In pratica sul ritorno il mio compagno si avviò avanti e sbagliò direzione. Lo inseguii ma quando lo raggiunsi su terreno impervio e ghiacciato, nonostante i ramponi scivolammo tutti e due in fondo a un fosso e nella furia di spiccozzare mi ferii le mani, fortunatamente senza altri danni.
Era già quasi buio e di risalire non se ne parlava. Ero alla prime armi col gps, ma riuscii a vedere la nostra traccia del mattino e ci dirigemmo da quella parte, sul fondo dei terribili fossi della Laga.
Una serie di salti ci mise in difficoltà, ma riuscimmo a superarli e poi uno ci si parò sotto invalicabile.
Ci guardammo negli occhi e facemmo una follia: buttammo giù gli zaini (uno prese velocità e sparì alla vista, ma tanto non è che poteva scappare) e poi ci buttammo noi.
Quando ci ripenso... bastava una buca, una pietra affiorante ma invisibile...
Comunque malconci e ridanciani giungemmo alla macchina a notte fonda fra occhi luminosi che ci guardavano.
Non mi dire! Anch'io qualche anno fa sbagliai direzione scendendo dal Gorzano, proprio in prossimità degli stazzi.
Anzichè seguire il sentiero 365 che ci avrebbe portato ad attraversare il fosso di Selva Grande e a ritornare a San Martino, fummo distolti da alcuni segni sbiaditi che ci fecero deviare verso Ovest sul filo di una cresta infida e perigliosa, piena di arbusti e roccette, e poi in una faggeta ripida e scivolosa. Risbucammo qualche ora dopo al Sacro Cuore, malconci, provati e temprati da un'avventura non preventivata. Da una mia successiva ricerca sul web, risultò che quella che percorremmo fu la famigerata
Via dei Lupi della Laga (se qualcuno volesse provarla, sconsiglio vivamente di farla in discesa)
.
Da Capricchia, poi, per arrivare a San Martino, fu un'ulteriore odissea, che si concluse con l'arrivo alla macchina alle ore 22.
Come dice esplicitamente Leo, dentro i fossi della Laga è facilissimo perdersi!