- Parchi d'Abruzzo
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- Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Data: 26/07/2012
Regione e provincia: Abruzzo (AQ)
Località di partenza: la Fornaca
Località di arrivo: strada sterrata alla ex miniera di lignite (dopo lungo anello con la via Normale)
Tempo di percorrenza: 8 ore circa
Grado di difficoltà: F+ la Brancadoro, EE l'avvicinamento alla sella a 1970m. e la discesa lungo la normale al Prena
Descrizione delle difficoltà: la via e' piu' semplice della Laghetti, i passaggi sono quasi tutti di I e II grado, ma vi e' un passaggio MOLTO esposto di III- (attrezzato con corda da qualche anima pia). Altri tratti non banali sono il camino stretto (occhio a zaini grossi) di I e II grado, una paretina alta 8-10 metri di II grado, l'ultimo tratto di III grado pero' aggirabile
Periodo consigliato: estate, anche se l'esposizione a sud si fa sentire. Da NON fare con rischio pioggia: la Laghetti, la Cieri e in parte anche la Brancadoro scaricano l'acqua del massiccio del Prena
Segnaletica: lungo la Fornaca avro' visto si' e no un paio di sbiadite bandiere bianco-rosse, poi da Fonte Fornaca fino alla sella a 1970m. rari ometti di pietra. La Brancadoro e' tuttosommato segnata bene con bollini gialli (dati estate 2012)
Dislivello in salita: 900m circa
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 2561m.
Accesso stradale: non avendo una macchina alta, mi sono fatto a piedi tutta la lunga sterrata fino alla miniera. Ogni anno i solchi diventano sempre piu' profondi. Si puo' anche lasciare la macchina nello slargo dove inizia la Fornaca
Per la prima volta posto una relazione su un'escursione fatta nel relativo lontano passato, e non qualche giorno dopo. Qui sul forum non ho trovato nessuna discussione su questa meravigliosa via alpinistica al Prena, quindi posto le foto e giusto qualche indicazione di massa (sono passati due anni, non mi ricordo tutto per filo e per segno) per compensare questo vuoto.
L'ambiente e' davvero grandioso, come del resto lo si vede nei post dedicati alle vie parallele Laghetti (un grazie a Mezcal con la sua relazione) e Cieri.
La via comincia dalla sella a quota 1970m. di fronte alla Cima delle Veticole, vi e' una targa dedicata a Brancadoro. I passaggi iniziali sono semplici roccette, poi si alternano continuamente I e II grado, fino ad arrivare ad un camino abbastanza stretto con salti di II grado, dove bisogna fare attenzione a non far incastrare lo zaino.
Arrivati ad un terrazzo panoramico, occorre scendere a sinistra per qualche metro lungo un canalino detritico, alla base del quale si sale la famosa paretina di 8-10 metri, tutta di II grado. La si fa tutta di getto, gli appigli sono davvero numerosi e saldi (cmq sempre da testare un paio di volte prima).
Con il senno di poi, mi viene soltanto da dire che e' preferibile non fare questa via da soli e che, nel tratto piu' difficile (una cengia di III- strapiombante sulla destra e senza grandi appigli, con la roccia a sinistra che ti spinge verso il vuoto) sarebbe meglio assicurarsi, dato che e' presente una corda fissa (cosa che io non feci).
Dopo un ultimo passaggio di III grado (qualcuno ho letto che lo ha aggirato, io no) si esce in cresta e da li' si giunge velocemente in vetta.
Insomma una via davvero molto divertente, varia, che passa tra le numerose guglie e cenge del frastagliato versante sud-sudest del Prena.
Allego qualche foto (non sono presenti le foto di alcuni dei passaggi chiave in quanto ero solo e in quei frangenti fare foto era l'ultima cosa che mi passava per la testa
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Regione e provincia: Abruzzo (AQ)
Località di partenza: la Fornaca
Località di arrivo: strada sterrata alla ex miniera di lignite (dopo lungo anello con la via Normale)
Tempo di percorrenza: 8 ore circa
Grado di difficoltà: F+ la Brancadoro, EE l'avvicinamento alla sella a 1970m. e la discesa lungo la normale al Prena
Descrizione delle difficoltà: la via e' piu' semplice della Laghetti, i passaggi sono quasi tutti di I e II grado, ma vi e' un passaggio MOLTO esposto di III- (attrezzato con corda da qualche anima pia). Altri tratti non banali sono il camino stretto (occhio a zaini grossi) di I e II grado, una paretina alta 8-10 metri di II grado, l'ultimo tratto di III grado pero' aggirabile
Periodo consigliato: estate, anche se l'esposizione a sud si fa sentire. Da NON fare con rischio pioggia: la Laghetti, la Cieri e in parte anche la Brancadoro scaricano l'acqua del massiccio del Prena
Segnaletica: lungo la Fornaca avro' visto si' e no un paio di sbiadite bandiere bianco-rosse, poi da Fonte Fornaca fino alla sella a 1970m. rari ometti di pietra. La Brancadoro e' tuttosommato segnata bene con bollini gialli (dati estate 2012)
Dislivello in salita: 900m circa
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 2561m.
Accesso stradale: non avendo una macchina alta, mi sono fatto a piedi tutta la lunga sterrata fino alla miniera. Ogni anno i solchi diventano sempre piu' profondi. Si puo' anche lasciare la macchina nello slargo dove inizia la Fornaca
Per la prima volta posto una relazione su un'escursione fatta nel relativo lontano passato, e non qualche giorno dopo. Qui sul forum non ho trovato nessuna discussione su questa meravigliosa via alpinistica al Prena, quindi posto le foto e giusto qualche indicazione di massa (sono passati due anni, non mi ricordo tutto per filo e per segno) per compensare questo vuoto.
L'ambiente e' davvero grandioso, come del resto lo si vede nei post dedicati alle vie parallele Laghetti (un grazie a Mezcal con la sua relazione) e Cieri.
La via comincia dalla sella a quota 1970m. di fronte alla Cima delle Veticole, vi e' una targa dedicata a Brancadoro. I passaggi iniziali sono semplici roccette, poi si alternano continuamente I e II grado, fino ad arrivare ad un camino abbastanza stretto con salti di II grado, dove bisogna fare attenzione a non far incastrare lo zaino.
Arrivati ad un terrazzo panoramico, occorre scendere a sinistra per qualche metro lungo un canalino detritico, alla base del quale si sale la famosa paretina di 8-10 metri, tutta di II grado. La si fa tutta di getto, gli appigli sono davvero numerosi e saldi (cmq sempre da testare un paio di volte prima).
Con il senno di poi, mi viene soltanto da dire che e' preferibile non fare questa via da soli e che, nel tratto piu' difficile (una cengia di III- strapiombante sulla destra e senza grandi appigli, con la roccia a sinistra che ti spinge verso il vuoto) sarebbe meglio assicurarsi, dato che e' presente una corda fissa (cosa che io non feci).
Dopo un ultimo passaggio di III grado (qualcuno ho letto che lo ha aggirato, io no) si esce in cresta e da li' si giunge velocemente in vetta.
Insomma una via davvero molto divertente, varia, che passa tra le numerose guglie e cenge del frastagliato versante sud-sudest del Prena.
Allego qualche foto (non sono presenti le foto di alcuni dei passaggi chiave in quanto ero solo e in quei frangenti fare foto era l'ultima cosa che mi passava per la testa
Allegati
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