Data: 13/07/2010
Regione e provincia: Abruzzo, AQ
Località di partenza: Verrecchie
Località di arrivo: Monte Padiglione
Tempo di percorrenza: 5h A/R
Chilometri: 14 circa A/R
Grado di difficoltà: E
Periodo consigliato: Autunno, Primavera (quasi interamente allo scoperto rischiate di bruciarvi, ma davvero, come noi ieri)
Segnaletica: parziale Giallo-Rosso-Giallo
Dislivello in salita: 510 (ma gli ultimi 50min sono molto più in pendenza)
Quota massima: 1627 mslm
Il sentiero parte sopra la vecchia chiesa di Sant’Egidio. Arrivati al centro del paese si incontra una bella fontana sorgiva. Alla sua sinistra c’è una salitella stretta a doppio senso. Si percorre questa salita sempre dritti e si lascia la macchina al primo gomito. Si prosegue a piedi e dopo qualche metro si incontra una carrareccia che però allunga il percorso. Il punto di partenza è più avanti, alla sinistra di un cancello privato, poco dopo l’acquedotto comunale.
Attenzione perché il sentiero all’inizio non è che erba di mezzo metro e non si distingue alcun segnale. Ad ogni modo superato questo acquedotto, con il tetto della chiesa vecchia su un lato e il cancello di fronte si procede salendo alla sinistra del cancello (la nostra destra) tra l’erba e dopo qualche metro il sentiero comunque stretto prende forma.
Dopo qualche minuto di cammino si incontra sulla sinistra un altro sentiero da ignorare. Si prosegue superando brevi fazzoletti boscosi al cui interno bisogna far attenzione ai segnavia quasi sempre posti in possibili bivi e quasi sempre si deve procedere alla sinistra degli stessi (la nostra destra).
In circa un’ora anche abbondante si arriva al Valico delle Fossette riconoscibile anche dall’ampia e a mio avviso spettacolare visuale che si apre sulla Valle della Dogana (ai tempi confine tra Stato Pontificio e Regno Borbonico). 180 gradi di panorama! Mucche, pecore e cavalli al libero e sereno pascolo liberi di abbeverarsi nei laghetti di valle. Dinnanzi a noi in lontananza si vede una sterrata e più a sinistra un rifugio lungo la stessa. Guardando a destra si vedono le altre vette dei Simbruini e il più lontano Midia.
Da qui un’altra oretta e si arriva in cima. Ignorando un sentiero che va verso destra, si procede a sinistra camminando a mezza costa (sconsiglio di scendere a valle se si vuol raggiungere la vetta) con la valle in basso sulla destra e il bosco a sinistra. Qui i segnali non ci sono per niente, ma non servono neanche. Basta costeggiare il bosco e procedere lungo la cresta. Si incontreranno poi un altro paio di fazzoletti di bosco segnalati, attraversato il secondo riprende la segnaletica solo gialla lungo alcuni alberi. Indica di proseguire dritti costeggiando il bosco e iniziando a salire (e sudare e faticare davvero qui) verso l’ultimo bosco.
Superata quest’ultima chioma si procede salendo ancora di più verso la vetta (la croce non si vede fino agli ultimi metri ma tranquilli, basta salire verso il punto più alto e…vetta fu!
Bellisima e suggestiva la visuale che si apre verso tutto il Velino una volta arrivati in vetta!
Emozionante la vista ripetuta di una coppia, direi di aquile ma so che si tengono ben a distanza. Di fatto questa aquila, poiana o qualcosa di questa entità (non sono ferrato in materia) si è elevato in volo a circa 40-50 metri da noi, da un albero isolato quasi in vetta. Dopo pochi minuti è tornato prima altissimo, poi più basso, in compagnia di un altro esemplare. Iniziando a volteggiare con voli concentrici sempre più stretti per poi allontanarsi e tornare poco dopo lo spuntino accompagnando i primi metri della nostra discesa…mah!
Sperando di aver scritto un'utile guida, posto qualche foto di anteprima in attesa dell'album...
Regione e provincia: Abruzzo, AQ
Località di partenza: Verrecchie
Località di arrivo: Monte Padiglione
Tempo di percorrenza: 5h A/R
Chilometri: 14 circa A/R
Grado di difficoltà: E
Periodo consigliato: Autunno, Primavera (quasi interamente allo scoperto rischiate di bruciarvi, ma davvero, come noi ieri)
Segnaletica: parziale Giallo-Rosso-Giallo
Dislivello in salita: 510 (ma gli ultimi 50min sono molto più in pendenza)
Quota massima: 1627 mslm
Il sentiero parte sopra la vecchia chiesa di Sant’Egidio. Arrivati al centro del paese si incontra una bella fontana sorgiva. Alla sua sinistra c’è una salitella stretta a doppio senso. Si percorre questa salita sempre dritti e si lascia la macchina al primo gomito. Si prosegue a piedi e dopo qualche metro si incontra una carrareccia che però allunga il percorso. Il punto di partenza è più avanti, alla sinistra di un cancello privato, poco dopo l’acquedotto comunale.
Attenzione perché il sentiero all’inizio non è che erba di mezzo metro e non si distingue alcun segnale. Ad ogni modo superato questo acquedotto, con il tetto della chiesa vecchia su un lato e il cancello di fronte si procede salendo alla sinistra del cancello (la nostra destra) tra l’erba e dopo qualche metro il sentiero comunque stretto prende forma.
Dopo qualche minuto di cammino si incontra sulla sinistra un altro sentiero da ignorare. Si prosegue superando brevi fazzoletti boscosi al cui interno bisogna far attenzione ai segnavia quasi sempre posti in possibili bivi e quasi sempre si deve procedere alla sinistra degli stessi (la nostra destra).
In circa un’ora anche abbondante si arriva al Valico delle Fossette riconoscibile anche dall’ampia e a mio avviso spettacolare visuale che si apre sulla Valle della Dogana (ai tempi confine tra Stato Pontificio e Regno Borbonico). 180 gradi di panorama! Mucche, pecore e cavalli al libero e sereno pascolo liberi di abbeverarsi nei laghetti di valle. Dinnanzi a noi in lontananza si vede una sterrata e più a sinistra un rifugio lungo la stessa. Guardando a destra si vedono le altre vette dei Simbruini e il più lontano Midia.
Da qui un’altra oretta e si arriva in cima. Ignorando un sentiero che va verso destra, si procede a sinistra camminando a mezza costa (sconsiglio di scendere a valle se si vuol raggiungere la vetta) con la valle in basso sulla destra e il bosco a sinistra. Qui i segnali non ci sono per niente, ma non servono neanche. Basta costeggiare il bosco e procedere lungo la cresta. Si incontreranno poi un altro paio di fazzoletti di bosco segnalati, attraversato il secondo riprende la segnaletica solo gialla lungo alcuni alberi. Indica di proseguire dritti costeggiando il bosco e iniziando a salire (e sudare e faticare davvero qui) verso l’ultimo bosco.
Superata quest’ultima chioma si procede salendo ancora di più verso la vetta (la croce non si vede fino agli ultimi metri ma tranquilli, basta salire verso il punto più alto e…vetta fu!
Bellisima e suggestiva la visuale che si apre verso tutto il Velino una volta arrivati in vetta!
Emozionante la vista ripetuta di una coppia, direi di aquile ma so che si tengono ben a distanza. Di fatto questa aquila, poiana o qualcosa di questa entità (non sono ferrato in materia) si è elevato in volo a circa 40-50 metri da noi, da un albero isolato quasi in vetta. Dopo pochi minuti è tornato prima altissimo, poi più basso, in compagnia di un altro esemplare. Iniziando a volteggiare con voli concentrici sempre più stretti per poi allontanarsi e tornare poco dopo lo spuntino accompagnando i primi metri della nostra discesa…mah!
Sperando di aver scritto un'utile guida, posto qualche foto di anteprima in attesa dell'album...
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