- Parchi del Lazio
-
- Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Dati
Data: 11-10-2011
Regione e provincia: Lazio - Rieti
Località di partenza: Preta
Località di arrivo: Preta
Tempo di percorrenza: 6 ore
Chilometri:
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: salita molto ripida fino al colle Vacciuno, discesa senza sentiero dalla quota 2268 della Laghetta
Periodo consigliato: estate- autunno- primavera
Segnaletica: quasi sparita dal Colle Innamorato al Colle Vacciuno e assente in discesa dalla quota 2268 della cima della Laghetta
Dislivello in salita: 1400 m
Dislivello in discesa: 1400 m
Quota massima: 2458
Accesso stradale: da Amatrice si prosegue per Campotosto, al bivio si prende per Preta e si segue la strada fino al ponte sul Tronto dove si parcheggia.
Descrizione
Si prende la sterrata che si stacca subito dopo il ponte e la si segue fino ad uno slargo a quota 1350 m dove si individua su un albero l'indicazione Ortanza che ci fa entrare nel fitto bosco in salita, si attraversa il fosso di Ortanza con le cascate che in questo periodo non ci sono più, e si sale fino al colle Innamorato dove il sentiero spiana. proseguendo dritti si arriverebbe a Preta, invece si devia a destra e si inizia una ripidissima salita massacrante sul crinale con la traccia che a volte si perde poichè i segni ormai sono molto sbiaditi e di difficile individuazione. Comunque basta rimanere sulla cresta e si esce dal bosco affrontando l'ultima parte davvero quasi verticale e si arriva alla croce metallica del colle Vacciuno. Da qui basta seguire la cresta che ora spiana un pò, si ricongiunge al sentiero segnato che viene dallo stazzo di Gorzano e si arriva in vetta. E' praticamente una direttissima per la cresta ovest un percorso divertente e più selvaggio per arrivare sul Gorzano. Dalla cima ho seguito la cresta fino alle cime della Laghetta e dall'ultima elevazione a quota 2268 sono sceso a destra sul filo della dorsale, a quota 1850 si incontrano i ruderi dello stazzo della Radicinola, è importante trovarlo per avere il riferimento del punto di entrata nel bosco dove parte un sentiero ben marcato ma non segnato che scende decisamente, (praticamente bisogna restare sul filo della dorsale seguendo esattamente la direzione ovest).
A un certo punto quando il sentiero esce dal bosco ho perso la traccia poichè penso che da queste parti ci vengano poche persone e allora sono sceso dritto nel bosco direzione ovest cercando il percorso migliore, ho intercettato il sentiero Italia che unisce Campotosto a Preta, ho preso a destra, si attraversano le prese dell'Enel e il sentiero diventa la sterrata che riporta al luogo di partenza.
Escursione circolare davvero bellissima sia per la giornata stupenda assolata e calda che per il panorama magnifico. La cresta tra il Gorzano e le cime della Laghetta è superba, a sinistra il Gran Sasso che pareva toccarlo, dritto davanti il lago di Campotosto che sembrava a un tuffo di distanza, e poi una solitudine completa essendo anche giorno infrasettimanale, di gente sulla Laga c'è ne già poca nel week end figuriamoci in settimana e fuori stagione che poi per me adesso è la stagione più bella per andare in montagna con i colori autunnali magnifici.
ciao Roberto
Data: 11-10-2011
Regione e provincia: Lazio - Rieti
Località di partenza: Preta
Località di arrivo: Preta
Tempo di percorrenza: 6 ore
Chilometri:
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: salita molto ripida fino al colle Vacciuno, discesa senza sentiero dalla quota 2268 della Laghetta
Periodo consigliato: estate- autunno- primavera
Segnaletica: quasi sparita dal Colle Innamorato al Colle Vacciuno e assente in discesa dalla quota 2268 della cima della Laghetta
Dislivello in salita: 1400 m
Dislivello in discesa: 1400 m
Quota massima: 2458
Accesso stradale: da Amatrice si prosegue per Campotosto, al bivio si prende per Preta e si segue la strada fino al ponte sul Tronto dove si parcheggia.
Descrizione
Si prende la sterrata che si stacca subito dopo il ponte e la si segue fino ad uno slargo a quota 1350 m dove si individua su un albero l'indicazione Ortanza che ci fa entrare nel fitto bosco in salita, si attraversa il fosso di Ortanza con le cascate che in questo periodo non ci sono più, e si sale fino al colle Innamorato dove il sentiero spiana. proseguendo dritti si arriverebbe a Preta, invece si devia a destra e si inizia una ripidissima salita massacrante sul crinale con la traccia che a volte si perde poichè i segni ormai sono molto sbiaditi e di difficile individuazione. Comunque basta rimanere sulla cresta e si esce dal bosco affrontando l'ultima parte davvero quasi verticale e si arriva alla croce metallica del colle Vacciuno. Da qui basta seguire la cresta che ora spiana un pò, si ricongiunge al sentiero segnato che viene dallo stazzo di Gorzano e si arriva in vetta. E' praticamente una direttissima per la cresta ovest un percorso divertente e più selvaggio per arrivare sul Gorzano. Dalla cima ho seguito la cresta fino alle cime della Laghetta e dall'ultima elevazione a quota 2268 sono sceso a destra sul filo della dorsale, a quota 1850 si incontrano i ruderi dello stazzo della Radicinola, è importante trovarlo per avere il riferimento del punto di entrata nel bosco dove parte un sentiero ben marcato ma non segnato che scende decisamente, (praticamente bisogna restare sul filo della dorsale seguendo esattamente la direzione ovest).
A un certo punto quando il sentiero esce dal bosco ho perso la traccia poichè penso che da queste parti ci vengano poche persone e allora sono sceso dritto nel bosco direzione ovest cercando il percorso migliore, ho intercettato il sentiero Italia che unisce Campotosto a Preta, ho preso a destra, si attraversano le prese dell'Enel e il sentiero diventa la sterrata che riporta al luogo di partenza.
Escursione circolare davvero bellissima sia per la giornata stupenda assolata e calda che per il panorama magnifico. La cresta tra il Gorzano e le cime della Laghetta è superba, a sinistra il Gran Sasso che pareva toccarlo, dritto davanti il lago di Campotosto che sembrava a un tuffo di distanza, e poi una solitudine completa essendo anche giorno infrasettimanale, di gente sulla Laga c'è ne già poca nel week end figuriamoci in settimana e fuori stagione che poi per me adesso è la stagione più bella per andare in montagna con i colori autunnali magnifici.
ciao Roberto
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