Escursione Monte Irto e Monte Mari

Parchi del Lazio
  1. Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise
Monte Irto e Monte Mari
Quota
1.960 e 1.861 m
Data 14 maggio 2017
Sentiero non segnato
Dislivello 1.600 m
Distanza 23,04 km
Tempo totale 11:15 h
Tempo di marcia 10:15 h
Cartografia Il Lupo Parco Nazionale d’Abruzzo
Descrizione Da La Castelluccia (1.366 m) per la Valle Lattara, la Chiatra (1.700 m, +2 h), Colle Nero (1.991 m, +1 h), Monte San Marcello (1.977 m, +20 min.), il Valico di Valle Lattara (1.912 m, +13 min.), Serra Matarazzo (2.007 m, +15 min.), Serra delle Gravare (1.960 m, +18 min.), il Valico delle Gravare (1.874 m, +23 min.), Monte Irto (1.960 m, +1,07 h), Monte Mari (1.861 m, +55 min.), di nuovo il Valico delle Gravare (1.874 m, +1,28 h), la Valle Inguàgnera, Pozzo Inguàgnera (1.630 m, +1,12 h) e La Castelluccia (+1,04 h). Poderosa escursione al 85% fuori sentiero in ambiente solitario e selvaggio. Avvistati alcuni cervi e diversi branchi di camosci.
https://www.montinvisibili.it/#!/Monte-Irto
 

Allegati

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Grazie @Ulysses, un'area che ti consiglio vivamente, anche per ammirare e sognare sua maestà il Petroso.
Conosco seppur sommariamente quel quadrante defilato dell'Appennino, avendo compiuto un giro simile al tuo ma con partenza dal valico di Forca d'Acero. Ho un indelebile ricordo di quel panino consumato in vetta al Monte Irto, balcone con vista privilegiata sui monti proibiti osservati da una prospettiva insolita e affascinante.
Avrei qualche progetto riguardo a questa area e il tuo post mi ha riacceso le fantasie: mi interessa infatti il versante più a Sud, con quella intrigante cresta tra il M. San Marcello e la Serra Materazzo. Nonchè raggiungere la Rocca Altiera mediante la dorsale dell'Anito Lungo.
Il mio cassetto è sempre più colmo di sogni.
 
Anche se è una zona che non posso dire di conoscere, ne ho fatto dei pezzettini in diverse occasioni (in particolare un anello che includeva l'Irto partendo da Madonna di Canneto), cosa che raccomando a chiunque non sia in grado (o non abbia voglia) di farsi 23Km quasi tutti sul crinale appenninico. Zona di rocce e pascoli, bella e desolata come è spesso l'appennino al di sopra della quota dei boschi, credo sia la parte meno frequentata del versante laziale del parco, anche per la lunghezza e l'impegno necessari a raggiungere la parte che ne è il cuore, il crinale che sovrasta il fondillo di Sattefrati.

Grazie per averci portato lassù con tante belle foto e di avere condiviso le tue emozioni!
 
Davvero poderosa, Marco...

Che ambiente meraviglioso, il senso di isolamento è denso, tangibile, il tuo racconto lo coglie e dipinge alla perfezione e ce lo riporta con la deferenza che merita.
Rispetto per ciò che viene definito il "creato" con i vocaboli derivanti dalla dottrina religiosa maggiormente diffusa tra noi, ma un rispetto che non è dottrina ma nasce da una riflessione che da sempre condivido: ognuno lo chiami come più l'aggrada, ma non di può escludere una componente trascendentale (fosse anche la scienza intesa come culto) osservando, camminando e vivendo certi ambienti.
E ti parlavo della mia crisi nelle città, in tutto ciò che è urbano e che in certa maniera sono costretto a vivere per ragioni di lavoro.
Al di là della logistica e della mia andatura cialtrona, sin dalle prime immagini ho avuto il desiderio di pernottare nelle zone che hai raccontato e fotografato proprio per provare un senso di immersione profonda in un luogo così primordiale... Bellissimo davvero, grazie come sempre per i tuoi raccomti.
 
1.600m di dislivello su 23km di percorrenza raccontati in piena scioltezza.
Wow... mi sento un vero dilettante! :lol:

Complimenti davvero. Sei uno degli utenti che seguo con grande curiosità e... molto rispetto!
Foto sempre bellissime.
 
Conosco seppur sommariamente quel quadrante defilato dell'Appennino, avendo compiuto un giro simile al tuo ma con partenza dal valico di Forca d'Acero. Ho un indelebile ricordo di quel panino consumato in vetta al Monte Irto, balcone con vista privilegiata sui monti proibiti osservati da una prospettiva insolita e affascinante.
Avrei qualche progetto riguardo a questa area e il tuo post mi ha riacceso le fantasie: mi interessa infatti il versante più a Sud, con quella intrigante cresta tra il M. San Marcello e la Serra Materazzo. Nonchè raggiungere la Rocca Altiera mediante la dorsale dell'Anito Lungo.
Il mio cassetto è sempre più colmo di sogni.
Eh, lo so: anche il mio cassetto dei sogni si riempie più in fretta di quanto riesca a svuotarlo.
Ho percorso anni fa l'Anito lungo venendo proprio dalla Rocca Altiera: cresta molto panoramica, immersa nel suo territorio.
 
Anche se è una zona che non posso dire di conoscere, ne ho fatto dei pezzettini in diverse occasioni (in particolare un anello che includeva l'Irto partendo da Madonna di Canneto), cosa che raccomando a chiunque non sia in grado (o non abbia voglia) di farsi 23Km quasi tutti sul crinale appenninico. Zona di rocce e pascoli, bella e desolata come è spesso l'appennino al di sopra della quota dei boschi, credo sia la parte meno frequentata del versante laziale del parco, anche per la lunghezza e l'impegno necessari a raggiungere la parte che ne è il cuore, il crinale che sovrasta il fondillo di Sattefrati.

Grazie per averci portato lassù con tante belle foto e di avere condiviso le tue emozioni!
Grazie @appenninocentrale, fra l'altro mi hanno detto che c'è un sentiero molto bello che collega la Val Canneto con la sella fra l'Irto e il Mari.
 
Davvero poderosa, Marco...

Che ambiente meraviglioso, il senso di isolamento è denso, tangibile, il tuo racconto lo coglie e dipinge alla perfezione e ce lo riporta con la deferenza che merita.
Rispetto per ciò che viene definito il "creato" con i vocaboli derivanti dalla dottrina religiosa maggiormente diffusa tra noi, ma un rispetto che non è dottrina ma nasce da una riflessione che da sempre condivido: ognuno lo chiami come più l'aggrada, ma non di può escludere una componente trascendentale (fosse anche la scienza intesa come culto) osservando, camminando e vivendo certi ambienti.
E ti parlavo della mia crisi nelle città, in tutto ciò che è urbano e che in certa maniera sono costretto a vivere per ragioni di lavoro.
Al di là della logistica e della mia andatura cialtrona, sin dalle prime immagini ho avuto il desiderio di pernottare nelle zone che hai raccontato e fotografato proprio per provare un senso di immersione profonda in un luogo così primordiale... Bellissimo davvero, grazie come sempre per i tuoi raccomti.
Ma sai che proprio la parola "creato" è quella che mi ha posto più dubbi mentre scrivevo? Ho cercato un sinonimo ma non ne ho trovato uno accettabile. Poi ho pensato che anche se Dio è solo il Big Bang, "creato" ci stava bene uguale.
E' un territorio che tornerò sicuramente a esplorare.
 
1.600m di dislivello su 23km di percorrenza raccontati in piena scioltezza.
Wow... mi sento un vero dilettante! :lol:

Complimenti davvero. Sei uno degli utenti che seguo con grande curiosità e... molto rispetto!
Foto sempre bellissime.
Grazie @viaggiatore, spero di riuscire a ispirarti degnamente belle uscite. Vedo nel tuo avatar le Tre cime, dove io andrò per la prima volta questa estate.
 
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