- Parchi d'Abruzzo
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- Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Data: 13/12/2016
Regione e provincia: Teramo, Abruzzo
Località di partenza: Colle della Pietra
Località di arrivo: Colle della Pietra
Tempo di percorrenza: prendetevi tutta la giornata che ne vale la pena...
Chilometri: circa 10
Grado di difficoltà: E - EAI
Descrizione delle difficoltà: in condizioni di meteo stabile e bella stagione, nessuna difficoltà tecnica in particolare se non la quasi totale assenza di segni e per buona parte del tragitto manca anche il sentiero.
Periodo consigliato: con alcune varianti rispetto a quello proposto, la cima del Gorzano è raggiungibile tutto l'anno con l'attrezzatura e le competenze necessarie (ramponi e picozza, comunque è anche una nota via scialpinistca)
Segnaletica: nell'itinerario fatto da noi c'è un segnale: "uno" (1)
Dislivello in salita: 800m
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 2458m
Accesso stradale: da Altovia (frazione di Cortino, Teramo) comunque tenere presente la SP47
Descrizione
Il periodo è stato abbastanza serrato, forse capita a tutti che per la fine dell'anno si accumulano le cose e lo stress non fa eccezione, fatto sta che mancavo dalla montagna da un bel po'... avevo anche saltato delle uscite col caro amico @Leo da solo nonché co-fondatore del Club dei Cialtroni della Montagna, ed ecco che il 13 dicembre tutto sembra allinearsi per il meglio.
Forse il meteo non sembra eccellente, mattina coperto e dall'ora di pranzo scoperto? Temperature sicuramente rigide... comunque la neve latita, fatto sta che accetto molto volentieri l'invito alla vetta del Gorzano, il re dei monti della Laga per quota.
La mia frequentazione (anche perchè piuttosto recente) della montagna si è sviluppata maggiormente sul Gran Sasso e la Laga la conosco davvero poco e nulla... è sicuramente un posto magico come dice sempre mia moglie (ma anche Leo) quindi se posso non perdo occasione per girarla.
Anche perchè a dispetto di come si presenta, paciosa rispetto agli spigoli del Gran Sasso, è un ambiente a dir poco selvaggio fatto di profondi valloni, boschi intricati, fossi, cascate, ampi pratoni senza punti di riferimento ed una certa tendenza alla nebbia che fa molto atmosfera ma se ti ci devi orientare... ad ogni modo sono anche contento di rifare un buon pezzo del giretto fatto col socio a giugno e che potete trovare qui http://www.avventurosamente.it/xf/threads/un-giro-intorno-al-rifugio-della-fiumata-da-altovia.43943/
Partiamo quindi non prestissimo, che tanto Leo ha stimato circa 3 ore per salire (io ho pensato fosse stato troppo ottimista ed infatti così è stato, ma anche fossero state 4 come son state con sosta, andava bene) poi la mattina presto è buio e fa freddo quindi aspettiamo che il sole un po' faccia il suo mestiere e dal borgo di Altovia prendiamo la sterrata che sale verso il Colle della Pietra.
L'idea sarebbe di arrivare al rifugio pastorale posto proprio al crocevia tra la strada bianca ed il sentiero (chiuso, ma con fontana ed anche camino esterno con un po' di legna) e parcheggiare lì, ma un tratto innevato in ombra che poi al ritorno sarebbe stato ghiacciato ci fa fermare a circa 3 minuti a piedi dal rifugio: si parte e parto anche con le foto che sicuramente è meglio....
Ok, il sole c'è, ma all'ombra la temperatura è decisamente rigida....
Superato il rifugio anzidetto lasciandocelo sulla sinistra (lo mostrerò in foto al ritorno) si imbocca un sentiero che piuttosto rapidamente attraversa un bosco e porta ad una bella radura con altro fontanile ed in vista di un secondo rifugio (pastorale, chiuso) ed una bella bevuta anche per Linda ci sta tutta.
La traccia è evidente e l'ambiente è quello tipico della Laga
compreso l'attraversamento di lastre di arenaria... nonostante batta il sole, il rigagnolo è mezzo ghiacciato e meditiamo il fatto che con tanto ghiaccio o neve da qui non deve essere troppo potabile il passaggio... pendenza tanta e base che si sfalda... mmmh
Comunque proseguiamo e siamo già al secondo rifugio.
e da qui inizia il "bello"... la traccia sparisce (oppure ce ne sono 30, fate voi, tanto son cinghiali e pastorizia) e si procede perchè si sa la direzione e con qualche punto di riferimento quando si può, in questo caso un grosso masso su un crinale erboso al limitare del bosco di fronte a noi... ricordo che venimmo qui prima che i contadini portassero le pecore in stazzo e l'erba arrivava sopra le ginocchia, anche adesso non è comodissimo procedere... ma i panorami...
dal masso poi guadagniamo la cima del dosso per puntare il bivio che ci aveva portato al Fosso e rifugio della Fiumata, il bivio con l'unico cartello/segno della giornata... il meteo nel frattempo si è coperto, ma sembra tenere.
Questa volta non prendiamo il sentiero che scende verso il fosso alla nostra destra ma ci teniamo sulla cresta erbosa per iniziare la salita su questi pratoni che gli escursionisti tanto amano...
In basso ci appare il tetto rosso del rifugio della Fiumata, ma più che altro ci attrae il "movimento" su un prato verde rettangolare (che d'estate probabilmente è lo stazzo notturno delle pecore), contiamo almeno una ventina di cinghiali...
Ma dobbiamo proseguire e la salita sulla cresta denominata "Monticello" non molla un attimo, a destra però la zona alta della Fiumata (ed il monte Pelone) appaiono nella loro selvaggia bellezza
Voltarsi un attimo indietro ci rivela che il meteo non è di facile interpretazione, non ci fa vedere il mare, ma mostra in primo piano il giallo serpentone che abbiamo percorso fin qui... e siamo all'inizio.
Poi però, proprio quando sembrava che le nuvole ci avrebbero raggiunto e sarebbero state nebbia per noi, ecco il sole, che regala colori splendidi e svela la bellissima cresta (la Cimata) che stiamo percorrendo... quella che sembra (si, sembra) la vetta è ancora lontana...
Sono circa due ore che camminiamo, anche se non di corsa, il freddo ed il vento comunque hanno fatto sentire la loro presenza sebbene sappiano fare ben altro qui, ma Leo conosce anche degli ottimi ripari in zona e ne approfittiamo per fare una breve sosta.
Il sole adesso è meno timido e decidiamo di ripartire, da qui il sentiero sarà comunque in pendenza ma su terreno più compatto e non su erba... la Laga continua a mostrarci la sua bellezza primordiale
Mi volto ancora indietro a guardare nuovamente il tratto (serpentone?) percorso... faccio un po' fatica a proseguire, io non sono un corridore, ma di solito non mi fermo (al massimo rallento molto) però a tratti proprio le gambe non vanno... attribuisco la cosa al fatto che manco in montagna da un mesetto, in realtà a casa scoprirò che la causa era un'altra: ho la febbre (a 38) ma la cosa - credetemi - non ha minimamente intaccato questa splendida giornata...
E le nuvole ci liberano anche la vista del Gran Sasso!
La vetta sembra non arrivare mai, ma la presenza di vento, neve e ghiaccio (comunque non tali - quel giorno - da dover usare picozza e ramponi che comunque abbiamo) attestano che siamo saliti di quota
Ed il panorama da qui merita...
Tu credi anche di essere arrivato, ma invece... un altro strappo... da qui però si intravede la croce di vetta e questo regala forza e spirito.
E siamo in vetta, il Monte Gorzano
Che qui, verso Amatrice e zone limitrofe, letteralmente finisce quasi a strapiombo... Leo mi spiega che la bella cresta che si vede in basso a sinistra è parte dell'itinerario dell'ascesa da Capricchia.
La (piccola) croce di vetta guarda anche la catena del Gran Sasso
E da qui la Laga verso Monte di Mezzo ed il Gran Sasso sembrano un unica catena, di sicuro lo sono nei cuori di chi vive queste terre.
Il gelo è tale che ci ammazza le batterie dei telefoni in 3 minuti (dato l'errore "fisso" del termometro del mio orologio da polso, ho stimato un -10 cui aggiungere vento forte) ma non possiamo fare a meno di restare a contemplare per un po' queste meraviglie... la fame però inizia anche a farsi sentire e mangiare qui non è sicuramente troppo confortevole, iniziamo a scendere.
Adesso il panorama e libero dalle nuvole, siamo letteralmente ammaliati.
L'idea era di arrivare al primo rifugio più vicino, ma la fame è troppa, la vista è tanta ed il vento si è calmato... ok, si cucina qui
Oggi tortellini artigianali comprati ad un forno di Teramo con la panna ed il parmigiano, i fornelli iniziano a scaldare!
E mentre mangiamo con sommo piacere, un tappeto di nuvole inizia a stratificarsi sotto di noi...
Lo spettacolo è bellissimo, ma la possibilità che si alzino e ci complichino la visuale è concreta quindi dobbiamo andare... anche perchè il sole cala velocemente, noi siamo attrezzati ed un rientro in notturna non ci farebbe affatto schifo, ma notturna con nebbia qui è no buono... per il ritorno decidiamo di non ripercorrere la lunga cresta fatta all'andata ma ad un colle tenerci poi a destra (Sud/Est) seguendo il filo del pendio che porta praticamente al rifugio del colle della Pietra, questo è anche l'itinerario (dalle spalle del rifugio) che fanno gli scialpinisti come via di salita e discesa per il Gorzano
Man mano che il sole si abbassa, ci regala colori e sfumature nuove
E con la luce che ormai sta andando via spunta davanti a noi un colle alberato con una piccola radura appena innevata, è la nostra meta.
Il rifugio ci attende, sembra quasi assopito
I tortellini "chiedevano" il caffè ed approfittiamo della struttura per un'altra breve sosta e prepararcelo... i puristi non mi offendano se uso il solubile, noi di solito ci facciamo il te, il caffè lo porto per "sfizio" ed oggi è servito...
E mentre teniamo tra le mani la tazza calda che fa sempre piacere, la luna e la Laga ci salutano così...
Da qui, in tre minuti, saremo in macchina e poi a casa... la Laga non si smentisce mai, magica, ogni volta diversa, solo apparentemente paciosa ma quando ci sei in mezzo puoi sentire la sua forza selvaggia e devi rispettarla... alla prossima!
Regione e provincia: Teramo, Abruzzo
Località di partenza: Colle della Pietra
Località di arrivo: Colle della Pietra
Tempo di percorrenza: prendetevi tutta la giornata che ne vale la pena...
Chilometri: circa 10
Grado di difficoltà: E - EAI
Descrizione delle difficoltà: in condizioni di meteo stabile e bella stagione, nessuna difficoltà tecnica in particolare se non la quasi totale assenza di segni e per buona parte del tragitto manca anche il sentiero.
Periodo consigliato: con alcune varianti rispetto a quello proposto, la cima del Gorzano è raggiungibile tutto l'anno con l'attrezzatura e le competenze necessarie (ramponi e picozza, comunque è anche una nota via scialpinistca)
Segnaletica: nell'itinerario fatto da noi c'è un segnale: "uno" (1)
Dislivello in salita: 800m
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 2458m
Accesso stradale: da Altovia (frazione di Cortino, Teramo) comunque tenere presente la SP47
Descrizione
Il periodo è stato abbastanza serrato, forse capita a tutti che per la fine dell'anno si accumulano le cose e lo stress non fa eccezione, fatto sta che mancavo dalla montagna da un bel po'... avevo anche saltato delle uscite col caro amico @Leo da solo nonché co-fondatore del Club dei Cialtroni della Montagna, ed ecco che il 13 dicembre tutto sembra allinearsi per il meglio.
Forse il meteo non sembra eccellente, mattina coperto e dall'ora di pranzo scoperto? Temperature sicuramente rigide... comunque la neve latita, fatto sta che accetto molto volentieri l'invito alla vetta del Gorzano, il re dei monti della Laga per quota.
La mia frequentazione (anche perchè piuttosto recente) della montagna si è sviluppata maggiormente sul Gran Sasso e la Laga la conosco davvero poco e nulla... è sicuramente un posto magico come dice sempre mia moglie (ma anche Leo) quindi se posso non perdo occasione per girarla.
Anche perchè a dispetto di come si presenta, paciosa rispetto agli spigoli del Gran Sasso, è un ambiente a dir poco selvaggio fatto di profondi valloni, boschi intricati, fossi, cascate, ampi pratoni senza punti di riferimento ed una certa tendenza alla nebbia che fa molto atmosfera ma se ti ci devi orientare... ad ogni modo sono anche contento di rifare un buon pezzo del giretto fatto col socio a giugno e che potete trovare qui http://www.avventurosamente.it/xf/threads/un-giro-intorno-al-rifugio-della-fiumata-da-altovia.43943/
Partiamo quindi non prestissimo, che tanto Leo ha stimato circa 3 ore per salire (io ho pensato fosse stato troppo ottimista ed infatti così è stato, ma anche fossero state 4 come son state con sosta, andava bene) poi la mattina presto è buio e fa freddo quindi aspettiamo che il sole un po' faccia il suo mestiere e dal borgo di Altovia prendiamo la sterrata che sale verso il Colle della Pietra.
L'idea sarebbe di arrivare al rifugio pastorale posto proprio al crocevia tra la strada bianca ed il sentiero (chiuso, ma con fontana ed anche camino esterno con un po' di legna) e parcheggiare lì, ma un tratto innevato in ombra che poi al ritorno sarebbe stato ghiacciato ci fa fermare a circa 3 minuti a piedi dal rifugio: si parte e parto anche con le foto che sicuramente è meglio....
Ok, il sole c'è, ma all'ombra la temperatura è decisamente rigida....
Superato il rifugio anzidetto lasciandocelo sulla sinistra (lo mostrerò in foto al ritorno) si imbocca un sentiero che piuttosto rapidamente attraversa un bosco e porta ad una bella radura con altro fontanile ed in vista di un secondo rifugio (pastorale, chiuso) ed una bella bevuta anche per Linda ci sta tutta.
La traccia è evidente e l'ambiente è quello tipico della Laga
compreso l'attraversamento di lastre di arenaria... nonostante batta il sole, il rigagnolo è mezzo ghiacciato e meditiamo il fatto che con tanto ghiaccio o neve da qui non deve essere troppo potabile il passaggio... pendenza tanta e base che si sfalda... mmmh
Comunque proseguiamo e siamo già al secondo rifugio.
e da qui inizia il "bello"... la traccia sparisce (oppure ce ne sono 30, fate voi, tanto son cinghiali e pastorizia) e si procede perchè si sa la direzione e con qualche punto di riferimento quando si può, in questo caso un grosso masso su un crinale erboso al limitare del bosco di fronte a noi... ricordo che venimmo qui prima che i contadini portassero le pecore in stazzo e l'erba arrivava sopra le ginocchia, anche adesso non è comodissimo procedere... ma i panorami...
dal masso poi guadagniamo la cima del dosso per puntare il bivio che ci aveva portato al Fosso e rifugio della Fiumata, il bivio con l'unico cartello/segno della giornata... il meteo nel frattempo si è coperto, ma sembra tenere.
Questa volta non prendiamo il sentiero che scende verso il fosso alla nostra destra ma ci teniamo sulla cresta erbosa per iniziare la salita su questi pratoni che gli escursionisti tanto amano...
In basso ci appare il tetto rosso del rifugio della Fiumata, ma più che altro ci attrae il "movimento" su un prato verde rettangolare (che d'estate probabilmente è lo stazzo notturno delle pecore), contiamo almeno una ventina di cinghiali...
Ma dobbiamo proseguire e la salita sulla cresta denominata "Monticello" non molla un attimo, a destra però la zona alta della Fiumata (ed il monte Pelone) appaiono nella loro selvaggia bellezza
Voltarsi un attimo indietro ci rivela che il meteo non è di facile interpretazione, non ci fa vedere il mare, ma mostra in primo piano il giallo serpentone che abbiamo percorso fin qui... e siamo all'inizio.
Poi però, proprio quando sembrava che le nuvole ci avrebbero raggiunto e sarebbero state nebbia per noi, ecco il sole, che regala colori splendidi e svela la bellissima cresta (la Cimata) che stiamo percorrendo... quella che sembra (si, sembra) la vetta è ancora lontana...
Sono circa due ore che camminiamo, anche se non di corsa, il freddo ed il vento comunque hanno fatto sentire la loro presenza sebbene sappiano fare ben altro qui, ma Leo conosce anche degli ottimi ripari in zona e ne approfittiamo per fare una breve sosta.
Il sole adesso è meno timido e decidiamo di ripartire, da qui il sentiero sarà comunque in pendenza ma su terreno più compatto e non su erba... la Laga continua a mostrarci la sua bellezza primordiale
Mi volto ancora indietro a guardare nuovamente il tratto (serpentone?) percorso... faccio un po' fatica a proseguire, io non sono un corridore, ma di solito non mi fermo (al massimo rallento molto) però a tratti proprio le gambe non vanno... attribuisco la cosa al fatto che manco in montagna da un mesetto, in realtà a casa scoprirò che la causa era un'altra: ho la febbre (a 38) ma la cosa - credetemi - non ha minimamente intaccato questa splendida giornata...
E le nuvole ci liberano anche la vista del Gran Sasso!
La vetta sembra non arrivare mai, ma la presenza di vento, neve e ghiaccio (comunque non tali - quel giorno - da dover usare picozza e ramponi che comunque abbiamo) attestano che siamo saliti di quota
Ed il panorama da qui merita...
Tu credi anche di essere arrivato, ma invece... un altro strappo... da qui però si intravede la croce di vetta e questo regala forza e spirito.
E siamo in vetta, il Monte Gorzano
Che qui, verso Amatrice e zone limitrofe, letteralmente finisce quasi a strapiombo... Leo mi spiega che la bella cresta che si vede in basso a sinistra è parte dell'itinerario dell'ascesa da Capricchia.
La (piccola) croce di vetta guarda anche la catena del Gran Sasso
E da qui la Laga verso Monte di Mezzo ed il Gran Sasso sembrano un unica catena, di sicuro lo sono nei cuori di chi vive queste terre.
Il gelo è tale che ci ammazza le batterie dei telefoni in 3 minuti (dato l'errore "fisso" del termometro del mio orologio da polso, ho stimato un -10 cui aggiungere vento forte) ma non possiamo fare a meno di restare a contemplare per un po' queste meraviglie... la fame però inizia anche a farsi sentire e mangiare qui non è sicuramente troppo confortevole, iniziamo a scendere.
Adesso il panorama e libero dalle nuvole, siamo letteralmente ammaliati.
L'idea era di arrivare al primo rifugio più vicino, ma la fame è troppa, la vista è tanta ed il vento si è calmato... ok, si cucina qui
Oggi tortellini artigianali comprati ad un forno di Teramo con la panna ed il parmigiano, i fornelli iniziano a scaldare!
E mentre mangiamo con sommo piacere, un tappeto di nuvole inizia a stratificarsi sotto di noi...
Lo spettacolo è bellissimo, ma la possibilità che si alzino e ci complichino la visuale è concreta quindi dobbiamo andare... anche perchè il sole cala velocemente, noi siamo attrezzati ed un rientro in notturna non ci farebbe affatto schifo, ma notturna con nebbia qui è no buono... per il ritorno decidiamo di non ripercorrere la lunga cresta fatta all'andata ma ad un colle tenerci poi a destra (Sud/Est) seguendo il filo del pendio che porta praticamente al rifugio del colle della Pietra, questo è anche l'itinerario (dalle spalle del rifugio) che fanno gli scialpinisti come via di salita e discesa per il Gorzano
Man mano che il sole si abbassa, ci regala colori e sfumature nuove
E con la luce che ormai sta andando via spunta davanti a noi un colle alberato con una piccola radura appena innevata, è la nostra meta.
Il rifugio ci attende, sembra quasi assopito
I tortellini "chiedevano" il caffè ed approfittiamo della struttura per un'altra breve sosta e prepararcelo... i puristi non mi offendano se uso il solubile, noi di solito ci facciamo il te, il caffè lo porto per "sfizio" ed oggi è servito...
E mentre teniamo tra le mani la tazza calda che fa sempre piacere, la luna e la Laga ci salutano così...
Da qui, in tre minuti, saremo in macchina e poi a casa... la Laga non si smentisce mai, magica, ogni volta diversa, solo apparentemente paciosa ma quando ci sei in mezzo puoi sentire la sua forza selvaggia e devi rispettarla... alla prossima!
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