Dati
Data: marzo 2017
Regione e provincia: Liguria - Imperia
Località di partenza: S. Bernardo di Mendatica
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: 8 ore
Chilometri: 18
Grado di difficoltà: E (traversata P.sso di Garlenda-P.sso di Frontè, pericoloso con neve dura)
Periodo consigliato: da maggio a settembre
Segnaletica: paline
Dislivello in salita: 1050
Quota massima: 2152
Accesso stradale: ss28, a Nava dev. per San Bernardo di Mendatica
Traccia GPS disponibile
Descrizione:
Una giornata veramente indimenticabile ci ha portato nuovamente sul Frontè (la prima con la neve)
Monte caro a noi Liguri perchè è uno dei pochi over 2000 interamente in provincia di Imperia, il secondo 2000 più a sud, a soli 12 Km in linea retta dal mar Ligure; anche per questo motivo la Liguria è unica in Italia.
Nelle giornate terse si può ammirare tutta la costa fino alle Apuane e la Corsica in mezzo.
A San Bernardo di Mendatica abbiamo parcheggiato l'auto e percorso verso sud-ovest la strada militare verso il Colle del Garezzo fino quasi a raggiungerlo per poi tagliare sui prati, passando per il Poggio della Croce fino a raggiungere il panoramico crinale spartiacque Arroscia-Argentina e poi sempre in cresta con direzione nord-ovest fino alla vetta (3h,30).
Un bellissimo mare di nebbia ci ha impedito la visuale sulla costa ma non ci ha proibito di notare le vette più alte delle Apuane e la sommità del M. Cinto, ad ovest i vicini Toraggio, Pietravecchia, Grai, Balconi di Marta, un po distaccati i più vicini 3000 delle Marittime dalla Cime du Diable, Bego, Grand Capelet, Clapier, Maledia, Gelas fino a Rocca dell'Abisso e Frisson.
Dopo esserci riempiti gli occhi di tutto sto ben di dio, siamo scesi dalla parte opposta (nord) al passo di Garlenda dove ci siamo fermati al rifugio del mio amico per una bella pastasciutta e salciccia e dopo aver mangiato e ben bevuto, abbiamo persistito in uno svaccamento totale sotto il bel sole primaverile.
Cosi che nel pomeriggio inoltrato abbiamo iniziato il viaggio di ritorno traversando con cautela il ripido e ben innevato crinale nord del Frontè fino all'omonimo passo e poi tracollato a cercare nella neve il sentiero per case Penna fino alla ex militare per essere dall'auto in altre 3 ore e 30.
Grande frana. Postumi dell'alluvione dell'autunno scorso
Il Frontè in mezzo, si vede la statua
Vicino al colle del Garezzo
Vista sud
Frontè e Garlenda
Guadagnamo faticosamente terreno
Sempre più vicino
Missoun, Bertrand. Pertegà
Dal Marguareis al Mongioie
Dal Mongioie al Pizzo dìOrmea
Sul mare verso le Apuane
Verso la Corsica
Alpi Marittime da Cime du Diable, Bego, Gelas fino all' Abisso
Passo Garlenda, Cima Marta sullo sfondo
Faudo, Grande, Brocchi, passo di Mezzaluna, Monega, a dx si intravvede la neve del m. Cinto
Svaccamento con Frontè e Garlenda di guardia
Conca di Monesi, in centro il Saccarello
Adrenalinico traverso verso il passo di Frontè sulla via del ritorno
Ancora uno sguardo dal passo di Frontè verso il passo di Garlenda
Prosit
Data: marzo 2017
Regione e provincia: Liguria - Imperia
Località di partenza: S. Bernardo di Mendatica
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: 8 ore
Chilometri: 18
Grado di difficoltà: E (traversata P.sso di Garlenda-P.sso di Frontè, pericoloso con neve dura)
Periodo consigliato: da maggio a settembre
Segnaletica: paline
Dislivello in salita: 1050
Quota massima: 2152
Accesso stradale: ss28, a Nava dev. per San Bernardo di Mendatica
Traccia GPS disponibile
Descrizione:
Una giornata veramente indimenticabile ci ha portato nuovamente sul Frontè (la prima con la neve)
Monte caro a noi Liguri perchè è uno dei pochi over 2000 interamente in provincia di Imperia, il secondo 2000 più a sud, a soli 12 Km in linea retta dal mar Ligure; anche per questo motivo la Liguria è unica in Italia.
Nelle giornate terse si può ammirare tutta la costa fino alle Apuane e la Corsica in mezzo.
A San Bernardo di Mendatica abbiamo parcheggiato l'auto e percorso verso sud-ovest la strada militare verso il Colle del Garezzo fino quasi a raggiungerlo per poi tagliare sui prati, passando per il Poggio della Croce fino a raggiungere il panoramico crinale spartiacque Arroscia-Argentina e poi sempre in cresta con direzione nord-ovest fino alla vetta (3h,30).
Un bellissimo mare di nebbia ci ha impedito la visuale sulla costa ma non ci ha proibito di notare le vette più alte delle Apuane e la sommità del M. Cinto, ad ovest i vicini Toraggio, Pietravecchia, Grai, Balconi di Marta, un po distaccati i più vicini 3000 delle Marittime dalla Cime du Diable, Bego, Grand Capelet, Clapier, Maledia, Gelas fino a Rocca dell'Abisso e Frisson.
Dopo esserci riempiti gli occhi di tutto sto ben di dio, siamo scesi dalla parte opposta (nord) al passo di Garlenda dove ci siamo fermati al rifugio del mio amico per una bella pastasciutta e salciccia e dopo aver mangiato e ben bevuto, abbiamo persistito in uno svaccamento totale sotto il bel sole primaverile.
Cosi che nel pomeriggio inoltrato abbiamo iniziato il viaggio di ritorno traversando con cautela il ripido e ben innevato crinale nord del Frontè fino all'omonimo passo e poi tracollato a cercare nella neve il sentiero per case Penna fino alla ex militare per essere dall'auto in altre 3 ore e 30.
Grande frana. Postumi dell'alluvione dell'autunno scorso
Il Frontè in mezzo, si vede la statua
Vicino al colle del Garezzo
Vista sud
Frontè e Garlenda
Guadagnamo faticosamente terreno
Sempre più vicino
Missoun, Bertrand. Pertegà
Dal Marguareis al Mongioie
Dal Mongioie al Pizzo dìOrmea
Sul mare verso le Apuane
Verso la Corsica
Alpi Marittime da Cime du Diable, Bego, Gelas fino all' Abisso
Passo Garlenda, Cima Marta sullo sfondo
Faudo, Grande, Brocchi, passo di Mezzaluna, Monega, a dx si intravvede la neve del m. Cinto
Svaccamento con Frontè e Garlenda di guardia
Conca di Monesi, in centro il Saccarello
Adrenalinico traverso verso il passo di Frontè sulla via del ritorno
Ancora uno sguardo dal passo di Frontè verso il passo di Garlenda
Prosit