- Parchi della Liguria
-
- Parco Regionale delle Alpi Liguri
Dati
Data: Luglio 2013
Regione e provincia: Liguria - Imperia
Località di partenza: Passo Muratone
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: 7 ore
Chilometri: 14,5
Grado di difficoltà: E - EE
Descrizione delle difficoltà: Gli ultimi metri di salita e inizio discesa non banali
Periodo consigliato: Primavera - autunno
Segnaletica: Alta Via e bolli rossi per la cima
Dislivello in salita: 1100
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 1971
Accesso stradale: Uscita autostradale di Bordighera, dir. Camporosso, Pigna, Bivio per Gouta (posto tappa AVML)
Considerazioni:
I monti Toraggio, Pietravecchia e Grai si innalzano sullo spartiacque tra Nervia e Roia, al confine tra la Liguria e la Francia. Malgrado la vicinanza del mare (le spiagge di Bordighera distano solo una ventina di chilometri), si tratta di montagne di tutto rispetto, gigantesche e dirupate. Il Toraggio, in particolare, è una bella montagna piramidale, che emerge dalla cresta di confine con ardite pareti rocciose. E’ dotato di due vette gemelle, collegate da una cresta frastagliata lunga circa 250 metri. Non si e' ancora daccordo sulla reale altezza delle due: 1971.3 m contro 1971.6 m.
Le pareti superiori del Toraggio e del Pietravecchia sono costituite da calcari nummulitici, rocce ricche di fossili nummuliti. Si tratta di antichissimi organismi unicellulari, oggi estinti, che vivevano su fondi marini calcarei o sabbiosi.
Le rocce dei monti Toraggio e Petraveccia non sono mai state prese seriamente in considerazione dagli alpinisti perche' a tratti friabile e a tratti troppo compatta.
Unica via di roccia da P.sso dell'Incisa, sul versante nord-est, con il passaggio chiave costituito da un camino di 30 metri che oppone difficoltà di III° grado e d'inverno, con neve ben assestata, presenta un certo interesse alpinistico il canalino del versante nord-ovest.
"ci dirigemmo nella vetta, inerpicandoci per le rocce ed in mezzo ai mobili detriti delle stesse e, dopo mezz’ora di malagevole cammino, arrivammo sulla punta del Toraggio, da dove si offriva al nostro sguardo uno spettacolo grande ed imponente. A nord e nord-ovest si vedevano giganteggiare nel fondo le Alpi Marittime con le cime nevose del Diavolo, del Bego, del Claper e dell’Abisso, nonché le vette che delineano la catena la quale staccandosi dal gruppo centrale si prolunga verso est con le cime delle Saline, delle Colme, il Mongioie, il Pizzo di Conoia e, ultimo il Pizzo d’Ormea. A sud si contemplavano le ridenti vallate della Roja e della Nervia, popolate di borghi e di villaggi;ed in lontananza le acque del mare Lugustico, che non agitate dal vento sembravano formare un immenso lago d’olio." Giacomo Gentile rivista mensile C.A.I. anno 1989.
I monti Toraggio, Pietravecchia e Grai sono i protagonisti di un’antica, tenera e dolcissima leggenda dell’alta Val Nervia, riportata da Enzo Bernardini nel libro La provincia di Imperia – La Riviera e il suo entroterra :
“Ogni anno, durante la notte della vigilia dell’Epifania passano in alto , a cavallo, sul nostro cielo, i tre re Magi Gaspare, Melchiorre e Baldassarre con il loro brillante seguito, guidati dalla stella, che li condurrà dov’è nato Il Salvatore. I generosi cavalli galoppano veloci per non giungere in ritardo all’appuntamento e trovano sul loro cammino l’ultimo ostacolo delle immacolate vette dei monti Grai, Pietravecchia e Toraggio, i giganti dell’alta Val Nervia. Dopo potranno prendere lo slancio verso l’ampia distesa del mare e raggiungere Betlemme. Dall’urto possente dei loro zoccoli ferrati sulle rocce delle nostre montagne si sprigionano miriadi di faville ardenti , che formano nel cielo nuvole di luce d’oro, dalle quali cade una fatata pioggia di doni per tutti i bambini dei paesi di quelle montagne. Pioggia che scende dal cielo, batte sui tetti delle case, sui davanzali delle finestre, entra attraverso i comignoli e finalmente giunge nelle cucine, dove il mattino dell’Epifania fanno la gioia dei bambini."
Descrizione percorso:
Il percorso e' facilissimo: si svolge interamente sull'AV che e' ben tenuta a molto ben segnalata
Dalla via Aurelia andare in direzione Camporosso,Dolceacqua e Isolabona. Circa 1 km prima di Pigna, imboccare a sx la strada per la Gola di Gouta dove c'è il posto tappa dell' Alta Via dei Monti Liguri con annesso ristorante.
Si prende a dx l'Alta Via he con un ampio e comodo sterrato conduce dapprima alla Colla Scarassan e, con una deviazione a dx in leggera discesa (e con fondo più sconnesso) conduce al Passo Muratone (possibilità di posteggiare l'auto).
Si segue l'ampia carreggiata che conduce in breve al Rifugio Muratone. Si prosegue sulla stessa, che via via diventa sempre piu' stretta e con piacevole ascesa a mezzacosta fino a lasciare a sx la deviazione per il monte Lega e raggiungere il passo del Corvo. Il sentiero a questo punto compie una lunghissima traversata per portarsi sui prati del versante sud-est del Toraggio.
Superati un sentiero proveniente da Pigna e quello proveniente dalla Melosa, con ampi tornanti si raggiunge il passo di Fonte Dragurina. Da qui inizia la ripida ascensione alla vetta e la traccia diviene vaga.
Si sale per la linea di massima pendenza in direzione della vetta (non farsi portare sulla dx da tracce che si perdono) e imboccare un ampio canale roccioso/erboso poco a dx della cima. Risalirlo con qualche facile passo di arrampicata (da fare con cautela tastando sempre gli appigli perche' la roccia e' tutta rotta) e sbucare sull'ampia sommità dove c'è una grande croce e dove sventola il tricolore.
La discesa dalla parte opposta per il passaggio a nord-ovest in un canalino ripidissimo (per me supera i 45°) peraltro ben protetto da corde fisse.
La particolarita' di questa via e' che non c'e' roccia buona quindi il pericolo puo' essere quello di scivolare sull'erba bagnata o secca o sulla terra mista a brecciolino.
In breve la traccia assume una pendenza un po' piu' accettabile e si sbuca sull'AVML che si prende in direzione sud fino a Fonte Dragurina (non far mai affidamento su questa fonte) e poi sul percorso di andata
La traccia GPS, come tutte le altre mie escursioni, presso Strecken von PIERVI | GPSies
Gia' dal fondovalle svetta unico, incombente e possente
Il rifugio Muratone non gestito
Il sentiero AVML col Toraggio sempre nel mirino
La Valle Nervia con le macchiette di tanti paesini e il mare in fondo
Monte Lega
Nei pressi del passo del Corvo
La strada fatta col Lega sullo sfondo e il passo del Corvo
Il dente del gigante
Durante la salita sullo sfondo ovest compaiono le cime delle Marittime
La cima da passo di Fonte Dragurina
Gli ultimi 200 mt di dislivello
Alpi Marittime con Diable. Bego, Nasta, gelas e Abisso
Quasi in vetta un passo un po' delicato
Le Marittime: in evidenza il Bego sulla sx e rocca dellAbisso a dx
Il dirimpettaio monte Pietravecchia
La cima est
Il passaggio a Nord-ovest
Dalla crestina in discesa verso la AVML si vede passo Dragurina, passo del Corvo e monte Lega
Discesa nord ovest: sullo sfondo la val delle meraviglie
Clandestini in marcia verso la Francia: si noti il cippo di confine in primo piano
Data: Luglio 2013
Regione e provincia: Liguria - Imperia
Località di partenza: Passo Muratone
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: 7 ore
Chilometri: 14,5
Grado di difficoltà: E - EE
Descrizione delle difficoltà: Gli ultimi metri di salita e inizio discesa non banali
Periodo consigliato: Primavera - autunno
Segnaletica: Alta Via e bolli rossi per la cima
Dislivello in salita: 1100
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 1971
Accesso stradale: Uscita autostradale di Bordighera, dir. Camporosso, Pigna, Bivio per Gouta (posto tappa AVML)
Considerazioni:
I monti Toraggio, Pietravecchia e Grai si innalzano sullo spartiacque tra Nervia e Roia, al confine tra la Liguria e la Francia. Malgrado la vicinanza del mare (le spiagge di Bordighera distano solo una ventina di chilometri), si tratta di montagne di tutto rispetto, gigantesche e dirupate. Il Toraggio, in particolare, è una bella montagna piramidale, che emerge dalla cresta di confine con ardite pareti rocciose. E’ dotato di due vette gemelle, collegate da una cresta frastagliata lunga circa 250 metri. Non si e' ancora daccordo sulla reale altezza delle due: 1971.3 m contro 1971.6 m.
Le pareti superiori del Toraggio e del Pietravecchia sono costituite da calcari nummulitici, rocce ricche di fossili nummuliti. Si tratta di antichissimi organismi unicellulari, oggi estinti, che vivevano su fondi marini calcarei o sabbiosi.
Le rocce dei monti Toraggio e Petraveccia non sono mai state prese seriamente in considerazione dagli alpinisti perche' a tratti friabile e a tratti troppo compatta.
Unica via di roccia da P.sso dell'Incisa, sul versante nord-est, con il passaggio chiave costituito da un camino di 30 metri che oppone difficoltà di III° grado e d'inverno, con neve ben assestata, presenta un certo interesse alpinistico il canalino del versante nord-ovest.
"ci dirigemmo nella vetta, inerpicandoci per le rocce ed in mezzo ai mobili detriti delle stesse e, dopo mezz’ora di malagevole cammino, arrivammo sulla punta del Toraggio, da dove si offriva al nostro sguardo uno spettacolo grande ed imponente. A nord e nord-ovest si vedevano giganteggiare nel fondo le Alpi Marittime con le cime nevose del Diavolo, del Bego, del Claper e dell’Abisso, nonché le vette che delineano la catena la quale staccandosi dal gruppo centrale si prolunga verso est con le cime delle Saline, delle Colme, il Mongioie, il Pizzo di Conoia e, ultimo il Pizzo d’Ormea. A sud si contemplavano le ridenti vallate della Roja e della Nervia, popolate di borghi e di villaggi;ed in lontananza le acque del mare Lugustico, che non agitate dal vento sembravano formare un immenso lago d’olio." Giacomo Gentile rivista mensile C.A.I. anno 1989.
I monti Toraggio, Pietravecchia e Grai sono i protagonisti di un’antica, tenera e dolcissima leggenda dell’alta Val Nervia, riportata da Enzo Bernardini nel libro La provincia di Imperia – La Riviera e il suo entroterra :
“Ogni anno, durante la notte della vigilia dell’Epifania passano in alto , a cavallo, sul nostro cielo, i tre re Magi Gaspare, Melchiorre e Baldassarre con il loro brillante seguito, guidati dalla stella, che li condurrà dov’è nato Il Salvatore. I generosi cavalli galoppano veloci per non giungere in ritardo all’appuntamento e trovano sul loro cammino l’ultimo ostacolo delle immacolate vette dei monti Grai, Pietravecchia e Toraggio, i giganti dell’alta Val Nervia. Dopo potranno prendere lo slancio verso l’ampia distesa del mare e raggiungere Betlemme. Dall’urto possente dei loro zoccoli ferrati sulle rocce delle nostre montagne si sprigionano miriadi di faville ardenti , che formano nel cielo nuvole di luce d’oro, dalle quali cade una fatata pioggia di doni per tutti i bambini dei paesi di quelle montagne. Pioggia che scende dal cielo, batte sui tetti delle case, sui davanzali delle finestre, entra attraverso i comignoli e finalmente giunge nelle cucine, dove il mattino dell’Epifania fanno la gioia dei bambini."
Descrizione percorso:
Il percorso e' facilissimo: si svolge interamente sull'AV che e' ben tenuta a molto ben segnalata
Dalla via Aurelia andare in direzione Camporosso,Dolceacqua e Isolabona. Circa 1 km prima di Pigna, imboccare a sx la strada per la Gola di Gouta dove c'è il posto tappa dell' Alta Via dei Monti Liguri con annesso ristorante.
Si prende a dx l'Alta Via he con un ampio e comodo sterrato conduce dapprima alla Colla Scarassan e, con una deviazione a dx in leggera discesa (e con fondo più sconnesso) conduce al Passo Muratone (possibilità di posteggiare l'auto).
Si segue l'ampia carreggiata che conduce in breve al Rifugio Muratone. Si prosegue sulla stessa, che via via diventa sempre piu' stretta e con piacevole ascesa a mezzacosta fino a lasciare a sx la deviazione per il monte Lega e raggiungere il passo del Corvo. Il sentiero a questo punto compie una lunghissima traversata per portarsi sui prati del versante sud-est del Toraggio.
Superati un sentiero proveniente da Pigna e quello proveniente dalla Melosa, con ampi tornanti si raggiunge il passo di Fonte Dragurina. Da qui inizia la ripida ascensione alla vetta e la traccia diviene vaga.
Si sale per la linea di massima pendenza in direzione della vetta (non farsi portare sulla dx da tracce che si perdono) e imboccare un ampio canale roccioso/erboso poco a dx della cima. Risalirlo con qualche facile passo di arrampicata (da fare con cautela tastando sempre gli appigli perche' la roccia e' tutta rotta) e sbucare sull'ampia sommità dove c'è una grande croce e dove sventola il tricolore.
La discesa dalla parte opposta per il passaggio a nord-ovest in un canalino ripidissimo (per me supera i 45°) peraltro ben protetto da corde fisse.
La particolarita' di questa via e' che non c'e' roccia buona quindi il pericolo puo' essere quello di scivolare sull'erba bagnata o secca o sulla terra mista a brecciolino.
In breve la traccia assume una pendenza un po' piu' accettabile e si sbuca sull'AVML che si prende in direzione sud fino a Fonte Dragurina (non far mai affidamento su questa fonte) e poi sul percorso di andata
La traccia GPS, come tutte le altre mie escursioni, presso Strecken von PIERVI | GPSies
Gia' dal fondovalle svetta unico, incombente e possente
Il rifugio Muratone non gestito
Il sentiero AVML col Toraggio sempre nel mirino
La Valle Nervia con le macchiette di tanti paesini e il mare in fondo
Monte Lega
Nei pressi del passo del Corvo
La strada fatta col Lega sullo sfondo e il passo del Corvo
Il dente del gigante
Durante la salita sullo sfondo ovest compaiono le cime delle Marittime
La cima da passo di Fonte Dragurina
Gli ultimi 200 mt di dislivello
Alpi Marittime con Diable. Bego, Nasta, gelas e Abisso
Quasi in vetta un passo un po' delicato
Le Marittime: in evidenza il Bego sulla sx e rocca dellAbisso a dx
Il dirimpettaio monte Pietravecchia
La cima est
Il passaggio a Nord-ovest
Dalla crestina in discesa verso la AVML si vede passo Dragurina, passo del Corvo e monte Lega
Discesa nord ovest: sullo sfondo la val delle meraviglie
Clandestini in marcia verso la Francia: si noti il cippo di confine in primo piano
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