio sopra la diga e con un auto non troppo bassa proseguire per la sterrata sconnessa che porta al rifugio Fioretti
Traccia GPS:
https://www.avventurosamente.it/xf/pagine/mappa/?do=loadmarker&id=7951


Descrizione

Tempo di ferie estive, tempo di andare come ogni anno in Abruzzo, tempo di andare finalmente in montagna, visto che fra una cosa e l’altra sono esattamente 2 mesi con non mi concedo un’escursione.
Lo scorso anno, per varie questioni, non ero riuscito a concretizzare un’uscita con il grande @Ciccio74 ma quest’anno abbiamo rimediato: infatti non appena Francesco mi ha proposto di aggregarmi a lui, @Leo da solo e l’inseparabile Linda per salire al Monte Corvo dalla Val Chiarino non me lo sono fatto ripetere due volte.
Ecco quindi che alle 5.30 di mattina ci siamo ritrovati alla diga di Provvidenza per poi risalire la strada sterrata che ci fa risparmiare 6 km abbondanti per arrivare qualche centinaio di metri prima del rifugio Fioretti, dove lasciamo l’auto all’ombra del bosco e ci prepariamo alla partenza.
L’aria ora è fresca, ma la giornata si prospetta sicuramente molto calda ed il dislivello da affrontare per arrivare in vetta al Monte Corvo, circa 1.200 metri, non è una passeggiata.
Iniziamo la salita e dopo aver passato il rifugio Fioretti e le mucche al pascolo, con cui Linda si diverte a fare il cane da pastore, guardandoci alle spalle in lontananza scorgiamo il Lago di Campotosto: il paesaggio ora è ancora all’ombra dell’imponente e ripida cresta ovest del Corvo, davvero maestosa.

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La salita procede tranquilla, oltrepassiamo lo stazzo di Solagne sempre ammirando la lunghissima cresta del Corvo alla nostra sinistra ed il Pizzo di Camarda dalla parte opposta, fino ad arrivare alla Sella di Monte Corvo, da dove si apre una vista splendida sulla Valle del Venacquaro e l’imponenza dell’Intermesoli proprio di fronte a noi che ci copre la vista sul Corno Grande e Corno Piccolo.

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Dalla sella il panorama è davvero notevole anche volgendo lo sguardo da dove siamo venuti, dove domina il Pizzo di Camarda.

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Il caldo comincia a farsi sentire, quasi non si vedono nuvole, e nonostante ci troviamo già intorno a quota 2.300 metri qualcuno ha bisogno di riposare un po’ al fresco di un masso.

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Ora ci troviamo all’inizio del tratto più impegnativo e suggestivo che ci permetterà di conquistare la vetta del Corvo: quasi ad avvertirci dell’ingresso in un territorio diverso, dove noi siamo solamente degli ospiti tollerati, troviamo due splendidi esemplari di camoscio a fare da sentinelle.

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Il sentiero, molto ben segnato, si inerpica ora fra le rocce con affacci spettacolari sui valloni sottostanti e la curiosità di andare dare qualche sbirciata è molto forte: dove mi sono affacciato io però era in un unto molto più tranquillo di dove si sono avventurati Leo e Linda…

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Dal basso sembra molto impegnativo trovare una via di salita, ma alla fine il sentiero sale senza eccessivi problemi; le formazioni di roccia sono davvero imponenti e a volte hanno forme curiose.

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Solo in un tratto, presi dall’entusiasmo derivante dalla vetta in avvicinamento, saltiamo un paio di bolli segnaletici, così ci ritroviamo a passare per un canarino quasi verticale dove è necessario aiutarsi con entrambe le mani: per fortuna gli appigli sono davvero tanti e la roccia molto solida, quindi la cosa non ci crea troppi problemi (stupenda Linda che sale a mo’ di cariola, con Leo che la prende per le zampe posteriori): se ce l’ho fatta io senza troppe difficoltà è davvero alla portata di tutti…!

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La vetta del Corvo, a dispetto dell’ultimo tratto di salita, almeno dal versante percorso da noi, è una piacevole sorpresa vista la sua ampiezza; l’arrivo in vetta è poi sempre qualcosa di emozionante, non conta il numero di zampe a disposizione.

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Dai 2.623 metri del Corvo si ha uno splendido panorama sulla cresta ovest (di cui poi percorreremo un tratto così, solo per puro fascino) e sul sottostante lago di Campotosto; infine non rinunciamo ad un selfie tutti quanti: visto che Francesco mi aveva convinto a lasciare il treppiede in macchina ci arrangiamo con un sasso.

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La discesa avviene poi sullo stesso percorso dell’andata, prestando un po’ di attenzione solo nella parte delle roccette, ma senza alcuna vera difficoltà: il panorama è sempre molto attraente e qualche nuvoletta che compare impreziosisce il cielo, almeno a livello fotografico.

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Prima del rientro alla macchina e della successiva e doverosa sosta-birra visto il caldo che si è alzato nella discesa, ci fermiamo al fresco degli alberi in prossimità della fonte a pochi metri dal rifugio Franchetti, con un’acqua buonissima e davvero ghiacciata.
In conclusione è stata una splendida giornata in cui ho avuto modo di apprezzare questa maestosa montagna con due ragazzi (e un cane!) di cui avevo sempre e solo ammirato le uscite qui sul forum: grazie Ciccio e Leo, sono davvero orgoglioso di aver condiviso con voi la conquista della vetta del Corvo, che nonostante la vostra conoscenza della zona non avevate ancora aggiunto al vostro palmares.

Questo il nostro itinerario.

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Ora passo la parola ai miei compagni di avventura, molto più bravi di me nel raccontare le loro emozioni della montagna.
Qui un breve video della giornata:

 
Ultima modifica:
Dopo la sella di monte Corvo si entra in un ambiente veramente maestoso,ancor più della vallata stessa da dove vi siamo saliti,più severo,più solenne,più Gran Sasso. Sembra di entrare in una cattedrale innalzata su due magnifici valloni. La soggezione che ha sempre avuto su di me il Corvo si è presentata con un magnifico e divertente sbaglio di sentiero ,dentro un canalino di scarico dove ho inutilmente issato la lupa,che invece aveva già percorso la giusta via e lho fatta tornare indietro perché dall'alto ci faceva cadere sassi. In vetta correva felice,ma il nostro "zonzare" su quella lunga cresta ci ha portato ad un orario troppo estremo per lei. Siamo talmente in empatia che anche io ho sofferto lungo tutta la discesa per un dolore ai piedi mai avuto(così forte intendo) e una contrattura di giorni prima che pungeva il polpaccio. Linda,oramai anche scalatrice,
ha fatto un escursione che va oltre"per cani allenati",il suo/nostro istinto di sopravvivenza ci obbliga a isolarci dal gruppo ogni tanto,per scavare o ripararsi sotto l'ombra di quel che si trova. Credo di essere stato meno di compagnia del solito(periodo particolare),soprattutto in discesa,ma non sono mancato di farmi trovare pronto nei passaggi più impegnativi o topici ,nel senso di importanti emotivamente,dell'escursione.Ricordo alcuni momenti in particolare: la serietà dei visi di fronte alle mucche(dopo aver sentito la brutta disavventura capitata a marco con le medesime) sciogliersi nel sorriso di vedere Linda che invece si divertiva a fare la padrona per aprirci la strada.Una piacevolissima lunga salita al fresco del lungo muro del corvo, dove gli orizzonti si allungano e le nostre facce spesso ipnotizzate a cercare di sbirciare sopra la cresta. Alla sosta della sella si cerca di guardare un po' dappertutto,ed è un tutto molto grande, ma sembrava che l'occhio di tutti,Linda compresa,andasse sempre sulla sella dei grilli e il gigante Intermesoli:che sia un segno?
Lo stupore davanti alle formazioni rocciose della vetta con i camosci e noi stessi che fischiavamo contenti come dei ragazzini.
Uno strappo di salita tra le rocce che ci ha unito e divertito:era uno spettacolo vedere e sentire le risate dei compagni all'uscita del canalino dove si è visto chiaramente che Linda aveva imboccato giusto. Erano risate e sorrisi che hanno alleggerito come una piuma gli ultimi cento/centocinquanta metri.
Lo stupore di trovare una vetta comoda,tutta per noi (belli i lunedì !!),e così lunga vi lascio immaginare. Forse mi sono dilungato un tantino troppo per dire che è stata una grande escursione su una grande montagna. Anche Monte Corvo ci ha steso un tappeto rosso delle grandi occasioni e noi Ringraziamo felici di questo onore.Grazie Marco e grazie Francesco per la bellissima giornata di montagna.
P.S.- Un grazie anche a questo Sito per queste belle occasioni/sensazioni che potenzialmente crea :camminare per i monti con qualcuno che solitamente si legge e non è(non pare) reale,è una di quelle che preferisco ad esempio.
 

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Grazie Leo, non ti sei dilungato affatto!
Anzi, contavo molto sul tuo contributo per rendere al meglio, direi magistralmente, con il tuo stile di narrazione particolare ed inimitabile, le emozioni intense della giornata. :si:
Io nel mio resoconto sono stato fin troppo didascalico :pio:
Verissimo: trasformare in reale un personaggio "virtuale" è assolutamente notevole.
Alla prossima
 
Grazie Leo, non ti sei dilungato affatto!
Anzi, contavo molto sul tuo contributo per rendere al meglio, direi magistralmente, con il tuo stile di narrazione particolare ed inimitabile, le emozioni intense della giornata. :si:
Io nel mio resoconto sono stato fin troppo didascalico :pio:
Verissimo: trasformare in reale un personaggio "virtuale" è assolutamente notevole.
Alla prossima
Il tuo report cmq non trovo sia didascalico,trovo rispecchi il tuo modo di essere (in montagna per lo meno): serafico,sereno e attento non solo al percorso. Io spesso scarseggio di particolari utili per chi volesse intraprendere lo stesso viaggio,ma,per mia natura evidentemente, mi piace sempre "mettere l'occhio" su cose meno tangibili e poi ho una grande immaginazione ahahah:rofl:.....ah!,non per ultimo,con Linda ho anche due occhi e qualche senso in più ;):rofl:
 
Che bello: un altro ciarltone si è unico al club. E una signora montagna per esprimere al meglio tutta la cialtronaggine. Per il resto, che dire...: il Corvo è a mio parere la più bella vetta del gruppo, per solitudine, severità e vedute, e quel canalino la prima volta che ci andai l'ho fatto anche io.
Io sono stato ieri sull'Intermesoli e il caldo l'ha trasformato in una specie di calvario. Inoltre ne ricordavo scomoda la salita su ghiaie instabili, ma il dilavamento della traccia principale (che di per se era già scomoda) l'ha resa non più percorribile. Ne hanno segnata un'altra veramente brutta, con alcuni passaggi di primo che in discesa (trattandosi sempre di ghiaie instabili) non è per niente piacevole.
 
Che bello: un altro ciarltone si è unico al club. E una signora montagna per esprimere al meglio tutta la cialtronaggine. Per il resto, che dire...: il Corvo è a mio parere la più bella vetta del gruppo, per solitudine, severità e vedute, e quel canalino la prima volta che ci andai l'ho fatto anche io.
Io sono stato ieri sull'Intermesoli e il caldo l'ha trasformato in una specie di calvario. Inoltre ne ricordavo scomoda la salita su ghiaie instabili, ma il dilavamento della traccia principale (che di per se era già scomoda) l'ha resa non più percorribile. Ne hanno segnata un'altra veramente brutta, con alcuni passaggi di primo che in discesa (trattandosi sempre di ghiaie instabili) non è per niente piacevole.
Gia ne ho timore solo a vederlo il Pizzo di Intermesoli, ne parlavo con un due montanari di 70 anno sul Cefalone:come me uno di loro diceva a me mi fa paura e non credo ci saliro' mai.Io ci aggiungerei anche corno piccolo:sto scrivendo dalla sella dei due corni e il Sentiero che scende giù per poi attaccare corno piccolo mette i brividi
 
Gia ne ho timore solo a vederlo il Pizzo di Intermesoli, ne parlavo con un due montanari di 70 anno sul Cefalone:come me uno di loro diceva a me mi fa paura e non credo ci saliro' mai.Io ci aggiungerei anche corno piccolo:sto scrivendo dalla sella dei due corni e il Sentiero che scende giù per poi attaccare corno piccolo mette i brividi
A mio parere il Corno Piccolo, fatto tutto di ottima roccia, con un bel kit da ferrata è una passeggiata rispetto alle esposte ghiaie scivolose dell'Intermesoli. Quest'ultimo l'ho fatto cinque volte, l'ultima 9 anni fa. Mi chiedevo perché non c'ero più tornato: ora me lo sono ricordato. La cresta sommitale fra le due vette è però un luogo fuori dal mondo, per bellezza e vedute.
 
Ecco appunto :p. Con linda kit ferrate,scalette e affini, ho un ottima scusa per non andarci ahahah.Intermesoli attira sempre la mia attenzione sin da piccolo,più di sua maestà. Credo che sia uno dei motivi per cui ho voluto cominciare a frequentare le vette delle montagne abbandonando i ricchi boschi. Credo lascerò per ultima questa montagna o addirittura non ci saliro' propio. Di sicuro così continuerà la spinta per "prepararsi",soprattutto psicologicamente, ad avere quel tipo di "equilibrio". Diciamo che se salgo li sopra ho paura di non avere più una forte motivazione per la scoperta di altri "monti invisibili";). Per il momento rimane il corvo la cresta più bella dove ho messo gli scarponi.
 
Ecco appunto :p. Con linda kit ferrate,scalette e affini, ho un ottima scusa per non andarci ahahah.Intermesoli attira sempre la mia attenzione sin da piccolo,più di sua maestà. Credo che sia uno dei motivi per cui ho voluto cominciare a frequentare le vette delle montagne abbandonando i ricchi boschi. Credo lascerò per ultima questa montagna o addirittura non ci saliro' propio. Di sicuro così continuerà la spinta per "prepararsi",soprattutto psicologicamente, ad avere quel tipo di "equilibrio". Diciamo che se salgo li sopra ho paura di non avere più una forte motivazione per la scoperta di altri "monti invisibili";). Per il momento rimane il corvo la cresta più bella dove ho messo gli scarponi.
L'Intermesoli è sicuramente impegnativo, ma sempre nel novero delle nostre capacità. Secondo me nella difficoltà ha giocato anche a sfavore la siccità, il terreno secco e l'assenza di erba che hanno reso il suolo ancora meno coeso.
 
Eccomi, cialtrone e pure ritardatario...

Marco, il report è molto bello (le foto altrettanto) ed è stato davvero un piacere fare questo pezzetto di strada con te (e con l'altro cialtrone, ovviamente).

Non è affatto freddo, come diceva @Leo da solo è molto affine a quello che ci è parso il tuo modo di vivere questa giornata, che non ci è parso per nulla freddo!

Chi mi conosce sa che la Val Chiarino è un po' la mia prima casa in montagna, il posto dove non tanto tempo fa ho mosso i miei primi passi, quello in cui mi sono messo alla prova le prime volte in solitaria e fuori dai sentieri segnati, un posto che sento molto mio e che seppur circondato da montagne meravigliose è indubbiamente dominato dalla maestosità del Corvo.

Una maestosità che incombe come ombra lunga al mattino, una montagna davvero imponente che mi ha portato a voler curiosare anche nei suoi fossi più nascosti come Capovelle o il fosso del Monte prima di pensare di ammirarne la vetta. Perché per me la vetta è un concetto non di primaria importanza, ma accade ogni tanto che dopo aver gironzolato attorno io mi senta pronto a chiedere di accogliermi e questa volta con il socio abbiamo fatto un percorso di approccio analogo, passato prima per San Franco - separati - Ienca, Camarda, cime Venacquaro e Falasca insieme ed infine ci siam detti: è ora, dobbiamo salire sul Corvo! Coinvolgere Marco è stato immediato, anche perché per noi cialtroni significa anche condividere il nostro modo di vivere le escursioni, fatto di fornelli e timballo, di risate ma anche di individualità, sempre però nel rispetto reciproco e sempre coesi nei momenti topici.

Davvero una bellissima montagna ed una bellissima giornata con una compagnia stupenda, il caldo ci ha davvero sfiancati, ma ha anche coeso maggiormente il gruppo aumentando l'attenzione reciproca in primis per la leggendaria Linda che sapevamo essere la più tosta di noi ma anche la più sensibile al caldo.

Purtroppo non ho lavorato le foto scattate, ne ho sviluppate solo un paio che Marco ha già inserito nella sua splendida serie, ma una la voglio riproporre perché inquadra i miei tre compagni di avventura in una cornice splendida, un tratto di sentiero che sicuramente visiterò ancora, anche senza guadagnare la vetta che è indubbiamente meravigliosa, ma quella zona lì mi ha letteralmente stregato...

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Alla prossima!
 
Che bello: un altro ciarltone si è unico al club. E una signora montagna per esprimere al meglio tutta la cialtronaggine. Per il resto, che dire...: il Corvo è a mio parere la più bella vetta del gruppo, per solitudine, severità e vedute, e quel canalino la prima volta che ci andai l'ho fatto anche io.
Io sono stato ieri sull'Intermesoli e il caldo l'ha trasformato in una specie di calvario. Inoltre ne ricordavo scomoda la salita su ghiaie instabili, ma il dilavamento della traccia principale (che di per se era già scomoda) l'ha resa non più percorribile. Ne hanno segnata un'altra veramente brutta, con alcuni passaggi di primo che in discesa (trattandosi sempre di ghiaie instabili) non è per niente piacevole.

Grande Presidente... vedi, l'Intermesoli (vetta) è una montagna che ancora non mi ha "chiamato", anzi mi respinge. Una volta mi son trovato sulla sella dei Grilli, proprio sotto quella piramide brulla con un gruppo di amici che l'han salita... Io ed un altro amico abbiam guardato la Val Maone e ci ha attratto molto più macinar km in quella direzione che salire lassù. Ora che mi racconti questa "novità" (avevo letto qualcosa su altra piattaforma, soprattutto per la discesa) mi sa che la voglia di salire sull'intermesoli mi verrà tardi o non mi verrà affatto anche se la lunga cresta l'avevo percepita (anche dalla vetta del Corvo l'altro giorno) magica come la racconti.
Piuttosto, quasi dall'attacco alla salita sulla sella dei Grilli dalla val Maone (dopo i famosi "pilastri" per intenderci) ho intravisto una specie di sella erbosa che mi è parsa una montagna nella montagna, ricca di guglie... Me la devo studiare meglio, ma temo sia abbastanza ostica da raggiungere (non ho foto sotto mano).

P.S. Nel frattempo, in valli "dimenticate" tra i due Corni... ne ho fatto solo un pezzettino, troppo caldo e controluce, ma prima o poi mi attrezzo meglio per una selletta intermedia che ho adocchiato anche qui ;)

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