Escursione Monte Semprevisa da Valvisciolo per la Valle della Fota

Parchi del Lazio
  1. Monti Lepini
Dati

Data: 21/09/2013
Regione e provincia: Lazio LT
Località di partenza: Ponte Vado la Mola
Località di arrivo: Monte Semprevisa
Tempo di percorrenza: 8 ore (andata e ritorno)
Chilometri: 20km (andata e ritorno)
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: Passaggi stretti tra cespugli, qualche albero spezzato sul sentiero da scavalcare,
Periodo consigliato: Estate/Autunno
Segnaletica: Presente in modo appena discreto, poco visibile al ritorno
Dislivello: 1440m
Quota massima: 1536m

Descrizione

Questa è la mia prima discussione, faccio parte anche di un altro forum "minore", in cui ho gia raccontato altre due mie piccole uscite oltre quest'ultima, ma ci tengo a condividere anche qui quella che io considero la mia prima vera escursione.
Premetto che non ci sarei riuscito da solo, per il carattere, per la determinazione che a volte mi viene a mancare, ma solo grazie ai miei compagni di viaggio, il mio migliore amico ed una persona che ho conosciuto da poco e che si è rivelata grande maestro di vita e non solo, quindi ci tengo a ringraziarli.
L'escursione comincia da "Ponte Vado La Mola" a qualche chilometro dall' Abbazia del Valvisciolo. Qui si parcheggiano le auto ai bordi di una strada sterrata. il percorso fà toccare vari punti quali: Valle Carella e Valle della Fota (con l'omonima Sorgente), Sorgente del Rapiglio fino ad arrivare alla vetta del Semprevisa.
Dopo qualche ricerca associerei il percorso fatto, al seguente:
www.caiesperia.it/sentiero%206.html

Le difficoltà a livello fisico non sono state poche, almeno per me, come gia detto non ci sarei riuscito da solo, solo grazie al supporto ricevuto!
Ecco alcune foto:
vzd05d.jpg

5otnkp.jp.jpg

350qydx.jpg

2i6cp5h.jpg

ip1f9v.jpg


Questa la traccia su Google Earth (usando Runkeeper ho solo un file .kml se può interessare a qualcuno lo posso caricare :D)
jpbnsg.jpg


Se ho sbagliato qualcosa nella preparazione del post prego i moderatori di comincarmelo e risolverò immediatamente.
Grazie a tutti anticipatamente e alla prossima!
 
Ultima modifica di un moderatore:
Apperò!

Complimenti per la scelta e per la realizzazione!

Mettere a segno un dislivello di 1440 (20 km, poi!) in provincia di Latina non mi sembra poco ed il tracciato scelto fa capire come uscendo dalla gabbia delle escursione classiche, quelle che per arrivare in cima scelgono la via più breve piuttosto che la più bella o la più appagante, di possibilità nel Lazio ce ne siano veramente infinite.
 
E' un pò che voglio fare questo percorso, ma da solo non me la sono sentita fino ad ora. Nel caso organizzate qualche altra escursione in zona mi piacerebbe molto partecipare. Saluti.
 
D

Derrick

Guest
Hai cominciato con le cose lievi!

Il percorso che avete fatto è praticamente il più impegnativo sentiero dei Lepini per dislivello.

Il caso vuole che io abbia in programma una variante di questa escursione per domani: arrivato alla Sorgente della Fota, anziché salire per la Fonte del Rapiglio mi porterò in cresta, da lì alla Croce di Capreo attraverso attraverso le Matreagne.

Per il ritorno, dalla Croce di Capreo alla "sella con panchine" (il grande crocevia che avete fatto anche voi) e da lì discesa per la Sorgente del Rapiglio, e poi di nuovo sorgente della Fota, e poi l'auto.

Non so se sono abbastanza allenato per farmi 1.400 m di dislivello fino al Semprevisa, ma dovrei farcela per i 1.150 circa per la Croce di Capreo. Ho sempre un problema di tempo perché non sono molto mattiniero.

E' un percorso che non ho mai fatto e mi chiedevo se il sentiero fosse stato reso impraticabile dai rovi, ma pare di no :)
 
D

Derrick

Guest
Ciao Derrick, se non dovessi lavorare :( ti chiederei se gradivi un compagno d'escursione.

Ciao Derrick, se non dovessi lavorare :( ti chiederei se gradivi un compagno d'escursione.

Io gradisco la compagnia "avventurosa" ma non gradisco alzarmi presto la mattina.
Le mie escursioni cominciano sempre dopo le 11 (anzi alle 11 talvolta sono appena uscito di casa). Diciamo che cerco di uscire di casa per le 9:30 o le 9:00, ma non prima, per evitare la bolgia dell'ora di punta la mattina.

Se non ti dà fastidio fare la salita sotto il sole, e tornare all'auto sul fare del tramonto, possiamo benissimo fare qualche escursione assieme (se non domani, con un'altra occasione) e vale naturalmente per qualunque altro partecipante del forum.

Io poi tipicamente mi fermo a bere un birrone e a mangiare in qualche postarello (pizza e birra, o cucina locale, oppure come ultima ratio il ristorante cinese di Colleferro, veramente economico) faccio il turista (passeggiate nei borghi) e torno a Roma con tutta calma anziché farmi la bolgia del traffico serale ma questa parte del programma può essere accorciata o eliminata per accomodare esigenze diverse.
 
Concordo su tutta la linea, anche se non disdegno alzarmi presto e godermi i Lepini al mattino. Sul birrone e sulla cucina locale sfondi un portone aperto:woot:
Ti saluto e, lavoro permettendo, la prossima volta avrai compagnia.
Mi scuso con Onedollar per aver trascinato la conversazione off topic, sorry.
 
Complimenti per la scelta e per la realizzazione!

Mettere a segno un dislivello di 1440 (20 km, poi!) in provincia di Latina non mi sembra poco ed il tracciato scelto fa capire come uscendo dalla gabbia delle escursione classiche, quelle che per arrivare in cima scelgono la via più breve piuttosto che la più bella o la più appagante, di possibilità nel Lazio ce ne siano veramente infinite.
Grazie mille, personalmente non avrei pensato ci fossero tanti sentieri nelle vicinanze e soprattutto così "vasti", un sottobosco ampissimo (in alcuni tratti) che avevo visto solo "in TV".
E' un pò che voglio fare questo percorso, ma da solo non me la sono sentita fino ad ora. Nel caso organizzate qualche altra escursione in zona mi piacerebbe molto partecipare. Saluti.
Ovviamente, dovesse ricapitare occasione si può organizzare qualcosa assieme ;)
Hai cominciato con le cose lievi!

Il percorso che avete fatto è praticamente il più impegnativo sentiero dei Lepini per dislivello.

Il caso vuole che io abbia in programma una variante di questa escursione per domani: arrivato alla Sorgente della Fota, anziché salire per la Fonte del Rapiglio mi porterò in cresta, da lì alla Croce di Capreo attraverso attraverso le Matreagne.

Per il ritorno, dalla Croce di Capreo alla "sella con panchine" (il grande crocevia che avete fatto anche voi) e da lì discesa per la Sorgente del Rapiglio, e poi di nuovo sorgente della Fota, e poi l'auto.

Non so se sono abbastanza allenato per farmi 1.400 m di dislivello fino al Semprevisa, ma dovrei farcela per i 1.150 circa per la Croce di Capreo. Ho sempre un problema di tempo perché non sono molto mattiniero.

E' un percorso che non ho mai fatto e mi chiedevo se il sentiero fosse stato reso impraticabile dai rovi, ma pare di no :)
Grazie, non ho ancora avuto modo di arrivare al Capreo ma è in lista. Per il momento Semprevisa da Bassiano e quest'ultimo da Ponte vado la Mola e il classico Circeo. credo che sia un buon compromesso il percorso da te descritto (non lo conosco), ma visto l'orario di partenza non dovresti aver problemi ;) per quanto riguarda i rovi, in alcuni tratti c'è da farsi strada con qualche pezzo di legno, le spine che ti ritrovi sulle braccia non sono poche..ma è fattibilissimo ;)

Concordo su tutta la linea, anche se non disdegno alzarmi presto e godermi i Lepini al mattino. Sul birrone e sulla cucina locale sfondi un portone aperto:woot:
Ti saluto e, lavoro permettendo, la prossima volta avrai compagnia.
Mi scuso con Onedollar per aver trascinato la conversazione off topic, sorry.

Figurati, nessun problema :)
 
D

Derrick

Guest
Ho fatto ieri questo percorso salvo l'ascesa al Semprevisa.
Confermo le difficoltà:
La parte bassa, diciamo da Ponte Vado la Mola alla Sorgente della Fota è piena di rovi. In più punti ho dovuto abbandonare il sentiero segnato, che era impraticabile, per cercare tracce alternative (che c'erano sempre, probabilmente tracce di cacciatori) e poi rimettermi sul sentiero.

La quota molto bassa fa sì che l'ambiente naturale sia quello che i botanici chiamano "macchia mediterranea" e io chiamo "casinaia" (c'è la faggeta, la tundra, la taiga, la pineta, l'abetaia ecc. e poi c'è la casinaia, questa è proprio casinaia).

La Fonte della Fota dava acqua ottima e abbondante, parlo del fontanile superiore, quello inferiore è secco.

La sorgente del Rapiglio dava pochissima acqua, parlo del fontanile inferiore, c'è un altro vascone a pochi metri di distanza, sul fianco dell'Ardicara, in posizione più elevata, non sono andato a vedere se quello dava acqua in maggiore quantità (per poi deviarne solo una parte al fontanile inferiore, ma non credo).

Avevo in programma la salita alla Croce di Capreo ma arrivato alla sorgente del Rapiglio vuoi la stanchezza, vuoi la decisione di non tornare indietro "per rovi" ma di scendere dal lato di Camporosello mi hanno convinto che era meglio salire direttamente per la sella con panchine. Trovarsi sotto alle Matreagne dalla Fonte del Rapiglio, con già 700m di dislivello sulle gambe, può far vacillare anche uno più allenato di me, io comunque ho vacillato e ho scelto la via semplice (a fine giornata ho comunque fatto 1.200 m di dislivello, massima fatica stagionale per me).

La salita nel canalone tra Capreo e Ardicara è ostacolata da grossi alberi caduti che in certi casi vanno aggirati salendo sul costone dell'Ardicara, soprattutto da quota 1.100 m circa a salire.
Nel complesso direi che è più conveniente seguire le tracce dal lato del Capreo anziché le tracce segnate CAI che poi vanno a sbattere contro gli alberi caduti.
Se si fa l'aggiramento di un albero naturalmente bisogna poi evitare di scendere ma mantenersi a mezza costa fino al ricongiungimento col sentiero.

Le panchine della sella con panchine sono ogni volta più decrepite. Ormai ci sono due panchine e due ruderi (delle quattro panchine originarie).

La segnatura dalle panchine al Semprevisa è stata ripassata di recente ed è ora molto più visibile che ad inizio stagione (verosimilmente è stata ripassata salendo da Pian della Faggeta).

Anche la "schiazza di Paolone" deve essere stata ripulita e ora è ben visibile l'incisione che più o meno dice "questa è la schiazza di Paolone chi la solleva trova un milione", c'è poi un'altra scritta aggiuntiva, l'adeguamento all'inflazione :)

Una "schiazza" è un gran lastrone di pietra, un masso con una faccia piatta.

Disgraziatamente ho cancellato per errore la traccia GPS stamattina :azz:
 
Beh,gran bei posti per camminare,ce ne sono davvero in Italia,bravi e grazie.
Bellissimo quel faggio ultra-radicioso,quando ne vedo uno mi fermo sempre ad ammirare e a considerare come sorreggano i pendii,sono elementi insostituibili nel bosco!

Vorrei fare solo un appunto a ciascuno :
@ onedollar : dai uno spazio e una descrizione alle varie foto,il racconto dell'escursione diventerà ancora più bello.

@ Derrick . sono arrivato qui da poco,leggo qua e là e devo dire che i tuoi diari di viaggio sono sempre ricchi di descrizioni,particolari,aggiornamenti,di informazioni super-utili ... ma perchè non metti mai foto?
E' una tua filosofia di viaggio??
Posso dire....peccato?? ;)
 
D

Derrick

Guest
@ Derrick . sono arrivato qui da poco,leggo qua e là e devo dire che i tuoi diari di viaggio sono sempre ricchi di descrizioni,particolari,aggiornamenti,di informazioni super-utili ... ma perchè non metti mai foto?
E' una tua filosofia di viaggio??
Posso dire....peccato?? ;)

Dovrei comprare una piccola digitale e portarmi appresso un aggeggio in più: di aggeggi ho già:
GPS;
GPS di riserva (perché il GPS è il mio totem);
Bussola;
Guida sentieri;
Mappa grande;
Mappa A4 del settore che percorro;
Binocolo;
GPS stradale che porto comunque dietro;
Lampada frontale;
Portadocumenti - portacarte - portafogli;
Portaspicci;
Mazzo di chiavi che dovrei ridurre;

C'ho un marsupio che è più affollato di Via del Corso il sabato pomeriggio.

Inoltre ho il problema che ho troppi rullini in frigo in attesa di essere sviluppati, e una discreta quantità di foto digitali di Vienna ancora da lavorare dall'altr'anno. Sono un fotografo "impigrito".

Non mi metto a fare foto nuove se prima non "lavoro" quelle vecchie.

La cosa migliore sarebbe farsi un GPS di quelli con la macchina fotografica annessa, fare fotarelle semplici e metterle nel sito, già georeferenziate, senza stare a lavorarle, ma la "deformazione semiprofessionale" mi spingerebbe comunque a lavorarle, a cercare la qualità ecc.

Per cui rimane la mia logica iniziale: PRIMA lavoro tutto l'arretrato. POI ricomincio a portarmi la mia fida Yashica T3 (pellicola) in montagna.

Ti ringrazio comunque dei complimenti. Le foto le mettono tanti altri quindi diciamo che le informazioni che fornisco io sono complementari ad altre ed è l'unione che fa la forza ;)
 
Beh,gran bei posti per camminare,ce ne sono davvero in Italia,bravi e grazie.
Bellissimo quel faggio ultra-radicioso,quando ne vedo uno mi fermo sempre ad ammirare e a considerare come sorreggano i pendii,sono elementi insostituibili nel bosco!

Vorrei fare solo un appunto a ciascuno :
@ onedollar : dai uno spazio e una descrizione alle varie foto,il racconto dell'escursione diventerà ancora più bello.

@ Derrick . sono arrivato qui da poco,leggo qua e là e devo dire che i tuoi diari di viaggio sono sempre ricchi di descrizioni,particolari,aggiornamenti,di informazioni super-utili ... ma perchè non metti mai foto?
E' una tua filosofia di viaggio??
Posso dire....peccato?? ;)
Grazie Maxy, un pò per la "foga" di voler mettere la mia prima discussione, un pò per la filosofia "determinate foto parlano da sole" ho descritto poco è vero..sorry:biggrin:
ma come dice più in basso Derrick, il quale ringrazio per l'integrazione, "Le foto le mettono tanti altri quindi diciamo che le informazioni che fornisco io sono complementari ad altre ed è l'unione che fa la forza"
direi che abbiamo fatto un lavoro completo :D

Dovrei comprare una piccola digitale e portarmi appresso un aggeggio in più: di aggeggi ho già:
GPS;
GPS di riserva (perché il GPS è il mio totem);
Bussola;
Guida sentieri;
Mappa grande;
Mappa A4 del settore che percorro;
Binocolo;
GPS stradale che porto comunque dietro;
Lampada frontale;
Portadocumenti - portacarte - portafogli;
Portaspicci;
Mazzo di chiavi che dovrei ridurre;

C'ho un marsupio che è più affollato di Via del Corso il sabato pomeriggio.

Inoltre ho il problema che ho troppi rullini in frigo in attesa di essere sviluppati, e una discreta quantità di foto digitali di Vienna ancora da lavorare dall'altr'anno. Sono un fotografo "impigrito".

Non mi metto a fare foto nuove se prima non "lavoro" quelle vecchie.

La cosa migliore sarebbe farsi un GPS di quelli con la macchina fotografica annessa, fare fotarelle semplici e metterle nel sito, già georeferenziate, senza stare a lavorarle, ma la "deformazione semiprofessionale" mi spingerebbe comunque a lavorarle, a cercare la qualità ecc.

Per cui rimane la mia logica iniziale: PRIMA lavoro tutto l'arretrato. POI ricomincio a portarmi la mia fida Yashica T3 (pellicola) in montagna.

Ti ringrazio comunque dei complimenti. Le foto le mettono tanti altri quindi diciamo che le informazioni che fornisco io sono complementari ad altre ed è l'unione che fa la forza ;)
Complimenti per rimanere vicino alla tradizione della pellicola. io non sono un fotografo tantomeno ci capisco di fotografia, però diciamo che ogni tanto mi piace prendere un rullino (taltola anche la digitale) e mettermi a sperimentare ;)
 
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