Ciao lupo,
ho sempre sostenuto che carta, bussola e altimetro sono molto molto meglio del GPS, ma non posso che concordare in toto con quanto scritto da appenninocentrale: la bussola senza la cartina è inutile specialmente su montagne come i Lucretili, fittamente ricoperte di boschi e costituite da innumerevoli gobbette separate da vallecole tutte uguali.
La traversata in oggetto, attraversa sia la zona di casale capo di porco dove la via da seguire non è mai esattamente intuitiva sia la zona tra pratone e campitello dove l'intrico di vallecole nel bosco conta ogni anno un sacco di persone smarrite (fortunatamente senza mai conseguenze serie).
Se ti interessa una sommaria descrizione dell'orografia del gruppo la puoi trovare a questo link:
descrizione dei Lucretili.
Si tratta di una descrizione molto stringata, ma se la leggi vedrai che la traversata passa proprio attraverso quella che ho definito una zona "caratterizzata da un orografia piuttosto complessa che spesso pone agli escursionisti meno esperti dei grossi problemi di orientamento".
Di cartine dei Lucretili ne trovi tantissime a prezzi più che abbordabili.
Se non conosci la zona molto bene, anche io ti consiglio vivamente di iniziare con mete facili lungo sentieri segnati. Personalmente ritengo particolarmente remunerative e adattissime ad un primo approccio ai Lucretili:
- l'escursioni che conduce al Pratone o a Campo campitello da prato Favale(itinerario breve e non faticoso che attraversa una delle più belle faggete che conosco)
- la salita alla vetta del Pellecchia (massima elevazione del gruppo con grande panorama) dalla pineta di Monteflavio
- la salita al Serrapopolo da Scandriglia (bellissima e poco frequentata, ma che può porre qualche problema di orientamento in caso di nebbia, visto lo stato della segnaletica)
Per farti capire la complessità dell'orografia della zona riporto una curiosità.
Le vecchie tavolette IGM relative alla zona dei Lucretili avevano adottato una distanza delle isoipse di 5 m contro gli usuali 25 m. Il risultato era che le tavolette erano delle carte assolutamente illeggibili: in alcuni punti erano quasi completamente nere per la vicinanza delle linee e non davano assolutamente la percezione della tridimensionalità globale del gruppo.
Mi sono sempre chiesto il perché di questa strana scelta.
Poi ho visto una moderna cartina con le isoipse ogni 25 m.
Ebbene, nelle zone estremamente complesse (tutte fatte a bozzi e vallecole) le vecchie tavolette danno una reale percezione del terreno, mentre nelle nuove carte le stesse zone sembrano quasi pianeggianti o comunque piuttosto semplici visto che i vari cocuzzoli boscosi da 10 m o poco più non sono rappresentati (tuttavia sono molto più comprensibili quelle con la distanza a 25 m che consiglio vivamente).
La differenza nelle zone più complesse è talmente eclatante che potrebbe davvero spiegare il motivo della scelta dei 5 m (onestamente, però, non so se il motivo sia stato davvero questo).