Escursione Monte Fantino (2094) - Alpi Liguri

Parchi del Piemonte
  1. Parco Alta Valle Pesio e Tanaro
Dati
Data: maggio 2017
Regione e provincia: Piemonte - Cuneo
Località di partenza: Fontane
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: 10 ore compreso soste
Chilometri: 20
Grado di difficoltà: F con la neve, E in estate
Descrizione delle difficoltà: Cresta affilata, poco esposta con passaggi di arrampicata elementare
Periodo consigliato: primavera, autunno
Segnaletica: essenziale: paline ai bivi
Dislivello in salita: 1400 cumulato, 1150 come differenza
Quota massima: 2098
Accesso stradale: da Mondovì risalire la Val Corsaglia fino a Bossea poi Fontane

Traccia GPS disponibile

Descrizione:

Desideravo una gita leggermente impegnativa e per questo motivo ho scelto questa montagna nel versante piemontese del gruppo del Mongioie-Marguareis vicino alle cime Mondolè, Ferlette, Seirasso e Brignola.
Gita impegnativa come dislivello e sviluppo, condotta in solitaria (finalmente) nel vallone di Spa, bellissimo e solitario.
La gita ha inizio in Val Corsaglia a Fontane, poco oltre Bossea, luoghi a me cari perchè ha dato i natali alla mia mamma scesa da queste montagne, come tante altre ragazze montagnine, a svernare in riviera per le stagioni della raccolta delle olive che a quei tempi si raccoglievano a mano da terra e ivi, come tante altre poi hanno trovato l'amore e una vita più salubre.
Come dicevo la gita doveva essere sulla carta leggermente impegnativa ma si è rivelata al lato pratico veramente tosta anche a causa delle condizioni ancora invernali. Sembra impossibile, specialmente a chi non è avvezzo agli scenari montani, come un poco di neve complichi veramente le cose fino al punto di rendere improbabile il raggiungimento di una meta che in estate sarebbe certa.
Oltre alla neve si è aggiunto il guado inaspettato, a causa di un ponte caduto, dell' impetuoso torrente Corsaglia nel bel mezzo della stagione dello sciogiimento delle nevi. In più incertezze ad un bivio con l'aggiunta di un cinquantina di metri di dislivello. Tutto questo mi è costata un'ora aggiuntiva.
Bando alle ciance e alle cose affettive, voglio raccontare ai futuri salitori di questa stupenda montagna a picco sulla pianura padana, come sono arrivato in cima.

Da Mondovì si risale la Val Corsaglia fino a Fontane, poco oltre Bossea dove al primo tornante (ampio spiazzo) ho lasciato l'auto. Generalmente, in assenza di neve, si prosegue su una bella sterrata adatta a tutte le auto, fino a Ponte Murao ma qui ho trovato la prima sorpresa: strada inagibile per lavori. Altra ora di cammino non prevista.
A fronte del tornante inizia il cammino (palina Colla del Pizzo-Bivacco Cavarero) fino a Ponte Murao. (paline) L'indicazione da seguire è quella per Stalle Bourch seguendo la sterrata che risale la sinistra orografica della Val Corsaglia. In questa località si attraversa il torrente poco più a monte del ponte rotto, guado che intuisco non sia difficile nella stagione secca e ci si inoltra nel fantastico vallone della Spa su una strada forestale ormai in disuso con molte frane e ruscellamenti anche importanti. Con ripidi tornanti la strada comincia filalmente a prendere quota in modo deciso e poi in falsopiano raggiunge nuovamente il torrente (Gias Sotta Crosa-palina) oltre un nuovo guado un poco meno impegnativo e di nuovo ripidamente sulla sinistra orografica del vallone fino a Sella Piagna (paline) dove si lascia a sinistra il sentiero per il Mongioie e a destra in forte salita sempre sulla dissestatissima ex sterrata dove si fa fatica anche a camminare a piedi si raggiunge la testata del circo glaciale ove ha sede il Gias Spa. Qui la strada si sdoppia ed è indifferente seguire l'una o l'altra. Io ho seguito quella di sx e poi ad un bivio quella di dx raggiungendo in breve la sommità del fronte morenico, uscendo dal bosco sempre più rado e inoltrandomi nel fantastico altopiano sede del Gias Spa. Ora, dato che la strada compie un grande giro, seguo alla meglio un dosso del pratone traguardando la ex stalla in rovina che si vede sopra un poggio. Poco oltre la stalla raggiungo nuovamente la sterrata che con molti tornanti raggiunge il soprastante passo di Sella Brignola. Siccome la pendenza dei prati lo consente, taglio senza percorso obbligato restando sulla sinistra dei due massi appuntiti che sono sul passo e così raggiungo quota 1930. Il Monte Fantino ancora non si vede e rimane dopo la cresta alla destra del passo.
Si prosegue su evidente traccia che taglia il versante nord di detta cresta (incomincia a far capolino la grande croce ancora lontana) fino ad un passetto ove il sentiero volge a sud su ampi pratoni.
Questo in estate, ma io trovando neve ho calzato i ramponi e ho iniziato il ripidissimo traverso ma la neve era dura e i calci che davo per sprofondare quel tanto che basta rendevano la marcia faticosissima, la neve era sempre di più e sempre più dura ed in più il velo di fresca della recente nevicata non aveva grip e giudicando molto pericoloso continuare ho deciso di risalire sempre ramponato su ripido pendio di neve ed erba a riprendere la esile cresta abbastanza esposta con passi di facile arrampicata e disarampicata (I°) raggiungendo così il passetto ove ho incrociato il sentiero appena lasciato e su di esso, in piano, a scavalcare una cresta laterale prativa. Ora l'austera cuspide del Fantino è vicina ed in mezzo una grande depressione con enormi chiazze di neve che mi fanno perdere la traccia. Destreggiandomi alla meglio tra i rododendri, seguendo tracce di animali e cercando di perdere il meno possibile la quota raggiungo il passo ai piedi della cuspide sommitale, senza percorso obbligato in breve raggiungo la (fin troppo) sospirata e in oltremodo agognata vetta. Il tutto mi è costato 6 ore totali e 1 ora dalla Sella della Brignola.
Il ritorno è stato molto più veloce (3ore e 30) conoscendo i punti topici della cresta e sapendo come e dove guadare i due torrenti.

Alcune foto
Alle prime case di Fontane, in fondo si nota la stradina dove oggi è presente il segnale di divieto di transito
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Ponte Murao, indicazione per Stalle Bourch
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ed il guado a Stalle Bourch per il vallone della Spa
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Salendo nel vallone comincia a far capolino la Punta del Lusco (2277)
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Alla Sella Peagna unico bivio ben segnalato
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I primi contrafforti del Monte Ferlette (2394)
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iL bellissimo e solitario vallone di salita
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Dai prati di Gias Spa l'elegante sacoma del Lusco
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Sella Brignola da Gias Spa. Si intavvede la stalla in fondo al pianoro
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Ho visto moltissimi camosci
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Dal passo cima del Lusco e dietro Seirasso (2435) rocche dell'inferno
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Superbo Mondolè ad ovest
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e a nord-est la cresta con dietro il M. Fantino
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E finalmente vicino alla meta
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a nord rivedo Gran Paradiso, Cervino e Monte Rosa
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e il versante sud del Mondolè
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Brignola (2472) e Seirasso
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a sud Mongioie, Ferlette, Brignola e Lusco
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a nord-est, Mindino
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Saluti!!
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Dal Mongioie, Ferlette, Brignola, Lusco, Seirasso, Castello e Cars ... fantasici!
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Alcuni ripidi canali (da45 a 60°) per la discesa a Gias Spa. Il monte Fantino è li dietro
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E al ritorno, sapendo ormai come fare, ho anche tempo per scherzare
piedi bianchi prima
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piedi rossi dopo :) :p
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Fiori appesi
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Impetuoso torrente Corsaglia
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e un saluto da lontano a Prà di Roburent, paese natale della mamma
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Prosit!
 
Poca neve è spesso peggio di tanta neve. Splendida avventura... e poi è vero che non bisogna andare in montagna da soli, ma le solitarie hanno tutto un altro fascino.
Io però, che i guadi qui intorno a Roma ne faccio a iosa, ormai li conduco scarponi ai piedi: secondo me è meglio per evitare di ferirsi e non scivolare.
 
Bellissima escursione.
Una solitaria molto appagante.
6 ore è un tempo "giusto" anche per me (corrisponde alle mie escursioni più lunghe, più o meno).
 
e poi è vero che non bisogna andare in montagna da soli, ma le solitarie hanno tutto un altro fascino.
Già ..... ma quella cartina che sovente pubblico, la lascio ad amici che in caso di incidente viene data ai soccorritori
Se non fossi andato da solo, difficilmente sarei arrivato in cima :D :D
Complimenti per la bella e tosta salita: stavolta con il valore aggiunto della solitaria.
vero, mi diverto da matti andando da solo, in modo diverso, però a me piace :)
6 ore è un tempo "giusto" anche per me (corrisponde alle mie escursioni più lunghe, più o meno).
)
:):si::si::lol::sleep:
e un grazie particolare a @OrsoGrigio66 , @Crafter , @Joker e @Nico80 !!!!!
 
Già ..... ma quella cartina che sovente pubblico, la lascio ad amici che in caso di incidente viene data ai soccorritori
Se non fossi andato da solo, difficilmente sarei arrivato in cima :D :D

vero, mi diverto da matti andando da solo, in modo diverso, però a me piace :)
)
:):si::si::lol::sleep:
e un grazie particolare a @OrsoGrigio66 , @Crafter , @Joker e @Nico80 !!!!!
Bellissima solitaria,dura e lunga......chissà perché anche io in solitaria faccio sempre tanta strada?Probabilmente sono le sempre piacevolissime chiacchierate che si fanno con gli altri...da soli è un'altra cosa direi ne più piacevole,ne più spiacevole,da canto mio:semplicemente diversa e sempre molto introspettiva.
 
Dati
Data: maggio 2017
Regione e provincia: Piemonte - Cuneo
Località di partenza: Fontane
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: 10 ore compreso soste
Chilometri: 20
Grado di difficoltà: F con la neve, E in estate
Descrizione delle difficoltà: Cresta affilata, poco esposta con passaggi di arrampicata elementare
Periodo consigliato: primavera, autunno
Segnaletica: essenziale: paline ai bivi
Dislivello in salita: 1400 cumulato, 1150 come differenza
Quota massima: 2098
Accesso stradale: da Mondovì risalire la Val Corsaglia fino a Bossea poi Fontane

Traccia GPS disponibile

Descrizione:

Desideravo una gita leggermente impegnativa e per questo motivo ho scelto questa montagna nel versante piemontese del gruppo del Mongioie-Marguareis vicino alle cime Mondolè, Ferlette, Seirasso e Brignola.
Gita impegnativa come dislivello e sviluppo, condotta in solitaria (finalmente) nel vallone di Spa, bellissimo e solitario.
La gita ha inizio in Val Corsaglia a Fontane, poco oltre Bossea, luoghi a me cari perchè ha dato i natali alla mia mamma scesa da queste montagne, come tante altre ragazze montagnine, a svernare in riviera per le stagioni della raccolta delle olive che a quei tempi si raccoglievano a mano da terra e ivi, come tante altre poi hanno trovato l'amore e una vita più salubre.
Come dicevo la gita doveva essere sulla carta leggermente impegnativa ma si è rivelata al lato pratico veramente tosta anche a causa delle condizioni ancora invernali. Sembra impossibile, specialmente a chi non è avvezzo agli scenari montani, come un poco di neve complichi veramente le cose fino al punto di rendere improbabile il raggiungimento di una meta che in estate sarebbe certa.
Oltre alla neve si è aggiunto il guado inaspettato, a causa di un ponte caduto, dell' impetuoso torrente Corsaglia nel bel mezzo della stagione dello sciogiimento delle nevi. In più incertezze ad un bivio con l'aggiunta di un cinquantina di metri di dislivello. Tutto questo mi è costata un'ora aggiuntiva.
Bando alle ciance e alle cose affettive, voglio raccontare ai futuri salitori di questa stupenda montagna a picco sulla pianura padana, come sono arrivato in cima.

Da Mondovì si risale la Val Corsaglia fino a Fontane, poco oltre Bossea dove al primo tornante (ampio spiazzo) ho lasciato l'auto. Generalmente, in assenza di neve, si prosegue su una bella sterrata adatta a tutte le auto, fino a Ponte Murao ma qui ho trovato la prima sorpresa: strada inagibile per lavori. Altra ora di cammino non prevista.
A fronte del tornante inizia il cammino (palina Colla del Pizzo-Bivacco Cavarero) fino a Ponte Murao. (paline) L'indicazione da seguire è quella per Stalle Bourch seguendo la sterrata che risale la sinistra orografica della Val Corsaglia. In questa località si attraversa il torrente poco più a monte del ponte rotto, guado che intuisco non sia difficile nella stagione secca e ci si inoltra nel fantastico vallone della Spa su una strada forestale ormai in disuso con molte frane e ruscellamenti anche importanti. Con ripidi tornanti la strada comincia filalmente a prendere quota in modo deciso e poi in falsopiano raggiunge nuovamente il torrente (Gias Sotta Crosa-palina) oltre un nuovo guado un poco meno impegnativo e di nuovo ripidamente sulla sinistra orografica del vallone fino a Sella Piagna (paline) dove si lascia a sinistra il sentiero per il Mongioie e a destra in forte salita sempre sulla dissestatissima ex sterrata dove si fa fatica anche a camminare a piedi si raggiunge la testata del circo glaciale ove ha sede il Gias Spa. Qui la strada si sdoppia ed è indifferente seguire l'una o l'altra. Io ho seguito quella di sx e poi ad un bivio quella di dx raggiungendo in breve la sommità del fronte morenico, uscendo dal bosco sempre più rado e inoltrandomi nel fantastico altopiano sede del Gias Spa. Ora, dato che la strada compie un grande giro, seguo alla meglio un dosso del pratone traguardando la ex stalla in rovina che si vede sopra un poggio. Poco oltre la stalla raggiungo nuovamente la sterrata che con molti tornanti raggiunge il soprastante passo di Sella Brignola. Siccome la pendenza dei prati lo consente, taglio senza percorso obbligato restando sulla sinistra dei due massi appuntiti che sono sul passo e così raggiungo quota 1930. Il Monte Fantino ancora non si vede e rimane dopo la cresta alla destra del passo.
Si prosegue su evidente traccia che taglia il versante nord di detta cresta (incomincia a far capolino la grande croce ancora lontana) fino ad un passetto ove il sentiero volge a sud su ampi pratoni.
Questo in estate, ma io trovando neve ho calzato i ramponi e ho iniziato il ripidissimo traverso ma la neve era dura e i calci che davo per sprofondare quel tanto che basta rendevano la marcia faticosissima, la neve era sempre di più e sempre più dura ed in più il velo di fresca della recente nevicata non aveva grip e giudicando molto pericoloso continuare ho deciso di risalire sempre ramponato su ripido pendio di neve ed erba a riprendere la esile cresta abbastanza esposta con passi di facile arrampicata e disarampicata (I°) raggiungendo così il passetto ove ho incrociato il sentiero appena lasciato e su di esso, in piano, a scavalcare una cresta laterale prativa. Ora l'austera cuspide del Fantino è vicina ed in mezzo una grande depressione con enormi chiazze di neve che mi fanno perdere la traccia. Destreggiandomi alla meglio tra i rododendri, seguendo tracce di animali e cercando di perdere il meno possibile la quota raggiungo il passo ai piedi della cuspide sommitale, senza percorso obbligato in breve raggiungo la (fin troppo) sospirata e in oltremodo agognata vetta. Il tutto mi è costato 6 ore totali e 1 ora dalla Sella della Brignola.
Il ritorno è stato molto più veloce (3ore e 30) conoscendo i punti topici della cresta e sapendo come e dove guadare i due torrenti.

Alcune foto
Alle prime case di Fontane, in fondo si nota la stradina dove oggi è presente il segnale di divieto di transito
Vedi l'allegato 150967
Ponte Murao, indicazione per Stalle Bourch
Vedi l'allegato 150968

ed il guado a Stalle Bourch per il vallone della Spa
Vedi l'allegato 150969 Vedi l'allegato 150970
Salendo nel vallone comincia a far capolino la Punta del Lusco (2277)
Vedi l'allegato 150971
Alla Sella Peagna unico bivio ben segnalato
Vedi l'allegato 150972
I primi contrafforti del Monte Ferlette (2394)
Vedi l'allegato 150973 Vedi l'allegato 150974
iL bellissimo e solitario vallone di salita
Vedi l'allegato 150975
Dai prati di Gias Spa l'elegante sacoma del Lusco
Vedi l'allegato 150976
Sella Brignola da Gias Spa. Si intavvede la stalla in fondo al pianoro
Vedi l'allegato 150977 Vedi l'allegato 150978 Ho visto moltissimi camosci
Vedi l'allegato 150979
Dal passo cima del Lusco e dietro Seirasso (2435) rocche dell'inferno
Vedi l'allegato 150980
Superbo Mondolè ad ovest
Vedi l'allegato 150981
e a nord-est la cresta con dietro il M. Fantino
Vedi l'allegato 150982 Vedi l'allegato 150983 Vedi l'allegato 150984 Vedi l'allegato 150985
E finalmente vicino alla meta
Vedi l'allegato 150986 Vedi l'allegato 150987 Vedi l'allegato 150988
a nord rivedo Gran Paradiso, Cervino e Monte Rosa
Vedi l'allegato 150989
e il versante sud del Mondolè
Vedi l'allegato 150990
Brignola (2472) e Seirasso
Vedi l'allegato 150991

a sud Mongioie, Ferlette, Brignola e Lusco
Vedi l'allegato 150992
a nord-est, Mindino
Vedi l'allegato 150993
Saluti!!
Vedi l'allegato 150994
Dal Mongioie, Ferlette, Brignola, Lusco, Seirasso, Castello e Cars ... fantasici!
Vedi l'allegato 150995
Alcuni ripidi canali (da45 a 60°) per la discesa a Gias Spa. Il monte Fantino è li dietro
Vedi l'allegato 150996 Vedi l'allegato 150997
E al ritorno, sapendo ormai come fare, ho anche tempo per scherzare
piedi bianchi prima
Vedi l'allegato 150998
piedi rossi dopo :) :p
Vedi l'allegato 150999
Fiori appesi
Vedi l'allegato 151000
Impetuoso torrente Corsaglia
Vedi l'allegato 151001
e un saluto da lontano a Prà di Roburent, paese natale della mamma
Vedi l'allegato 151002 Vedi l'allegato 151003

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