Dati
Data: 10 settembre 2011
Regione e provincia: piemonte
Località di partenza: valle stretta
Località di arrivo: cima del thabor
Tempo di percorrenza: 4 ore
Chilometri: 20
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: luuuunga!
Dislivello in salita: 1413m
Quota massima: 3178m
Accesso stradale: bardonecchia
Descrizione
sono abbastanza incavolato perchè ho lasciato la macchina foto al parcheggio per terra, non tanto per la macchina quanto per le foto.
vabbè.
è stata una delle mie più belle escursioni , le montagne che si ammirano sono favolose , si parte da un ambiente boschivo che piano piano si trasforma in un paesaggio lunare.
parto venerdì sera , la valle stretta è relativamente lontana da casa mia , circa un 2 ore; voglio evitare un'alzataccia , il mio obbiettivo è di partire verso le 8 , quindi appena tornato dal lavoro carico la macchina e me ne vado a dormire in valle stretta.
conosco un bel posticino , è abbastanza isolato dalla strada principale , lì ci piazzo la tenda (che finalmente inauguro! ).
una volpe mi scruta curiosa , era vicinissima e poco intimorita.
un buon risotto ai porcini della knorr e la radiolina portatile sintonizzata su radio maria (si prendeva solo quella stazione ) mi aiutano a superare le paure dei fantasmi e dei mostri.
finito di mangiare faccio una passeggiata vicino alla parete di roccia e colgo l'occasione di fare delle belle foto notturne che non vedrò mai.
la notte ho avuto un pò freddo , non credevo ma la temperatura esterna è scesa a 0 gradi. è ora di cambiare il sacco a pelo.
la sveglia è puntata alle 6:30 , suona , mi alzo , un buon caffè con la moca e poi accartoccio tutta la tenda dentro il baule della macchina , un quarto d'ora di strada e sono al parcheggio vicino al rifugio terzo alpini.
la giornata si prepara ad essere molto soleggiata , anche se la prima ora il cielo è stato coperto da un pò di foschia.
faccio scorta di acqua alla fontana (2 litri e mezzo) e mi incammino.
Allora , la strada che seguo è questa:
Sono circa 10 km per arrivare in vetta , diciamo che il tempo mentre si sale passa in fretta per la notevole e variegata quantità di panorami.
Si parte dal piazzale , si raggiunge la fonderia: qui siamo in mezzo al bosco di abeti , si cammina bene (e vorrei vedere , si è all’inizio) , le montagne più elevate ci guardano dall’alto al basso.
alla fonderia si incomincia a salire sulla sinistra , la meta è una sorta di alpeggio/rifugio che c’è 100 metri più in alto. Arrivati ci attende una comoda panchina dalla quale ammirare tutta la valle stretta e anche un tubo di gomma che fa da fontana.
Da li si supera la casupola e poco più in su ci aspetta una croce e una madonnina , si saluta la marmotta che stà li e si prosegue il sentiero fino ad incrociare un ponte. Non si attraversa il ponte ma si costeggia il torrente sulla sinistra , piano piano la strada si alza per poi arrivare in un’enorme piazzale circondato da montagne. È un posto magnifico , qui una sosta ci stà pure bene , abbiamo comunque coperto per ora una distanza di quasi 5 chilometri e salito di 500 metri.
qualche foto l'ho messa in questa discussione:
http://www.avventurosamente.it/vb/166-piemonte/11837-tabor.html
si attraversa un ponticello e si ricomincia a salire su pascoli pieni di mucche; qui si è a stretto contatto con questi animali , ogni tanto bisogna deviare un po’ la strada per evitare di calpestarne una (che poi magari si innervosisce ) dato che si divertono a prendere il sole in mezzo al sentiero.
Questo tratto l'ho trovato particolarmente duro , non finiva mai. Il gran serù (che man mano che si va avanti diventa sempre più piccolo) è sulla destra , bellissimo con i suoi picchi e con le sue stratificazioni.
Wow , finito il tratto nei pascoli ci affacciamo su una vallata lunare.
Una bella flebo di ricostituenti , 2 o 3 tirate dalla bombola di ossigeno e via , abbiamo appena percorso 7 chilometri emmezzo , dislivello 1000 metri.
Il paesaggio cambia drasticamente , quando prima ci si ritrovava a pascolare nei prati qui il terreno è sassoso e terroso , le tonalità variano dal marrone pallido al grigio scuro.
Due ometti di pietra invitano verso il sentiero che porta in cima.
Siamo arrivati ad un crocevia , da una parte la nostra strada , dall’altra quella che arriva dal rifugio del thabor (credo).
Andiamo? Ok , qui si incomincia a salire verso la montagna , inizialmente occorre andare su per il costone , poi tocca alla lunga cresta (un po’ più di un chilometro di cresta). Le montagne attorno incominciano a spuntare come funghi , ovunque ti giri vedi laghetti alpini. Sulla cresta hanno messo lungo il percorso 2 croci , ad ogni croce mi fermo per prendere una boccata d’aria che è meglio.
Finita la cresta appare maestoso il thabor , siamo quindi su un balcone naturale , verrebbe voglia di fermarci li da quanto e bello ma si sale lo stesso. L’ultimo pezzo che ci attende dopo questa passeggiata è un dislivello di 200 metri , dritto , senza curve , in alto ci attende la cappella del monte.
La punta vera e propria non è alla cappella , è circa un 50 metri più a sinistra , è un piccolo ammasso di rocce scure sulle quali è disteso un lungo palo di legno (credo fosse la croce).
3178 metri tanto per gradire.
Il panorama , vabbè , me lo porterò per sempre nella mia testa , per chi volesse vedere qualche foto suggerisco di mettere su google “monte thabor”. È una giornata fantastica , ci sono nuvole soltanto verso torino , si vede chiaramente il monte bianco.
Dalla parte francese il panorama è completamente deserto , altri laghetti ma nulla di più , una cittadina in lontananza.
Del ritorno non ne parlo , cotopaxi mi aveva consigliato di fare un giro ad anello verso il rifugio del thabor , sinceramente ero abbastanza stanco morto e in più il mio solito menisco ha incominciato a farmi male.
Ecco , come ho scritto all’inizio è stata una delle mie escursioni più belle , faticosa e lunga. Per chi volesse andare suggerisco di partire di buon ora e portarsi parecchia acqua.
Dato che il sentiero è spesso immerso dentro un paesaggio molto vasto occorre partire quando fa bello , trovarsi lassù con la nebbia (e a 3000 metri è un attimo) non lo consiglio proprio.
Data: 10 settembre 2011
Regione e provincia: piemonte
Località di partenza: valle stretta
Località di arrivo: cima del thabor
Tempo di percorrenza: 4 ore
Chilometri: 20
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: luuuunga!
Dislivello in salita: 1413m
Quota massima: 3178m
Accesso stradale: bardonecchia
Descrizione
sono abbastanza incavolato perchè ho lasciato la macchina foto al parcheggio per terra, non tanto per la macchina quanto per le foto.
vabbè.
è stata una delle mie più belle escursioni , le montagne che si ammirano sono favolose , si parte da un ambiente boschivo che piano piano si trasforma in un paesaggio lunare.
parto venerdì sera , la valle stretta è relativamente lontana da casa mia , circa un 2 ore; voglio evitare un'alzataccia , il mio obbiettivo è di partire verso le 8 , quindi appena tornato dal lavoro carico la macchina e me ne vado a dormire in valle stretta.
conosco un bel posticino , è abbastanza isolato dalla strada principale , lì ci piazzo la tenda (che finalmente inauguro! ).
una volpe mi scruta curiosa , era vicinissima e poco intimorita.
un buon risotto ai porcini della knorr e la radiolina portatile sintonizzata su radio maria (si prendeva solo quella stazione ) mi aiutano a superare le paure dei fantasmi e dei mostri.
finito di mangiare faccio una passeggiata vicino alla parete di roccia e colgo l'occasione di fare delle belle foto notturne che non vedrò mai.
la notte ho avuto un pò freddo , non credevo ma la temperatura esterna è scesa a 0 gradi. è ora di cambiare il sacco a pelo.
la sveglia è puntata alle 6:30 , suona , mi alzo , un buon caffè con la moca e poi accartoccio tutta la tenda dentro il baule della macchina , un quarto d'ora di strada e sono al parcheggio vicino al rifugio terzo alpini.
la giornata si prepara ad essere molto soleggiata , anche se la prima ora il cielo è stato coperto da un pò di foschia.
faccio scorta di acqua alla fontana (2 litri e mezzo) e mi incammino.
Allora , la strada che seguo è questa:
Sono circa 10 km per arrivare in vetta , diciamo che il tempo mentre si sale passa in fretta per la notevole e variegata quantità di panorami.
Si parte dal piazzale , si raggiunge la fonderia: qui siamo in mezzo al bosco di abeti , si cammina bene (e vorrei vedere , si è all’inizio) , le montagne più elevate ci guardano dall’alto al basso.
alla fonderia si incomincia a salire sulla sinistra , la meta è una sorta di alpeggio/rifugio che c’è 100 metri più in alto. Arrivati ci attende una comoda panchina dalla quale ammirare tutta la valle stretta e anche un tubo di gomma che fa da fontana.
Da li si supera la casupola e poco più in su ci aspetta una croce e una madonnina , si saluta la marmotta che stà li e si prosegue il sentiero fino ad incrociare un ponte. Non si attraversa il ponte ma si costeggia il torrente sulla sinistra , piano piano la strada si alza per poi arrivare in un’enorme piazzale circondato da montagne. È un posto magnifico , qui una sosta ci stà pure bene , abbiamo comunque coperto per ora una distanza di quasi 5 chilometri e salito di 500 metri.
qualche foto l'ho messa in questa discussione:
http://www.avventurosamente.it/vb/166-piemonte/11837-tabor.html
si attraversa un ponticello e si ricomincia a salire su pascoli pieni di mucche; qui si è a stretto contatto con questi animali , ogni tanto bisogna deviare un po’ la strada per evitare di calpestarne una (che poi magari si innervosisce ) dato che si divertono a prendere il sole in mezzo al sentiero.
Questo tratto l'ho trovato particolarmente duro , non finiva mai. Il gran serù (che man mano che si va avanti diventa sempre più piccolo) è sulla destra , bellissimo con i suoi picchi e con le sue stratificazioni.
Wow , finito il tratto nei pascoli ci affacciamo su una vallata lunare.
Una bella flebo di ricostituenti , 2 o 3 tirate dalla bombola di ossigeno e via , abbiamo appena percorso 7 chilometri emmezzo , dislivello 1000 metri.
Il paesaggio cambia drasticamente , quando prima ci si ritrovava a pascolare nei prati qui il terreno è sassoso e terroso , le tonalità variano dal marrone pallido al grigio scuro.
Due ometti di pietra invitano verso il sentiero che porta in cima.
Siamo arrivati ad un crocevia , da una parte la nostra strada , dall’altra quella che arriva dal rifugio del thabor (credo).
Andiamo? Ok , qui si incomincia a salire verso la montagna , inizialmente occorre andare su per il costone , poi tocca alla lunga cresta (un po’ più di un chilometro di cresta). Le montagne attorno incominciano a spuntare come funghi , ovunque ti giri vedi laghetti alpini. Sulla cresta hanno messo lungo il percorso 2 croci , ad ogni croce mi fermo per prendere una boccata d’aria che è meglio.
Finita la cresta appare maestoso il thabor , siamo quindi su un balcone naturale , verrebbe voglia di fermarci li da quanto e bello ma si sale lo stesso. L’ultimo pezzo che ci attende dopo questa passeggiata è un dislivello di 200 metri , dritto , senza curve , in alto ci attende la cappella del monte.
La punta vera e propria non è alla cappella , è circa un 50 metri più a sinistra , è un piccolo ammasso di rocce scure sulle quali è disteso un lungo palo di legno (credo fosse la croce).
3178 metri tanto per gradire.
Il panorama , vabbè , me lo porterò per sempre nella mia testa , per chi volesse vedere qualche foto suggerisco di mettere su google “monte thabor”. È una giornata fantastica , ci sono nuvole soltanto verso torino , si vede chiaramente il monte bianco.
Dalla parte francese il panorama è completamente deserto , altri laghetti ma nulla di più , una cittadina in lontananza.
Del ritorno non ne parlo , cotopaxi mi aveva consigliato di fare un giro ad anello verso il rifugio del thabor , sinceramente ero abbastanza stanco morto e in più il mio solito menisco ha incominciato a farmi male.
Ecco , come ho scritto all’inizio è stata una delle mie escursioni più belle , faticosa e lunga. Per chi volesse andare suggerisco di partire di buon ora e portarsi parecchia acqua.
Dato che il sentiero è spesso immerso dentro un paesaggio molto vasto occorre partire quando fa bello , trovarsi lassù con la nebbia (e a 3000 metri è un attimo) non lo consiglio proprio.
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