Località di partenza e arrivo: vicino Poggio Catino
Tempo di percorrenza: 3 ore e mezza (con quasi un'ora di troppo per deviazione)
Chilometri: 14
Grado di difficoltà: E
Periodo consigliato: sempre
Segnaletica: segnavia biancorossi
Dislivello in salita: 670m
Quota massima: Monte Pizzuto 1287m
Salute.
Oggi inauguro Luglio sui Sabini: monti poco frequentati e che offrono panorami notevoli.
C'è da dire che non essendo parco (o sbaglio?) il territorio è poco tutelato. Soprattutto a ridosso dei paesi, le montagne sono state aggredite - a quote basse - dalla speculazione edilizia; non sono poche le costruzioni probabilmente in origine abusive e poi condonate.
Insomma vado. Dal centro di Poggio Catino si sale per una ripida strada asfaltata, che in 6km porta a uno snodo da cui si partono vari sentieri. Oggi ho con me "A piedi nel Lazio vol. 2" di Ardito, e decido di incrociare gli itinerai 606-607-608, così da visitare la grotta di San Michele (interessante) e la Casa Cerreta (un rudere non interessante). Purtroppo mi rendo conto che l'itinerario 606 non porta da nessuna parte, e, invaso dai rovi, si rivela impraticabile.
L'inconveniente mi costa 50 minuti; torno allo snodo di cui sopra, e imbocco l'itinerario 608, che faticosamente sale in un bosco di ginepro e leccio e sbocca sul cosiddetto Prato Rositto: un'ampia terrazza erbosa che porta direttamente in cresta. Il panorama è magnifico: il Terminillo e i monti reatini da un lato, e i Lucretili e la campagna romana dall'altro, dove il Soratte svetta solitario. La cresta conduce a una prima cima, il Monte Menicoccio (1202 m.) e con un ultimo strappo al Pizzuto, coi suoi 1287 m.
La discesa è libera e veloce. I Sabini meritano sicuramente l'interesse degli escursionisti laziali, possibilmente muniti di GPS... ho letto che ci si perde abbastanza di frequente.
Tempo di percorrenza: 3 ore e mezza (con quasi un'ora di troppo per deviazione)
Chilometri: 14
Grado di difficoltà: E
Periodo consigliato: sempre
Segnaletica: segnavia biancorossi
Dislivello in salita: 670m
Quota massima: Monte Pizzuto 1287m
Salute.
Oggi inauguro Luglio sui Sabini: monti poco frequentati e che offrono panorami notevoli.
C'è da dire che non essendo parco (o sbaglio?) il territorio è poco tutelato. Soprattutto a ridosso dei paesi, le montagne sono state aggredite - a quote basse - dalla speculazione edilizia; non sono poche le costruzioni probabilmente in origine abusive e poi condonate.
Insomma vado. Dal centro di Poggio Catino si sale per una ripida strada asfaltata, che in 6km porta a uno snodo da cui si partono vari sentieri. Oggi ho con me "A piedi nel Lazio vol. 2" di Ardito, e decido di incrociare gli itinerai 606-607-608, così da visitare la grotta di San Michele (interessante) e la Casa Cerreta (un rudere non interessante). Purtroppo mi rendo conto che l'itinerario 606 non porta da nessuna parte, e, invaso dai rovi, si rivela impraticabile.
L'inconveniente mi costa 50 minuti; torno allo snodo di cui sopra, e imbocco l'itinerario 608, che faticosamente sale in un bosco di ginepro e leccio e sbocca sul cosiddetto Prato Rositto: un'ampia terrazza erbosa che porta direttamente in cresta. Il panorama è magnifico: il Terminillo e i monti reatini da un lato, e i Lucretili e la campagna romana dall'altro, dove il Soratte svetta solitario. La cresta conduce a una prima cima, il Monte Menicoccio (1202 m.) e con un ultimo strappo al Pizzuto, coi suoi 1287 m.
La discesa è libera e veloce. I Sabini meritano sicuramente l'interesse degli escursionisti laziali, possibilmente muniti di GPS... ho letto che ci si perde abbastanza di frequente.
Allegati
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