- Parchi d'Abruzzo
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- Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Data:26/10/2017 giovedì
Partenza /arrivo :Frattoli (TE) 1100 mt slm
Punto più Alto: Monte di Mezzo 2155 mt slm
Km:non saprei Cmq sulla 15ina credo
Periodo consigliato:sempre
Grado di difficoltà :EE
Percorso: sentiero segnato solo fino al colle dei Prati.
Difficoltà: escursione che richiede parecchia forza nelle gambe dopo colle dei prati, dove il percorso, che richiede anche un minimo di orientamento, sale ripido su prati non battuti, alti, secchi, dall'attrito terribile.
Descrizione:
Ogni tanto provo a organizzare qualcosa "cotto e mangiato",e senza tanto preavviso chiedo a qualcuno :questa volta ha risposto all'appello l'amico @Gigra66. La sua prima uscita, tra l'altro insieme, fu da Frattoli verso il colle dei Prati che, complice anche neve e Ciaspole,non fu raggiunto. Allora ho riproposto lo stesso itinerario aumentato con la vetta del Monte di Mezzo, anche perché ormai Gianni ha allenamento e molta più esperienza fatta con amici competenti e spesso sul GS.
La giornata inizia fredda e serena sullla brecciata che per noia decidiamo dal primo metro di tagliare fino ai sentieri nei boschi. Il sole è limpido e caldo, i nostri occhi ammirano le luci ancora radenti luccicare sui ghiacci della Catena Maggiore del parco. Attraversato I primi prati la camminata si fa allegra e colorata tra il tappeto scrocchiante di foglie rosse che coprono ogni cm di queste favolose faggete della laga. Camminare nei boschi mi mette sempre una sensazione di pace, di leggerezza, e dal viso sorridente del mio compagno noto anche lui. Compagno non so se sia proprio il termine giusto in questi casi, non che dipenda da loro, ma perché spesso mi assento e mi ritrovo a camminare tra i miei pensieri a grandi distanze da chi viene con me, che rivedo solo nelle pause o a qualche bivio/decisione. Con il passo allegro in breve siamo al colle dei Prati, dove l'ambiente vista lago merita una pausa, e potrebbe già essere la fine di un escursione tanto si sta bene, isolati e con una gran bella veduta:il mare ad est, il GS a sud, il lago ovest e colli ignoti e mai calcati a nord verso il Monte di Mezzo. Dal colle dei prati in su è quasi tutto nuovo per me, e di certo la mancanza di segni non aiuta per decidere di salire dritto in mezzo ai non battuti prati ripidi. Un laghetto poco prima della montagnola sembra arginato dal un muro di terra artificiale, ed è una bella sorpresa panoramica tra tanta fatica di questo tratto, insieme alle tante doline. Tra morbidi prati d'oro ma dall'attrito di piombo, mi accorgo solo sopra di aver saltato del tutto la montagnola ed essere in vista direttamente sulla croce del "Mezzo". Mi accorgo anche di essermi perso Gianni che ai miei richiami non risponde, il telefono non prende e spero di non dover fare toccata e fuga anche di questa vetta, specie con una così bella giornata. Arrivato sopra, il lago di campotosto appare come mai visto prima: così vuoto di acqua che al centro si è formata una grande secca, e che qualcuno ha dovuto evidentemente solcare al centro per far Cmq defluire l'acqua. I colori sono bellissimi oggi, ma quella secca che spezza il turchese del lago fa un po' di tristezza. Telefono a Gianni che è appena ripartito dopo una pausa con mini pennichella,lo rincuoro dicendo che la montagnola è già alle spalle e che tra 15 minuti sarà in vetta. Selfie di rito e un bel the caldo in una delle vette più panoramiche, soprattutto per varietà (mare, laghi e monti), che conosco. Giornata di silenziosa e preziosa solitudine in vetta e lungo tratti di fuorisentiero veramente poco battuti anche da animali, immersi nei colori autunnali e, mi ripeto, in un silenzio così forte da attutire, se non quasi annientare, anche il rumore dei passi. Al contrario dell'andata, dove per non affondare bastoni e gambe avevo anche ipotizzato un pazzo esperimento da fare con le Ciaspole, la discesa è stata divertente fino alla montagnola. Divertente perché sembrava veramente di camminare su cumuli di neve bella portante, dove, su alcuni molto voluminosi, i ciuffi d'erba invitavano quasi a saltarci sopra. Magari, caviglie e ginocchia non erano poi così felici ma si sono dovute adattare al mio allegro umore di una soleggiata montagna autunnale.
Piccola deviazione anche al ritorno dove non abbiamo mancato la Montagnola e dalla quale siamo scesi per un fontanino, a me già noto, che incrociava il 354 per il ceppo. Questo tratto è un po' impegnativo :fuori sentiero, abbastanza ripido e bisogna schivare le varie pozze di ghiaccio che vi sono dentro. Niente di transcendentale, oltre che breve, ma ci vuole un piede abituato e un po' di attenzione. Poco prima di intercettare la brecciata , che poi taglieremo del tutto fino al paese, un grandioso e accogliente faggio ci invita ad un ultima pausa vista mare, e a guardarci soddisfatti della bella giornata non ancora finita, ma dove rimane adesso solo discesa nella colorata e lucente moquette posata dai faggi in autunno,una pinta, e del pecorino in paese.... Che poi le nostre ombre sono già lunghe da toccare le prime case.
Bella giornata.
Alla prossima.
Partenza /arrivo :Frattoli (TE) 1100 mt slm
Punto più Alto: Monte di Mezzo 2155 mt slm
Km:non saprei Cmq sulla 15ina credo
Periodo consigliato:sempre
Grado di difficoltà :EE
Percorso: sentiero segnato solo fino al colle dei Prati.
Difficoltà: escursione che richiede parecchia forza nelle gambe dopo colle dei prati, dove il percorso, che richiede anche un minimo di orientamento, sale ripido su prati non battuti, alti, secchi, dall'attrito terribile.
Descrizione:
Ogni tanto provo a organizzare qualcosa "cotto e mangiato",e senza tanto preavviso chiedo a qualcuno :questa volta ha risposto all'appello l'amico @Gigra66. La sua prima uscita, tra l'altro insieme, fu da Frattoli verso il colle dei Prati che, complice anche neve e Ciaspole,non fu raggiunto. Allora ho riproposto lo stesso itinerario aumentato con la vetta del Monte di Mezzo, anche perché ormai Gianni ha allenamento e molta più esperienza fatta con amici competenti e spesso sul GS.
La giornata inizia fredda e serena sullla brecciata che per noia decidiamo dal primo metro di tagliare fino ai sentieri nei boschi. Il sole è limpido e caldo, i nostri occhi ammirano le luci ancora radenti luccicare sui ghiacci della Catena Maggiore del parco. Attraversato I primi prati la camminata si fa allegra e colorata tra il tappeto scrocchiante di foglie rosse che coprono ogni cm di queste favolose faggete della laga. Camminare nei boschi mi mette sempre una sensazione di pace, di leggerezza, e dal viso sorridente del mio compagno noto anche lui. Compagno non so se sia proprio il termine giusto in questi casi, non che dipenda da loro, ma perché spesso mi assento e mi ritrovo a camminare tra i miei pensieri a grandi distanze da chi viene con me, che rivedo solo nelle pause o a qualche bivio/decisione. Con il passo allegro in breve siamo al colle dei Prati, dove l'ambiente vista lago merita una pausa, e potrebbe già essere la fine di un escursione tanto si sta bene, isolati e con una gran bella veduta:il mare ad est, il GS a sud, il lago ovest e colli ignoti e mai calcati a nord verso il Monte di Mezzo. Dal colle dei prati in su è quasi tutto nuovo per me, e di certo la mancanza di segni non aiuta per decidere di salire dritto in mezzo ai non battuti prati ripidi. Un laghetto poco prima della montagnola sembra arginato dal un muro di terra artificiale, ed è una bella sorpresa panoramica tra tanta fatica di questo tratto, insieme alle tante doline. Tra morbidi prati d'oro ma dall'attrito di piombo, mi accorgo solo sopra di aver saltato del tutto la montagnola ed essere in vista direttamente sulla croce del "Mezzo". Mi accorgo anche di essermi perso Gianni che ai miei richiami non risponde, il telefono non prende e spero di non dover fare toccata e fuga anche di questa vetta, specie con una così bella giornata. Arrivato sopra, il lago di campotosto appare come mai visto prima: così vuoto di acqua che al centro si è formata una grande secca, e che qualcuno ha dovuto evidentemente solcare al centro per far Cmq defluire l'acqua. I colori sono bellissimi oggi, ma quella secca che spezza il turchese del lago fa un po' di tristezza. Telefono a Gianni che è appena ripartito dopo una pausa con mini pennichella,lo rincuoro dicendo che la montagnola è già alle spalle e che tra 15 minuti sarà in vetta. Selfie di rito e un bel the caldo in una delle vette più panoramiche, soprattutto per varietà (mare, laghi e monti), che conosco. Giornata di silenziosa e preziosa solitudine in vetta e lungo tratti di fuorisentiero veramente poco battuti anche da animali, immersi nei colori autunnali e, mi ripeto, in un silenzio così forte da attutire, se non quasi annientare, anche il rumore dei passi. Al contrario dell'andata, dove per non affondare bastoni e gambe avevo anche ipotizzato un pazzo esperimento da fare con le Ciaspole, la discesa è stata divertente fino alla montagnola. Divertente perché sembrava veramente di camminare su cumuli di neve bella portante, dove, su alcuni molto voluminosi, i ciuffi d'erba invitavano quasi a saltarci sopra. Magari, caviglie e ginocchia non erano poi così felici ma si sono dovute adattare al mio allegro umore di una soleggiata montagna autunnale.
Piccola deviazione anche al ritorno dove non abbiamo mancato la Montagnola e dalla quale siamo scesi per un fontanino, a me già noto, che incrociava il 354 per il ceppo. Questo tratto è un po' impegnativo :fuori sentiero, abbastanza ripido e bisogna schivare le varie pozze di ghiaccio che vi sono dentro. Niente di transcendentale, oltre che breve, ma ci vuole un piede abituato e un po' di attenzione. Poco prima di intercettare la brecciata , che poi taglieremo del tutto fino al paese, un grandioso e accogliente faggio ci invita ad un ultima pausa vista mare, e a guardarci soddisfatti della bella giornata non ancora finita, ma dove rimane adesso solo discesa nella colorata e lucente moquette posata dai faggi in autunno,una pinta, e del pecorino in paese.... Che poi le nostre ombre sono già lunghe da toccare le prime case.
Bella giornata.
Alla prossima.
Allegati
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