Ciaspole Monte Lesima da rif. Nassano

Dati

Data: febbraio 2019
Regione e provincia: zona delle 4 provincie: Alessandria, Genova, Piacenza e Pavia. Di conseguenza, 4 regioni: Piemonte, Liguria, Lombardia ed Emilia Romagna. Ho scelto d'indicare quest'ultima solo perché sono piacentino...
Località di partenza: Rifugio Nassano, sotto cima Colletta (PV).
Località di arrivo: Vetta del monte Lesima (croce sommitale, subito dietro all'impianto radar e radiofaro dell'Aeronautica).
Tempo di percorrenza: 3+3 ore
Chilometri: circa 6 + 6
Grado di difficoltà: EEA (escursionisti esperti ed attrezzati).
Descrizione delle difficoltà: principalmente fatica e freddo. In un paio di punti c'è una pendenza importante, che abbinata al ghiaccio deve indurre alla massima prudenza.
Periodo consigliato: tutto l'anno (EE), ma in questa stagione è BELLISSIMO (anche se diventa EEA)!
Segnaletica: buona (segnavia CAI bianco rossi, dipinti su rami e rocce, abbinati a cartelli).
Dislivello in salita: boh... non uso il GPS, se non per "fare il punto", ogni tanto.
Dislivello in discesa:
Quota massima: 1724 del monte Lesima
Accesso stradale: dal passo del Brallo di Pregola (accesso da Varzi, Pv e da Marsaglia, Pc), si seguono le indicazioni per Pej. Nella stagione invernale la strada è chiusa poco dopo il rifugio Nassano, sotto a cima Colletta. Qui, in uno spiazzo antistante un vecchio albergo in disuso, si lascia l'auto per proseguire a piedi. Inizialmente proprio sulla strada, che viene lasciata innevata.
Traccia GPS: no


Descrizione

Con il mio solito amico abbiamo fatto una gitarella da pensionati merenderos...:poke:
Lasciata l'auto al punto indicato qui sopra, abbiamo fatto un bel tratto di strada asfaltata chiusa al traffico, su cui ci saranno stati un 20-30 cm di neve.



Il percorso che avevamo previsto di fare era un altro: fino a Pej in macchina e poi sul Cavalmurone, ma la strada era chiusa... quindi abbiamo ripiegato qui, cercando di fare un pezzo del giro del Lesima, ormai un classico.
Quindi: l'idea originale era di fare circa 2 km di strada, poi salire sui monti La Colla, Terme, scendere al passo della Ritorta e poi salire il Tartago, ridiscendere sul crinale e per finire, salire il Lesima. Nella bella stagione, da lì si scende verso piani di Lesima per poi tornare sulla strada. Improponibile con la neve (a meno di avere gli sci).

E' andata diversamente: come leggerete, una giornata piena di imprevisti...:azz:

Arrivati infatti dove si congiungono il sentiero che sale da Piani di Lesima, la strada che stiamo percorrendo ed il ripido sentiero che nel bosco, dritto davanti a noi, si inerpica sul monte La Colla, decidiamo che la strada innevata va benissimo, perché molto più pianeggiante, ancora per qualche km... e così, seguendo la strada-pista innevata (credo che anche per i fondisti sarebbe una favola ;)), arriviamo sin quasi al passo della Ritorta, saltando quindi anche il monte Terme.



Dopo un breve, ripido tratto, riguadagniamo il sentiero CAI, facile da individuare. Ovviamente, appena lasciata la strada, abbiamo dovuto inforcare le ciaspole. Anzi: nel mio caso, le racchette da neve, in legno e corda. Arrivare sul Tartago non è una passeggiata. In più, il sole fa capolino un po' a fatica, per ora.



Se a tutto questo abbiniamo delle notevoli raffiche di vento, si capisce che le condizioni meteo non sono esattamente incoraggianti. Però il vento rende nitida l'atmosfera. Dal Tartago (1688) vediamo di tutto: l'intera cerchia alpina, la pianura padana, tutte le principali montagne dei territori circostanti, uno spettacolo magnifico! Ed è ancora poco. Infatti, abbiamo davanti un paio di dossi che ci nascondono dalla vista la meta.



Arrivati ad una palina CAI avevamo scoperto di essere a 35 minuti dal Lesima, ma non certo con questo clima e questo fondo.



Infatti il vento ha scoperto il ghiaccio che c'è sotto alla neve, specie sulle creste sommitali.



Il vento a 60-70km/h, scoprirò a casa, genera una temperatura percepita di -17° C!
Ma io, come dice mia moglie, con il sangue di un orso polare, sto benone! Però dopo qualche centinaio di metri, il vento, letteralmente, mi ribalta.o_O
Decido quindi di scendere un po' di quota, passando qualche decina di metri sotto il crinale. Per essere un po' più riparati dal vento. Però anche così non va bene: dopo un po' ci rendiamo conto che ci vorrebbero i ramponi.



Il mio amico, con le ciaspole con le punte, magari potrebbe farcela, ma io, con le racchette da neve... per cui: a zig zag, scendiamo fino alla strada asfaltata che, dalla provinciale Brallo-Pej, porta al radiofaro. Cosa che allunga il nostro percorso di parecchio, sia come percorrenza che come dislivello. Ma non c'è altro da fare, purtroppo. Non saremmo sicuri, nell'ultimo tratto e la pendenza è notevole.



Dopo una ventina di minuti siamo alla strada. Ci togliamo le ciaspole e poi... si risale.:argh:
Ma con calma, si può fare tutto! Ed infatti, finalmente, approdiamo al piazzale antistante il radiofaro. Da qui, tenendo la destra, con quattro gradini e poi salendo nella neve alta in un attimo siamo alla croce sommitale.




Una foto di rito e poi... il vento ci convince a sloggiare alla svelta!
Ridiscendiamo, prendiamo di nuovo la strada e... ci blocchiamo: il panorama è di bellezza sconvolgente.




Tutto l'arco alpino è lì a guardarci! Ecco il video: ho evitato di inquadrare il radiofaro, perché è zona militare, ma alla fine si intravvede la cancellata esterna.


Scendiamo per la strada (in alcuni tratti è ghiacciata e quindi pericolosa, nonostante ci sia il sole e sia mezzogiorno passato) fin quasi al bivio con la provinciale.




Alcune centinaia di metri prima, ci fermiamo per concederci un meritato pranzo ed un po' di riposo. Alle 2 siamo di nuovo in moto: si prende la provinciale a sinistra e si comincia a risalire verso la macchina.
Tutto ok, tutto sommato, dato in particolare il meteo.

Unica nota stonata della giornata: ho perso le mie racchette da neve, ricordo di mio padre.:oops: Le avevo attaccate dietro allo zaino, ma evidentemente ho commesso qualche errore di fissaggio: arrivati alla macchina, non ci sono più. Siamo tornati indietro un paio di km, ma non le abbiamo più trovate.:cry:

Nota mesta a proposito di racchette a parte, una GRAN GIORNATA!
 
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