Alpinismo Monte Lera Orientale (m.3355)

Dati

Data: 28/07/2017
Regione e provincia: Piemonte Torino
Località di partenza: lago di Malciaussia
Chilometri: 13 circa
Grado di difficoltà: F
Descrizione delle difficoltà: pietraie, cresta finale con un passaggio molto esposto
Periodo consigliato: estate - autunno
Segnaletica: ometti - rari segni rossi
Dislivello in salita: 1600 metri circa
Quota massima: 3355 m



Descrizione


il monte Lera è un colosso che si nota molto bene andando verso il lago di Malciaussia. cima molto alta, soffre purtroppo come tutta la zona delle soventi nebbie; ieri siamo stati fortunati per il vento forte in quota che ha reso limpida e soleggiata tutta la giornata, tenendo a bada una brutta perturbazione che è rimasta a casa del signor Macron

è un montagnone formato dal Lera con tre punte, questa relazione è quella della principale, più la Sulè, più alta di una manciata di metri ed escursionistica

la salita si divide in tre parti: la prima incomincia proprio dal lago e si sviluppa con lunghissimi tornanti su prati inclinati tracciatissima.
poi si passa alle pietraie e ai nevai residui, qui l'infinità di ometti che hanno seminato confondono parecchio tanto che ad un certo punto conviene andare a naso nella direzione che pare logica di salita.
la terza parte corta una 50ina di metri è la crestina di vetta, fatta col vento è abbastanza da cardiopalmo perchè molto affilata in certi punti.
salita che pare non finire mai, si ha sempre la sensazione di essere arrivati all'intaglio che conduce in cima ma a causa di tutta una serie di pianori da attraversare confonde molto le idee

meta sconsigliata con nebbia e soprattutto col vento; portare una corda da 20 metri per assicurare una placca esposta da attraversare in cresta

meta consigliata invece per la bellezza selvaggia e feroce dei posti attraversati e per il notevole panorama in vetta che spazia in ogni dove

salite effettuata con Pietro che ringrazio per l'incoraggiamento (e la corda) per quel momento di sconforto che mi ha preso prima della cresta per colpa del vento :)




foto!

il Lera è mostruoso dalla strada
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la salita inizia sui prati, ci si mangia qualche chilometro a forza di tornanti, è la parte più noiosa e calda soprattutto al ritorno
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il Lera fotografato dalla cima del Rocciamelone che è proprio lì vicino
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la salita sui tornanti finisce al pian dij sulè a circa 2550 metri, occorre risalire la dorsale a destra; il sentiero qui si perde un pò
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l'indicazione
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dal pianoro il traverso che porta sulla dorsale vicina
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a quota 2800 si giunge al secondo pianoro dove ci sono bellissimi campi da golf che viene voglia di sdraiarsi al sole, altro che di camminare! :D
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i prati tentatori
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al primo dosso guardando indietro si scorge un laghetto di fusione a quota 2850
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superato un secondo dosso si giunge ravanando tra pietraie al terzo pianoro a quota 2960; qui occorre scendere verso il secondo laghetto e risalire il nevaio fino ad una salita di sfasciumi, tracciata con sentiero e ometti.
lassù a quota 3100 si possono prendere due direzioni: la prima segue a sinistra il nevaio superiore per andare verso un canalino sfasciumoso, noi abbiamo fatto la seconda che sale per una cinquantina di metri un muro con passi di 1° al massimo, lo abbiamo fatto anche in discesa con un sistema di cenge segnate da ometti
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il nevaio del pianoro verso la fine si impenna un pò, attenzione ai buchi di quella che potrebbe essere quasi una terminale
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si alza a destra la Testa Nera, miseria che bella! :woot:
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questo è il muro di primo che abbiamo affrontato, alla fine ci si congiunge con la traccia della normale
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il mio sedere :p
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superato il muro mica è finita, si procede su pietroni. compare la punta
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e arriviamo al quarto pianoro, qui ci attende un altro nevaio; in questa stagione direi che i ramponi non sono necessari
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dal nevaio si vede l'intaglio che occorre raggiungere per la cresta, qui all'andata siamo andati dritti per dritti su grossi e faticosi massi, al ritorno invece ci siamo tenuti sulla sinistra (faccia a valle) approfittando del terreno detritico che ci ha permesso di "sciare" sul pietrisco fine
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dall'intaglio si giunge in cresta
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qui appena esco un "soffio" di vento mi sposta di un buon mezzo dietro e considerando la placca da affrontare mi sono scoraggiato un bel pò; quindi sale primo Pietro che gentilmente mi assicura con la corda dall'alto, dato che a destra c'è un dirupo mica tanto da scherzare (e a sinistra c'è un salto di un chilometro).
questa placca è la parte più pericolosa dell'intera escursione, la roccia sopra comunque offre una spaccatura con ottimi appigli per le mani
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dopo 4 ore e mezza finalmente la vetta!
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con la signora madonnina
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selfie col Pietro
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e qui i panorami con mille laghetti, a sinistra la Croce Rossa
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bellissimo il Gran Paradiso
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la sotto il rifugio Cibrario
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il Rocciamelone , consiglio coloro che vogliono fare il ghiacciaio di darsi una mossa che è quasi tutto squagliato
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la Ciamarella con il suo ghiacciaio
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in primo piano lì sotto l'Uja di Mondrone
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a sinistra il Monte Rosso d'Ala e a destra la Torre d'Ovarda
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la cresta che tocca la punta centrale e occidentale del Lera; in fondo si impenna per la punta Sulè
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una parte del percorso, laggiù in lontananza si innalza il Re
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e bon, si torna indietro sciando sui nevai facendo anche qualche ruzzolone e chissene :p
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6 anni fa con le mie ragazze guardavo la Lera dal lago nero e mi chiedevo se un giorno...
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è tutto lì e alla prossima! :)
 
Ultima modifica:
Diciamo che il lavoro su quel gruppo di cime è appena iniziato !!! :dent4:

E adesso è belle che finito !
L'aver salito disegnando una "S rovescia" a quota tremila sopra il secondo laghetto non è stato poi un male, uno sbaglio che ci ha permesso di aggirare un nevaio durissimo che ci avrebbe di sicuro dato problemi senza i ramponi.

http://www.gulliver.it/gita/222434/

http://www.gulliver.it/traccia/11550/

Due tremila nuovi nel sacco, anche se qualcuno ne conterebbe 4 !!! :dent4:
 
Giustizia è fatta :cool:.
Dopo lo sgarro dell'infamone (aka @kima), anche io e il buon @giuliof ci intaschiamo la Lera, ci doveva essere il pollo @Gaijin, ma un contrattempo lo ha bloccato nottetempo.
Giunti in cima alla Lera non ci siamo fermati e siamo proseguiti in cresta fino alla Sulè.:sleep:

Partiamo presto dal lago Malciaussia, è ancora buio, ma rapidamente rischiara.
Il primo pezzo sono noiossimi tornantiche risalgono la montagna.
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Il @giuliof tira come un pazzo, in più fa abbastanza freschino.
Esce il sole ma le montagne vicino ci fanno ombra.
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Presto raggiungiamo il piano dove i sentieri si dividono, proseguiamo verso la Lera, ci sono ometti ad indicare la via, in alcuni tratti molto numerosi in altri un po' meno.
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Arriviamo in una conca sfasiumosa, dove sbaglieremo strada, andando a sinistra invece di stare sulla destra, ma grazie al GPS ritroviamo la traccia.
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C'è anche un piccolo laghetto nei pressi del quale facciamo una piccola merenda.
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Arrivati al colletto, appare la prima vetta di giornata.
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Siamo ancora all'ombra e fa freddino, perdiamo nuovamente il sentiero, ma la meta è evidente tirando dritto per dritto lo recuperiamo nei pressi della sella.
Da qui giriamo a destra e affrontiamo le roccette verso la vetta, il primo tratto è esposto, si proprio quello dove il @kima se l'era fatta sotto, anche oggi dal versante nord arrivano folate di vento.
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In salita stiamo qualche metro sotto il filo di cresta, e dopo poco appare la madonnina.
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La prima cima di giornata è nel sacco.
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Ci godiamo il panorama e il tepore del sole.
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Ecco la cresta che ci aspetta
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In discesa seguiamo il filo di cresta, tranne l'ultimo tratto prima della selletta, qui causa esposizione scendiamo un filo sul lato sud.
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La salita alla Lera Centrale è molto semplice, una cima a gratis.
Le cime successive non sembrano così potabili.
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Infatti prima della Lera Orientale si trova la prima difficoltà un simpatico muretto II+.
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Per stare tranquilli tiriamo fuori la corda e facciamo un tiro, la qualità della roccia è così così, bisogna fare attenzione alle prese, un paio di volte mi è rimasta la presa in mano.
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Passata questo si giunge rapidamente in vetta alla Lera Occidentale.
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Adesso manca solo la Sulè
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Si scende tenendo il filo di cresta, fino ad un infido intaglio, che aggiriamo sul lato nord, facendo attenzione alle chiazze di neve presenti, superato l'intaglio recuperiamo la cresta, dove ci attendono le ultime difficoltà di rilievo, un infido muretto di II seguito da un breve passo in traverso molto esposto, il tutto con il dubbio se le prese tengano oppure no. Passato queste le difficoltà si abbattono.
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Ormai siamo legati e procediamo in conserva.
L'ultimo torrione finisce a strapiombo, si evita sul lato sud.
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Alcuni scorci da vita di cresta.
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Ormai la vetta è vicina. Gli ultimi passi e raggiungiamo la statua di vetta.
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Altra sosta di vetta. Ormai sono arrivate le nuvole che bloccano buona parte del panorama.
Poi si parte per la discesa lungo il percorso della normale della Sulè, come sempre in questi casi interminabile, dove facciamo anche un avvistamento.
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Che dire gita molto bella, per gli amanti delle creste, difficoltà contenute ma occhio a esposizione e qualità della roccia, il tutto in compagnia dell'ottimo @GiulioF.

Alla prossima. ;)
 
bravi a entrambi, non ho capito bene dove diavolo siete andati a finire alla conca sfasciumosa, anche noi comunque eravamo passati tendendo a sinistra perchè pareva più naturale da li che non a destra, c'erano pure tracce di sentiero
 
bravi a entrambi, non ho capito bene dove diavolo siete andati a finire alla conca sfasciumosa, anche noi comunque eravamo passati tendendo a sinistra perchè pareva più naturale da li che non a destra, c'erano pure tracce di sentiero

Esatto, sembra molto naturale stare a sinistra risalendo la morena, mentre sarebbe meglio prendere dritto sul residuo nevaio. Vedi la "S rovescia" nella mia traccia sopra l'ultimo laghetto. Da una parte ci premeva portarci al sole per cui abbiamo evitato di guardare lo strumento per trovarci un centinaio di metri fuori traccia, poi con un traverso a destra e perdendo qualche metro ci riamo rimessi a posto. Una roba simile era capitata anche salendo alle cadreghe del Viso, ma si era al buio più totale... perdite di quota minime e qualche minuto... fossero sempre questi i problemi !!! ;)
 
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