Escursione Monte Gennaro

Parchi del Lazio
  1. Parco Regionale dei Monti Lucretili
Dati

Data: 25/9/2011
Regione e provincia: Lazio, Guidonia
Località di partenza: Marcellina
Località di arrivo: Monte Gennaro
Tempo di percorrenza: 02:00
Grado di difficoltà: Facile
Segnaletica: Discreta
Quota massima: 1271 m

Descrizione

Dalla strada asfaltata che da Marcellina percorre il parco regionale,
dopo una serie di tornanti si arriva su in cima dove è possibile parcheggiare su ambo i lati.
Da lì inizia il sentiero 302, come si vede dai segnali bianco-rossi:

IMG_0130_p.jpg

Seguendo tale sentiero, i cui segnali sono chiari e abbastanza frequenti:

IMG_0140_p.jpg

dopo costoni di pietraia e tratti di sottobosco (tra l'altro con alberi
secolari molto belli e suggestivi) si arriva, dopo circa 01:20 - 01:30
senza difficoltà al famoso pratone:

IMG_0144_p.jpg

La giornata come potete vedere era nuvolosa per cui non si vedeva
la vetta con la croce del Monte Gennaro.
Per chi ci arriva la prima volta come me, in una situazione del genere,
non resta altro da fare che seguire il sentiero di pietre che dal pratone
ci ricongiunge alla parte finale del 302. In realtà la nostra avventura
(stavo con un amico) non è andata proprio così in quanto inizialmente non avendo dato importanza al sentiero di pietre suddetto ci siamo avventurati allo sbaraglio per poi però ritrovare il 302.
In ogni caso la direzione da seguire (se non si vede la vetta) appena giunti
al pratone è 294° NO.
Superato quindi il pratone, si continua a seguire il sentiero che come vedete continua ad esser segnalato:

IMG_0151_p.jpg

Ad un certo punto si incrocia il sentiero 303, che sinceramente non
so da dove provenga (credo che parta da San Polo) e
attraversando un largo canalone si giunge così alla pietraia che
precede la torretta con la tanto attesa croce:

IMG_0153_p.jpg

Nel complesso l'escursione è semplice, la probabilità di perdersi
è praticamente nulla, basta fare un pò attenzione a riprendere il
sentiero dopo il pratone, in ogni caso con una bussola basta seguire
l'indicazione che davo sopra.

PROPOSTE

Una volta su sarebbe interessante fare un'escursione ad anello,
rimanendo più o meno alla stessa altitudine, per poi ritornare alla
croce.
Se si ha almeno un giorno in più a disposizione si potrebbe metter
su un mezzo accampamento con una tenda e provare a raggiungere
la cima più alta del Monte Pellecchia.
 
Ultima modifica di un moderatore:
Ma sbaglio o praticamente è una delle varie alternative (sempre però riguardanti il Gennaro) su cui ci si sta scervellando in otto su un altro thread da almeno una decina di giorni ?

Invece arriva fresco e tranquillo un utente al suo terzo messaggio ed ecco che scodella bell'e fatta (e compiuta) con tanto di foto quella che a momenti per dieci altri sembra un'impresa (sentieri invisibili, ecc.) :lol::D

Ciao.
 
Grazie segno. Belll'escursione ;)
Paolo mi aveva raccontato la storia della lince impressa sui sassi ma me la son già dimenticata :p
 
Il Carbonetti... al secolo sul forum con il nick di Sun75, che non scrive ormai da un bel po', è un caro amico. Gran camminatore e compagno di un paio di avventure. Il suo sito è ricco di informazioni.. anche se adesso ha trovato la donna ed ha abbandonato la montagna... quella vera :D
 
onore a Carbonetti
travolto dagli eventi ma sempre un grande

:rofl:

Ti invidio.
Riesci a dire in 3 parole quello che io direi in 30, e pure meglio.
Perchè le affili come lame. Le sintetizzi a livello di compressione di un buco nero.

Comunque o prima dormivo o ero un po' "rinco" perchè me ne sono accorto solo adesso di questa qualità e non credo che tu l'abbia acquisita ieri. :D

Comunque approfitto del messaggio per altre due cose:
riguardo al Monte Gennaro, caro Luca (se leggi) non volevo dipingerla come un'organizzazione catastrofica, per "scervellamento" intendevo solo quanto (e in quanti) siamo stati a discutere su qualcosa che poi l'ultimo arrivato ci ha sciorinato sotto il naso cotta, mangiata e fotografata. Sottolineavo solo il contrasto, innegabile: tutto qui. Poi che ci si perda sui Lucretili lo so bene perchè la prima volta che ci andai, da solo, partendo dal campo di San Polo, finii la mia escursione dopo mezz'ora in mezzo ai rovi: una roba fantozziana. Da allora mai più sentieri in quella landa selvaggia che - al confronto del Nord - è il Lazio :lol:.

Infine, riguardo Carbonetti ma non solo lui, potremmo istituire nel forum pure una sezione simmetrica a quella delle presentazioni, riservata a chi vuole "sparire" e dove sia obbligatorio almeno salutare ...direi che è il minimo, caspiterina !
Davvero una delle cose che non riesco a concepire è la sparizione fatta sul modello "Chi l'ha visto": irrispettosa, deludente, oserei dire anche meschina.
 
x Henry:
Poi che ci si perda sui Lucretili lo so bene perchè la prima volta che ci andai, da solo, partendo dal campo di San Polo, finii la mia escursione dopo mezz'ora in mezzo ai rovi: una roba fantozziana. Da allora mai più sentieri in quella landa selvaggia che - al confronto del Nord - è il Lazio
considera che in montagna è molto facile perdersi, mi è capitato spesso specialmente dalle mie parti, i monti del partenio e del terminio, dove mi sentivo più sicuro per sentieri battuti e ribattuti e pur mi son perso a volte. Quando lasci i sentieri battuti tutto può accadere, l'importente è ORIENTARSI, anche se devi superare qualche rovo: e se fa notte, fermati, cerca di accendere un fuoco e attendi il giorno.

Invece arriva fresco e tranquillo un utente al suo terzo messaggio ed ecco che scodella bell'e fatta (e compiuta) con tanto di foto quella che a momenti per dieci altri sembra un'impresa (sentieri invisibili, ecc.)
C'è differenza tra le "escursioni in montagna" e i "forum sulle escursioni in montagna". L'esperienza la fai tra i sassi e non tra i thread, considera che quando salivo in montagna io, internet ancora non esisteva!
Mi sono iscritto al forum pechè lo valutato interessante e utile per scoprire qualche nuovo percorso, non perchè un giorno ho deciso di darmi alla montagna!

x Squob:
Si, le linci disegnate son particolari e caratteristiche, ho cercato di fotografare quelle che trovavo lungo il sentiero.
 
Grazie segno. Belll'escursione ;)
Paolo mi aveva raccontato la storia della lince impressa sui sassi ma me la son già dimenticata :p

la lince è il simbolo dell'Accademia dei Lincei.

L'Accademia dei Lincei è stata fondata nel 1603 da Federico Cesi, il quale aveva tra i suoi possedimenti anche San Polo de' Cavalieri.

La faccio breve, rischiando di essere un po' impreciso: con i Lincei comincia, di fatto, il secolo del razionalismo scientifico europeo. Si tratta della prima accademia scientifico-sperimentale, alla quale aderirà anche Galileo. Sono anni straordinari quelli del primo '600, che si aprono con il rogo di Giordano Bruno e proseguono, appunto, con l'avventura Lincea e preparano la strada alla rivoluzione scientifica dei duecento anni che seguiranno.

Ma che c'entra il gennaro? C'entra, eccome. Uno degli interessi principali, e più rivoluzionari, dei Lincei erano le Scienze naturali e in particolare la botanica. Gli studi di botanica di federico Cesi e dei suoi sodali sapete dove si concentravano? Proprio sul Monte Gennaro, che era parte del feudo di Federico Cesi, e in particolare sul Pratone.

Il Pratone è anche detto, infatti, "Anfiteatro Linceo" e il Cesi lo amava molto, come amava tutto il Gennaro (lo chiamava affettuosamente "Januarium nostrum").

La botanica dei Lincei è stata rivoluzionaria ed rappresenta la fondazione del naturalismo scientifico moderno, basato sull'osservazione diretta e sulla classificazione (già binomiale, prima di Linneo!). I Lincei avevano anche già capito che il principio classificatore più attendibile doveva seguire le differenze dell'apparato riproduttore (il fiore).

E' una storia affascinante e fondamentale della nostra cultura. I libri migliori sono scritti da Gilberto De Angelis, Presidente del Comitato promotore del Parco regionale dei Monti Lucretili. Uno dei "padri" del Parco, ancora oggi impegnatissimo nella sua difesa.
 
Ciao oldrado,
ottima la ricerca sui lincei.
Vedi quante cose si scoprono, non lo sapevo, pensavo fosse un graffito con un significato più banale invece c'è tutta una storia dietro.
 
x Henry:
considera che in montagna è molto facile perdersi, mi è capitato spesso

C'è differenza tra le "escursioni in montagna" e i "forum sulle escursioni in montagna". L'esperienza la fai tra i sassi e non tra i thread, considera che quando salivo in montagna io, internet ancora non esisteva!
Mi sono iscritto al forum pechè lo valutato interessante e utile per scoprire qualche nuovo percorso, non perchè un giorno ho deciso di darmi alla montagna!

beh, credo (o spero) che sia per tutti così, ossia che ci si iscriva e si frequenti un forum di montagna IN QUANTO già la si pratica.

Discorso che vale per tutti i possibili interessi.
Altrimenti sarebbe demenziale, tipo uno che si iscrivesse a un forum di musica senza aver mai ascoltato o suonato nulla in vita sua.
E' chiaro che un forum rappresenta solo lo sfogo al desiderio di allargare il proprio interesse, o di approfondirlo, o di condividerlo con altri.

Nel mio caso il mio limite (se così si può dire) è stato quello di aver sempre frequentato la montagna rigorosamente sui sentieri, e basandomi sulle vecchie cartine. Mai pensato nè voluto di addentrarmi a casaccio, anche perchè sono sempre stato istintivamente refrattario a tutte quelle novità tecnologiche - tipo GPS e quant'altro - che spesso sobillano queste velleità e stuzzicano a immaginarsi rambo dell'orientamento.
E' solo per questo che ogni volta che leggo di sentieristica o segnaletica scadente o di percorsi dove occorre continuamente fare attenzione a non perdersi le cose son due: o vado con qualcuno che li conosce come le proprie tasche per averli già fatto o che mi assicura di sapersi orientare benissimo; oppure non ci penso neanche !
Devo anche aggiungere che in generale sotto il profilo della cura e manutenzione sentieristica ci sono purtroppo in Italia differenze abissali di cui non riesco a darmi conto.
 
@HT
nel lazio i sentieri non è che sono tenuti sto spendore come in trentino, quindi se aspetti di trovare i sentieri in buono stato mi sa che cerchi l'ago nel pagliaio. Di conseguenza mi piacerebbe sapere quale sezione/i del cai rispondono dei sentieri dei lucretili lato monte gennaro!!
 
@HT
nel lazio i sentieri non è che sono tenuti sto spendore come in trentino, quindi se aspetti di trovare i sentieri in buono stato mi sa che cerchi l'ago nel pagliaio. Di conseguenza mi piacerebbe sapere quale sezione/i del cai rispondono dei sentieri dei lucretili lato monte gennaro!!

Credo sia il CAI sez. di TIVOLI, assieme all'Ente-Parco del Parco Reg. dei M.ti Lucretili... Relativamente a questo vi invito a leggere questa mia discussione: http://www.avventurosamente.it/vb/2...i-and-cartellonistica-rete-radio-montana.html
 
Credo sia il CAI sez. di TIVOLI, assieme all'Ente-Parco del Parco Reg. dei M.ti Lucretili...

Confermo.

Per quanto riguarda il dicorso di Henry, io trovo che noi "appenninici" siamo fortunati a non avere tutti quei bei sentieroni pulitissimi e segnalatissimi che ci sono sulle Alpi "firmate": siamo escursionisti mediamente più evoluti e più preparati, mentre chi è abituato al Trentino si perde non appena non vede più la freccia, il segno di vernice, la traccia per terra...

E poi sentieri troppo evidentemente tracciati e segnati rappresentano una forma di inquinamento e sono ecologicamente poco sostenibili.
 
Confermo.

Per quanto riguarda il dicorso di Henry, io trovo che noi "appenninici" siamo fortunati a non avere tutti quei bei sentieroni pulitissimi e segnalatissimi che ci sono sulle Alpi "firmate": siamo escursionisti mediamente più evoluti e più preparati, mentre chi è abituato al Trentino si perde non appena non vede più la freccia, il segno di vernice, la traccia per terra...

E poi sentieri troppo evidentemente tracciati e segnati rappresentano una forma di inquinamento e sono ecologicamente poco sostenibili.

Mi dispiace, ma non concordo su tutta la linea

1) il cai ha l'impegno di manutenere la sentieristica e se non sbaglio (ma potrei) riceve delle sovvenzioni in merito, anche se non si è mai sentito che quando degli iscritti fanno pulizia questi vengono pagati ma sono volontari. Quindi anche se non prendesse soldi il cai HA comunque preso un impegno che da come si vede in appennino non è "tanto" rispettato.

2)Sicuramente il seniero lasciato sporco e con segnaletica fatiscente obbliga a sforzarci a perdere la cartina, pianificare, orientarci, memorizzare etc. Ma se uno che è l'escursionista della domenica perchè deve rinunciare ha una passeggiata e alla montagna per una negligenza di un'associazione?? Se uno vuole fare l'escursionista "evoluto" è liberissimo di fare tutti i corsi che vuole di orientamento e poi sperimentare

3) Per quanto riguarda l'inquinamento... molti sentieri una volta erano evidenti perchè percorsi dai pastori o utilizzati come collegamento fra le comunià montane, oggi "devono essere segnati".
che vuol dire "sentieri troppo evidentemente tracciati"...NULLA infatti mica passano in mezzo ai boschi col bulldozer per tracciare un sentiero, ma si pulisce con la roncola e si "rinfrescano" i segni di vista rossi e bianchi.

In romanesco, per farla breve e per rendere in modo onomatopeico il senso di quello che ho detto prima....."MA CHE STAI A DDI' ??":rofl:

Ovviamente sto scherzando e rispondendo non ti sto attaccando (meglio precisare non vorrei ti offendessi)
 
1) il cai ha l'impegno di manutenere la sentieristica e se non sbaglio (ma potrei) riceve delle sovvenzioni in merito, anche se non si è mai sentito che quando degli iscritti fanno pulizia questi vengono pagati ma sono volontari. Quindi anche se non prendesse soldi il cai HA comunque preso un impegno che da come si vede in appennino non è "tanto" rispettato.

Si fa ovunque quel che si pò, caro cadmo. Molto dipende dalla "forza" che il CAI ha nelle varie zone d'Italia. Una forza che si misura in base agli iscritti, fondalmentalmente. Per darti una misura grossolana, la SAT (sez. CAI del Trentino) o anche la sez. di Bergamo fanno più iscritti, da sole, di tutte le regioni centromeridionali... E sono anche per questo molto più sostenute dagli enti locali (Regioni e province, autonome e non, comuni, ecc.).
Nel Lazio l'impegno è tanto. Anche qui ti do una misura grossolana: nel 2010 il solo CAI di Rieti ha speso oltre 20mila euro in manutenzione dei sentieri. E si tratta di uno sforzo che va oltre le sovvenzioni.

2)Sicuramente il seniero lasciato sporco e con segnaletica fatiscente obbliga a sforzarci a perdere la cartina, pianificare, orientarci, memorizzare etc. Ma se uno che è l'escursionista della domenica perchè deve rinunciare ha una passeggiata e alla montagna per una negligenza di un'associazione?? Se uno vuole fare l'escursionista "evoluto" è liberissimo di fare tutti i corsi che vuole di orientamento e poi sperimentare


Sono stato molto tranchant nel mio post precedente, ma si discute - tra "addetti ai lavori" - di differenziare il livello di segnalazione a seconda del target:
  1. sentieri ultrasegnalati e comodi, con paline informative, per gitanti della domenica (lo dico senza alcun intento denigratorio), scolaresche, itinerari culturali e religiosi e simili, di difficoltà non superiore a T, in ambienti in cui tale impatto è ragionevole;
  2. sentieri mediamente segnalati per escursioni di livello E ed EE, secondo le convenzioni internazionali, evitando l'eccesso di marcatura.
Qui mi spiego meglio e rispondo al tuo terzo punto:

3) Per quanto riguarda l'inquinamento... molti sentieri una volta erano evidenti perchè percorsi dai pastori o utilizzati come collegamento fra le comunià montane, oggi "devono essere segnati".
che vuol dire "sentieri troppo evidentemente tracciati"...NULLA infatti mica passano in mezzo ai boschi col bulldozer per tracciare un sentiero, ma si pulisce con la roncola e si "rinfrescano" i segni di vista rossi e bianchi.

Ci sono situazioni, soprattutto nelle zone più turistiche delle alpi, ma anche dalle nostre parti, dove c'è un segno ogni tre alberi e due pietre, con la traccia del sentiero assolutamente evidente (magari su una sterrata). Sono eccessi che bisogna evitare, perché l'escursionista (cioè colui che va in montagna e non rientra nelle categorie di cui al punto 1 visto poc'anzi) non deve essere dipendente dal segnale.


Faccio alcuni esempi:
  • sul sentiero che sale al Gennaro da Palombara, la cui traccia è sempre evidente e ben tenuta, è inutile segnare con la vernice un albero ogni tre. Basterà farlo ogni due tornanti.
  • Sulla sterrata che da Stazzano sale alla Torretta i segni possono essere evitati del tutto... basterà una freccia o un cartello indicatore all'inizio e uno alla fine.
  • Su terreno aperto (creste larghe e dossoni, prati e altopiani, ecc.) bisognerà abbondare di più, ma possibilmente, invece di piantare un palo con un cartello "alla tirolese" ogni 50 metri, è meglio costruire degli ometti di sassi. L'escursionista troverà un ambiente più integro, non si perderà e contribuirà a rimettere a posto gli ometti rovinati, sentendosi partecipe della manutenzione (che, non da ultimo, costerà anche meno).
Ecco cosa intendevo quando dicevo che la segnaletica deve essere parca ed ecocompatibile.

Un escursionista "dipendente dalla segnaletica" non è un buon escursionista. Con questo non intendo dire che la segnaletica non serve o che bisogna eliminarla, ma voglio dire che deve essere presente senza eccessi e che un escursionista esperto, in condizioni ideali, saprà anche farne a meno.

Per questo dico che noi "appenninisti" spesso siamo più "bravi" degli escursionisti alpini. Essendo abituati a percorrere zone più selvagge e meno addomesticate, sui sentieri delle alpi ci troviamo benissimo, e anzi spesso ci sembra che siano fin troppo segnalati - mentre non sono pochi gli escursionisti abituati a Cortina che vengono sul Gran Sasso e si lamentano perché non trovano il senitero...

Per maggiori info sui criteri che il CAI segue per la sentieristica, si veda: Documentazione
 
Ultima modifica:
@old

@OLD

oK, con la tua risposta iniziamo a capirci e posso dire che parzialmente posso concordare con quello che dici.

"Ci sono situazioni, soprattutto nelle zone più turistiche delle alpi, ma anche dalle nostre parti, dove c'è un segno ogni tre alberi e due pietre, con la traccia del sentiero assolutamente evidente (magari su una sterrata). Sono eccessi che bisogna evitare, " SU QUESTO CONCORDO


"perché l'escursionista (cioè colui che va in montagna e non rientra nelle categorie di cui al punto 1 visto poc'anzi) non deve essere dipendente dal segnale." SU QUESTO "NI", nel senso che la figura dell'escursionista si sa orientare e ok pero i sentieri cai o altre associazioni "devono essere manutenuti indipendentemente da chi percorre quel sentiero!!


Si fa ovunque quel che si pò, caro cadmo. Molto dipende dalla "forza" che il CAI ha nelle varie zone d'Italia. Una forza che si misura in base agli iscritti, fondalmentalmente. Per darti una misura grossolana, la SAT (sez. CAI del Trentino) o anche la sez. di Bergamo fanno più iscritte, da sole, di tutte le regioni centromeridionali... E sono anche per questo molto più sostenute dagli enti locali (Regioni e province, autonome e non, comuni, ecc.).
Nel Lazio l'impegno è tanto. Anche qui ti do una misura grossolana: nel 2010 il solo CAI di Rieti ha speso oltre 20mila euro in manutenzione dei sentieri. E si tratta di uno sforzo che va oltre le sovvenzioni.

Su questo no! Rieti è una sezione esemplare!! E credo che il suo impegno persuaderà gli enti locali sulla sua affidabilità con tutto ciò che di positivo ne consegue.

Se le sezioni del trentino hanno maggiori iscritti le sezioni dell'appennino e i capi del cai dovrebbero chiedersi prima di tutto il "perchè" di una discrepanza di questo tipo, dove si è sbagliato a promuovere l'immagine della montagna e dell'associazione stessa. Un'associazione che non crea consenso sul suo territorio non ha senso se lo scopo è quello di organizzare escursioni e una volta l'anno montare una parete di arrAmpicata come parco giochi per bambini per 2 sere di seguio in piazza!! Lascio a te tutte le considerazioni del caso.

Le altre sezioni potrebbero creare un progetto di cooperazione con altre associazioni sul territorio, per esempio, io CAI ti faccio un corso di orientamento per l'associazione x e tu mi aiuti a fare manutenzione sui sentieri!! Se i fondi non bastano e io mi sono preso l'impegno mi invento qualche cosa altrimenti chiudo io sono CAI no l'associazione pinco pallo di quartiere (non ho nulla contro di loro è solo un esempio)

Ora ti faccio una domanda, facciamo parlare i numeri, quante sezioni del CAI nella provincia di Roma esitono e quante di esse nel quinquennio 2005/2010 si sono dedicate alla manutenzione dei sentieri? In quali parchi? Quante persone hanno impegnato? Iniziamo a fare un po di statitica.

Poi per esempio il WWF, di cui tengo a precisare non sono socio, riesce ad acquistare come associazione interi territori che poi trasforma in parco, oasi, centro visita etc, fa progetti a livello europeo mi domando è possibile che in appennino solo rieti riesce a fare bene sotto questo punto di vista e le altre no?? E stiamo parlando solo della manutenzione dei sentieri!!! in questo frangente

Parliamoci chiaro, secondo me chi coordina, almeno al centro italia non ci mette tutto l'impegno necessario.
 
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