- Parchi d'Abruzzo
-
- Parco Nazionale della Majella
Dati
Data: 25-26/05/2017
Regione e provincia: Abruzzo (PE)
Località di partenza: Guado S.Antonio
Località di arrivo: M.Pescofalcone
Tempo di percorrenza: divisa in due giorni (non per la lunghezza, ma per partire presto trovandosi già sul posto)
Chilometri: 14,5
Grado di difficoltà: EE / EAI nei numerosi traversi di neve dura sopra i 2200 m.
Descrizione delle difficoltà: visibilità ridotta quasi allo zero lungo la cresta del Pescofalcone; svariati tratti di neve dura che hanno richiesto i ramponi, alcuni traversi delicati
Periodo consigliato: fino a inizi giugno portare con sè attrezzatura invernale
Segnaletica: bandiere bianco-rosse B3 e B5
Dislivello in salita: 1450 m.
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 2657 m.
Accesso stradale: dalla fraz. San Nicolao di Caramanico Terme si segue la stretta strada asfaltata che in 3 km porta al Guado S.Antonio. Attenzione alle buche!
Descrizione
La mia presenza sul forum è sempre più rada, ma questo non significa ovviamente che non faccia uscite, anzi.
Majella vuol dire come sempre grandi emozioni, e anche questa volta è stato così.
L'idea di pernottare al Rif.Barrasso per poi di primissimo mattino cominciare a camminare è stata accolta con grande entusiasmo dal mio amico Andrea, quindi decidiamo di intraprendere questo meraviglioso viaggio.
Purtroppo le condizioni meteo sono notevolmente peggiori di quanto si pensasse, nebbia e vento forte ci costringono ad accorciare (e di molto, rinunciando alla Cima 3 Portoni e al M.Rotondo) il giro da noi ideato, ma non ci impediscono di raggiungere in ordine il M.Rapina e quindi il M.Pescofalcone, da me già fatto un paio di anni fa in solitaria.
Escursione non banale a causa della visibiltà ridotta e dei numerosi tratti di neve dura che ci costringono a mettere e levare più volte i ramponi, ma di grande soddisfazione, come solo la Montagna Madre sa regalare.
il tramonto visto da Guado S.Antonio. Inizia la nostra piccola avventura, l'ennesima. Ci incamminiamo verso il Rifugio Barrasso con questo cielo infuocato come contorno fino a raggiungere il Rifugio Barrasso a quota 1542 m., la nostra dimora per stanotte. Rifugio pulitissimo, comodo e caldo. Ovviamente abbiamo pernottato nella zona giorno, dato che non avevamo le chiavi della zona notte
all'alba ci alziamo e velocemente ci prepariamo per una faticosa giornata. Il meteo sembra discreto, ma arrivati in cresta al Prato della Corte vediamo una cappa di nubi che è "incastrata" sulla Majella a partire dai 2200 metri, e sembra non andarsene. Più saliamo e più ci rendiamo conto che le possibilità di accorciare (mal volentieri) il giro sono concrete. Raggiungiamo la vetta del M.Rapina (2027 m.) già con poca visibilità..e sarà solo l'inizio
Iniziamo la lunga e faticosa salita verso il M.Pescofalcone, la visibilità si riduce ancora di più e la neve dura ancora presente di certo non facilita. Decidiamo di comune accordo di rinunciare a 3 Portoni e Rotondo, ma non ce ne andremo senza salire sul Pescofalcone. Il vento a tratti soffia forte (e gelido), le condizioni sono prettamente invernali. Nonostante tutto arriviamo felici in vetta, dopo aver tribolato un po' a cercarla in mezzo al nulla
Data: 25-26/05/2017
Regione e provincia: Abruzzo (PE)
Località di partenza: Guado S.Antonio
Località di arrivo: M.Pescofalcone
Tempo di percorrenza: divisa in due giorni (non per la lunghezza, ma per partire presto trovandosi già sul posto)
Chilometri: 14,5
Grado di difficoltà: EE / EAI nei numerosi traversi di neve dura sopra i 2200 m.
Descrizione delle difficoltà: visibilità ridotta quasi allo zero lungo la cresta del Pescofalcone; svariati tratti di neve dura che hanno richiesto i ramponi, alcuni traversi delicati
Periodo consigliato: fino a inizi giugno portare con sè attrezzatura invernale
Segnaletica: bandiere bianco-rosse B3 e B5
Dislivello in salita: 1450 m.
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 2657 m.
Accesso stradale: dalla fraz. San Nicolao di Caramanico Terme si segue la stretta strada asfaltata che in 3 km porta al Guado S.Antonio. Attenzione alle buche!
Descrizione
La mia presenza sul forum è sempre più rada, ma questo non significa ovviamente che non faccia uscite, anzi.
Majella vuol dire come sempre grandi emozioni, e anche questa volta è stato così.
L'idea di pernottare al Rif.Barrasso per poi di primissimo mattino cominciare a camminare è stata accolta con grande entusiasmo dal mio amico Andrea, quindi decidiamo di intraprendere questo meraviglioso viaggio.
Purtroppo le condizioni meteo sono notevolmente peggiori di quanto si pensasse, nebbia e vento forte ci costringono ad accorciare (e di molto, rinunciando alla Cima 3 Portoni e al M.Rotondo) il giro da noi ideato, ma non ci impediscono di raggiungere in ordine il M.Rapina e quindi il M.Pescofalcone, da me già fatto un paio di anni fa in solitaria.
Escursione non banale a causa della visibiltà ridotta e dei numerosi tratti di neve dura che ci costringono a mettere e levare più volte i ramponi, ma di grande soddisfazione, come solo la Montagna Madre sa regalare.
il tramonto visto da Guado S.Antonio. Inizia la nostra piccola avventura, l'ennesima. Ci incamminiamo verso il Rifugio Barrasso con questo cielo infuocato come contorno fino a raggiungere il Rifugio Barrasso a quota 1542 m., la nostra dimora per stanotte. Rifugio pulitissimo, comodo e caldo. Ovviamente abbiamo pernottato nella zona giorno, dato che non avevamo le chiavi della zona notte
all'alba ci alziamo e velocemente ci prepariamo per una faticosa giornata. Il meteo sembra discreto, ma arrivati in cresta al Prato della Corte vediamo una cappa di nubi che è "incastrata" sulla Majella a partire dai 2200 metri, e sembra non andarsene. Più saliamo e più ci rendiamo conto che le possibilità di accorciare (mal volentieri) il giro sono concrete. Raggiungiamo la vetta del M.Rapina (2027 m.) già con poca visibilità..e sarà solo l'inizio
Iniziamo la lunga e faticosa salita verso il M.Pescofalcone, la visibilità si riduce ancora di più e la neve dura ancora presente di certo non facilita. Decidiamo di comune accordo di rinunciare a 3 Portoni e Rotondo, ma non ce ne andremo senza salire sul Pescofalcone. Il vento a tratti soffia forte (e gelido), le condizioni sono prettamente invernali. Nonostante tutto arriviamo felici in vetta, dopo aver tribolato un po' a cercarla in mezzo al nulla