- Parchi d'Abruzzo
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- Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Dati
Data: 22 maggio 2018
Regione e provincia: Abruzzo, Teramo
Località di partenza: Battaglia, frazione di Campli
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: ...
Chilometri: 10km
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: terreno disagevole, sentiero non segnato o inesistente, tratti su affacci vertiginosi
Periodo consigliato: in assenza di neve
Segnaletica: asupicabile
Dislivello in salita: 1100m
Dislivello in discesa:
Quota massima: Monticchio 1450m e Foltrone 1718m
Accesso stradale: dalla SS81 prendere le indicazioni per Battaglia, nel borgo poi seguire la strada che si inoltra nel bosco e parcheggiare appena possibile
Descrizione
Dal mio balcone vedo 2/3 del Gran Sasso e la Majella in lontananza. Ma ogni volta che esco dal portone di casa, ogni passeggiata con Zoe, ho i Monti Gemelli che mi osservano... ed io osservo loro, le zone più nascoste, quelle che conosco e quelle che non ho mai visto. Il Foltrone era così, sconosciuto per me, una vetta che verrebbe definita minore, ma che si staglia con orgoglio, attornata dal nulla se non dal Gemello più grande.
Da tempo volevo salirci e sognavo una cresta che da tanto tempo, osservata da casa, percorrevo in mente, ragion per cui quando il socio @Leo da solo mi propone un anello abbastanza "ardimentoso" visto anche il meteo incerto, ma che contempla quella cresta io accetto con entusiasmo nonostante sappiamo che la salita sarà dura, il sentiero da decifrare e magari da improvvisare in qualche punto e su un terreno che merita il massimo rispetto a dispetto della quota modesta.
Ed è così che con una giornata che sappiamo sarà meteorologicamente instabile, ma che è iniziata con un gran caldo, partiamo dalla frazione di Battaglia, poco distante dalla statale Teramo-Ascoli (SS81)... giornata che si dichiara pittoresca sin dal principio perchè si uniscono a noi tre cani "locali" di quelli grezzi come piace a noi ma graditi anche a Linda e Zoe... dalla fine della strada asfaltata c'è una brecciata che continua in coerenza con l'asfalto ed altra che punta a sinistra (Ovest), noi prendiamo quest'ultima
Dopo qualche incertezza iniziale dovuta all'abbondanza di strade bianche ed all'assenza di segnaletica iniziamo a salire per un bosco rude e selvaggio nonostante sia stato evidentemente sfalciato
Il caldo è afoso e toglie il fiato, la salita non è da meno, il fondo è tutto un dedalo di tronchi, rocce, rivoli d'acqua che però sono una pacchia per la truppa pelosa
Il sentiero diventa sempre meno evidente e si confonde con le tracce animali ed i solchi lasciati dall'acqua, si inerpica deciso e creare o aggiustare qualche ometto di pietra è anche una buona occasione per rifiatare
ancora qualche strappo e finalmente un po' di cielo, Leo mi anticipa e giustamente va in pausa contemplativa
si è scelto un balcone mica male!
Sotto di noi la gola verde dovrebbe essere la valle degli Scoiattoli, il bosco è di un fitto che ben racconta perchè queste zone vengano definite il "Borneo teramano"... ora so che è anche per il tasso medio di umidità, comunque le nuvole corrono e decidiamo di non sostare troppo perchè il dislivello è ancora tanto, il sentiero pressochè ignoto e dobbiamo ancora decifrare come raccordare Monticchio e Foltrone. Sempre se il meteo ce lo consentirà
Si sale ancora, su sfasciumi, ancora più ripidi... qui pensare di scendere è davvero qualcosa da contemplare come ipotesi estrema
Si sale tra macchie di boscaglia e radure
poi l'ultimo strappo erboso sul quale la pattuglia pelosa si ricompatta
E finalmente si scopre la prima cresta della giornata, alla sua estremità il Monticchio, le nuvole giocano veloci ed io temporeggio per scattare una foto, questa...
Poi raggiungo il socio, beviamo avidamente, anche qui la sosta sarà breve, di fronte a noi la cresta che conduce al Foltrone e dobbiamo ancora decifrare come raggiungerla
Perchè da qui non si scende, sotto di noi la spalletta erbosa che dobbiamo raggiungere
Torniamo appena indietro rispetto alla sommità ed iniziamo la discesa, c'è una labile traccia che entra nel bosco e proviamo
Fino ad uscire nella radura che vedevamo dall'alto, la cima del Monticchio sulla quale eravamo prima alle spalle di Leo, c'è pure una bella peonia pittoresca
Da qui dobbiamo decidere se tenerci in cresta o cercare una traccia nel bosco più in basso, considerato che non abbiamo "a vista" nessuna delle due opzioni decidiamo per quella probabilmente più pittoresca, ci teniamo in cresta. Cresta a tratti boscosa
a tratti magnificamente scoperta
Le nuvole giocano con il Monticchio alle nostre spalle
Mentre continuiamo in cresta e gli affacci tolgono il fiato per la bellezza
La salita non si è mai interrotta dalla partenza
E siamo all'ultimo dilemma, ovvero se perdere quota per intercettare il sentiero "ufficiale" che sale verso la vetta del Foltrone oppure mantenerci sulla cresta sperando che si raccordi a quella di vetta, non lo vediamo perchè delle zone boscose coprono alcuni tratti e potremmo trovarci di fronte ad ostacoli insormontabili, ma ormai siamo in ballo e balliamo
E si scopre la cresta che ci conduce alla vetta del Foltrone proprio sul nostro cammino, si intravede la croce di vetta!
Leo mi cede per galanteria (o perchè vuole fumare) il passo, con Zoe arriviamo alla croce godendoci ogni istante, poi ci fermiamo ed aspettiamo il socio e la truppa pelosa
Che non tardano ad arrivare
La discesa avverrà su sentiero evidente e conosciuto, finalmente possiamo fare una sosta più corposa, mangiare e prepararci un bel te caldo su una piccola radura sotto la vetta
Le nuvole però si addensano sempre di più ed allora iniziamo la discesa che ovviamente non può essere meno ripida della salita
Ed anche piuttosto lunga, tanto che intercettare la strada che ci porterà a valle, una brecciata di quelle che mediamente possono risultare noiose, è invece rinfrancante
Poi le nubi si diradano un po' e qualche peonia a bordo sentiero offre lo spunto per una foto
E siamo nuovamente nel bosco, ma con una luce ed atmosfera (e temperatura) diversa
la magia dei boschi
il loro rumoroso silenzio
il nostro rumoroso rumore...
Poi per fortuna di nuovo bosco, il sentiero scivola veloce e siamo alla macchina...
Sempre magici i monti Gemelli, piccoli ma con ambienti variegati e di una maestosità inaspettata... val bene la fatica il monte Foltrone, grazie per averci voluto sulla tua vetta.
Alla prossima!
Data: 22 maggio 2018
Regione e provincia: Abruzzo, Teramo
Località di partenza: Battaglia, frazione di Campli
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: ...
Chilometri: 10km
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: terreno disagevole, sentiero non segnato o inesistente, tratti su affacci vertiginosi
Periodo consigliato: in assenza di neve
Segnaletica: asupicabile
Dislivello in salita: 1100m
Dislivello in discesa:
Quota massima: Monticchio 1450m e Foltrone 1718m
Accesso stradale: dalla SS81 prendere le indicazioni per Battaglia, nel borgo poi seguire la strada che si inoltra nel bosco e parcheggiare appena possibile
Descrizione
Dal mio balcone vedo 2/3 del Gran Sasso e la Majella in lontananza. Ma ogni volta che esco dal portone di casa, ogni passeggiata con Zoe, ho i Monti Gemelli che mi osservano... ed io osservo loro, le zone più nascoste, quelle che conosco e quelle che non ho mai visto. Il Foltrone era così, sconosciuto per me, una vetta che verrebbe definita minore, ma che si staglia con orgoglio, attornata dal nulla se non dal Gemello più grande.
Da tempo volevo salirci e sognavo una cresta che da tanto tempo, osservata da casa, percorrevo in mente, ragion per cui quando il socio @Leo da solo mi propone un anello abbastanza "ardimentoso" visto anche il meteo incerto, ma che contempla quella cresta io accetto con entusiasmo nonostante sappiamo che la salita sarà dura, il sentiero da decifrare e magari da improvvisare in qualche punto e su un terreno che merita il massimo rispetto a dispetto della quota modesta.
Ed è così che con una giornata che sappiamo sarà meteorologicamente instabile, ma che è iniziata con un gran caldo, partiamo dalla frazione di Battaglia, poco distante dalla statale Teramo-Ascoli (SS81)... giornata che si dichiara pittoresca sin dal principio perchè si uniscono a noi tre cani "locali" di quelli grezzi come piace a noi ma graditi anche a Linda e Zoe... dalla fine della strada asfaltata c'è una brecciata che continua in coerenza con l'asfalto ed altra che punta a sinistra (Ovest), noi prendiamo quest'ultima
Dopo qualche incertezza iniziale dovuta all'abbondanza di strade bianche ed all'assenza di segnaletica iniziamo a salire per un bosco rude e selvaggio nonostante sia stato evidentemente sfalciato
Il caldo è afoso e toglie il fiato, la salita non è da meno, il fondo è tutto un dedalo di tronchi, rocce, rivoli d'acqua che però sono una pacchia per la truppa pelosa
Il sentiero diventa sempre meno evidente e si confonde con le tracce animali ed i solchi lasciati dall'acqua, si inerpica deciso e creare o aggiustare qualche ometto di pietra è anche una buona occasione per rifiatare
ancora qualche strappo e finalmente un po' di cielo, Leo mi anticipa e giustamente va in pausa contemplativa
si è scelto un balcone mica male!
Sotto di noi la gola verde dovrebbe essere la valle degli Scoiattoli, il bosco è di un fitto che ben racconta perchè queste zone vengano definite il "Borneo teramano"... ora so che è anche per il tasso medio di umidità, comunque le nuvole corrono e decidiamo di non sostare troppo perchè il dislivello è ancora tanto, il sentiero pressochè ignoto e dobbiamo ancora decifrare come raccordare Monticchio e Foltrone. Sempre se il meteo ce lo consentirà
Si sale ancora, su sfasciumi, ancora più ripidi... qui pensare di scendere è davvero qualcosa da contemplare come ipotesi estrema
Si sale tra macchie di boscaglia e radure
poi l'ultimo strappo erboso sul quale la pattuglia pelosa si ricompatta
E finalmente si scopre la prima cresta della giornata, alla sua estremità il Monticchio, le nuvole giocano veloci ed io temporeggio per scattare una foto, questa...
Poi raggiungo il socio, beviamo avidamente, anche qui la sosta sarà breve, di fronte a noi la cresta che conduce al Foltrone e dobbiamo ancora decifrare come raggiungerla
Perchè da qui non si scende, sotto di noi la spalletta erbosa che dobbiamo raggiungere
Torniamo appena indietro rispetto alla sommità ed iniziamo la discesa, c'è una labile traccia che entra nel bosco e proviamo
Fino ad uscire nella radura che vedevamo dall'alto, la cima del Monticchio sulla quale eravamo prima alle spalle di Leo, c'è pure una bella peonia pittoresca
Da qui dobbiamo decidere se tenerci in cresta o cercare una traccia nel bosco più in basso, considerato che non abbiamo "a vista" nessuna delle due opzioni decidiamo per quella probabilmente più pittoresca, ci teniamo in cresta. Cresta a tratti boscosa
a tratti magnificamente scoperta
Le nuvole giocano con il Monticchio alle nostre spalle
Mentre continuiamo in cresta e gli affacci tolgono il fiato per la bellezza
La salita non si è mai interrotta dalla partenza
E siamo all'ultimo dilemma, ovvero se perdere quota per intercettare il sentiero "ufficiale" che sale verso la vetta del Foltrone oppure mantenerci sulla cresta sperando che si raccordi a quella di vetta, non lo vediamo perchè delle zone boscose coprono alcuni tratti e potremmo trovarci di fronte ad ostacoli insormontabili, ma ormai siamo in ballo e balliamo
E si scopre la cresta che ci conduce alla vetta del Foltrone proprio sul nostro cammino, si intravede la croce di vetta!
Leo mi cede per galanteria (o perchè vuole fumare) il passo, con Zoe arriviamo alla croce godendoci ogni istante, poi ci fermiamo ed aspettiamo il socio e la truppa pelosa
Che non tardano ad arrivare
La discesa avverrà su sentiero evidente e conosciuto, finalmente possiamo fare una sosta più corposa, mangiare e prepararci un bel te caldo su una piccola radura sotto la vetta
Le nuvole però si addensano sempre di più ed allora iniziamo la discesa che ovviamente non può essere meno ripida della salita
Ed anche piuttosto lunga, tanto che intercettare la strada che ci porterà a valle, una brecciata di quelle che mediamente possono risultare noiose, è invece rinfrancante
Poi le nubi si diradano un po' e qualche peonia a bordo sentiero offre lo spunto per una foto
E siamo nuovamente nel bosco, ma con una luce ed atmosfera (e temperatura) diversa
la magia dei boschi
il loro rumoroso silenzio
il nostro rumoroso rumore...
Poi per fortuna di nuovo bosco, il sentiero scivola veloce e siamo alla macchina...
Sempre magici i monti Gemelli, piccoli ma con ambienti variegati e di una maestosità inaspettata... val bene la fatica il monte Foltrone, grazie per averci voluto sulla tua vetta.
Alla prossima!
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