- Parchi del Piemonte
-
- Parco Alta Valle Pesio e Tanaro
Dati
Data: maggio 2017
Regione e provincia: Piemonte - Cuneo
Località di partenza: Fontane
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: 10 ore compreso soste
Chilometri: 20
Grado di difficoltà: F con la neve, E in estate
Descrizione delle difficoltà: Cresta affilata, poco esposta con passaggi di arrampicata elementare
Periodo consigliato: primavera, autunno
Segnaletica: essenziale: paline ai bivi
Dislivello in salita: 1400 cumulato, 1150 come differenza
Quota massima: 2098
Accesso stradale: da Mondovì risalire la Val Corsaglia fino a Bossea poi Fontane
Traccia GPS disponibile
Descrizione:
Desideravo una gita leggermente impegnativa e per questo motivo ho scelto questa montagna nel versante piemontese del gruppo del Mongioie-Marguareis vicino alle cime Mondolè, Ferlette, Seirasso e Brignola.
Gita impegnativa come dislivello e sviluppo, condotta in solitaria (finalmente) nel vallone di Spa, bellissimo e solitario.
La gita ha inizio in Val Corsaglia a Fontane, poco oltre Bossea, luoghi a me cari perchè ha dato i natali alla mia mamma scesa da queste montagne, come tante altre ragazze montagnine, a svernare in riviera per le stagioni della raccolta delle olive che a quei tempi si raccoglievano a mano da terra e ivi, come tante altre poi hanno trovato l'amore e una vita più salubre.
Come dicevo la gita doveva essere sulla carta leggermente impegnativa ma si è rivelata al lato pratico veramente tosta anche a causa delle condizioni ancora invernali. Sembra impossibile, specialmente a chi non è avvezzo agli scenari montani, come un poco di neve complichi veramente le cose fino al punto di rendere improbabile il raggiungimento di una meta che in estate sarebbe certa.
Oltre alla neve si è aggiunto il guado inaspettato, a causa di un ponte caduto, dell' impetuoso torrente Corsaglia nel bel mezzo della stagione dello sciogiimento delle nevi. In più incertezze ad un bivio con l'aggiunta di un cinquantina di metri di dislivello. Tutto questo mi è costata un'ora aggiuntiva.
Bando alle ciance e alle cose affettive, voglio raccontare ai futuri salitori di questa stupenda montagna a picco sulla pianura padana, come sono arrivato in cima.
Da Mondovì si risale la Val Corsaglia fino a Fontane, poco oltre Bossea dove al primo tornante (ampio spiazzo) ho lasciato l'auto. Generalmente, in assenza di neve, si prosegue su una bella sterrata adatta a tutte le auto, fino a Ponte Murao ma qui ho trovato la prima sorpresa: strada inagibile per lavori. Altra ora di cammino non prevista.
A fronte del tornante inizia il cammino (palina Colla del Pizzo-Bivacco Cavarero) fino a Ponte Murao. (paline) L'indicazione da seguire è quella per Stalle Bourch seguendo la sterrata che risale la sinistra orografica della Val Corsaglia. In questa località si attraversa il torrente poco più a monte del ponte rotto, guado che intuisco non sia difficile nella stagione secca e ci si inoltra nel fantastico vallone della Spa su una strada forestale ormai in disuso con molte frane e ruscellamenti anche importanti. Con ripidi tornanti la strada comincia filalmente a prendere quota in modo deciso e poi in falsopiano raggiunge nuovamente il torrente (Gias Sotta Crosa-palina) oltre un nuovo guado un poco meno impegnativo e di nuovo ripidamente sulla sinistra orografica del vallone fino a Sella Piagna (paline) dove si lascia a sinistra il sentiero per il Mongioie e a destra in forte salita sempre sulla dissestatissima ex sterrata dove si fa fatica anche a camminare a piedi si raggiunge la testata del circo glaciale ove ha sede il Gias Spa. Qui la strada si sdoppia ed è indifferente seguire l'una o l'altra. Io ho seguito quella di sx e poi ad un bivio quella di dx raggiungendo in breve la sommità del fronte morenico, uscendo dal bosco sempre più rado e inoltrandomi nel fantastico altopiano sede del Gias Spa. Ora, dato che la strada compie un grande giro, seguo alla meglio un dosso del pratone traguardando la ex stalla in rovina che si vede sopra un poggio. Poco oltre la stalla raggiungo nuovamente la sterrata che con molti tornanti raggiunge il soprastante passo di Sella Brignola. Siccome la pendenza dei prati lo consente, taglio senza percorso obbligato restando sulla sinistra dei due massi appuntiti che sono sul passo e così raggiungo quota 1930. Il Monte Fantino ancora non si vede e rimane dopo la cresta alla destra del passo.
Si prosegue su evidente traccia che taglia il versante nord di detta cresta (incomincia a far capolino la grande croce ancora lontana) fino ad un passetto ove il sentiero volge a sud su ampi pratoni.
Questo in estate, ma io trovando neve ho calzato i ramponi e ho iniziato il ripidissimo traverso ma la neve era dura e i calci che davo per sprofondare quel tanto che basta rendevano la marcia faticosissima, la neve era sempre di più e sempre più dura ed in più il velo di fresca della recente nevicata non aveva grip e giudicando molto pericoloso continuare ho deciso di risalire sempre ramponato su ripido pendio di neve ed erba a riprendere la esile cresta abbastanza esposta con passi di facile arrampicata e disarampicata (I°) raggiungendo così il passetto ove ho incrociato il sentiero appena lasciato e su di esso, in piano, a scavalcare una cresta laterale prativa. Ora l'austera cuspide del Fantino è vicina ed in mezzo una grande depressione con enormi chiazze di neve che mi fanno perdere la traccia. Destreggiandomi alla meglio tra i rododendri, seguendo tracce di animali e cercando di perdere il meno possibile la quota raggiungo il passo ai piedi della cuspide sommitale, senza percorso obbligato in breve raggiungo la (fin troppo) sospirata e in oltremodo agognata vetta. Il tutto mi è costato 6 ore totali e 1 ora dalla Sella della Brignola.
Il ritorno è stato molto più veloce (3ore e 30) conoscendo i punti topici della cresta e sapendo come e dove guadare i due torrenti.
Alcune foto
Alle prime case di Fontane, in fondo si nota la stradina dove oggi è presente il segnale di divieto di transito
Ponte Murao, indicazione per Stalle Bourch
ed il guado a Stalle Bourch per il vallone della Spa
Salendo nel vallone comincia a far capolino la Punta del Lusco (2277)
Alla Sella Peagna unico bivio ben segnalato
I primi contrafforti del Monte Ferlette (2394)
iL bellissimo e solitario vallone di salita
Dai prati di Gias Spa l'elegante sacoma del Lusco
Sella Brignola da Gias Spa. Si intavvede la stalla in fondo al pianoro
Ho visto moltissimi camosci
Dal passo cima del Lusco e dietro Seirasso (2435) rocche dell'inferno
Superbo Mondolè ad ovest
e a nord-est la cresta con dietro il M. Fantino
E finalmente vicino alla meta
a nord rivedo Gran Paradiso, Cervino e Monte Rosa
e il versante sud del Mondolè
Brignola (2472) e Seirasso
a sud Mongioie, Ferlette, Brignola e Lusco
a nord-est, Mindino
Saluti!!
Dal Mongioie, Ferlette, Brignola, Lusco, Seirasso, Castello e Cars ... fantasici!
Alcuni ripidi canali (da45 a 60°) per la discesa a Gias Spa. Il monte Fantino è li dietro
E al ritorno, sapendo ormai come fare, ho anche tempo per scherzare
piedi bianchi prima
piedi rossi dopo
Fiori appesi
Impetuoso torrente Corsaglia
e un saluto da lontano a Prà di Roburent, paese natale della mamma
Prosit!
Data: maggio 2017
Regione e provincia: Piemonte - Cuneo
Località di partenza: Fontane
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: 10 ore compreso soste
Chilometri: 20
Grado di difficoltà: F con la neve, E in estate
Descrizione delle difficoltà: Cresta affilata, poco esposta con passaggi di arrampicata elementare
Periodo consigliato: primavera, autunno
Segnaletica: essenziale: paline ai bivi
Dislivello in salita: 1400 cumulato, 1150 come differenza
Quota massima: 2098
Accesso stradale: da Mondovì risalire la Val Corsaglia fino a Bossea poi Fontane
Traccia GPS disponibile
Descrizione:
Desideravo una gita leggermente impegnativa e per questo motivo ho scelto questa montagna nel versante piemontese del gruppo del Mongioie-Marguareis vicino alle cime Mondolè, Ferlette, Seirasso e Brignola.
Gita impegnativa come dislivello e sviluppo, condotta in solitaria (finalmente) nel vallone di Spa, bellissimo e solitario.
La gita ha inizio in Val Corsaglia a Fontane, poco oltre Bossea, luoghi a me cari perchè ha dato i natali alla mia mamma scesa da queste montagne, come tante altre ragazze montagnine, a svernare in riviera per le stagioni della raccolta delle olive che a quei tempi si raccoglievano a mano da terra e ivi, come tante altre poi hanno trovato l'amore e una vita più salubre.
Come dicevo la gita doveva essere sulla carta leggermente impegnativa ma si è rivelata al lato pratico veramente tosta anche a causa delle condizioni ancora invernali. Sembra impossibile, specialmente a chi non è avvezzo agli scenari montani, come un poco di neve complichi veramente le cose fino al punto di rendere improbabile il raggiungimento di una meta che in estate sarebbe certa.
Oltre alla neve si è aggiunto il guado inaspettato, a causa di un ponte caduto, dell' impetuoso torrente Corsaglia nel bel mezzo della stagione dello sciogiimento delle nevi. In più incertezze ad un bivio con l'aggiunta di un cinquantina di metri di dislivello. Tutto questo mi è costata un'ora aggiuntiva.
Bando alle ciance e alle cose affettive, voglio raccontare ai futuri salitori di questa stupenda montagna a picco sulla pianura padana, come sono arrivato in cima.
Da Mondovì si risale la Val Corsaglia fino a Fontane, poco oltre Bossea dove al primo tornante (ampio spiazzo) ho lasciato l'auto. Generalmente, in assenza di neve, si prosegue su una bella sterrata adatta a tutte le auto, fino a Ponte Murao ma qui ho trovato la prima sorpresa: strada inagibile per lavori. Altra ora di cammino non prevista.
A fronte del tornante inizia il cammino (palina Colla del Pizzo-Bivacco Cavarero) fino a Ponte Murao. (paline) L'indicazione da seguire è quella per Stalle Bourch seguendo la sterrata che risale la sinistra orografica della Val Corsaglia. In questa località si attraversa il torrente poco più a monte del ponte rotto, guado che intuisco non sia difficile nella stagione secca e ci si inoltra nel fantastico vallone della Spa su una strada forestale ormai in disuso con molte frane e ruscellamenti anche importanti. Con ripidi tornanti la strada comincia filalmente a prendere quota in modo deciso e poi in falsopiano raggiunge nuovamente il torrente (Gias Sotta Crosa-palina) oltre un nuovo guado un poco meno impegnativo e di nuovo ripidamente sulla sinistra orografica del vallone fino a Sella Piagna (paline) dove si lascia a sinistra il sentiero per il Mongioie e a destra in forte salita sempre sulla dissestatissima ex sterrata dove si fa fatica anche a camminare a piedi si raggiunge la testata del circo glaciale ove ha sede il Gias Spa. Qui la strada si sdoppia ed è indifferente seguire l'una o l'altra. Io ho seguito quella di sx e poi ad un bivio quella di dx raggiungendo in breve la sommità del fronte morenico, uscendo dal bosco sempre più rado e inoltrandomi nel fantastico altopiano sede del Gias Spa. Ora, dato che la strada compie un grande giro, seguo alla meglio un dosso del pratone traguardando la ex stalla in rovina che si vede sopra un poggio. Poco oltre la stalla raggiungo nuovamente la sterrata che con molti tornanti raggiunge il soprastante passo di Sella Brignola. Siccome la pendenza dei prati lo consente, taglio senza percorso obbligato restando sulla sinistra dei due massi appuntiti che sono sul passo e così raggiungo quota 1930. Il Monte Fantino ancora non si vede e rimane dopo la cresta alla destra del passo.
Si prosegue su evidente traccia che taglia il versante nord di detta cresta (incomincia a far capolino la grande croce ancora lontana) fino ad un passetto ove il sentiero volge a sud su ampi pratoni.
Questo in estate, ma io trovando neve ho calzato i ramponi e ho iniziato il ripidissimo traverso ma la neve era dura e i calci che davo per sprofondare quel tanto che basta rendevano la marcia faticosissima, la neve era sempre di più e sempre più dura ed in più il velo di fresca della recente nevicata non aveva grip e giudicando molto pericoloso continuare ho deciso di risalire sempre ramponato su ripido pendio di neve ed erba a riprendere la esile cresta abbastanza esposta con passi di facile arrampicata e disarampicata (I°) raggiungendo così il passetto ove ho incrociato il sentiero appena lasciato e su di esso, in piano, a scavalcare una cresta laterale prativa. Ora l'austera cuspide del Fantino è vicina ed in mezzo una grande depressione con enormi chiazze di neve che mi fanno perdere la traccia. Destreggiandomi alla meglio tra i rododendri, seguendo tracce di animali e cercando di perdere il meno possibile la quota raggiungo il passo ai piedi della cuspide sommitale, senza percorso obbligato in breve raggiungo la (fin troppo) sospirata e in oltremodo agognata vetta. Il tutto mi è costato 6 ore totali e 1 ora dalla Sella della Brignola.
Il ritorno è stato molto più veloce (3ore e 30) conoscendo i punti topici della cresta e sapendo come e dove guadare i due torrenti.
Alcune foto
Alle prime case di Fontane, in fondo si nota la stradina dove oggi è presente il segnale di divieto di transito
Ponte Murao, indicazione per Stalle Bourch
ed il guado a Stalle Bourch per il vallone della Spa
Salendo nel vallone comincia a far capolino la Punta del Lusco (2277)
Alla Sella Peagna unico bivio ben segnalato
I primi contrafforti del Monte Ferlette (2394)
iL bellissimo e solitario vallone di salita
Dai prati di Gias Spa l'elegante sacoma del Lusco
Sella Brignola da Gias Spa. Si intavvede la stalla in fondo al pianoro
Dal passo cima del Lusco e dietro Seirasso (2435) rocche dell'inferno
Superbo Mondolè ad ovest
e a nord-est la cresta con dietro il M. Fantino
E finalmente vicino alla meta
a nord rivedo Gran Paradiso, Cervino e Monte Rosa
e il versante sud del Mondolè
Brignola (2472) e Seirasso
a sud Mongioie, Ferlette, Brignola e Lusco
a nord-est, Mindino
Saluti!!
Dal Mongioie, Ferlette, Brignola, Lusco, Seirasso, Castello e Cars ... fantasici!
Alcuni ripidi canali (da45 a 60°) per la discesa a Gias Spa. Il monte Fantino è li dietro
E al ritorno, sapendo ormai come fare, ho anche tempo per scherzare
piedi bianchi prima
piedi rossi dopo
Fiori appesi
Impetuoso torrente Corsaglia
e un saluto da lontano a Prà di Roburent, paese natale della mamma
Prosit!